Fibrosi corpi cavernosi e tunica albuginea

Egregi dottori vi chiedo un nuovo consulto, per avere delucidazioni, il quesito riguarda la fibrosi del pene, ovviamente mi sono rivolto già ad uro-androlgi della mia zona ma non ho avuto spiegazioni delucidanti,
Qunado si parla di fibrosi del pene, essa vuol dire formazione di placca fibrotica nei corpi cavernnosi, quindi nelle piccole arterie che li compongono o è coinvolta solo l'elasticità della tunica albuginea?
nel mio caso specifico ho una placca apicale di 12x8x6, rilevata ecograficamente, ma ho dolore un po' su tutto il pene, sopratutto nel momento imminente alla eiaculazione, tra l'altro molto debole e con pene di buona rigidita sino a metà dell'asta, poi la restante parte è molliccia compreso il glande, dato che non mi sono fiadato dell'utlimo specialista mi stò rivolgendo ad un altro, anche perchè le sue terapie non hanno prodotto nessun miglioramento neanche sul punto di vista del dolore, non mi ha convinto ed ho deciso di cambiare aria, io ho notato un ridimensionamento del pene dimostrabile con fotografie fatte per gioco prima del trauma e post, un'urologo amico di famiglia spiegato il problma mi ha detto che non ci sono soluzioni valide, la placca non può essere sciolta in nessun modo ed è essa responsabile del deficit, e che l'ecografia dinamica non può accertare quello che in realtà sia successo, P.s la rigidità con i farmaci inibitori è buona alla base ma da metà in poi è morbidiccia e cmq fa male nel punto della placca, che dire sono disperato, se trattasi di fibrosi diffusa da metà in poi quali soluzioni ci sono? non vorrei prendere in considerazione la protesi anche perchè ho un amico che ha subito questo intervento e mi ha spiegato tutti i pro e i contro, buna rigidità, ma a scapito delle dimensioni che si riducono si circa 2 cm quando molti andrologi affermano il contrario, presenza del fastidioso terzo testciolo( serbatoio) e fastidi sopratutto quando si fa sport, assolutamnete sconsigliato il cilismo, insomma a sua detta una fregatura!!! A breve ripertò il doppler dinamico anche se sarà doloroso perchè questi maledetti dolori non mi passano nenche dopo quasi un anno di terapia orale!!! oltre ad avere una erezione incomppleta !
Spero interveniate!!!!
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

la sua storia è abbastanza comune. Un evento traumatico o farmacologico determina una fibrosi dell'albuginea dei corpi cavernosi che accanto alle modificazioni di forma del pene può alterare non tanto il sistema arterioso, che quasi mai è influenzato dalla fibrosi o dalla placca, ma piuttosto la alterazione della elasticità della albugiea compromette la funzionalità del sistema veno-occlusivo-cavernoso con erezioni meno rigide, meno durature. insufficienti,
se non si ha una buona risposta con viagra e simili, l'ipotesi della chirurgia protesica ha un grande significato.
nella mia esperienza di centinaia di impianti protesici anche in giovani , i risultati sono assolutamente gratificanti, i disagi minimali
cari saluti

Dott. Diego Pozza
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

da tutto quello che ci scrive, soprattutto la presenza di dolori diffusi a livello dei corpi cavernosi del pene, fa pensare che il suo problema clinico, cioè l'Induratio Penis Plastica, non è ancora stabilizzato e generalmente, in questa fase della malattia, sono controindicate manovre di natura chirurgica, protesi comprese.

Senta ora o meglio risenta il suo andrologo di fiducia e con lui bisogna attentamente rivalutare in diretta sia le indicazione diagnostiche ma soprattutto le strategie terapeutiche.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte, vi chiedo un' altra informazione, capisco che è difficile dare opinoni on line, cmq ci provo,
per il Dottor pozza lei parla di protesi anche con sistema vasolare integro, infatti nel mio caso è cosi il sistema vascolare è integro, il problema placca a parte è un ridimensionamento dell'organo diventato ridicolo, è una strana consistenza del pene che è come gommoso e anelastico, anche se visibile una placca solo ecograficamente, per tanto all'assunzione di viagra 50 i tessuti fanno male come se si opponessero all'erezione, che è buona solo alla base!!!
con sitema vascolare sano che tipo di protesi si impianta ? in ogni caso non mi potrei permettere una tircomponente, non lavoro ed il prezzo della protesi non è accessibile per la mia famiglia, sono cmq molto giovane 32 anni, cosa posso fare?
non credo si possa vivere sensa sessualità, devo farla finita?

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Utente
Utente
Per il Dottor Beretta capisco che il dolore indica fase attiva della malattia, ma ormai è un anno, possibile con tutte le cure fatte da due specialisti non ne esce nulla??
Credo che abbia ragione il Dottor pozza quando afferma che l'ipp o fibrosi non è trattabile in nessun modo, le terapie sono solo acqua fresca e lo stò viviendo su me stesso, intanto il mio pene si è accorciato e si è assottigliato, fortunatamente ho foto che lo possono dimostraere, ma a cosa serve se non si può tornare come prima?? In ogni caso il pene fa male anche dopo la defecazione perchè olterutto si retrae dopo lo sforzo e questa sollecitazione ma un male cane!!!! Cosa posso fare ???
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

quello che può fare è sempre, per avere indicazioni terapeutiche mirate, risentire in diretta il suo andrologo di riferimento e poi le ripeto che, se lei ha un "male cane" ai corpi cavernosi, al momento non è indicata alcuna protesi.

Ancora cordiali saluti.
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Utente
Utente
Di fatti mi rivolgerò di nuovo all'andrologo il quale mi ha consigliato di effettuare prima della visit aun doppler dinamico, spero non sia doloroso,
cmq la protesi è una ipotesi per me irrealizzabile, in quanto mi renderebbe un sottodotato, ho testimonianze di un mio amico che ha perso 2, 5 cm dopo l'impianto, per me sarebbe troppo visto che ho un pene di 12 cm, non sempre accettato dalle partner, figuriamoci uno di 9.5
a questo punto chiderò informazioni sul vacumm a malattia stabilizzata che quantomeno non è invasivo e rischioso come una protesi!
cordialità?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

si ricordi di non mettere mai il carro davanti ai buoi e di seguire sempre le indicazioni ricevute da esperto andrologo od urologo in diretta.

Ancora cordiali saluti.
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Utente
Utente
Egregi dottori, vi aggiorno sulla mia situazione, come dicevo in precedenza, ho effettuato presso un centro specializzato un ecocolordoppler del pene consigliato dal mio andrologo al quale devo portare il rislutato. Dato il mio precedente priapismo di 9 ore dopo somministrazione di 4 microgrammi di alprostadil si è proceduto con un esame ecotomografico basale con apparecchiatura real time con sonda lineare da 10 e 13 MHz.

Referto: l'esame ecotomografico ha evidenziato una normale conformazione del pene con aspetto ecograficamente fisiologico delle diverse strutture anatomiche. Nella norma il rapporto corpi cavernosi/corpo spongioso uretrale. I piani ecotomografici sia longitudinali che trasversali in condizioni di base documentano la presenza di una condizione di fibrosi di media entità dei corpi cavernosi sopratutto nel loro tratto prossimale e distale, con aree di fibrosi localizzata di maggiore entità in corriposndenza delle estremità per circa 1 cm a sinistra. il setto intracaversnoso appare di spessore e costituzione normale in tutto il suo decorso,
Conculsioni: presenze di aree di fibrosi dei corpi cavernosi con irregolare distribuzione e di media entità.
Da riscontrare che alla palpazione di sudette aree il dolore è cane.
detto questo la mia erezione è molto peggiorata dopo il priapismo, non ha la stessa rigidità e si mantine solo con ausilio del viagra 50, l'eiaculazione è dolorosa cosi come i corpi cavernosi, il pene si è rimpicciolito volumetricamnete perchè quelle zone hanno perso elasticità quindi si gonfiano in maniera anomala, in erezione appare schacciato e dilatato lateralemtente, Ho possibilità di recuperare o sono destinato ad intervento protesico? Un cordiale saluto a chi interverrà!
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

da quello che ci invia, senza poter vedere nulla dal vero, difficile fare una prognosi seria ma sicuramente le tappe da seguire ora sono: risentire il suo andrologo e con lui iniziare un trattamento medico farmacologico non invasivo e poi, sempre con lui, stabilire in modo preciso, passo dopo passo, cosa fare.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Infatti risentiròl a breve il mio uro-androlgo e vi terrò aggiornati,
quello che vi chiedo anche se è difficile valutare via web, è se ci sono possibilità di recupero in casi come questo !!
cordialità
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Certo, la cosa importante in questi casi è sempre quella di non perdere troppo tempo a cercare terapie e soluzioni via web.

Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
egregi dottori, vi aggiorno la situazione, oggi ho effettuato la nuova visita andrologica dallo specialista che ho deciso mi seguira per la professionalità mostrata e per l'umnaità sopratutto. Ho portato il risultato del dopplere che lui mi aveva prescritto prima della sua visita, ha visionato dettagliatamnete le carte e mi ha visitatato confermando che non ho una ipp, ma una fibrosi diffusa dovuta a priapismo responsabile del mio deficit erettile e del calo dimensionale, è stato sincero la situazione è abbastanza grave perchè non ci sono placche ma are diffuse di fibrosi confermate anche dalla sua palpazione, in effetti il pene e molto irrigidito e retratto, mi ha dato una terpia da seguire per 6 mesi e vedere se ci sono miglioramenti altimenti è ipotizzabile la protesi, forse potrei recuperare perchè sono giovane vedremo. La terpia è cialis 5mg, tradamix, rigentex 400, gincobiloba come dicevo per 6 mesi crecando di rielasticizzare e riabilkitare i corpi cavernosi, speriamo che non si debba ricorrere alla protesi! per adesso ci sono ancora dolori ed un pene che si gonfia male intendo da metà in poi ha una rigidità scarsa, sia nelle erezioni mattutine, che in quelle autoerotiche,
che dire dopo avere beccato vari incompetenti finalmente un uro-androlgo serio e preparato, speriamo che la terapia porti dei risultati. altrimenti sarà dura lottare con un pene sottodimensionato e malfunzionante!!
cordailità
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

è importante trovare uno specialista con li quale si possa stabilire un buon rapporto di fiducia.
si tratta di una fibrosi dei corpi cavernosi, dire che sia IPP o sia fibrosi non cambia il termine del problema
vede però che l'ipotesi di un inserimento di protesi endocavernosa non è esluso a priori
cari saluti
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Utente
Utente
L aringrazio dottore per il suo intervento, è arduo trovare medici comptenti oggi sopratutto nella mia zona Abruzzo, dove mi hanno rovinato: la fibrosi è un esito di pripaismo di 9 ore indotto farnmacologicamente a basso dosaggio, per verificare la natura dei miei iniziali problrmi erettile che non sono stati capiti dall'andrologo in qustione ma, spiegati molto bene dall'ultimo specilaista di (albano laziale), in sostanza avedo io una severa ipetrofia cardiaca con ridotta funzionalità ventricolare ed ipertensione 170/120 scoperta in concomitanza dei problemi erettili mi furono prescritti b-bloccanti che hanno vistosamente peggiorato la situazione, adesso dopo il forte priapismo si è sviluppata questa fibrosi, riscontrabile ecograficamente e lo specialista di cui mi fido per la sua perparazione stà tentando una terapia riabilitativa, ma come dice lei non ha escluso la protesizzazione,
Per me è devastante se la soluzione dovesse essere questa perchè il pene ha già perso notevolemnte dimensione che non erano eccezzioanli ma cmq accettabili e credo nella media 13.5 cm in erezione, 12, 5 di cirocnfernza asta, glande 13 misurata dopo l'ignezione dall'andrologo diceva per statistica, adesso sono a circa 11 di lungezza con un restirngimento alla base, sotto il glande, e una strana curvatura alla base che scompare in erezione che cmq è molto debole per adesso., la protesi sebbene mi permetta di recuperare la funzionalità dell'asta accorcerebbe il pene e questo l'ho letto nei sul suo posto: sindrome del pene corto nei protesizzati,
certo non sarebbe bello trovarsi un pene che in erezione è più corto di quello che avevo prima in flaccidità variabile tra i 9 e gli 11 cm; spero di non arrivare a questo!!!

cordialità!!
[#15]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,
tanti auguri per la risoluzione dei suoi problemi di fibrosi cavernosa !
E' giusto, però, puntualizzare la affermazione relativa alla lunghezza del pene.
Uno stato di fibrosi, comunque indotta, determina la perdita di elasticità delle membrane albuginee del pene che non si "allungano" più durante l'erezione., anzi il processo può tendere ad un progressivo accorciamento dei corpi cavernosi.
L'inserimento dei cilindri endocavernosi, le protesi, non dtermina e non potrebbe determinare un accorciamento del pene. Il pene con le protesi ha sempre la stessa lunghezza del pene in trazione anche in condizioni di riposo, quando non c'è alcuno stimolo erettile, sessuale. Quando ci fosse lo stimolo erotico, sessuale, il meccanismo di tumescenza-erezione non porterebbe ad alcun allungamento del pene ma solo ad una sua eventuale maggiore tumescenza.
Quindi, con le protesi enocavernose, il pene in condizioni di riposo è sempre di lunghezza massimale, quindi più lungo di un pene completamente flaccido semplicemente non si allungherebbe quando il paziente dovesse avere un rapporto sessuale.in pratcia il pene non si accorcia ma , semplicemente, non si allunga come prima.
cari saluti
[#16]
Utente
Utente
La ringrazioi per la sua risposta Dottor Pozza, conoscevo già questi dettagli perchè mi sono molto informato sul suo sito ed ho visto recentemente una sua intervista su youtube, sulle modalità di intervento della disfunzione erettile;
Detto questo la mia situazione dimensionale era 13 cm in trazione prima della fibrosi , adesso dopo la fibrosi circa 10.5, rilevata dall'andrologo, ed in trazione massima, quindi la protesizzazione comporterebbe in ogni caso un pene che non si allunga, ma inesorabilmete più corto di quanto era in precedenza, e comunque sotto la media, inaccettabile me dal punto di vista estetico che dimensionale, 10 cm in erezione li avevo quando ero dodicenne, poi con la crescita è aumentato di 3.5,
che dire 10 cm è oggettivamente ridicolo, se la protesi dovessere essere la soluzione tenterei prima con le staminali, cmq un tentativo prima di arrivare alla protesizzazione.
La ringrazio per le informazioni e speriamo di non arrivare a questo anche se molto probabile visto la diffusione della fibrosi !!!
cordialità
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