Clamidia e varicocele
Salve, ho 32 anni e da ormai 6 anni mi porto avanti un fastidioso dolore al testicolo sinistro.
Il fastidio è cominciato nel 2007, dopo un intenso inverno di attività sportiva (salti con la corda e corsa). Da prime visite ecografiche vengono riscontrati testicoli mobili ed un varicocele di secondo grado al testicolo sinistro. Spermiogramma non brillante ma nella norma. Nel 2009 vengo ricoverato per intervento di legatura a cielo aperto ma il chirurgo (che mi visita per la prima volta il giorno dell'intervento) decide solo per il fissaggio in quanto non riscontra un varicocele apprezzabile clinicamente.
Il fastidio non è mai del tutto passato ed è tornato a farsi prepotente in primavera 2012 dopo un qualche periodo di intensa attività sportiva. Decido di consultare uno specialista (che poi scopro essere il chirurgo del 2009) il quale dopo palpazione mi conferma che il problema non è il varicocele. Mi consiglia uno spermiogramma di controllo e spermiocoltura.
Nello stesso periodo mia moglie rimane incinta e gli esami consigliati dallo specialista vengono procrastinati fino, purtroppo, all'aborto spontaneo di mia moglie. Gli esami colturali hanno esito negativo ma la qualità del seme è notevolmente peggiorata e nonostante il ph sia pari a 7.8 sono presenti, cito testualmente, Alcuni Leucociti, Rare Emazie e Diverse Cellule epiteliali. Nonostante la negatività del successivo tampone consigliato a mia moglie lo specialista non ha dubbi e punta su una infezione da clamidia, causa anche dell'aborto secondo lo specialista, prescrivendo un trattamento antibiotico abbastanza pesante. Gli esiti colturali negativi vengono confermati da una successiva spermiocoltura effettuata qualche giorno dopo.
Mia moglie, perplessa, si consulta con la sua ginecologa (anche androloga) che ci sconsiglia il trattamento in quanto a suo avviso non c'è evidenza di una infezione mi consiglia invece un ecocolordoppler scrotale che evidenzia un varicocele ora di quarto grado al testicolo sx.
Torno dallo specialista che mi conferma nuovamente la sua diagnosi motivando che nonostante sia stato riscontrato un varicocele ecografico di quarto grado, clinicamente il varicocele è di primo grado e non crede possibile che possa essere quella la causa del malessere. Resto perplesso e provo da un secondo specialista che punta dritto sul varicocele e mi consiglia embolizzazione.
Ora a 10 giorni dall'embolizzazione il fastidio, presente anche prima dell'intervento, non è di fatto passato, sono a mio agio solo con sospensorio. Note sparse:
- in vita mia ho avuto rapporti solo con mia moglie, e lei solo con me, lo specialista dice che la clamidia potrebbe essere stata presa in piscina di cui lei è assidua frequentatrice da diversi anni ma la ginecologa nega con decisione questa possibilità;
- non ho dolori durante minzione o rapporti;
- mia moglie non ha sintomi di infezioni;
E' quindi possibile, nonostante tutto, l'infezione da clamidia? Un grazie anticipato per pazienza e disponibilità.
Il fastidio è cominciato nel 2007, dopo un intenso inverno di attività sportiva (salti con la corda e corsa). Da prime visite ecografiche vengono riscontrati testicoli mobili ed un varicocele di secondo grado al testicolo sinistro. Spermiogramma non brillante ma nella norma. Nel 2009 vengo ricoverato per intervento di legatura a cielo aperto ma il chirurgo (che mi visita per la prima volta il giorno dell'intervento) decide solo per il fissaggio in quanto non riscontra un varicocele apprezzabile clinicamente.
Il fastidio non è mai del tutto passato ed è tornato a farsi prepotente in primavera 2012 dopo un qualche periodo di intensa attività sportiva. Decido di consultare uno specialista (che poi scopro essere il chirurgo del 2009) il quale dopo palpazione mi conferma che il problema non è il varicocele. Mi consiglia uno spermiogramma di controllo e spermiocoltura.
Nello stesso periodo mia moglie rimane incinta e gli esami consigliati dallo specialista vengono procrastinati fino, purtroppo, all'aborto spontaneo di mia moglie. Gli esami colturali hanno esito negativo ma la qualità del seme è notevolmente peggiorata e nonostante il ph sia pari a 7.8 sono presenti, cito testualmente, Alcuni Leucociti, Rare Emazie e Diverse Cellule epiteliali. Nonostante la negatività del successivo tampone consigliato a mia moglie lo specialista non ha dubbi e punta su una infezione da clamidia, causa anche dell'aborto secondo lo specialista, prescrivendo un trattamento antibiotico abbastanza pesante. Gli esiti colturali negativi vengono confermati da una successiva spermiocoltura effettuata qualche giorno dopo.
Mia moglie, perplessa, si consulta con la sua ginecologa (anche androloga) che ci sconsiglia il trattamento in quanto a suo avviso non c'è evidenza di una infezione mi consiglia invece un ecocolordoppler scrotale che evidenzia un varicocele ora di quarto grado al testicolo sx.
Torno dallo specialista che mi conferma nuovamente la sua diagnosi motivando che nonostante sia stato riscontrato un varicocele ecografico di quarto grado, clinicamente il varicocele è di primo grado e non crede possibile che possa essere quella la causa del malessere. Resto perplesso e provo da un secondo specialista che punta dritto sul varicocele e mi consiglia embolizzazione.
Ora a 10 giorni dall'embolizzazione il fastidio, presente anche prima dell'intervento, non è di fatto passato, sono a mio agio solo con sospensorio. Note sparse:
- in vita mia ho avuto rapporti solo con mia moglie, e lei solo con me, lo specialista dice che la clamidia potrebbe essere stata presa in piscina di cui lei è assidua frequentatrice da diversi anni ma la ginecologa nega con decisione questa possibilità;
- non ho dolori durante minzione o rapporti;
- mia moglie non ha sintomi di infezioni;
E' quindi possibile, nonostante tutto, l'infezione da clamidia? Un grazie anticipato per pazienza e disponibilità.
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Caro Utente,il riscontro di una contaminazione batterica in uno dei partner di una coppia,non prevede,sempre,che l'altro partner sia infetto ma non esclude una terapia profilattica,nonché l'uso del profilattico.Quanto all'asèetto riproduttivo,credo convenga,a questo punto,essere seguito da un andrologo con certificate esperienze nel campo dela fisiopatologia della riproduzione.La ginecologa/ androloga L'ha visitata?Ha controllato le condizioni della prostata che,come sa,produce il 50% del liquido seminale in cui nuotano gli spermatozoi?Ha mai eseguito un'ecografia delle vie seminali?A che mese si è verificato l'aborto?Come vede,c'è molto da lavorare per un andrlogo dedicato.Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Utente
Buongiorno dottore, grazie per la celere risposta.
Premetto che il primo specialista è uno stimato andrologo della mia zona,
il secondo consulto l'ha proposto lui certo che avrebbe confermato la sua diagnosi.
Ho poi richiesto questo consulto da un urologo consigliato dal medico di base.
Alcune note sparse:
- la ginecologa / androloga non mi ha visitato, ha proposto ecografia ed ecocolordoppler osservando i risultati degli esami;
- la prostata non è mai stata, al momento, presa in considerazione così come l'ecografia delle vie seminali;
- l'aborto si è verificato alla 11esima settimana di gravidanza;
- l'andrologo considera anche la notevole dimensione delle cosce una possibile causa, assieme alla clamidia, del fastidio. Sostiene infatti che sia il continuo sfregamento della coscia contro l'epididimo reso sensibile dall'infezione a provocare il dolore;
- il fastidio è intermittente, varia da giorno a giorno, e localizzato sotto e dietro il testicolo sinistro;
- il fastidio si manifesta maggiormente quando la sacca scrotale è contratta;
- in alcuni casi tramite oki o brufen ho avuto dei miglioramenti temporanei;
- con l'attenuarsi del fastidio avverto anche una sensazione di sollievo alla gamba sinistra, in particolare sotto la pianta del piede;
- provo sollievo anche frapponendo del materiale soffice fra testicolo ed intimo;
- la visita di controllo con l'urologo è fra circa un mese;
Grazie ancora per la vostra disponibilità.
Premetto che il primo specialista è uno stimato andrologo della mia zona,
il secondo consulto l'ha proposto lui certo che avrebbe confermato la sua diagnosi.
Ho poi richiesto questo consulto da un urologo consigliato dal medico di base.
Alcune note sparse:
- la ginecologa / androloga non mi ha visitato, ha proposto ecografia ed ecocolordoppler osservando i risultati degli esami;
- la prostata non è mai stata, al momento, presa in considerazione così come l'ecografia delle vie seminali;
- l'aborto si è verificato alla 11esima settimana di gravidanza;
- l'andrologo considera anche la notevole dimensione delle cosce una possibile causa, assieme alla clamidia, del fastidio. Sostiene infatti che sia il continuo sfregamento della coscia contro l'epididimo reso sensibile dall'infezione a provocare il dolore;
- il fastidio è intermittente, varia da giorno a giorno, e localizzato sotto e dietro il testicolo sinistro;
- il fastidio si manifesta maggiormente quando la sacca scrotale è contratta;
- in alcuni casi tramite oki o brufen ho avuto dei miglioramenti temporanei;
- con l'attenuarsi del fastidio avverto anche una sensazione di sollievo alla gamba sinistra, in particolare sotto la pianta del piede;
- provo sollievo anche frapponendo del materiale soffice fra testicolo ed intimo;
- la visita di controllo con l'urologo è fra circa un mese;
Grazie ancora per la vostra disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.9k visite dal 15/01/2013.
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