Eschericia coli che non scompare

Gentili medici

Ho avuto una prostatite cronica con sintomi non gravi ma evidenti alterazioni all' ecografia.
Dopo una prolungata terapia antibiotica a base di levofloxacina e danzen eseguii una spermiocoltura che risultò negativa anche se i sintomi sono persistiti per circa 10 giorni dal termine della terapia.
In settimana ho iniziato ad avere bruciore nell' atto dell' eiaculazione e al termine della minzione e ho eseguiti ancora la spermiocoltura dove risulta:

-La coltura su terreni specifici ha evidenziato:
Rare colonie di Eschericia Coli
Assenza di miceti
-Esame microscopico:
Leucociti 4 - 5 /campo (400x)
Emazie <2 / campo (400x)
Cellule b.v. numerose
Cristalli: assenti
Note: corpi amilacei calcificati - presenza batterica - consigliato esame per ricerca patogeni intracellulari.
-Esame chimicofisico:
pH 7.4
Fruttosio 300 mg/dl
Acido citrico 513 mg/dl
Fosfatasi acida 678 Ul/l
Carnitina 4.0 mg/dl

Secondo voi potrebbe trattarsi di resistenza antibiotica?

Grazie
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Signore,
la sua più recente indagine sul liquido seminale evidenzia un basso numero di globuli bianchi ("Leucociti 4-5 per campo") e questo non si accorda con la presenza di una infezione batterica in atto. D'altronde, anche il riscontro microbiologico di "rare colonie di E. Coli" depone più probabilmente per una contaminazione che per un'infezione vera e propria. Come forse lei già sa, la prostatite non comporta obbligatoriamente la presenza di un'infezione batterica, anzi, sono proprio le forme "abatteriche" a caratterizzare più frequentemente le situazioni croniche e recidive. In questi frangenti, sentito ovviamente il parere del suo urologo/andrologo curante, è certamente più opportuno in caso di sintomi assumere una terapia anti-infiammatoria ed eventuali integratori, mentre non è altrettanto opportuno insistere con altri antibiotici.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie della Sua tempestiva risposta Dottor P.Piana.

Quanto ad antinfiammatori ho una certa intolleranza gastrica agli stessi, forse è meglio che inviti il mio urologo all' impiego di altri preparati tipo la serenoa.
Quanto all' alimentazione già 0 con alcolici, insaccati e spezie varie, fumo e cioccolato in quantità.

Sa dirmi l' eziologia delle prostatiti abatteriche oppure la scienza non è stata ancora in grado di stabilire con esattezza la causa?
Nel mio caso dalle indagini problematiche ormonali non vi sono.

Distinti Saluti
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Gentile Signore,
se della prostatite abatterica si conoscesse davvero la causa, altrettanto si conoscerebbe una cura specifica! Invece purtroppo così non è ... si tratta sempre di una combinazione di innumerevoli fattori, assolutamente variabili da caso a caso. Tutto questo rende la terapia forzatamente empirica come approccio e poco riproducibile negli effetti in soggetti diversi. Insomma, qualcosa che mette seriamente alla prova la pazienza sia del paziente che del medico. Eppure, la pazienza, la fiducia nello specialista curante, la costanza nell'assumere i farmaci e nel mettere in atto tutti i vari consigli nelle stile di vita, sono le uniche chiavi per venire a capo di questo problema.

Saluti
[#4]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio infinitamente.
Quanto al problema erettile che citai l' altra volta, mi potrebbe girare in andrologia?

Siccome gli andrologi che mi hanno visitato non hanno avuto molta pazienza, vorrei sapere come mai la mia capacità erettile è sempre peggiore escluso cause libidiche, metaboliche (diabete, ipercolesterolemia) ed ormonali.

Quali sono a 33 anni le possibile cause organiche di impotenza?
Questa è la domanda

GRAZIE
[#5]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,
difficile ipotizzare alla sua età una possibile causa organica. E' necessario quindi un approfondito colloquio con esperto andrologo per capire le possibili situazioni che potrebbero aver indotto questo progressivo declino delle prestazioni sessuali ed eventualmente una valutazione del profilo ormonale.

Cordiali saluti
Gino Scalese

[#6]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie del Suo intervento Dottor Scalese

Le problematiche ormonali sono già escluse con il profilo completo (testosterone, prolattina, estradiolo, diidrotestosterone, deidroepiandrosterone, testosterone libero, lh, fsh, cortisolo) che sono risultati nella norma come emocromo, ves, colesterolo, trigliceridi, glicemia, ecc.
Persiste anche nelle erezioni mattutine rapido calo della rigidità (già scarsa) al risveglio e scarsissima rigidità perfino nella fase di eiaculazione.
Da quando ho avuto queste prostatiti anche se il quadro è nettamente migliorato anche a livello sintomatologico, il deficit erettile tende invece a peggiorare e si presenta pure nella pratica masturbatoria.
NON fumo e NON bevo, non mi riesce di capire il motivo di questo calo di erezione.

VORREI CHE RISPONDESSE A QUESTA DOMANDA QUI SOTTO che per me è molto importante:
>Ho notato che quelle rarissime volte (tre in un anno) che raggiungo la massima rigidità, l' erezione persiste al 100% per minimo 5 minuti una volta eiaculato e sembra come un legno: potrei benissimo smettere di impegnarmi col sesso e dopo qualche minuto lui è sempre durissimo e pronto.
La quasi totalità delle volte non supero la rigidità di una banana troppo matura (per intendersi) e in questi casi una volta eiaculato o se smetto di stimolarlo manualmente, il pene nell' arco di trenta secondo si affloscia completamente.

Attendo Sua nuova risposta

Cordiali Saluti e buon lavoro

[#7]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Gentile utente,

la percezione individuale di rigidità spesso non è attendibile comne dimostrato da alcuni studi scientifici sull'argomento. L'unico calo di rigidità patologico è quello che non permette la penetrazione.
[#8]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dottore
Capisco quello che dice, ma se per motivi relazionali (interesse anche della donna) se è "richiesta" una rigidità superiore, ci sarà qualche mezzo per aumentarla.
Ho notato che i farmaci tipo tadalafil funziona su questo punto di vista e il medico me lo prescrive, ma ho il timore che un giorno non abbia più la fortuna di avere un medico prescrivente oppure che il farmaco smetta di funzionare.

La teoria della rigidità ritenuta normale se suffciente per la penetrazione ha valore esclusivamente biologico, seppure riconosciuta dalla medicina, purtroppo per questo motivo sono stato licenziato dalle donne.

Grazie mille per la Sua risposta
Cordiali Saluti e buon lavoro.
[#9]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Il piacere della partner derivato da una attività sessuale non può basarsi esclusivamente sulla percezione di rigidità.
[#10]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Le prostitute accettano un pene anche di gommapiuma, quelle che non sono a pagamento non accettano un pene che non mantenga la massima rigidità per il più lungo tempo possibile, altrimenti la seconda volta vanno con altro partner.

Siccome mi interessa la seconda via, vorrei sapere se posso assumere il cialis senza una diagnosi di impotenza.

Cordiali Saluti
[#11]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Assumere farmaci senza una reale indicazione non può far altro che peggiorare la situazione:
https://www.medicitalia.it/news/andrologia/2398-viagra-per-uso-ricreazionale-causa-disfunzione-erettile.html.
E' necessario che si faccia seguire da uno specialista.

[#12]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie per la tempestiva risposta.

Certo che per assumere i farmaci occorre una indicazione precisa considerando gli effetti collaterali e le possibili controindicazioni degli stessi.

L' ultimo incontro che ho avuto con l' andrologo mi ha lasciato un po perplesso visto che ha considerato opportuno un esame di cavernosometria che secondo lui sarebbe migliore dell' ecocolordoppler per diagnosticare le problematiche venose ma peggiore per identificare quelle arteriose.
Seguirò pure i consigli di questo andrologo, ma ho letto anche su questo sito che si tratta di un esame in via di abbandono.
Lui ipotizza che possa soffrire di una problematica funzionale o organica riguardante il sistema venocclusivo.
Al colordoppler che ho fatto anni addietro dopo iniezione non ebbi una erezione significativa e secondo lui potrebbe essere stata inibita anche dallo stato di tensione nervosa, ma risultò una modesta fuga venosa a cui non dette molta importanza.

VORREI UNA SUA CONSIDERAZIONE AL MIO ASSILLANTE PROBLEMA ANCHE SE MI IMMAGINO CHE IO SONO UN ASSILLO PER VOI:
I miei sintomi sono esattamente i seguenti:
Riesco ad innescare rapidamente l' erezione e a mantenerla anche per parecchio tempo, ma manca la rigidità che solo nel 20% dei casi è sufficiente per una penetrazione almeno che non sia forzata e solo rarissimamente ottengo la massima rigidità come quando ero ragazzino (2 o 3 volte in un anno!).
Il pene durante queste deboli erezioni presenta un continuo sbandieramento al minimo movimento del corpo e il glande sembra meno "gonfio" del resto dell' organo ed appena eiaculato si affloscia immediatamente per rimanere solo leggermente gonfio per qualche minuto.

Ho tuttavia letto che se una persona soffre di fuga venosa non ha mai erezioni ottime, ed io anche se rarissimamente le ho eccellenti.
I farmaci tipo tadalafil mi aiutano molto anche se non mi fanno raggiungere erezioni massime.

Presento anche dei bassi livelli di calcio ionizzato a 3.9 mg/dl [4.5 - 5.3] per un presunto difetto di metabolismo calcio-fosforo e Fosforo a 2.5 mg/dl [3.0 - 4.5].
Ho una perenne strana sensazione di tensione ai muscoli della faccia come fossi teso e talvolta una sensazione di avere i muscoli induriti ed inceppati degli arti.
L' endocrinologo mi ha detto che anche il calcio ionizzato basso potrebbe arrecare questi sintomi, ma non causa deficit erettile, tuttavia i miei livelli di calcio ionizzato nonostante la somministrazione di vitamina d3 d calcio sono sempre più bassi nell' arco di un anno (da 4.3 siamo passati a 4.2, 4.0 e adesso 3.9)
Nonostante numerosi esami (paratormone, calcitonina, vitamina d3, calciuria, fosfaturia, ecc.) non hanno ancora capito dove stia il problema.
Ho una lieve prostatite cronica da Eschericia coli che non va via con niente.

Secondo Lei con bassi livelli di calcio ionizzato la funzionalità ed il tono dei muscoli ne risente anche dal punto di vista erettile?
Il fatto che quando ho erezioni migliori nell' attività sessuale le ho anche notturne può deporre per un discorso di tono del sistema nervoso.
Potrebbe la prostatite avere arrecato una infiammazione alle vie nervose o alle strutture vascolari determinanti il deficit erettile.
All' ecografia transrettale risulta un notevole iperafflusso sanguigno periprostatico.

Vorrei proprio un Suo ulteriore commento a questo perche la componente psicogena è sempre presente e alle volte è secondaria ad un problema fisico e non è la causa del problema.

Cordialmente Le auguro buon lavoro.
[#13]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
Sicuramente si è di fronte ad una disfunzione erettile multifattoriale (metabolica, organica, psicologica....) che possono avere un diverso peso nel determinismo del suo problema erettile. E' quindi necessario verificarli nel dettaglio associandoli allo studio dello stile di vita per capire quale può essere la migliore terapia del suo caso che può essere anche multipla: farmacologica, psicosessuologica, modifica dello stile di vita ecc.
[#14]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Esatto, forse qui ci siamo, ma stando a quanto ho capito, sia da voi in questo sito che dai medici che mi hanno visitato prostatite e lieve ipertensione arteriosa possono influire, ma secondo loro i bassi livelli di calcio ionizzato se non determinano evidente tetania manifesta (cosa che non presento) non causano d.e. e sono riconducibili ad un errore nel metabolismo della vitamina D, causa soprattutto di osteopenia.
Non ho iperglicemia e lipidi alti (colesterolo e trigliceridi sono nella norma).

Tuttavia sono rimasto un pò scioccato quando l' andrologo mi ha ipotizzato la probabile necessità di una cavernosometria che eventualmente farebbe lui nella sua clinica.

Cordialmente

Saluti
[#15]
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 6k 128
In effetti è un esame che ha delle indicazioni limitatissime e da prescrivere con molta circospezione.
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