Cordoncino sul pene
Sono un uomo di 36 anni con una normale vita sessuale, ma circa un mese mi sono accorto di avere nella parte dorsale del pene un cordoncino molto duro, che presumo sia una vena indurita, mi accorgo di averlo solo in fase erettiva...oltrettutto, durante il rapporto sessuale non riesco a mantenete l'erezione, non so se questo sia dovuto al fastidio (e non dolore) che provo quando viene fatta pressione su questo cordoncino...non ho subito nessun trauma di tipo fisico, sono un fumatore (non accanito)....cosa devo fare?
la cosa migliore per capire tale situazione è sottoporsi a visista urologica
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Gentile Lettore,
è probabile che quanto descritto possa essere una infiammazione alla vena dorsale superficiale del pene, evento non raro.
Questo in genere si risolve spontaneamente o con l'aiuto di un antiinfiammatorio per il quale potrà sentire il suo medico curante.
Una valutazione più approfondita richiede però una valutazione andrologica come sottolineato dal collega Quarto.
Ci tenga informati se può esserle di aiuto.
Cordiali saluti
è probabile che quanto descritto possa essere una infiammazione alla vena dorsale superficiale del pene, evento non raro.
Questo in genere si risolve spontaneamente o con l'aiuto di un antiinfiammatorio per il quale potrà sentire il suo medico curante.
Una valutazione più approfondita richiede però una valutazione andrologica come sottolineato dal collega Quarto.
Ci tenga informati se può esserle di aiuto.
Cordiali saluti
potrebbe essere una infiammazione o unatrombosi della vena superficiale dorsale del pene
si faccia visitare da un andrologo che le prescriverà anche terapia topica in grado di risolvere in breve il problmea
si faccia visitare da un andrologo che le prescriverà anche terapia topica in grado di risolvere in breve il problmea
dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

Ex utente
Vi ringrazio per le risposte...in settimana andrò dal mio medico per farmi consigliare uno specialista della zona
Gentile Utente,
se si trattasse di una flebite di una vene peniena...oltre a palpare un "cordoncino" Lei dovrebbe avere, od avere avuto, altri segni e sintomi clinici. Mi riferisco al dolore (anche a pene in riposo), al rossore (iperemia), al gonfiore (edema). Potrebbe trattarsi di una flebotrombosi. In effetti, credo che un esame ecografico penieno potrebbe risolvere facilmente il dubbio diagnostico. L'esame, su parere dello Specilaista Andrologo, potrebbe anche esere effettuato dopo stimolazione con PGE. I disturbi erettivi di cui si lamenta non dovrebbero avere correlazione, se non psicologica, con l'esistenza di questo "cordoncino".
Mi tenga ancora informato se lo ritiene utile ed opportuno.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del Suo disturbo ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
se si trattasse di una flebite di una vene peniena...oltre a palpare un "cordoncino" Lei dovrebbe avere, od avere avuto, altri segni e sintomi clinici. Mi riferisco al dolore (anche a pene in riposo), al rossore (iperemia), al gonfiore (edema). Potrebbe trattarsi di una flebotrombosi. In effetti, credo che un esame ecografico penieno potrebbe risolvere facilmente il dubbio diagnostico. L'esame, su parere dello Specilaista Andrologo, potrebbe anche esere effettuato dopo stimolazione con PGE. I disturbi erettivi di cui si lamenta non dovrebbero avere correlazione, se non psicologica, con l'esistenza di questo "cordoncino".
Mi tenga ancora informato se lo ritiene utile ed opportuno.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del Suo disturbo ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
Le ipotesi possono essere varie, ma senza almeno una visita rimangono tali.
Ci tenga informati sui risultati della visita se può esserle di aiuto.
Cordiali saluti
Ci tenga informati sui risultati della visita se può esserle di aiuto.
Cordiali saluti
Gentile Utente,
al di là del famoso "cordoncino", consultare un Collega Andrologo potrebbe essere la mossa più giusta al fine di chiarire le motivazioni della disfunzione erettile che ci ha riferito.
Non trascuri questo aspetto fondamentale.
Ancora un caro saluto
Prof. Giovanni MARTINO
al di là del famoso "cordoncino", consultare un Collega Andrologo potrebbe essere la mossa più giusta al fine di chiarire le motivazioni della disfunzione erettile che ci ha riferito.
Non trascuri questo aspetto fondamentale.
Ancora un caro saluto
Prof. Giovanni MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 17k visite dal 07/06/2008.
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