Hpv - risoluzione del problema.....? Esiste? Cosa fare?
Salve.
Sono un ragazzo di 30 anni che, circa un anno e mezzo fa ha scoperto, a seguito di una visita ginecologica della mia attuale compagna, di essere affetto da virus hpv.
La mia ragazza, all'epoca, assumeva la pillola anticoncenzionale e, quindi, decisi di sottopormi prima ad una penoscopia (la quale diede esito negativo, confermando la non presenza di condilomi) e, successivamente, feci il tampone uretrale con ricerca del virus (HPV-PCR Qualitativa - Amlicor Roche/ Amplificazione del Dna attraverso PCR).
Nello specifico, il 02/08/2011 risultò positiva, mentre rifatta il 27/02/2012 è risultata negativa.
La mia compagna, nel frattempo, fu sottoposta ad intervento di elettroconizzazione, ripetuto una seconda volta a distanza di un mese. Da quel momento non abbiamo più avuto rapporti non protetti e, tra l'altro, la ginecologa le disse di fare attenzione anche ai rapporti orali, in quanto alcuni ceppi dell'Hpv sono aggressivi a tal punto da poter causare il cancro orofaringeo.
Ho letto che questo virus non si sconfigge a mezzo farmaci ma solo tramite risposta del sistema immunitario. Sapendo quello che ha passato la mia compagna, in termini di paura e dolore a causa dei trattamenti chirurgici, posso dire che siamo entrambi bloccati e, in un certo senso, brancoliamo nel buio. Ormai, avere un rapporto non protetto, appare un miraggio. Lo stesso a dirsi per i rapporti orali.
Quindi, vorrei sapere, se ripetessi entrambi gli esami cosa posso aspettarmi? Se dessero entrambi esito negativo, cosa significherebbe? Che il mio sistema immunitario ha sconfitto il virus (che leggo essere comunque latente)? Sinceramente è un anno e mezzo che, a causa della situazione descritta, ci troviamo in una situazione di totale incertezza, dubbi e paure di prendere qualsiasi tipo di iniziativa e ciò ha compromesso alcuni aspetti del rapporto.
Vorrei sapere cosa è possibile fare per avere la sicurezza e la tranquillità di non fare danni.
Se ricordo bene, la ginecologa le parlò di un esame dello sperma, ma al di là della penoscopia e del tampone di cui sopra, non saprei nè a chi rivolgermi nè cosa fare....
Aspetto Vostre delucidazioni in merito e Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Grazie mille
Sono un ragazzo di 30 anni che, circa un anno e mezzo fa ha scoperto, a seguito di una visita ginecologica della mia attuale compagna, di essere affetto da virus hpv.
La mia ragazza, all'epoca, assumeva la pillola anticoncenzionale e, quindi, decisi di sottopormi prima ad una penoscopia (la quale diede esito negativo, confermando la non presenza di condilomi) e, successivamente, feci il tampone uretrale con ricerca del virus (HPV-PCR Qualitativa - Amlicor Roche/ Amplificazione del Dna attraverso PCR).
Nello specifico, il 02/08/2011 risultò positiva, mentre rifatta il 27/02/2012 è risultata negativa.
La mia compagna, nel frattempo, fu sottoposta ad intervento di elettroconizzazione, ripetuto una seconda volta a distanza di un mese. Da quel momento non abbiamo più avuto rapporti non protetti e, tra l'altro, la ginecologa le disse di fare attenzione anche ai rapporti orali, in quanto alcuni ceppi dell'Hpv sono aggressivi a tal punto da poter causare il cancro orofaringeo.
Ho letto che questo virus non si sconfigge a mezzo farmaci ma solo tramite risposta del sistema immunitario. Sapendo quello che ha passato la mia compagna, in termini di paura e dolore a causa dei trattamenti chirurgici, posso dire che siamo entrambi bloccati e, in un certo senso, brancoliamo nel buio. Ormai, avere un rapporto non protetto, appare un miraggio. Lo stesso a dirsi per i rapporti orali.
Quindi, vorrei sapere, se ripetessi entrambi gli esami cosa posso aspettarmi? Se dessero entrambi esito negativo, cosa significherebbe? Che il mio sistema immunitario ha sconfitto il virus (che leggo essere comunque latente)? Sinceramente è un anno e mezzo che, a causa della situazione descritta, ci troviamo in una situazione di totale incertezza, dubbi e paure di prendere qualsiasi tipo di iniziativa e ciò ha compromesso alcuni aspetti del rapporto.
Vorrei sapere cosa è possibile fare per avere la sicurezza e la tranquillità di non fare danni.
Se ricordo bene, la ginecologa le parlò di un esame dello sperma, ma al di là della penoscopia e del tampone di cui sopra, non saprei nè a chi rivolgermi nè cosa fare....
Aspetto Vostre delucidazioni in merito e Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
una volta contratta la infezione virale è difficile debellarla completamente oltre al fatto che non ci sono rimedi realmente efficaci (qualcuno consiglia comunque il vaccino, ma non ci sono dati clinici sufficienti che confermino la efficacia della terapia). Questo virus si comporta un pò come l'herpes virus equindi l'infezione in teoria può rimanere latente per tutta la vita. Considerato, da quel che ho capito, che l'infezione è presente in maniera cronica in entrambi i partner si può avere una tranquilla vita sessuale evitando rapporti non convenzionali (quelli orali e quelli anali). Massima attenzione ad ipotetici rapporti al di fuori della coppia.
una volta contratta la infezione virale è difficile debellarla completamente oltre al fatto che non ci sono rimedi realmente efficaci (qualcuno consiglia comunque il vaccino, ma non ci sono dati clinici sufficienti che confermino la efficacia della terapia). Questo virus si comporta un pò come l'herpes virus equindi l'infezione in teoria può rimanere latente per tutta la vita. Considerato, da quel che ho capito, che l'infezione è presente in maniera cronica in entrambi i partner si può avere una tranquilla vita sessuale evitando rapporti non convenzionali (quelli orali e quelli anali). Massima attenzione ad ipotetici rapporti al di fuori della coppia.
Cordiali saluti
Gino Scalese
[#2]
Utente
Salve Dottore.
Innanzitutto grazie per il consulto.
Quindi, mi pare di capire, che non potrò mai più avere una vita sessuale normale a 360° con la mia partner.
Lei non mi consiglia una tipizzazione del virus, per capire a quale ceppo appartenga, nè ulteriori esami per verificare lo stato di latenza del virus?
Se la penoscopia ed il tampone li ripetessi e dessero entrambi ipotesi negative, perchè non potrei avere rapporti con la mia compagna?
E poi, non mi spiego, se la mia partner è infetta cronica al pari mio, ciò vuol significare che entrambi abbiamo contratto il virus.
Quindi, un rapporto genitale, orale o anale che implicazioni avrebbero in persone già infette? Riattivano il virus latente? Sinceramente con questo hpv non ci capisco mai niente...
La ringrazio per la gentile attenzione e disponibilità.
Innanzitutto grazie per il consulto.
Quindi, mi pare di capire, che non potrò mai più avere una vita sessuale normale a 360° con la mia partner.
Lei non mi consiglia una tipizzazione del virus, per capire a quale ceppo appartenga, nè ulteriori esami per verificare lo stato di latenza del virus?
Se la penoscopia ed il tampone li ripetessi e dessero entrambi ipotesi negative, perchè non potrei avere rapporti con la mia compagna?
E poi, non mi spiego, se la mia partner è infetta cronica al pari mio, ciò vuol significare che entrambi abbiamo contratto il virus.
Quindi, un rapporto genitale, orale o anale che implicazioni avrebbero in persone già infette? Riattivano il virus latente? Sinceramente con questo hpv non ci capisco mai niente...
La ringrazio per la gentile attenzione e disponibilità.
[#3]
1)Purtroppo non c'è un modo per verificare la completa assenza di tale infezione virale, perchè come spesso accade esistono dei periodi in cui la carica virale è più alta e quindi il virus è più facilmente individuabile ed altri in cui è in una forma latente e gli esami vengono negativi.
2) Se ci sono manifestazioni cliniche della presenza del virus allora significa che esso tende a permanere nelle cellule dell'organismo infetto
3) Se il soggetto portatore del virus intraprende rapporti orali ed anali si può evere un attecchimento dello stesso nella mucosa anale ed orale potendo creare a lungo termine problemi in quese sedi "anomale".
Una eventuale tipizzazione del virus può anche essere utile.
2) Se ci sono manifestazioni cliniche della presenza del virus allora significa che esso tende a permanere nelle cellule dell'organismo infetto
3) Se il soggetto portatore del virus intraprende rapporti orali ed anali si può evere un attecchimento dello stesso nella mucosa anale ed orale potendo creare a lungo termine problemi in quese sedi "anomale".
Una eventuale tipizzazione del virus può anche essere utile.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 12/04/2013.
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