Corporoplastica: gonfiore, dolore post operatorio, sensibilità.

Salve a tutti,
ho 23 anni e 14 mesi fa ho finalmente risolto con successo un problema di importante incurvamento del pene congenito. Tuttavia a 14 mesi dall'intervento persistono alcuni problemi. Inanzitutto uno stato di costante gonfiore del pene sulla parte alta dell'asta e attorno alla corona sotto il glande, condizione che consideravo normale ma che mi sono accorto non esserlo in seguito a un periodo di riposo da qualsiasi attività sessuale di circa due settimane. A seguito di quel periodo infatti il pene a riposo si mostrava diminuito della metà in volume rispetto a quanto visto fino ad allora: solo così ho capito che in sostanza il mio pene è sempre gonfio. A questo si aggiunge invece una circostanza, anche essa ricorrente, ma questa volta, spesso parecchio dolorosa: in seguito a eiaculazione il pene si gonfia ancor di più nei suddetti punti e a ciò si accompagna spesso (non sempre, e anche a diverse intensità) dolore. Nel momento in cui scrivo (mattina) provo ancora dolore, ma al momento va scemando, in seguito a un rapporto sessuale avuto ieri sera, e che in effetti mi ha provocato dolore post eiaculazione, e gonfiore annesso, che mi ha infastidito e non poco per tutta la notte. Come se non bastasse, a tutto ciò si aggiunge uno stato di sensibilità del pene in erezione davvero modesto, ed è quest'ultima condizione che mi preoccupa e mi fa 'arrovellare' il cervello. A che cosa potrebbe essere dovuto il gonfiore? Che esami mi consigliate di effettuare? Potrebbe esserci una correlazione tra gonfiore e poca sensibilità? Grazie dell'attenzione
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
ansitutto li va vista la cicatrice intorno al glande come è messa, che magari potrebbe essere esuberante e dare qualche fastidio come quello accennato, una volta accertato questo, fattore frequente, si vede che cosa ci può essere di altro, anche in merito alla sensibilità, che comunque, scoprendo il glande con l' intervento, un po cala sempre. Senta il collega dal vivo che è cosa di un attimo.
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Mi scuso se solo ora mi accingo a risponderle. La ringrazio della risposta. Mi sono fatto vedere dal primario di Andrologia di un ospedale della mia città (Bologna). Egli ha ipotizzato che possa esserci un problema di drenaggio linfatico,nel ritorno allo stato di flaccidità in seguito ad erezione (con eiaculazione, perché in assenza di quest'ultima il problema non si presenta), cosìcché ha disposto una valutazione oggettiva dell'erezione, per verificare che la pelle non sia eccessivamente tesa e che produca così una sorta di 'pressione' e 'strozzatura' della zona sub-glandare. In effetti, posso già da ora affermare che essa è tesa (su tutto il pene) e che 'scorre' in maniera innaturale. Allo stesso modo, come lei ha suggerito, la cicatrice è esuberante e brutta. Potrebbero dunque essere questi i fattori scatenanti del gonfiore/dolore? Esso è notevole, va a gravare sui punti presenti nella zona , con forte sensazione di bruciore, e purtroppo si protae anche per 8/10 ore post eiaculazione, rendendo 'il gioco non valevole della candela'.Grazie

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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Conosco personalmente ilcollega ed è in ottime mani. Concordo.
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Salve, ho effettuato la visita dal collega, alla quale si è aggiunta in seguito un'ecografia, dalla quale non si è evidenziato nulla di medicalmente rilevante, sicché, come già era stato avanzato precedentemente, i problemi derivano dalla pelle(che è stata 'stressata' da più e più interventi). C'è sicuramente un problema di ritorno linfatico, anche se non è chiaro perché questo si manifesti solo dopo eiaculazione e non semplice erezione, anche se prolungata. La cicatrice, in effetti, come lei stesso aveva avanzato, è brutta. In ogni caso, sono relativamente tranquillo perché col tempo, rigenerandosi i tessuti, le cose dovrebbero migliorare. Purtroppo però, i miei problemi, dopo 6 anni di una storia che non si vuole chiudere e si trascina tristemente, non sono ancora terminati. Dopo l'ultimo intervento (alll'Humanitas di Milano), che ha risolto l'importante incurvamento verso il basso, si è purtroppo manifestato una curvatura verso sinistra, ad angolo e sottolineo ad angolo, non ellittica, di circa 30 gradi. Non avendo conoscenze tecniche a riguardo, posso solo ipotizzare che qualcosa abbia ceduto (di nuovo!?). Ora, partendo dal presupposto che fisicamente non impedisce il rapporto sessuale, ma è che davvero imbarazzante alla vista, e che non mi fa dormire alla notte al sol pensiero (vorrei anche vedere, sono anni che mi trascino questo problema e alla fine della fiera mi ritrovo un pene storto ad angolo, come se fosse spezzato), e che ho la pelle già parecchio provata, cosa dovrei fare? Accettare 'sto schifo o pensare di fare qualcosa di nuovo? Si può? Ha senso farlo? Alla luce del fatto poi che ho già la pelle così provata..e senza la certezza a questo punto che le cose migliorino.
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
..e ancora: sarebbe un intervento del tutto uguale al precedente o meno invasivo? Perché, checché si racconti della banalità dell'intervento, per me l'ultimo è stato un calvario.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Ehm, non mi pare che sia situazione allegra, possibile cedimento. Probabile che sia necessaria nuova chirurgia. Probabile. ma non so.
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Anche se è stabile? Mi spiego meglio, la situazione è sempre la stessa, da quando è successo (cosa di cui non mi sono accorto, ma ho visto come tale solo a fatto compiuto), pertanto la curvatura non si è accentuata e non è aumentata nel tempo. A questo punto mi chiedo se abbia senso continuare ad insistere, se poi ogni volta cede qualcosa. Magari se mi opero di nuovo, cede di nuovo e invece che una curvatura ad angolo di 30 gradi, mi viene di 50 gradi e lì si che impedirebbe la penetrazione.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Ho detto probabile,. Di qua non so.
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Salve,

mi sono fatto vedere dal noto chirurgo che mi ha operato all'Humanitas di Milano e alla luce della situazione, una curvatura di max 30 gradi a sinistra per via di un probabile cedimento, mi ha consigliato di non procedere alla correzione. La curvatura, ancorché brutta esteticamente ed ad angolo, non pregiudica l'attività sessuale in nessun modo. Detto questo, anche i suddetti problemi di gonfiore e dolore derivanti da drenaggio linfatico stanno venendo meno: il pene non è più gonfio, in nessuna circostanza. Rimane l'ultimo dubbio sulla sensibilità: al netto di quella sul glande, che è venuta meno come è tipico della circoncisione, è sbagliato supporre che sia stata 'coinvolta' anche quella sull'asta? Partendo dal presupposto che una persona circoncisa prova piacere con lo sfregamento dell'asta, il mio trascorso 'chirurgico' può in qualche modo aver alterato anche quella? Lo chiedo perché prima di quest'ultimo intervento, ero stato sottoposto ad altri due: uno in cui a scuoiamento e circoncisione non era seguita una nesbit perché il dottore non aveva rivelato alcuna curvatura (tradito dalla circostanza, già evidenziata in questa sede, che un'erezione farmacologica può superare l'incurvamento); l'altro una nesbit con recidiva.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Una modesta alterazione della sensibilità postoperatoria capita, ma in gener sono fenomeni transitori. qua mi pare sia trascorso un bel po: che dice il collega?.
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Il collega dell'Humanitas dice che è tempo di 'farsi meno paturnie, e più donne'.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
che le posso dire io di qua?
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Nulla infatti le ringrazio della cortesia delle risposte, saluti.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Appunto: assolutqamente difficle in casi come questo contraddire chi l' ha operata e visitata in diretta.
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