Un impianto protesico tricomponente

Sono un uomo di 34 anni e da circa 2 soffro di deficit erettile. Mi e' stata diagnosticata una fuga venosa e sia con i farmaci orali che con le inizieoni introcavernose i risultati non sono stati soddisfacenti. L'andrologo a cui mi sono rivolto mi ha quindi prospettato la possibilita' di un impianto protesico tricomponente. Volevo sapere dai voi illustri esperti della materia quali possono essere le mie aspettative dopo questo impianto considerando anche la mia eta' e la voglia di avere una famiglia ed una vita sessuale attiva. Leggo che che quando si impianta una protesi c'e' sempre una perdita di circa 1 cm di lunghezza. E' sempre cosi'? La rigidita' dell'asta sara' completamente uguale a quella di un pene eretto sano? Dopo quanto tempo si puo' tornare all'attivita' sessuale senza problemi? Consigliereste alla mia eta' questo impianto? Il glande avra' la stessa turgidita' di una volta? La protesi tricomponente titan III e' la migliore? Leggo che il 90% di chi si e' sottoposto a tale intervento e' soddisfatto. Perche il 10% non lo e'? Vorrei tornare ad essere un uomo "normale" e riavere la serenita' di una volta. Grazie
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Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
caro signore non le sembra troppo precoce dovere ricorrere alla chirurgia protesica? Le sono state prospettate altre forme di chirurgia in particolare quelel per la correzione della fuga venosa???
La chirurgia protesica è estremamente impegnativa sia per chi la fa che per chi la riceve! Le percentuali di soddisfazione o meglio di riuscita sono abbastanza alte (con l'uso delle tricomponenti) ma sono ben lontane da quel 90% che lei cita! I numeri in realtà sono molto ma molto diversi! Non è infrequente la necessità di reintervenire, di asportare le protesi per non corretto funzionamento o per mancata compliance. Questo tipo di chirurgia personalmente e nel centro in cui lavoro che ha un enorme impatto clinico viene riservata a casi selezionatissimi, solo come ultima spiaggia in caso di fallimento di tutte le altre possibilità terapeutiche. La esorto pertanto (senza permettermi di fare nessuna forma di terrorismo psicologico) a documentarsi meglio, ma molto meglio, magari sentendo direttamente qualche altra opinione di specialisti che eseguono routinariamente questa chirurgia.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

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Utente
Utente
Caro dott. Masala la ringrazio per il suo intervento però mi ha confuso un pò le idee. I suoi illustri colleghi ritengono all'unanimità la chirurgia della fuga venosa praticamente inutile. Le cosa intende in questo senso? La legatura delle vene?
Nemmeno a me alletta l'idea della protesi però vorrei tornare ad avere una vita sessuale che adesso non ho più. L'unica soluzione per chi non risponde ai farmaci orali e alle iniezioni i pare sia appunto la protesi. Mi corregga se sbaglio. Vorrei che lei a altri suoi colleghi rispondeste sinceramente alle domande da me poste inizialmente su quali possono essere le mie aspettative. Grazie
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