Problemi di erezione e eiaculazione
Salve. Sono qui per chiedere un consiglio medico. Il mio ragazzo ha dei comportamenti sessuali un po' strani, che non riesco a spiegarmi. Ha 38 anni, fuma ma non eccessivamente. Quando facciamo l'amore si eccita normalmente, però riesce a mantenere l'erezione solo in una posizione: stando dietro di me. Se invece gli chiedo di farlo diversamente, diciamo nelle posizioni classiche guardandosi negli occhi, perde subito l'erezione. A che cosa potrebbe essere dovuta questa reazione? Può essere che un uomo riesce ad avere l'erezione soltanto in una posizione e non accetta le altre? Si potrebbe fare qualche cosa?
E oltre al problema descritto sopra, a volte lui fa fatica ad avere l'eiaculazione durante il rapporto. Può non avere l'eiaculazione, pur avendo dei rapporti con me, per diversi giorni. È normale? Potrebbe essere collegato al primo problema? Come posso aiutarlo? Lui crede che non sia il caso di rivolgersi ad uno specialista e fare una visita, ma io non ne sono sicura. Sono molto preoccupata anche perché quando decideremo di avere figli questo potrebbe ostacolarci in qualche modo?
Non sono sicura se questa è la categoria giusta, nel caso in cui non lo fosse vi prego di farmi capire a chi potrei rivolgermi.
Attendo un vostro parere esperto,
Grazie!
Marina.
E oltre al problema descritto sopra, a volte lui fa fatica ad avere l'eiaculazione durante il rapporto. Può non avere l'eiaculazione, pur avendo dei rapporti con me, per diversi giorni. È normale? Potrebbe essere collegato al primo problema? Come posso aiutarlo? Lui crede che non sia il caso di rivolgersi ad uno specialista e fare una visita, ma io non ne sono sicura. Sono molto preoccupata anche perché quando decideremo di avere figli questo potrebbe ostacolarci in qualche modo?
Non sono sicura se questa è la categoria giusta, nel caso in cui non lo fosse vi prego di farmi capire a chi potrei rivolgermi.
Attendo un vostro parere esperto,
Grazie!
Marina.
[#1]
Gentile Marina,
quanto ci descrive potrebbe avere delle motivazioni psicologiche, ma è difficile dire di più senza un colloquio clinico e visita con l'interessato, ...sempre che sia in effetti "interessato" ad affrontare l'argomento.
quanto ci descrive potrebbe avere delle motivazioni psicologiche, ma è difficile dire di più senza un colloquio clinico e visita con l'interessato, ...sempre che sia in effetti "interessato" ad affrontare l'argomento.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Gentile Marina,
mi ha colpito l'espressione <<guardandosi negli occhi>> che Lei ha utilizzato per descrivere modalità differenti di avere rapporti sessuali da quelle utilizzate ora.
E che è emblematica del significato attribuibile a quei gesti, non uguale per tutte le persone.
Attraverso le decisioni relative al tipo di attività sessuale praticata (comprese le posizioni preferite) si manifesta anche la distribuzione del "potere" all'interno della coppia, così come eventuali disfunzionalità a livello relazionale.
Impossibile dire a distanza quale possa essere il significato sottostante alla posizione "preferita" dal suo compagno: sebbene si tratti di una posizione dominante, potrebbe anche essere letta come difficoltà ad entrare in contatto profondo con l'altro (per motivi che potrebbero essere molto diversi da individuo a individuo e che andrebbero indagati).
D'altronde ci può essere maggiore intimità relazionale nel guardarsi dentro gli occhi, che in un contatto di genitali.
Lei si mostra perplessa e comprensibilmente non completamente soddisfatta della qualità della vostra vita sessuale. E il suo compagno? Al di là di non ritenere necessaria una visita andrologica (cosa a mio avviso piuttosto discutibile e su cui la invito ad insistere un po': è sempre il primo passo da fare), per lui va bene così o ha anche lui motivi di insoddisfazione?
Pensa che se gli proponesse di effettuare insieme una consulenza sessuologica sarebbe disponibile?
Le allego un articolo per ulteriori spunti di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html
Cordiali saluti.
mi ha colpito l'espressione <<guardandosi negli occhi>> che Lei ha utilizzato per descrivere modalità differenti di avere rapporti sessuali da quelle utilizzate ora.
E che è emblematica del significato attribuibile a quei gesti, non uguale per tutte le persone.
Attraverso le decisioni relative al tipo di attività sessuale praticata (comprese le posizioni preferite) si manifesta anche la distribuzione del "potere" all'interno della coppia, così come eventuali disfunzionalità a livello relazionale.
Impossibile dire a distanza quale possa essere il significato sottostante alla posizione "preferita" dal suo compagno: sebbene si tratti di una posizione dominante, potrebbe anche essere letta come difficoltà ad entrare in contatto profondo con l'altro (per motivi che potrebbero essere molto diversi da individuo a individuo e che andrebbero indagati).
D'altronde ci può essere maggiore intimità relazionale nel guardarsi dentro gli occhi, che in un contatto di genitali.
Lei si mostra perplessa e comprensibilmente non completamente soddisfatta della qualità della vostra vita sessuale. E il suo compagno? Al di là di non ritenere necessaria una visita andrologica (cosa a mio avviso piuttosto discutibile e su cui la invito ad insistere un po': è sempre il primo passo da fare), per lui va bene così o ha anche lui motivi di insoddisfazione?
Pensa che se gli proponesse di effettuare insieme una consulenza sessuologica sarebbe disponibile?
Le allego un articolo per ulteriori spunti di riflessione:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2433-ho-un-disturbo-sessuale-ma-mi-vergogno-a-parlarne.html
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Grazie mille Dott. Pescatori e Dott.ssa Scalco! Infatti ho parlato con il mio compagno e l'ho convinto ad affrontare una visita specialistica. A vostro parere è meglio andare da uno psicologo e non dal andrologo? Dovrebbe essere un problema puramente mentale...Anni fa' si era consultato con uno psicologo il quale gli aveva detto che il problema proveniva dal fatto che era solo troppo timido. Posso aiutarlo come partner a superare queste timidezze? O è troppo tardi per un rimedio "fai da te"? Lui continua a dare la colpa al lavoro e allo stress ma secondo me è un po' più complicata...
Grazie infinite ancora per il vostro aiuto!
Grazie infinite ancora per il vostro aiuto!
[#4]
Una cosa non esclude l'altra.
Soprattutto se fino ad ora non ne ha mai effettuate, riterrei opportuno partire da una visita andrologica.
In seconda battuta (ma non in alternativa, poiché si tratta di interventi diversi tra loro) potreste effettuare una consulenza psicologica. Se inizialmente lui preferisce andarci da solo, potreste decidere in un momento successivo, sentendo anche il parere del Collega, di fare incontri di coppia.
Cordialità.
Soprattutto se fino ad ora non ne ha mai effettuate, riterrei opportuno partire da una visita andrologica.
In seconda battuta (ma non in alternativa, poiché si tratta di interventi diversi tra loro) potreste effettuare una consulenza psicologica. Se inizialmente lui preferisce andarci da solo, potreste decidere in un momento successivo, sentendo anche il parere del Collega, di fare incontri di coppia.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 23/11/2012.
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