Prostatite, testosterone basso, fertilità
Ho 42 anni, non fumo e non sovrappeso. Ho una storia di prostatite (circa 3 anni fa), testosterone nei limiti ma basso (14,8 nmoli/l, range 10,4-34,6), fertilità in forse (62 milioni spermatozoi, di cui 5-10% in forme normali e circa 40% immobili).
Altre analisi:
- PSA: 1,25 ng/ml (range 0-4)
- colture negative (3-4 volte negli ultimi anni)
- uroflussimetria: flusso ondulante, prolungato con indici velocimetrici ridotti in relazione anche all’età
- ecografia prostatica transrettale: la prostata ha dimensioni lievemente aumentate (mm 45x30x25), si apprezzano lievi aree ipoecogene e calcificazioni in sede centrale prevalenti a sinistra e in sede periuretrale. Lievemente ectasiche le ampolle deferenziali e le vescichette seminali. Limitata congestione del plesso venoso periprostatico. Iniziali note di iperplasia prostatica benigna. Nei limiti la vescica, nessun residuo dopo la minzione.
Il primo andrologo che mi aveva preso in cura per la prostatite non ha mai dato peso al fatto che le colture risultavano negative, e mi ha sottoposto a vari cicli di antibiotici. Inoltre sosteneva che la serenoa può ridurre il testosterone (con effetti non solo sulla prostata ma anche sul resto), e che la prostatite può originare anche deficit erettili.
Successivamente, un secondo andrologo ha dato più peso al fatto che le colture risultassero negative, ha escluso che la prostatite possa generare deficit erettili, non mi ha sottoposto a cicli di antibiotici e mi ha sottoposto ad un ciclo di 6 mesi di Serenoa e Xatral. Inoltre mi ha detto che il testosterone è in fascia bassa, e che potrebbe facilmente essere la causa di un stagionale calo del tono dell’umore e della libido.
A distanza di circa 3 anni dalla prima insorgenza della prostatite e dei vari cicli di cure (prima antibiotiche e poi con serenoa e xatral), i sintomi della prostatite si sono lievemente ridotti ma permangono, in particolare:
- flusso urinario ridotto
- sgocciolamento terminale
- una sorta di “congestione” urinaria mattutina (con ripetute piccole minzioni)
- fortissima fitta al perineo (una volta ogni 1-2 mesi, solitamente di notte, della durata di circa 15 minuti)
- non avverto bruciori o fitte al pene, non ci sono essudati di alcun tipo
Ecco quindi le domande:
- le colture sono affidabili? può essere necessario ancora l'antibiotico?
- la serenoa è indicata nel mio caso? Oppure può ulteriormente indebolire i miei livelli di testosterone? Esistono cure alternative alla serenoa per attenuare i sintomi della prostatite senza indebolire il testosterone?
- la prostatite può generare deficit erettili?
- poiché il testosterone basso mi sta procurando effettivamente dei disturbi, come si possono aumentare i suoi livelli senza danneggiare ulteriormente prostata e fertilità?
- altri suggerimenti?
Grazie mille in anticipo!
Altre analisi:
- PSA: 1,25 ng/ml (range 0-4)
- colture negative (3-4 volte negli ultimi anni)
- uroflussimetria: flusso ondulante, prolungato con indici velocimetrici ridotti in relazione anche all’età
- ecografia prostatica transrettale: la prostata ha dimensioni lievemente aumentate (mm 45x30x25), si apprezzano lievi aree ipoecogene e calcificazioni in sede centrale prevalenti a sinistra e in sede periuretrale. Lievemente ectasiche le ampolle deferenziali e le vescichette seminali. Limitata congestione del plesso venoso periprostatico. Iniziali note di iperplasia prostatica benigna. Nei limiti la vescica, nessun residuo dopo la minzione.
Il primo andrologo che mi aveva preso in cura per la prostatite non ha mai dato peso al fatto che le colture risultavano negative, e mi ha sottoposto a vari cicli di antibiotici. Inoltre sosteneva che la serenoa può ridurre il testosterone (con effetti non solo sulla prostata ma anche sul resto), e che la prostatite può originare anche deficit erettili.
Successivamente, un secondo andrologo ha dato più peso al fatto che le colture risultassero negative, ha escluso che la prostatite possa generare deficit erettili, non mi ha sottoposto a cicli di antibiotici e mi ha sottoposto ad un ciclo di 6 mesi di Serenoa e Xatral. Inoltre mi ha detto che il testosterone è in fascia bassa, e che potrebbe facilmente essere la causa di un stagionale calo del tono dell’umore e della libido.
A distanza di circa 3 anni dalla prima insorgenza della prostatite e dei vari cicli di cure (prima antibiotiche e poi con serenoa e xatral), i sintomi della prostatite si sono lievemente ridotti ma permangono, in particolare:
- flusso urinario ridotto
- sgocciolamento terminale
- una sorta di “congestione” urinaria mattutina (con ripetute piccole minzioni)
- fortissima fitta al perineo (una volta ogni 1-2 mesi, solitamente di notte, della durata di circa 15 minuti)
- non avverto bruciori o fitte al pene, non ci sono essudati di alcun tipo
Ecco quindi le domande:
- le colture sono affidabili? può essere necessario ancora l'antibiotico?
- la serenoa è indicata nel mio caso? Oppure può ulteriormente indebolire i miei livelli di testosterone? Esistono cure alternative alla serenoa per attenuare i sintomi della prostatite senza indebolire il testosterone?
- la prostatite può generare deficit erettili?
- poiché il testosterone basso mi sta procurando effettivamente dei disturbi, come si possono aumentare i suoi livelli senza danneggiare ulteriormente prostata e fertilità?
- altri suggerimenti?
Grazie mille in anticipo!
[#1]
Caro signore,
qua la diagnosi principale da fare è se lei ha una prostaite oppure un iniziale adenoma, che se le colture sono tutte negative faccio un patica a credere alla ipotesi infettiva, la serenoa va bene, l' abbatimento del testosterone è più ipotetico che reale, quindi si tranquillizzi, il deficit erettile da prostaitie è noto, ma possono esserevui concause: circolatorie, ormonali o psicogene. Consiglierei un dosaggio ormonale prima di parlare di testosterone bassso. Eviti thè caffè, alcoolici piccanti ed insaccati.
qua la diagnosi principale da fare è se lei ha una prostaite oppure un iniziale adenoma, che se le colture sono tutte negative faccio un patica a credere alla ipotesi infettiva, la serenoa va bene, l' abbatimento del testosterone è più ipotetico che reale, quindi si tranquillizzi, il deficit erettile da prostaitie è noto, ma possono esserevui concause: circolatorie, ormonali o psicogene. Consiglierei un dosaggio ormonale prima di parlare di testosterone bassso. Eviti thè caffè, alcoolici piccanti ed insaccati.
[#2]
Utente
Grazie mille, dottore, per le Sue risposte.
Qual è il meccanismo per cui la prostatite può provocare deficit erettili? e gli alimenti da Lei indicati come fanno a "disturbare" la prostata?
Nel caso si trattasse di adenoma cosa dovrei fare? Riprendere (chiaramente a seguito di visita di controllo presso un dottore) serenoa e xatral a lungo termine? Oppure si può fare altro per limitarne l'insorgenza?
Per accertare l'eventuale testosterone "basso" che tipo di analisi dovrei fare? Il riferimento è l'andrologo o l'endocrinologo? Se ciò fosse confermato, un'eventuale terapia può peggiorare ulteriormente il quadro della prostata? Quali altri consigli (anche non farmacologici) può darmi per i livelli di testosterone?
Mi perdoni per tutte queste domande, ma trovo davvero interessante capire i vari aspetti.
Grazie mille ancora
Qual è il meccanismo per cui la prostatite può provocare deficit erettili? e gli alimenti da Lei indicati come fanno a "disturbare" la prostata?
Nel caso si trattasse di adenoma cosa dovrei fare? Riprendere (chiaramente a seguito di visita di controllo presso un dottore) serenoa e xatral a lungo termine? Oppure si può fare altro per limitarne l'insorgenza?
Per accertare l'eventuale testosterone "basso" che tipo di analisi dovrei fare? Il riferimento è l'andrologo o l'endocrinologo? Se ciò fosse confermato, un'eventuale terapia può peggiorare ulteriormente il quadro della prostata? Quali altri consigli (anche non farmacologici) può darmi per i livelli di testosterone?
Mi perdoni per tutte queste domande, ma trovo davvero interessante capire i vari aspetti.
Grazie mille ancora
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i meccanismi possono essere diversio e poco chiariti: psicogerni o neurogeni (i nervi dell' erezione passano li vicino ed i sintomi danno fastidio), gli alimenti indicati congestionano la prostata, la diagnosi differenziale si fa con una palpazione, il tyestosterone si dosa cojn prelievo di sangue, e poi come terapia si vede quello che salta fuori da visita.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.1k visite dal 03/10/2012.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.