Erezione altalenante durante il rapporto.
Gentilissimi dottori, ho un problema.
Durante i preliminari, di norma, non ho problemi a raggiungere e mantenere l'erezione (anche se ogni tanto serve un po' di stimolazione, ma penso sia normale).
Di tanto in tanto sento di non avere voglia di fare l'amore e, nonostante questo, ci tento. In queste occasioni succede di non riuscire a mantenere l'erezione (qui credo sia meno normale... vero che non siamo macchine e se manca la voglia... pero'...).
In linea di massima comunque ci riesco. Il mio problema però è che durante la pentrazione riesco a mantenere l'erezione per massimo 5-10 minuti dopodichè sento che il pene diminuisce di durezza per cui devo interrompere e stimolarlo nuovamente, per poter poi penetrare di nuovo. Mi sono accorto che questo fenomeno è più evidente quanto più sono vicino all'eiaculazione.
Se, ad esempio, inizio il rapporto in una posizione che mi stimola molto, arrivo anche in 2-3 minuti ad essere vicino all'eiaculazione per cui devo interromepre subito e ci vuole più tempo per riprendere.
In altre posizioni invece, dove sono meno stimolato, mantengo anche per 10 minuti e ci metto meno tempo a riavere un'erezione soddisfacente.
Ed in generale, comunque, mi sembra che la qualità della mia erezione non sia sempre al 100%.
Già in passato affrontai il problema facendo alcune visite andrologiche dove mi prescrissero degli esami, risultati tutti nella norma (esami ormonali, sangue, eco-color doppler dinamico... che riportava una "riduzione di elasticità delle a.a cavernose" ma il responso era segnato come normale).
Ora, quasi un anno dopo, mi son deciso a riprendere in mano la faccenda (rivolgendomi ad un altro andrologo).
Vorrei capire però cosa aspettarmi da questa nuova visita. Vi parrà veniale ma non vorrei ritrovarmi a spendere una grossa somma (non sono in una buona situazione economica al momento) per sentirmi dire di rivolgermi ad un sessuologo o cose del genere.
Voglio dire: se mi presento alla visita con gli esami già fatti raccontando quello che sto raccontando a voi, posso sperare perlomeno in un esame più approfondito o qualcosa del genere? Considerando anche il fatto che sarà uno specialista differente...
La prostata, ad esempio, non mi è stata mai esaminata (a parte un'ecografia risalente ormai a 7 anni fa...). Anche perchè ho il problema di eiaculare poco sperma, sebbene credo che c'entri il fatto che mi masturbo molto spesso.
Riassumendo: potrei trarre beneficio da una nuova visita andrologica? Se si, in che modo?
Grazie ancora!
Durante i preliminari, di norma, non ho problemi a raggiungere e mantenere l'erezione (anche se ogni tanto serve un po' di stimolazione, ma penso sia normale).
Di tanto in tanto sento di non avere voglia di fare l'amore e, nonostante questo, ci tento. In queste occasioni succede di non riuscire a mantenere l'erezione (qui credo sia meno normale... vero che non siamo macchine e se manca la voglia... pero'...).
In linea di massima comunque ci riesco. Il mio problema però è che durante la pentrazione riesco a mantenere l'erezione per massimo 5-10 minuti dopodichè sento che il pene diminuisce di durezza per cui devo interrompere e stimolarlo nuovamente, per poter poi penetrare di nuovo. Mi sono accorto che questo fenomeno è più evidente quanto più sono vicino all'eiaculazione.
Se, ad esempio, inizio il rapporto in una posizione che mi stimola molto, arrivo anche in 2-3 minuti ad essere vicino all'eiaculazione per cui devo interromepre subito e ci vuole più tempo per riprendere.
In altre posizioni invece, dove sono meno stimolato, mantengo anche per 10 minuti e ci metto meno tempo a riavere un'erezione soddisfacente.
Ed in generale, comunque, mi sembra che la qualità della mia erezione non sia sempre al 100%.
Già in passato affrontai il problema facendo alcune visite andrologiche dove mi prescrissero degli esami, risultati tutti nella norma (esami ormonali, sangue, eco-color doppler dinamico... che riportava una "riduzione di elasticità delle a.a cavernose" ma il responso era segnato come normale).
Ora, quasi un anno dopo, mi son deciso a riprendere in mano la faccenda (rivolgendomi ad un altro andrologo).
Vorrei capire però cosa aspettarmi da questa nuova visita. Vi parrà veniale ma non vorrei ritrovarmi a spendere una grossa somma (non sono in una buona situazione economica al momento) per sentirmi dire di rivolgermi ad un sessuologo o cose del genere.
Voglio dire: se mi presento alla visita con gli esami già fatti raccontando quello che sto raccontando a voi, posso sperare perlomeno in un esame più approfondito o qualcosa del genere? Considerando anche il fatto che sarà uno specialista differente...
La prostata, ad esempio, non mi è stata mai esaminata (a parte un'ecografia risalente ormai a 7 anni fa...). Anche perchè ho il problema di eiaculare poco sperma, sebbene credo che c'entri il fatto che mi masturbo molto spesso.
Riassumendo: potrei trarre beneficio da una nuova visita andrologica? Se si, in che modo?
Grazie ancora!
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Gent.mo utente
ala sua età senza una sintomatologia non è necessaria una visita prostatica, mentre per la sua problematica erettiva serve fare una valutazione degli esami fatti precedentemente e valutando la sua storia clinica si capirà come approfondire l'argomento. Purtroppo da questa postazione non possiamo fare di più che consigliarla di procedere con una visita specialistica eventualmente prima parlandone al suo medico di base.
cordialità
ala sua età senza una sintomatologia non è necessaria una visita prostatica, mentre per la sua problematica erettiva serve fare una valutazione degli esami fatti precedentemente e valutando la sua storia clinica si capirà come approfondire l'argomento. Purtroppo da questa postazione non possiamo fare di più che consigliarla di procedere con una visita specialistica eventualmente prima parlandone al suo medico di base.
cordialità
Dott. Carlo Maretti
Specializzato in Andrologia
www.andrologia-online.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.5k visite dal 03/09/2012.
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