I.p.p. come agire
Salve, sono un ragazzo di 31 anni. Da fine maggio 2013 ho iniziato ad avvertire ''fastidio'' al pene soprattuto durante l erezione. Ben presto consultando prima un urologo e poi uno specialista andrologo, mi veniva evidenziata la presenza di placche nella zona ventrale del pene. Mi sono sottoposto a Ecografia peniena dinamica dove non si rilevano calcificazioni, uretra e corpo spongiozo sono regolari, si evidenzia 'solo' una ''ipereconicita'' del setto prevalentemente in sede dorsale. Tutto questo in data 26/06. Intanto la curvatura si assestava intorno ai 40 gradi verso l'alto e verso sinistra. Abbiamo deciso di attendere l evoluzione della malattia, sottoponendomi a cura orale di vitamina E. Oggi 06/09 a seguito del solo consulto, il mio medico mi consiglia fortemente una cura con iniezioni interplacca a base di varapamil per 10 settimane(senza avermi visitato materialmente).
Adesso vi chiedo, cari dottori,come e' possibile che non si evinci nessuna placca dal ecocolordoppler? Come potrebbe quindi lo specialista effettuare iniezioni interplacca se non c'e una placca evidenziata da un esame. Ammesso che ci sia spiegazione a cio', come giudicate la cura proposta? I pareri sono discordanti, c'e' chi crede nell utilita di queste iniezioni , e chi, al contrario, visti gli scarsi benefici sulla malattia , la reputi adirittura ''improponibile''. Forse e' meglio aspettare l evoluzione della malattia sperando che non peggiori e considerare l intervento nel caso divenisse grave? Non e' semplice a 32 anni affrontare queste situazioni anche se al momento la mia vita sessuale e' ancora abbastanza regolare. Sicuro di un vostro riscontro, vi ringrazio tutti.
Adesso vi chiedo, cari dottori,come e' possibile che non si evinci nessuna placca dal ecocolordoppler? Come potrebbe quindi lo specialista effettuare iniezioni interplacca se non c'e una placca evidenziata da un esame. Ammesso che ci sia spiegazione a cio', come giudicate la cura proposta? I pareri sono discordanti, c'e' chi crede nell utilita di queste iniezioni , e chi, al contrario, visti gli scarsi benefici sulla malattia , la reputi adirittura ''improponibile''. Forse e' meglio aspettare l evoluzione della malattia sperando che non peggiori e considerare l intervento nel caso divenisse grave? Non e' semplice a 32 anni affrontare queste situazioni anche se al momento la mia vita sessuale e' ancora abbastanza regolare. Sicuro di un vostro riscontro, vi ringrazio tutti.
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Gentile lettore,
le zone di iperecogenicità sono in pratica da considerarsi delle placche.
Tutte le sue osservazioni poi sono da prendere in considerazione e ridiscutere eventualmente con il suo urologo.
l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Poi si ricordi che la causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
le zone di iperecogenicità sono in pratica da considerarsi delle placche.
Tutte le sue osservazioni poi sono da prendere in considerazione e ridiscutere eventualmente con il suo urologo.
l'Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.
Poi si ricordi che la causa della malattia è poco nota. Molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia. Tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.
Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (aterosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).
Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.
Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.
La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed “antifibrotici” (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).
Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.
Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione ,può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.
Un cordiale saluto
Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
Grazie dottore per la tempestiva risposta. Quindi con il concetto di ipereconicita diffusa si intende la presenza di piu placche in particolare nella zona dorsale, cioe' abbastanza grave. Quindi lei affronterebbe la situazione descritta facendo a meno delle iniezioni interplacca? Grazie per il suo aiuto
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.2k visite dal 06/09/2013.
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Approfondimento su Ipertensione
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