Disturbi di varia natura
Premetto che nella mia vita non ho mai avuto problemi di origine sessuale e che ho sempre goduto di una sana sessualità accompagnata - fatta eccezione di periodi fisiologici - da un forte senso di libido.
Ho 35 anni ora, godo di buona salute (almeno secondo gli ultimi accertamenti che risalgono a 6 mesi fa) e nulla mi fa pensare che possa avere problemi di natura fisica. Faccio sport, anche se non in maniera assidua, non fumo e bevo pochissimi alcolici.
Devo ammettere, a livello psicologico, di essere una persona ansiosa che spesso esalta tantissimo le proprie emozioni e che si preoccupa assai di frequente per il futuro e le questioni importanti. E' da un anno o più che questo mio essere è "aumentato" facendomi diventare sempre più ansioso e apatico.
Da qualche tempo, un anno credo, la mia sessualità e' cambiata: periodi lunghissimi di completa assenza di desiderio sono diventati un allarme a cui non posso non guardare. Non sento dentro di me, come avveniva prima, la scarica quasi elettrica data dal desiderio. Guardo le donne ma non le desidero come prima. Mi manca "l'impulso". Quando faccio l'amore poi, arrivato il momento in cui sto con una donna che mi piace e di cui apprezzo gli attributi, mi vien da pensare "ha un bel sedere... e allora? Oppure... è un bel corpo, e allora...?". Prima invece un bel corpo mi faceva impazzire e tutto sfociava in una robusta e vigorosa erezione, cosa che non avviene più. Spesso poco duratura, a volte non vigorosa. Anche quando mi masturbo ho notato un cambio: l'erezione c'è ma la devo creare manualmente, mentre prima arrivava solo pensandoci.
Capita sempre più spesso inoltre che, quando l'erezione non scende, arrivo al momento dell'eiaculazione non in maniera precoce, ma molto più rapida del passato. Fino ad un anno fa duravo molto a lungo, ora non più. C'è da dire che ho avuto questo problema la prima volta con una ragazza quest'anno e da allora non posso fare a meno di pensarci "durante".
A cosa può essere dovuto? E' una questione d'ansia? Se sì, come si può intervenire?
Grazie
Ho 35 anni ora, godo di buona salute (almeno secondo gli ultimi accertamenti che risalgono a 6 mesi fa) e nulla mi fa pensare che possa avere problemi di natura fisica. Faccio sport, anche se non in maniera assidua, non fumo e bevo pochissimi alcolici.
Devo ammettere, a livello psicologico, di essere una persona ansiosa che spesso esalta tantissimo le proprie emozioni e che si preoccupa assai di frequente per il futuro e le questioni importanti. E' da un anno o più che questo mio essere è "aumentato" facendomi diventare sempre più ansioso e apatico.
Da qualche tempo, un anno credo, la mia sessualità e' cambiata: periodi lunghissimi di completa assenza di desiderio sono diventati un allarme a cui non posso non guardare. Non sento dentro di me, come avveniva prima, la scarica quasi elettrica data dal desiderio. Guardo le donne ma non le desidero come prima. Mi manca "l'impulso". Quando faccio l'amore poi, arrivato il momento in cui sto con una donna che mi piace e di cui apprezzo gli attributi, mi vien da pensare "ha un bel sedere... e allora? Oppure... è un bel corpo, e allora...?". Prima invece un bel corpo mi faceva impazzire e tutto sfociava in una robusta e vigorosa erezione, cosa che non avviene più. Spesso poco duratura, a volte non vigorosa. Anche quando mi masturbo ho notato un cambio: l'erezione c'è ma la devo creare manualmente, mentre prima arrivava solo pensandoci.
Capita sempre più spesso inoltre che, quando l'erezione non scende, arrivo al momento dell'eiaculazione non in maniera precoce, ma molto più rapida del passato. Fino ad un anno fa duravo molto a lungo, ora non più. C'è da dire che ho avuto questo problema la prima volta con una ragazza quest'anno e da allora non posso fare a meno di pensarci "durante".
A cosa può essere dovuto? E' una questione d'ansia? Se sì, come si può intervenire?
Grazie
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Caro Utente,l'ansia da prestazione a seguito di una defaillance è tipica nel comportamento della massima parte dei maschi,a qualisesi età e con qualsiesi stato di salute...Analogamente,l'angoscia del fallimento porta ad accelerare il coito,temendo la detumescenza precoce,con successiva penalizzazione dei tempi eiaculatori...A questo punto,va da se che una diagnosi andrologica di primo livello,con un esame obiettivo,dosaggi ormonali ed un approfondimento del comparto vascolare e prostatico,diventa ineludibile,al fine di scongiurare ulteriori banalizzazioni penalizzanti e condizionanti il mantenimento della erezione.
Cordialità.
Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 23/10/2012.
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