Deficit erettivo: 2 diverse versioni
Salve dottori di medicitalia. Vi illustro il quadro della mia situazione.
Dai 19 anni (primo rapporto sessuale) ho sempre avuto problemi di erezione nel senso che raggiungo ma poi non riesco a mantenerla per una corretta penetrazione. Se succede che dopo una intensa stimolazione manuale riesco a penetrare non ho più alcun tipo di problema. Sono un soggetto normopeso, non abuso di alcool, fumo poco, in anamnesi un intervento chirurgico per criptorchidismo monolaterale intorno ai 5 anni. Le erezioni mattutine non sono sempre presenti e quando lo sono il tempo di arrivare in bagno sono già finite.
Mi sono deciso a Gennaio di farmi visitare da uno specialista andrologo nella mia città: all'esame clinico tutto nella norma, mi fa fare della analisi del sangue (Ematologia: emoglobina glicata A1C, esame emocromocitometrico. Chimica clinica: azotemia, creatinina, glicemia, colesterolo, trigliceridi, bilirubinemia, GOT/AST, GSP/ALT, GAMMA GT. Immunometria: TSH, LH, prolattina, testosterone, testosterone libero, SHBG e protidodgramma. Analisi delle urine) che risultano tutte nella norma; mi propone poi l'ecocolordoppler basale (che non ha evidenziato alterazioni ecostrutturali dei corpi cavernosi ne dell'albuginea con normale corpo spongioso, i profili velocimetrici in corrispondenza delle arterie dorsali e cavernose sono risultati nei limiti della norma) e poi l'ecocolordoppler penieno dinamico con ICI effettuata con 10mcg di PGE1 (che ha determinato tumescenza completa ed ha evidenziato una discreta dilatazione dei sinusoidi con visualizzazione del 2° livello delle arteriole ecline, la fase di incremento dell'inflow arterioso si è presentata nei limiti della norma in relazione all'età. I valori della velocità diastolica sono risultati superiori alla norma. Alla radice del pene evidenziabili marcate attività venose al colordoppler. Afflusso vascolare arterioso cavernoso nei limiti della norma. Meccanismo veno-occlusivo alterato). La diagnosi dello specialista è quindi l'alterazione del sistema venoso del mio pene che a suo dire ha connotazioni genetiche. Mi prescrive 5mg di Levitra dicendo che un maggior apporto arterioso compenserà la perdita venosa. I rapporti sessuali successivi che ho avuto con questo dosaggio sono andati benissimo.
Non soddisfatto di questa diagnosi cambio regione e consulto un altro specialista andrologo. Dopo valutazione degli esami del sangue e strumentali suddetti bolla totalmente la diagnosi precedente definendola una "non diagnosi" e dice che la causa delle mie difficoltà sono del tutto psicologiche. Mi dice di interrompere qualsiasi PDE5 inibitore e mi prescrive quindi psicoterapia con una esperta sessuologa che inizierò a breve.
Ora immaginate il mio stato confusionale, tanto soldi spesi e mi ritrovo tra due diagnosi totalmente opposte. Volevo avere da voi più pareri possibili sul mio caso e se condividete o meno l'una o l'altra diagnosi, ed eventualmente consigli su come devo comportarmi ora.
Grazie dell'attenzione.
Dai 19 anni (primo rapporto sessuale) ho sempre avuto problemi di erezione nel senso che raggiungo ma poi non riesco a mantenerla per una corretta penetrazione. Se succede che dopo una intensa stimolazione manuale riesco a penetrare non ho più alcun tipo di problema. Sono un soggetto normopeso, non abuso di alcool, fumo poco, in anamnesi un intervento chirurgico per criptorchidismo monolaterale intorno ai 5 anni. Le erezioni mattutine non sono sempre presenti e quando lo sono il tempo di arrivare in bagno sono già finite.
Mi sono deciso a Gennaio di farmi visitare da uno specialista andrologo nella mia città: all'esame clinico tutto nella norma, mi fa fare della analisi del sangue (Ematologia: emoglobina glicata A1C, esame emocromocitometrico. Chimica clinica: azotemia, creatinina, glicemia, colesterolo, trigliceridi, bilirubinemia, GOT/AST, GSP/ALT, GAMMA GT. Immunometria: TSH, LH, prolattina, testosterone, testosterone libero, SHBG e protidodgramma. Analisi delle urine) che risultano tutte nella norma; mi propone poi l'ecocolordoppler basale (che non ha evidenziato alterazioni ecostrutturali dei corpi cavernosi ne dell'albuginea con normale corpo spongioso, i profili velocimetrici in corrispondenza delle arterie dorsali e cavernose sono risultati nei limiti della norma) e poi l'ecocolordoppler penieno dinamico con ICI effettuata con 10mcg di PGE1 (che ha determinato tumescenza completa ed ha evidenziato una discreta dilatazione dei sinusoidi con visualizzazione del 2° livello delle arteriole ecline, la fase di incremento dell'inflow arterioso si è presentata nei limiti della norma in relazione all'età. I valori della velocità diastolica sono risultati superiori alla norma. Alla radice del pene evidenziabili marcate attività venose al colordoppler. Afflusso vascolare arterioso cavernoso nei limiti della norma. Meccanismo veno-occlusivo alterato). La diagnosi dello specialista è quindi l'alterazione del sistema venoso del mio pene che a suo dire ha connotazioni genetiche. Mi prescrive 5mg di Levitra dicendo che un maggior apporto arterioso compenserà la perdita venosa. I rapporti sessuali successivi che ho avuto con questo dosaggio sono andati benissimo.
Non soddisfatto di questa diagnosi cambio regione e consulto un altro specialista andrologo. Dopo valutazione degli esami del sangue e strumentali suddetti bolla totalmente la diagnosi precedente definendola una "non diagnosi" e dice che la causa delle mie difficoltà sono del tutto psicologiche. Mi dice di interrompere qualsiasi PDE5 inibitore e mi prescrive quindi psicoterapia con una esperta sessuologa che inizierò a breve.
Ora immaginate il mio stato confusionale, tanto soldi spesi e mi ritrovo tra due diagnosi totalmente opposte. Volevo avere da voi più pareri possibili sul mio caso e se condividete o meno l'una o l'altra diagnosi, ed eventualmente consigli su come devo comportarmi ora.
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Caro Utente,a mio avviso,la disfunzione erettile e' quasi sempre caratterizzata da un significativo impegno psicologico,primitivo o secondario.Le due conclusioni non sono contrapposte ma indicano la necessita' di un'azione sinergica sui due fronti.Cordialita'
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Ex utente
Innanzitutto la ringrazio della disponibilità e del suo parere. Quello che intendevo però non mi è stato del tutto chiarito: il primo andrologo ha concluso che il mio è un problema genetico del sistema valvolare venoso che non funziona correttamente escludendo del tutto la componente psicologica. Non ha lasciato quindi molto spazio ad altri accertamenti e ha detto che dovrò far uso a vita di farmaci. Il secondo andrologo invece ha detto che qualora la fuga venosa sia accertata come metodi diagnostici (seppur la loro affidabilità non è mai al 100%) è comunque la conseguenza di altre problematiche che nel mio caso sono psicologiche: la fuga venosa come origine primaria del problema non esiste. Da quel che ho capito dalla sua risposta lei condivide il secondo parere? Grazie ancora dottore. Se poi ci sono altri dottori che vogliono esprimermi il loro parere ne sarei felice.
[#3]
...ribadisco che la disfunzione erettile presenta sempre aspetti psicogeni primitivi o secondari che sono sovrapponibili a quelli presenti nella D.E. da cause organiche o funzionali.In buona sostanza,nel Suo caso,ho qualche perplessita' sulla diagnosi "genetica" della fuga venosa...che risponde favorevolmente alla terapia con tadalafil.Consiglierei una rivisitazione diagnostica del Suo caso clinico.Cordialita'.
[#6]
Gentile Utente,
mi associo al dr.Izzo nella risposta, visto che la diagnosi andrologica è stata già fatta .
Lei è molto giovane e l'aspetto psichico, intrapsichico e relazionale, non può affatto essere trascurato,c he sia causale o conseguenziale.
Per ogni disfunzione sessuale, dobbiamo analizzare:
i fattori predisponenti, fattori precipitanti ed i fattori mantenenti , più la “storia del disturbo” , sia per quel che riguarda l'aspetto diagnostico , che poi terapeutico.
Le allego qualche lettura, per ulteriori chiarimenti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
legga cnhe questo che è del Dr.Cavallini, sulla famosa o famigerata fuga venosa , soprattutto per la popolazione giovanile....
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/357-deficit-erettivo-da-fuga-venosa-l-araba-fenicia.html
mi associo al dr.Izzo nella risposta, visto che la diagnosi andrologica è stata già fatta .
Lei è molto giovane e l'aspetto psichico, intrapsichico e relazionale, non può affatto essere trascurato,c he sia causale o conseguenziale.
Per ogni disfunzione sessuale, dobbiamo analizzare:
i fattori predisponenti, fattori precipitanti ed i fattori mantenenti , più la “storia del disturbo” , sia per quel che riguarda l'aspetto diagnostico , che poi terapeutico.
Le allego qualche lettura, per ulteriori chiarimenti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1929-mancanza-d-erezione-il-sintomo-va-sempre-tolto-o-talvolta-mantenuto.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
legga cnhe questo che è del Dr.Cavallini, sulla famosa o famigerata fuga venosa , soprattutto per la popolazione giovanile....
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/357-deficit-erettivo-da-fuga-venosa-l-araba-fenicia.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
Gentile lettore,
oltre alle corrette indicazioni ricevute dai colleghi che mi hanno preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html ,
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html .
Un cordiale saluto.
oltre alle corrette indicazioni ricevute dai colleghi che mi hanno preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche gl’articoli pubblicati sul nostro sito e visibili agl'indirizzi:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html ,
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/1234-nuove-terapie-emergenti-nel-trattamento-della-disfunzione-erettile-de.html .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.4k visite dal 24/02/2013.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?