Cheloide post corporoplastica nesbit-lenzi
Buonasera a tutti,
sono un ragazzo di 25 anni che il 7 maggio 2013 sono stato sottoposto a corporoplastica sec. Nesbit-Lenzi (con circoncisione) e sezione microchirurgica inguinale sinistra delle vene spermatiche. Tutto con anestesia locale.
Dopo l'intervento si è presentato all'instante un rigonfiamento della pelle (sotto al glande) in corrispondenza della sutura della circoncisione totale.
Il chirurgo mi ha subito rassicurato dicendo che, con il passare del tempo, si sarebbe ridotto il gonfiore, ordinandomi di svolgere 2 volte al giorno per 7 giorni unzioni con pomata "Cortison chemicetina" e prendere delle pastiglie di Calcibronat 3/4 al giorno per 30 giorni (questo farmaco per ridurre le erezioni spontanee molto dolorose). Dopo una settimana mi sono presentato dal chirurgo per togliere i punti della varicocele recidiva di I grado e svolgere le varie medicazioni. Il gonfiore era molto presente ma mi assicurò che si sarebbe ridotto nelle successive settimane.
Dopo un mese dall'intervento, mi sono sottoposto alla visita di controllo programmata e, in questa circostanza, il chirurgo notò che i punti si stavano togliendo ma che il gonfiore si presentava ancora. Mi suggerì, dopo le mie varie perplessità, di aspettare 4-5 mesi e, nell'eventualità non si fosse ancora ridotto, di sottopormi ad un piccolo intervento per togliere questa parte di "pelle sensibile" ed avvicinare la pelle dell'asta appena sotto al glande. Inoltre aggiunse che potevo riprendere regolarmente la mia attività sessuale. I dolori erano ancora forti e quindi ho aspettato fino a fine giugno e il primo rapporto sessuale completo verso i primi di luglio (dopo circa 2 mesi dall'intervento). Verso la metà di luglio, non essendo ancora sgonfiato quella specie di "salvagente" attorno alla circoncisione, mi sono rivolto al mio medico di base, per capire come mi dovevo comportare. Mi consigliò di aspettare dopo l'estate e che un intervento chirurgico forse non sarebbe stata la mia soluzione, in quanto, per lui si presentava questo gonfiore come un CHELOIDE e quindi bisogna aspettare ed eventualmente svolgere delle punture di cortisone direttamente nell'asta del pene.
Un ulteriore intervento, di natura molto ridotta, forse potrebbe causare un ulteriore cheloide.
Sinceramente, a quasi 4 mesi dall'intervento, il gonfiore sì si è ridotto ma sembra che nell'ultimo mese la situazione si sia stabilizzata.
Per fortuna riesco ad avere dei rapporti sessuali completi, anche se al termine, mi si gonfia e provo alcuni dolori.
Volevo gentilmente sapere un vs. parere sulla mia situazione e se eventualmente posso utilizzare alcune pomate di cortisone (come quella utilizzata post operazione per ungere i punti di sutura) oppure altre soluzioni per poter cercare di ridurre questo gonfiore.
Inoltre sono disposto ad inviare privatamente alcune foto per una visione più realistica della mia situazione e l'evoluzione dal post operazione.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Distinti Saluti
sono un ragazzo di 25 anni che il 7 maggio 2013 sono stato sottoposto a corporoplastica sec. Nesbit-Lenzi (con circoncisione) e sezione microchirurgica inguinale sinistra delle vene spermatiche. Tutto con anestesia locale.
Dopo l'intervento si è presentato all'instante un rigonfiamento della pelle (sotto al glande) in corrispondenza della sutura della circoncisione totale.
Il chirurgo mi ha subito rassicurato dicendo che, con il passare del tempo, si sarebbe ridotto il gonfiore, ordinandomi di svolgere 2 volte al giorno per 7 giorni unzioni con pomata "Cortison chemicetina" e prendere delle pastiglie di Calcibronat 3/4 al giorno per 30 giorni (questo farmaco per ridurre le erezioni spontanee molto dolorose). Dopo una settimana mi sono presentato dal chirurgo per togliere i punti della varicocele recidiva di I grado e svolgere le varie medicazioni. Il gonfiore era molto presente ma mi assicurò che si sarebbe ridotto nelle successive settimane.
Dopo un mese dall'intervento, mi sono sottoposto alla visita di controllo programmata e, in questa circostanza, il chirurgo notò che i punti si stavano togliendo ma che il gonfiore si presentava ancora. Mi suggerì, dopo le mie varie perplessità, di aspettare 4-5 mesi e, nell'eventualità non si fosse ancora ridotto, di sottopormi ad un piccolo intervento per togliere questa parte di "pelle sensibile" ed avvicinare la pelle dell'asta appena sotto al glande. Inoltre aggiunse che potevo riprendere regolarmente la mia attività sessuale. I dolori erano ancora forti e quindi ho aspettato fino a fine giugno e il primo rapporto sessuale completo verso i primi di luglio (dopo circa 2 mesi dall'intervento). Verso la metà di luglio, non essendo ancora sgonfiato quella specie di "salvagente" attorno alla circoncisione, mi sono rivolto al mio medico di base, per capire come mi dovevo comportare. Mi consigliò di aspettare dopo l'estate e che un intervento chirurgico forse non sarebbe stata la mia soluzione, in quanto, per lui si presentava questo gonfiore come un CHELOIDE e quindi bisogna aspettare ed eventualmente svolgere delle punture di cortisone direttamente nell'asta del pene.
Un ulteriore intervento, di natura molto ridotta, forse potrebbe causare un ulteriore cheloide.
Sinceramente, a quasi 4 mesi dall'intervento, il gonfiore sì si è ridotto ma sembra che nell'ultimo mese la situazione si sia stabilizzata.
Per fortuna riesco ad avere dei rapporti sessuali completi, anche se al termine, mi si gonfia e provo alcuni dolori.
Volevo gentilmente sapere un vs. parere sulla mia situazione e se eventualmente posso utilizzare alcune pomate di cortisone (come quella utilizzata post operazione per ungere i punti di sutura) oppure altre soluzioni per poter cercare di ridurre questo gonfiore.
Inoltre sono disposto ad inviare privatamente alcune foto per una visione più realistica della mia situazione e l'evoluzione dal post operazione.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Distinti Saluti
[#1]
Gentile lettore,
in queste particolari situazioni post-chirurgiche è bene non pasticciarsi, non prendere indicazioni via internet ma è positivo ed utile sempre seguire le indicazioni ricevute da medico in diretta , medico che ha potuto valutare la sua reale situazione dal vero.
Detto questo le posso dire che questi "gonfiori" non sono infrequenti e generalmente ci vuole pazienza e continuare a seguire le indicazioni specifiche datele dal suo specialista di riferimento.
Un cordiale saluto.
in queste particolari situazioni post-chirurgiche è bene non pasticciarsi, non prendere indicazioni via internet ma è positivo ed utile sempre seguire le indicazioni ricevute da medico in diretta , medico che ha potuto valutare la sua reale situazione dal vero.
Detto questo le posso dire che questi "gonfiori" non sono infrequenti e generalmente ci vuole pazienza e continuare a seguire le indicazioni specifiche datele dal suo specialista di riferimento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Seguirò le sue indicazioni, ma volevo gentilmente chiederle quanto tempo potrei andare avanti con questo gonfiore? Di solito, quando si verifica questa situazione, dopo quanto tempo ritorna normale? Il gonfiore maggiore si verifica nella parte dx (guardando dall'alto) sopra a dei punti.
La ringrazio ancora.
Saluti
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Seguirò le sue indicazioni, ma volevo gentilmente chiederle quanto tempo potrei andare avanti con questo gonfiore? Di solito, quando si verifica questa situazione, dopo quanto tempo ritorna normale? Il gonfiore maggiore si verifica nella parte dx (guardando dall'alto) sopra a dei punti.
La ringrazio ancora.
Saluti
[#4]
Utente
Quindi per lei risulta normale che dopo quasi 4 mesi sia ancora presente? Se si, circa quanto dovrei attendere? ... prima di preoccuparmi ...
Ho voluto svolgere questo intervento per correggere la curvatura, in quanto mi dava delle difficoltà nei rapporti sessuali, ma non vorrei che ora mi rimanesse questo cheloide.
Ringrazio.
Saluti
Ho voluto svolgere questo intervento per correggere la curvatura, in quanto mi dava delle difficoltà nei rapporti sessuali, ma non vorrei che ora mi rimanesse questo cheloide.
Ringrazio.
Saluti
[#5]
Gentile lettore,
da quello che ci scrive, 4 mesi possono essere ancora accettabili ma purtroppo, non avendo visto nulla, una prognosi precisa, cioè come evolverà nel reale questo suo specifico problema post-chirurgico, solo il suo medico di riferimento potrà darle un parere preciso e sicuro.
Ancora un cordiale saluto.
da quello che ci scrive, 4 mesi possono essere ancora accettabili ma purtroppo, non avendo visto nulla, una prognosi precisa, cioè come evolverà nel reale questo suo specifico problema post-chirurgico, solo il suo medico di riferimento potrà darle un parere preciso e sicuro.
Ancora un cordiale saluto.
[#7]
Utente
Buongiorno,
sono qui per informarla su quanto accaduto.
In prima battuta sono andato da un Andrologo, non il dottore che ha sostenuto l'intervento, che mi ha diagnosticato un cheloide con una cicatrice ipertrofica nel lato dx. La formazione del cheloide, se una persona è propensa a questa cosa, è stata causata soprattutto dalla quantità di "pelle sensibile" lasciata tra la circoncisione e il glande: l'unico rimedio è un intervento per togliere questo "cuscinetto" e avvicinare la pelle al glande. A pene flaccido si forma questo cuscinetto, mentre a pene eretto si nota solo un leggero gonfiore (tra il glande e la circoncisione), causandomi notevoli problemi di durata nei rapporti (aumenta la mia sensibilità).
Per quanto riguarda la cicatrice ipertrofica, creatasi nel lato dx della circoncisione, mi ha consigliato uno spray da utilizzare 2 volte al giorno (DOLAUT spray) e vedere se si manifesteranno dei miglioramenti; dopo 1 mese abbondante di applicazione non si nota alcun miglioramento. Questa cicatrice è molto fastidiosa durante i rapporti sessuali liberi (senza preservativo) in quanto rappresenta una "trazione" nella prenetrazione, causando anche dei piccoli dolori alla mia partner, e, in aggiunta al cheloide provoca un eiaculazione molto precoce.
In seconda battuta sono andato dal chirurgo che mi ha operato e il suo responso consiste in ulteriore intervento, day hospital, che elimina il cheloide e la cicatrice, avvicinando la circoncisione al glande e non rendendo più scorrevole la pelle esterna del pene.
Sinceramente volevo chiederle anche a lei:
- se non ci sono altri metodi (spray, pomate, ecc...) per ridurre questa cicatrice ipertrofica (che mi causa quanto detto sopra) e questa cheloide. Tutto questo mi crea notevoli disagi quando sono con pene flaccido;
- se esiste anche qualcosa per poter ridurre questa mia sensibilità e aumentare così il piacere anche della mia partner.
Sono disposto a inviarle foto della mia situazione (foto mostrate in tutte le mie visite agli altri chirurghi).
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità.
sono qui per informarla su quanto accaduto.
In prima battuta sono andato da un Andrologo, non il dottore che ha sostenuto l'intervento, che mi ha diagnosticato un cheloide con una cicatrice ipertrofica nel lato dx. La formazione del cheloide, se una persona è propensa a questa cosa, è stata causata soprattutto dalla quantità di "pelle sensibile" lasciata tra la circoncisione e il glande: l'unico rimedio è un intervento per togliere questo "cuscinetto" e avvicinare la pelle al glande. A pene flaccido si forma questo cuscinetto, mentre a pene eretto si nota solo un leggero gonfiore (tra il glande e la circoncisione), causandomi notevoli problemi di durata nei rapporti (aumenta la mia sensibilità).
Per quanto riguarda la cicatrice ipertrofica, creatasi nel lato dx della circoncisione, mi ha consigliato uno spray da utilizzare 2 volte al giorno (DOLAUT spray) e vedere se si manifesteranno dei miglioramenti; dopo 1 mese abbondante di applicazione non si nota alcun miglioramento. Questa cicatrice è molto fastidiosa durante i rapporti sessuali liberi (senza preservativo) in quanto rappresenta una "trazione" nella prenetrazione, causando anche dei piccoli dolori alla mia partner, e, in aggiunta al cheloide provoca un eiaculazione molto precoce.
In seconda battuta sono andato dal chirurgo che mi ha operato e il suo responso consiste in ulteriore intervento, day hospital, che elimina il cheloide e la cicatrice, avvicinando la circoncisione al glande e non rendendo più scorrevole la pelle esterna del pene.
Sinceramente volevo chiederle anche a lei:
- se non ci sono altri metodi (spray, pomate, ecc...) per ridurre questa cicatrice ipertrofica (che mi causa quanto detto sopra) e questa cheloide. Tutto questo mi crea notevoli disagi quando sono con pene flaccido;
- se esiste anche qualcosa per poter ridurre questa mia sensibilità e aumentare così il piacere anche della mia partner.
Sono disposto a inviarle foto della mia situazione (foto mostrate in tutte le mie visite agli altri chirurghi).
Ringrazio per l'attenzione e per la disponibilità.
[#8]
Gentile lettore,
purtroppo una foto o più foto non ci permettono poi di darle alcun consiglio pratico finale, soprattutto di tipo chirurgico; quello che possiamo dirle invece è che ci sembrano condivisibili tutte le osservazioni da lei ricevute e quindi, anche per ridurre la sua sensibilità, a questo punto le direi di seguire tutte le relative indicazioni terapeutiche.
Ancora cordiali saluti.
purtroppo una foto o più foto non ci permettono poi di darle alcun consiglio pratico finale, soprattutto di tipo chirurgico; quello che possiamo dirle invece è che ci sembrano condivisibili tutte le osservazioni da lei ricevute e quindi, anche per ridurre la sua sensibilità, a questo punto le direi di seguire tutte le relative indicazioni terapeutiche.
Ancora cordiali saluti.
[#9]
Utente
Buongiorno,
sono qui dopo un anno dall'intervento per descrivere quanto ancora è presente.
Il "cuscinetto" si è abbastanza ridotto, ma è sempre presente purtroppo la cicatrice ipertrofica, causandomi dei leggeri fastidi nei rapporti non protetti.
Inoltre, da una visione delle foto dal pre-intervento ad oggi, sto notando un leggero "ritorno alle origini", cioè alla curvatura originale. Dimenticavo di informare che il pene, anche dopo l'intervento, NON E' MAI STATO DRITTO MA SEMPRE PIEGATO VS SX E "RUOTATO" VS SX. E' normale?
Specifico che i rapporti quotidiani sono migliorati rispetto a prima dell'operazione, ma ultimamente ho cominciato ad avere delle difficoltà e perciò sono andato a vedere tutte le foto fatte in questi mesi.
Volevo gentilmente sapere se sia possibile che dopo un intervento secondo Nesbit che il pene possa riprendere la sua posizione originale (pene curvo congenito - piegato a sx e "ruotato" a sx) e se è normale, dopo tale intervento, avere sempre il pene con le stesse caratteristiche fisiologiche descritte e non dritto "normale"?.
Ringrazio per il contributo che può darmi.
Distinti Saluti
sono qui dopo un anno dall'intervento per descrivere quanto ancora è presente.
Il "cuscinetto" si è abbastanza ridotto, ma è sempre presente purtroppo la cicatrice ipertrofica, causandomi dei leggeri fastidi nei rapporti non protetti.
Inoltre, da una visione delle foto dal pre-intervento ad oggi, sto notando un leggero "ritorno alle origini", cioè alla curvatura originale. Dimenticavo di informare che il pene, anche dopo l'intervento, NON E' MAI STATO DRITTO MA SEMPRE PIEGATO VS SX E "RUOTATO" VS SX. E' normale?
Specifico che i rapporti quotidiani sono migliorati rispetto a prima dell'operazione, ma ultimamente ho cominciato ad avere delle difficoltà e perciò sono andato a vedere tutte le foto fatte in questi mesi.
Volevo gentilmente sapere se sia possibile che dopo un intervento secondo Nesbit che il pene possa riprendere la sua posizione originale (pene curvo congenito - piegato a sx e "ruotato" a sx) e se è normale, dopo tale intervento, avere sempre il pene con le stesse caratteristiche fisiologiche descritte e non dritto "normale"?.
Ringrazio per il contributo che può darmi.
Distinti Saluti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 7.9k visite dal 23/08/2013.
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