Dolori al dotto deferente dx/sin

Salve,
ho 27 anni e da circa un mese ho un leggero dolore costante all'altezza del dotto deferente destro e sinistro. Mi sono rivolto ad uno specialista urologo, il quale ha tratto questo referto:
lo studio del contenuto scrotale con sonda da 7 MHz evidenzia didimi di normale morfologia e dimensioni; a carico dell'epididimo sin è presente un aumento di volume della testa con modesta reazione sierosa; varicocele di 1° sempre a sin; si segnala la presenza di dolorabilità elettiva sul deferente sin; l'esplorazione rettale documenta una ghiandola modestamente aumentata di volume e di consistenza soffice come per processo flogistico in atto.
Segue terapia: RIFRADIN 450 2 CP x 10gg e AULIN 100 1 Bustina x 10gg

Nonostante la cura, il dolore all'altezza del dotto deferente è rimasto. Finita la cura sono tornato dallo specialista per controllare la situazione ed il risultato è stato il seguente:
completa risoluzione del processo flogistico all'epididimo sin; in particolare si nota la completa scomparsa della reazione sierosa.

Nei giorni successivi il dolore continua e, nonostante essermi tenuto in contatto ancora con lo specialista e con il mio medico di famiglia su cosa potessi prendere per far diminuire il fastidio con antidolorifici, non ho trovato miglioramenti.
In particolare il fastidio si concentra in prossimità dell'attaccatura del pene,nella parte più alta del dotto per capirsi e mi arriva fino all'altezza dei testicoli.
Forse può essere utile dire che il trattenimento dell'urina mi provoca un acuto dolore e che a 14 anni sono stato operato per le torsioni ad entrambi i testicoli.
A cosa potrebbe essere dovuto il fastidio?
Esiste una soluzione per venirne fuori? Grazie per le risposte.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto andrologo.

Un cordiale saluto

Giovanni Beretta M.D.
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