Malattia della peyronie a 27 anni!
Gentili medici,
vi scrivo perché sono disperato, ho 27 anni e da agosto presento una curvatura a sinistra con un fenomeno di lieve restringimento laterale. Sono stato da diversi urologi e andrologi. Adesso sono in cura a Napoli e da qualche mese assumo peyronimev tre volte al giorno e vitamina E tre volte al giorno più una cardioaspirina... A breve dovrò sottopormi ad un trattamento di Eswl (onde d'urto). Se non dovesse funzionare questo trattamento, potreste consigliarmi uno specialista in zona.
vi scrivo perché sono disperato, ho 27 anni e da agosto presento una curvatura a sinistra con un fenomeno di lieve restringimento laterale. Sono stato da diversi urologi e andrologi. Adesso sono in cura a Napoli e da qualche mese assumo peyronimev tre volte al giorno e vitamina E tre volte al giorno più una cardioaspirina... A breve dovrò sottopormi ad un trattamento di Eswl (onde d'urto). Se non dovesse funzionare questo trattamento, potreste consigliarmi uno specialista in zona.
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Utente
Grazie, Dr, Cavallini,
mi rendo conto che la risposta è individuale, e che in questa malattia purtroppo non ci sia ancora una cura standardizzata capace di riaggiustare la situazione, ma potrebbe indicarmi quali secondo lei siano i fattori che favoriscono una buona risposta al trattamento?
In questi giorni sono stato molto in ansia, si è riacceso il fastidio... Durante questi mesi, ho fatto varie ecografie, nelle primissime non vi si trovava nulla; in quella dinamica una lieve iperecogenicità al livello distale del setto intercavernoso, infine la placca si è fatta viva anche al tatto... La mia preoccupazione è che ci possa essere in atto la formazione di una nuova placca. Nel caso in cui gli sforzi terapici dovessero risultare vani, qual è l'opzione chirurgica che più di tutte le altre è capace di prevenire la ricomparsa dei sintomi di questa malattia?
So che si opera solo in circostanze estreme e solo se presenti alcune caratteristiche, ma sinceramente non ho la forza per convivere per anni con questa orrenda malattia.
mi rendo conto che la risposta è individuale, e che in questa malattia purtroppo non ci sia ancora una cura standardizzata capace di riaggiustare la situazione, ma potrebbe indicarmi quali secondo lei siano i fattori che favoriscono una buona risposta al trattamento?
In questi giorni sono stato molto in ansia, si è riacceso il fastidio... Durante questi mesi, ho fatto varie ecografie, nelle primissime non vi si trovava nulla; in quella dinamica una lieve iperecogenicità al livello distale del setto intercavernoso, infine la placca si è fatta viva anche al tatto... La mia preoccupazione è che ci possa essere in atto la formazione di una nuova placca. Nel caso in cui gli sforzi terapici dovessero risultare vani, qual è l'opzione chirurgica che più di tutte le altre è capace di prevenire la ricomparsa dei sintomi di questa malattia?
So che si opera solo in circostanze estreme e solo se presenti alcune caratteristiche, ma sinceramente non ho la forza per convivere per anni con questa orrenda malattia.
[#3]
Nei giovani la malattia è più sensibile al tratamento, aspetti per opzione chirurgica, di tempo ce ne è e bisogna vedere in condizone arriva: ci sono circa un centinaio di opzioni disponibili. Le sue ecografie sono state fatte con iniezione endocavernosa di prostaglandina? Se si va bene, sennò a poco servono.
[#4]
Utente
Dottore,
ho fatto una sola ecografia dinamica con iniezione di prostglandina, dalla quale risultava una lieve iperecogenicità al livello del terzo distale... le altre erano basali, da quest'ultime si evidenziava un ispessimento sempre nella suddetta zona. Detto questo, mi consiglia qualche particolare stile d vita ( sono sovrappeso e fumo) o altro per approcciarmi al meglio al trattamento con onde d'urto?
Tutti gli urologi da cui sono stato mi hanno sconsigliato le iniezioni intraplacca.
Credo che la reazione fibrotica sia stata dovuta ad un trauma durante masturbazione.
Un'ultima domanda: lei (e ovviamente tutti i colleghi che volessero rispondere) cosa pensa di un dispositivo a trazione peniena, può essere utile per rimodellare la cicatrice?
Grazie.
ho fatto una sola ecografia dinamica con iniezione di prostglandina, dalla quale risultava una lieve iperecogenicità al livello del terzo distale... le altre erano basali, da quest'ultime si evidenziava un ispessimento sempre nella suddetta zona. Detto questo, mi consiglia qualche particolare stile d vita ( sono sovrappeso e fumo) o altro per approcciarmi al meglio al trattamento con onde d'urto?
Tutti gli urologi da cui sono stato mi hanno sconsigliato le iniezioni intraplacca.
Credo che la reazione fibrotica sia stata dovuta ad un trauma durante masturbazione.
Un'ultima domanda: lei (e ovviamente tutti i colleghi che volessero rispondere) cosa pensa di un dispositivo a trazione peniena, può essere utile per rimodellare la cicatrice?
Grazie.
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Allora non fumi, è stabilito che aggrava. per il sovrappeso in linea terica bene non fa, ma non abbiamo prove (al contrario del fumo) che sia così critico per terapia. Pel le iniezioni intraplacca si è raggiunto un "certo" accordo: meglio con verapamile e cortisone ad alta diluione. La trazione è utile per minimi gradi di deviazione del pene. Letteratura Concorde. Quanto al trauma maturbatorio: mi sbilancio in un secco no. Scusi ritardo in risposta ma sono accoppato dallo spam.
[#6]
Utente
Dottore,
sto cercando di ridurre le sigarette (anche se è difficile), a parte questo mi sono consultato (purtroppo solo telefonicamente) con un altro medico, collaboratore del mio andrologo di riferimento, sull'uso dell'estensore penieno, il quale mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi e che anzi in letteratura sono riportati casi di miglioramento della curvatura, ora il punto è questo: avendo io una placca (o forse più d'una) sotto la corona del glande e dovendo l'anello dell'estensore tirare lì, non sarebbe questo un ulteriore trauma per la zona fibrotica?
Io ho accennato questa mia perplessità al collaboratore, che però mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi...
Prima di acquistare questo aggeggio, vorrei essere sicuro di non complicare la situazione, che è in uno stato infiammatorio a quanto ho capito dalla sintomatologia (fastidio, bruciore, formazione di "pieghette"sottocutanee), allo stesso tempo però mi sento con l'ansia di fare qualcosa per evitare ulteriori peggioramenti (aggravarsi della curvatura, accorciamento ecc.)... Prego lei e suoi colleghi di darmi un consiglio. Grazie!
sto cercando di ridurre le sigarette (anche se è difficile), a parte questo mi sono consultato (purtroppo solo telefonicamente) con un altro medico, collaboratore del mio andrologo di riferimento, sull'uso dell'estensore penieno, il quale mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi e che anzi in letteratura sono riportati casi di miglioramento della curvatura, ora il punto è questo: avendo io una placca (o forse più d'una) sotto la corona del glande e dovendo l'anello dell'estensore tirare lì, non sarebbe questo un ulteriore trauma per la zona fibrotica?
Io ho accennato questa mia perplessità al collaboratore, che però mi ha detto che non dovrebbero esserci problemi...
Prima di acquistare questo aggeggio, vorrei essere sicuro di non complicare la situazione, che è in uno stato infiammatorio a quanto ho capito dalla sintomatologia (fastidio, bruciore, formazione di "pieghette"sottocutanee), allo stesso tempo però mi sento con l'ansia di fare qualcosa per evitare ulteriori peggioramenti (aggravarsi della curvatura, accorciamento ecc.)... Prego lei e suoi colleghi di darmi un consiglio. Grazie!
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Non ho mai usato l' estensore, lo ammetto per una sorta di diffidenza atavita verso tutto ciò che non è ben controllabile, ma la letteratura sostiene che è ok, e se il collega è d' accordo allo è ok, ma si intenda bene suille norme d' uso.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.2k visite dal 28/11/2012.
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