Varicocele, epididimite, prostatite
Buongiorno. Vi prego di esprimervi sulla mia situazione.
Sono un ragazzo milanese di 26 anni, operato chirurgicamente di varicocele bilaterale il 25/5/2005, nonostante lo spermiogramma non avesse comportato l'intervento. Dai dottori (2) che mi hanno assistito non mi è stato prescritto nessun riposo assoluto, anzi ho avuto il benestare per un viaggio a Roma appena 4 giorni dopo essere uscito dalla sala operatoria, con la sola indicazione testuale di "evitare strapazzi". In quella fase la mia cura consisteva in Augmentin ed Aulin.
Puntualmente durante la permanenza romana sono stato afflitto da fortissimi dolori ai testicoli (specie il sinistro) ma anche addominali e lombari: da un consulto "telefonico" questi ultimi venivano ipotizzati dipendere da coliche renali. Da una visita immediata nella capitale la diagnosi è stata invece di "infiammazione del nervo ileo-inguinale".
Ritorno repentino a Milano (esattamente ad una settimana dall'intervento), con i dolori addominali e lombari diminuiti notevolmente ma non scomparsi. Da nuova visita il responso è "epididimite": riposo, ghiaccio, aulin, dieta molto controllata e un'iniezione giornaliera di rocefin (spero si scriva così) per 7 giorni.
Eseguo anche un'ecografia all'addome che fortunatamente non evidenzia alcun problema.
Trascorrono altri 4 giorni e un controllo effettuato da entrambi i medici conferma l'epididimite e aggiunge alle ultime tre punture il ciproxin.
Non passa il dolore, specie basso addominale, e nella settimana successiva un nuovo incontro con il medico evidenzia un miglioramento per quanto riguarda l'epididmite, ma isinua un dubbio di prostatite. Mi viene sospeso il ciproxin, prescritto prostaplant per 15 giorni e fatto un tampone uretrale i cui risultati arrivano dopo otto giorni con, nel frattempo, l'indicazione di una dieta molto ferrea.
Ciliegina sulla torta: due giorni di febbre a 38,5 condita da nausea e dissenteria, presa inspiegabilmente data la mia morigeratezza e il mio isolamento recente e con la garanzia che non fosse collegata ai problemi sopra in questione.
L'antibiogramma secreto uretrale ha isolato il germe streptococco beta-B, resistente a :cefotaxime 30 mcg
trim-sulfamet 25 mcg
e resistente invece a: ampicillina 10 mcg
amoxi+ac. clav 30 mcg
piperacillina 100 mcg
cloramfenicolo 30 mcg
tetraciclina 30 mcg
eritromicina 15 mcg
penicillina 10 mcg
ciprofloxacin 5 mcg
Mi sono state prescritte due compresse di eritrocina/die per 7 giorni.
Oggi è il quarto giorno: i dolori ai testicoli sono diminuiti, lo erano anche una settimana fa, ma non sono scomparsi. Se faccio i due piani di scale per ritirare la posta subito aumentano. Sono discontinui invece quelli all'addome: difficlimente descrivibili, è come se sentissi un "filo" che da sotto il costato arriva al testicolo. Oramai è passato un mese dall'operazione di varicocele, inizialmente presentatami come banale, e le cose non sono risolte. Presto mi farò visitare da un altro specialista, nel frattempo sarei interessato a sentire una Vostra opinione, ringraziandoVi anticipatamente.
Sono un ragazzo milanese di 26 anni, operato chirurgicamente di varicocele bilaterale il 25/5/2005, nonostante lo spermiogramma non avesse comportato l'intervento. Dai dottori (2) che mi hanno assistito non mi è stato prescritto nessun riposo assoluto, anzi ho avuto il benestare per un viaggio a Roma appena 4 giorni dopo essere uscito dalla sala operatoria, con la sola indicazione testuale di "evitare strapazzi". In quella fase la mia cura consisteva in Augmentin ed Aulin.
Puntualmente durante la permanenza romana sono stato afflitto da fortissimi dolori ai testicoli (specie il sinistro) ma anche addominali e lombari: da un consulto "telefonico" questi ultimi venivano ipotizzati dipendere da coliche renali. Da una visita immediata nella capitale la diagnosi è stata invece di "infiammazione del nervo ileo-inguinale".
Ritorno repentino a Milano (esattamente ad una settimana dall'intervento), con i dolori addominali e lombari diminuiti notevolmente ma non scomparsi. Da nuova visita il responso è "epididimite": riposo, ghiaccio, aulin, dieta molto controllata e un'iniezione giornaliera di rocefin (spero si scriva così) per 7 giorni.
Eseguo anche un'ecografia all'addome che fortunatamente non evidenzia alcun problema.
Trascorrono altri 4 giorni e un controllo effettuato da entrambi i medici conferma l'epididimite e aggiunge alle ultime tre punture il ciproxin.
Non passa il dolore, specie basso addominale, e nella settimana successiva un nuovo incontro con il medico evidenzia un miglioramento per quanto riguarda l'epididmite, ma isinua un dubbio di prostatite. Mi viene sospeso il ciproxin, prescritto prostaplant per 15 giorni e fatto un tampone uretrale i cui risultati arrivano dopo otto giorni con, nel frattempo, l'indicazione di una dieta molto ferrea.
Ciliegina sulla torta: due giorni di febbre a 38,5 condita da nausea e dissenteria, presa inspiegabilmente data la mia morigeratezza e il mio isolamento recente e con la garanzia che non fosse collegata ai problemi sopra in questione.
L'antibiogramma secreto uretrale ha isolato il germe streptococco beta-B, resistente a :cefotaxime 30 mcg
trim-sulfamet 25 mcg
e resistente invece a: ampicillina 10 mcg
amoxi+ac. clav 30 mcg
piperacillina 100 mcg
cloramfenicolo 30 mcg
tetraciclina 30 mcg
eritromicina 15 mcg
penicillina 10 mcg
ciprofloxacin 5 mcg
Mi sono state prescritte due compresse di eritrocina/die per 7 giorni.
Oggi è il quarto giorno: i dolori ai testicoli sono diminuiti, lo erano anche una settimana fa, ma non sono scomparsi. Se faccio i due piani di scale per ritirare la posta subito aumentano. Sono discontinui invece quelli all'addome: difficlimente descrivibili, è come se sentissi un "filo" che da sotto il costato arriva al testicolo. Oramai è passato un mese dall'operazione di varicocele, inizialmente presentatami come banale, e le cose non sono risolte. Presto mi farò visitare da un altro specialista, nel frattempo sarei interessato a sentire una Vostra opinione, ringraziandoVi anticipatamente.
[#1]
Gentile Utente,
l'intervento di chirurgico di varicocelectomia, come tutti gli interventi chirurgici, non può essere definito "banale". Lei ne è la prova più evidente. Occorrono:
1) Corretta indicazione all'intervento.
2) Corretta tecnica chirurgica.
3) Corretta condotta post-operatoria.
Nonostante tutte queste attenzioni e precauzioni, lo spettro della complicanza è sempre dietro l'angolo. Figuriamoci poi se uno le complicanze se le va a cercare!
Fantasiose, e degne di una telenovelas a soggetto medico, alcune delle ipotesi diagnostiche formulate dai miei Colleghi.
Non so se sia utile consultare uno Specilaista dietro l'altro. In realtà Lei dovrebbe attenersi ai consigli di chi l'ha operata e solamente ai suoi.
Auguri per una rapida risoluzione dei Suoi problemi.
Cordiali saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Non stiamo qui a (Lei ha parlato di intervento chirurgico
l'intervento di chirurgico di varicocelectomia, come tutti gli interventi chirurgici, non può essere definito "banale". Lei ne è la prova più evidente. Occorrono:
1) Corretta indicazione all'intervento.
2) Corretta tecnica chirurgica.
3) Corretta condotta post-operatoria.
Nonostante tutte queste attenzioni e precauzioni, lo spettro della complicanza è sempre dietro l'angolo. Figuriamoci poi se uno le complicanze se le va a cercare!
Fantasiose, e degne di una telenovelas a soggetto medico, alcune delle ipotesi diagnostiche formulate dai miei Colleghi.
Non so se sia utile consultare uno Specilaista dietro l'altro. In realtà Lei dovrebbe attenersi ai consigli di chi l'ha operata e solamente ai suoi.
Auguri per una rapida risoluzione dei Suoi problemi.
Cordiali saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Non stiamo qui a (Lei ha parlato di intervento chirurgico
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#2]
Gentile Utente,
l'intervento di chirurgico di varicocelectomia, come tutti gli interventi chirurgici, non può essere definito "banale". Lei ne è la prova più evidente. Occorrono:
1) Corretta indicazione all'intervento.
2) Corretta tecnica chirurgica.
3) Corretta condotta post-operatoria.
Nonostante tutte queste attenzioni e precauzioni, lo spettro della complicanza è sempre dietro l'angolo. Figuriamoci poi se uno le complicanze se le va a cercare!
Fantasiose, e degne di una telenovelas a soggetto medico, alcune delle ipotesi diagnostiche formulate dai miei Colleghi.
Non so se sia utile consultare uno Specilaista dietro l'altro. In realtà Lei dovrebbe attenersi ai consigli di chi l'ha operata e solamente ai suoi.
Auguri per una rapida risoluzione dei Suoi problemi.
Cordiali saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
l'intervento di chirurgico di varicocelectomia, come tutti gli interventi chirurgici, non può essere definito "banale". Lei ne è la prova più evidente. Occorrono:
1) Corretta indicazione all'intervento.
2) Corretta tecnica chirurgica.
3) Corretta condotta post-operatoria.
Nonostante tutte queste attenzioni e precauzioni, lo spettro della complicanza è sempre dietro l'angolo. Figuriamoci poi se uno le complicanze se le va a cercare!
Fantasiose, e degne di una telenovelas a soggetto medico, alcune delle ipotesi diagnostiche formulate dai miei Colleghi.
Non so se sia utile consultare uno Specilaista dietro l'altro. In realtà Lei dovrebbe attenersi ai consigli di chi l'ha operata e solamente ai suoi.
Auguri per una rapida risoluzione dei Suoi problemi.
Cordiali saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.8k visite dal 24/06/2005.
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