Un radiologo interventista

Gentili medici,
scusandomi della lunghezza della domanda, vorrei sottoporVi un quesito per avere idee un po’ più chiare riguardo ad un problema che ho da qualche anno e che devo risolvere al più presto, anche se non tutti i medici che ho consultato hanno dato risposte univoche.
Ho 43 anni e almeno dal ‘97 ho un varicocele al testicolo sx, che inizialmente al 2° grado, “scoperto” in conseguenza ad accertamenti per una prostatite cronica, e che quindi tutti mi hanno sconsigliato di trattare, al momento è diventato del 3° grado, con una compromissione molto consistente dello spermiogramma (ne ho ripetuti almeno tre negli ultimi due anni e tutti in peggioramento) e di cui Vi espongo l’ultimo effettuato:

Esami sullo sperma
tipo di esame 09/04/05 valori normali
PSA totale 278.0 > 1500 µg/ml
Creatinina 76.6 < 10 µg/ml
acido urico 10.0 < 10 µg/ml
LDH 4.9 > 3 IU/ml
pH 7.5 7-8

Spermiogramma (09/04/05)
volume = 2.0 ml
astinenza 2 gg
analisi a 30’ dall’ejaculazione
aspetto: normale – liquefazione: normale; viscosità: aumentata
WBC: 350/&#61549;l
spermatozoi: 68.0 milioni/ml di cui 47% con mobilità progressiva e 32% con morfologia normale (parametri WHO)
MSC (concentrazione di spermatozoi mobili) = 31.9 mil/ml
FSC ( concentrazione di spermatozoi funzionali) = 16.4 mil/ml
SMI (indice di motilità spermatica – parametri WHO) = 182 (v.n. > 160)

ma soprattutto ciò che mi preoccupa di più, oltre ai dolori continui per cui non riesco più molto a stare seduto in ufficio per 7 o 8 ore, è una sensibile riduzione delle dimensioni dello stesso testicolo di almeno 1 cm in lunghezza, provata anche ecograficamente, e nonostante ciò, un medico mi ha ripetuto che l’intervento non è urgente…almeno non prima di aver risolto la prostatite, dovuta a ripetute infezioni da Escherichia coli ed Enterococco, altrimenti ci sarebbero maggiori probabilità di recidivare; ciò nonostante di mia spontanea volontà mi sono rivolto ad un radiologo interventista per praticare la scleroembolizzazione del varicocele, ho personalmente preferito questo tipo di intervento presso il S. Camillo di Roma, e nel frattempo ho effettuato i seguenti dosaggi ormonali nell’aprile scorso, a distanza di circa 7 giorni l’uno dall’altro, sempre a causa dell’ipotrofia del testicolo:
esito U.d. M. val. di rif.
1° dosaggio
Prolattina 4,87 ng/mL <22
Testosterone 391,00 ng/dL 250-1600
FSH 2,21 mUI/mL 1,0 – 8,0
LH 1,68 mUI/mL 1,5 – 12
2° dosaggio
Prolattina 5,20 ng/mL <22
Testosterone 451,00 ng/dL 250-1600
FSH 2,50 mUI/mL 1,0 – 8,0
LH 1,58 mUI/mL 1,5 – 12
Vorrei anche aggiungere una cosa che non ho mai detto prima anche per dimenticanza, e che colgo l’occasione ora per dirlo, e cioè che per problemi personali tendo a scaricare le tensioni emotive nella parte bassa dell’addome e mi accorgo che è come se nei frequenti momenti di forte emotività e tensione mi sento stringere i muscoli della zona dello scroto… potrebbe essere una concausa?
Vorrei dunque avere un consiglio da Voi, se l’urgenza esiste e come dovrei comportarmi, e se una volta operato le dimensioni del testicolo potrebbero tornare come prima.
Grazie infinite.

[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473
Caro utente 6460,

la sua situazione seminale non appare così alterata come sembrerebbe dalla sua descrizione.
Lei non ci dice se , concretamente, sta cercando di avere una gravidanza o se il suo proposito è solo proiettato in un futuro più o meno prossimo.
Io personalmente sono contrario a consigliare una correzione del varicocele, radiologica o chirurgica ( a mio parere migliore) dopo i 40 anni in assenza di infertilità e con un liquido seminale come il suo.
Poi, volendo, si può fare una scleroembolizzazione anche a 70 anni......perche?????
Ci pensi, cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
l'intenzione di intervenire sul varicocele era sia per alleviare i fastidi ke avverto sempre maggiori, sia per tentare di recuperare un po' di fertilità ke appare in sensibile diminuzione e sia per evitare di perdere il testicolo ke si è realmente ridotto in dimensioni, e quindi anke per evitare presumibilmente altre patologie più serie. Tutto ciò sia per me personalmente sia per una futura eventuale gravidanza.
Confesso ke l'indicazione all'intervento mi è stata data da due medici ke, dopo accurata visita, lo avrebbero effettuato a pagamento, mentre altri due me l'hanno sconsigliato...
inserisco uno spermiogramma effettuato circa un anno fa:
tipo di esame 17/04/04 valori normali
PSA totale 230.0 > 1500 µg/ml
creatinina 61.2 < 10 µg/ml
acido urico 22.0 < 10 µg/ml
LDH 6.5 > 3 IU/ml
pH 7.5 7-8

Spermiogramma (17/04/04)
volume = 1.5 ml
astinenza 2 gg
analisi a 30’ dall’ejaculazione
aspetto: normale – liquefazione: normale; viscosità: aumentata
WBC: 3500/&#61549;l
spermatozoi: 91 milioni/ml di cui 57% con mobilità progressiva e 40% con morfologia normale (parametri WHO)
MSC (concentrazione di spermatozoi mobili) = 51.8 mil/ml
FSC ( concentrazione di spermatozoi funzionali) = 35.4 mil/ml
SMI (indice di motilità spermatica – parametri WHO) = 258 (v.n. > 160)

Ringrazio vivamente.
[#3]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
mi dispiace dover sostenere che Lei si sarebbe dovuto sottoporre a correzione dello stato di varicocele sinistro già da qualche anno. Le ripetute variazioni in senso peggiorativo dell'esame del Suo liquido seminale, a mio parere, avvalorano questa mia tesi. Un certo grado di ipotrofia testicolare può essere ascrivibile al varicocele ormai di III grado ed è molto probabile che questa si sarebbe potuta prevenire con un precoce trattamento della patologia varicosa. La sintomatologia soggettiva dolorosa di fastidio, peso e tensione locali sono ovviamente ad uno stadio di scarsa tollerabilità, ed anche questo poteva ragionevolmente essere evitato.
In ogni caso, ormai è inutile piangere sul latte versato.
In considerazione dell'esame del liquido seminale, Le rimangono due possibilità:
1) Rinuncia all'intervento, si tiene il varicocele, si tiene i sintomi dolorosi, ma si sottopone ogni 3-6 mesi ad uno spermiogramma... Non appena i reperti dell'esame del liquido seminale peggiorano ulteriormente, Lei si opera.
2) Si sottopone a correzione del varicocele subito, con ottime probabilità almeno di mantenere nel tempo gli attuali parametri del liquido seminale e con buone probabilità di migliorarli. Risolve inoltre la sintomatologia dolorosa.
E' ovvio che il mio consiglio è per la seconda ipotesi.
Io credo che un esame del liquido seminale in evoluzione peggiorativa associato ad una condizione di varicocele avanzato correttamente diagnosticato, vada sottoposto in ogni caso a correzione nonostante l'età del paziente.
La vita può riservare molte sorprese, piacevoli e non. Molte volte mi è capitato di trattare pazienti che vicissitudini varie avevano portato a desiderare una nuova gravidanza in età avanzata o molto avanzata. L'aver trascurato un varicocele per molti anni, nonostante esami del liquido seminale in ripetuto peggioramento, ha spesso condotto ad una condizione di gravissima ipofertilità.
Per quanto riguarda la tecnica di correzione (chirurgica open, videoassistita o radiologica ante o retrograda), posso solo dire che dipende molto se non tutto dalle abitudini, consuetudini ed esperienza dello Specialista cui Lei si è rivolto. Tutte le tecniche hanno indicazioni precise, vantaggi e svantaggi, come ovvio. Non voglio entrare in dettagli tecnici. Posso solamente dire che, personalmente, di fronte ad un varicocele di III grado (con sicura componente extra-funicolare) non avrei dubbi nell'optare per la via chirurgica. Ma, ripeto, è una scelta frutto dell'esperienza personale.
Non mi resta che farle i migliori auguri per una pronta risoluzione del Suo problema.
Cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#4]
Utente
Utente
Ringrazio infinitamente delle risposte,
ho preferito la scleroembolizzazione ritenendo che limiti meglio i postumi dell'intervento come tumefazioni, dolori, rischi di atrofia ecc. ed anche perche avendo qualke rischio di aumentata coagulazione sanguigna mi sento più tranquillo, anche se le possibilità di recidive sembrano maggiori, ma mi hanno assicurato che presso il centro dove mi recherò, la percentuale di recidive nn vada oltre il 5%, spero di appartenere al restante 95...
Saluti cordiali
[#5]
Dr. Raffaele Prudenzano Radiologo interventista, Radiologo, Angiologo 543 21
Gentile Utenza!!
Gli eventi degli untimi 5 anni hanno dato ragione ai miei colleghi Radiologi Interventisti!!
In questi ultimi anni si è appunto assistito ad una progressiva contrazione degli interventi "open" in a gen.-spinale a fronte in incremento esponenziale (per certi versi forse anche addirittura da noi stessi inatteso!!) delle procedure endovascolari con radioguida e in anestesia locale.Non aggiungo altro!! Il varicocele endovascolare è uno di questi!!
Consiglio all'utenza:se oggi vi propongono un intervento qualsiasi a "cielo aperto" è obbligatorio verificare se lo stesso intervento è attuabile per via laparoscopica o radiologica con tecniche mini-invasive!!
Distinti saluti
Dr R Prudenzano

DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
Le ho motivato le mie indicazioni sulla metodica, a mio parere ideale, per la correzione del Suo varicocele. Naturalmente la scelta definitva spetta a Lei, dopo avere avuto tutte le dettagliate informazioni del caso. Non è questa la sede per discutere di indicazioni, limiti, complicanze immediate e tardive, sequele e richi generici e specifici di ogni tecnica chirurgica e non di correzione di un varicocele.
Alla fine è chiaro che sarà sempre e solo Lei a dover decidere, sulla base dell’impressione di professionalità, competenza, fiducia ed umanità ricevuta, punti fermi che ogni Medico dovrebbe saper comunicare ad un paziente.
Andrà tutto nel migliore dei modi
Ma mi tenga informato, se lo desidera, dell’evoluzione della Sua storia clinica.
Auguri affettuosi per tutto ed un cordialissimo saluto
Prof. Giovanni MARTINO
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