Iaculazione precoce

Salve sono Paolo,
mi presento brevemente, ho 24 anni e vivo da molto tempo con questo problema...la famosa iaculazione precoce....
Naturalmente quando ero piccolo la cosa non mi pesava e difficilmente davo peso al problema pensando che non il tempo passasse, crescendo pero ho riscontrato che durare anche 20 secondi fa davvero male a me al mio rapporto con la mia ragazza.
Naturalmente mi sono fatto forza e sono andato da un andrologo, che dopo un attenta visita mi ha diagnosticato il frenulo corto, io molto deciso ho prenotato l operazione per la rimozione il giorno stesso pensando che fosse quella la vera causa, dopo un po di sofferenza e un mese di inattivita, il dottore mi ha dato il daparox come cura, nel periodo in cui usavo il daparox la mia vita era davvero cambiata, avevo un rapporto felice e continuativo, ma sorpresa delle sorprese una volta smesso il problema si e ripresentato come prima....naturalmente le mie prime domande sono state queste, l operazione non e servita a nulla, la cura neanche....il dottore ha sbagliato??? andando avanti con prove su prove sono arrivato a dover usare l emla questa crema anestetizzante che fa il suo sporco lavoro, ma che deve essere messa 15 minuti prima e praticamente divento insensibile a tutto, uno schifo praticamente, arrivato a questo punto pensavo di riprendere il daparox sono davvero stufo di affrontare ogni rapporto con tanta paura e vergogna.....cosa possa fare???? posso avere ulteriori parti sensibili sul glande che forse vanno bruciati??? vi prego consigliatemi....Grazie infinite
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,la eiaculazione precoce non è una malattia,bensì un disagio sessuale molto diffuso che trova giovamento da metodi empirici,terapie locali e terapie farmacologiche per via orale,cui sembra rispondere in maniera sufficiente.Considerato che non convive e,quindi,è legato alla prestazione del momento programmato,consiglierei di assumere la dapoxetina e di discuterne l'effetto con lo specialista di riferimento.Va da se coe un supporto psicosessuologico possa essere di aiuto.Cordialità.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,


il controllo della "tempistica" eiaculatoria non è sempre semplice. Dedicarsi molto alla donna , non fossilizzarsi solo sui tempi del rapporto, utilizzare il farmaco che ha dato buoni risultati e che io riterrei migliore dei rimedi offerti dalla dapoxetina.
personalmente non credo molto alla utilità della psicoterapia in tale argomento
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
vista la sua giovene età, credo che un approccio globale , che vada oltre il sintomo offerto, sia d'obbligo.
L’aspetto diagnostico dell’eiaculazione precoce, è estremamente complesso,sia per quel che riguarda la riluttanza e riservatezza del paziente e della coppia nell’esporre le proprie difficoltà, che per quell’aspetto di soggettività che riguarda l’esperienza di precocità.
E’ indispensabile,ai fini diagnostici,investigare il tempo oggettivo dell’eiaculazione ,il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale( IELT; due o tre spinte o,fuori dall’ambito vaginale),l’esperienza soggettiva della capacità di controllo,di soddisfazione del paziente e della partner e la variabile associata alla preoccupazione ed ansia ed alle dinamiche della relazione in cui si manifesta.
Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, oggi si parla di "multifattorialità" ,vi sono diverse cause,a vari livelli(personali,di coppia,iatrogeni, da cattivo apprendimento sessuale,generali,psicologici,intrapsichici),che interagendo tra di loro,producono e soprattutto mantengono il disturbo clinico
Questa multifattorialità va poi tenuta in considerazione, sia per l’aspetto diagnostico, che per la fase conclusiva, cioè quella terapeutica.
Lo stress causato dall’inadeguatezza sessuale, dal fallimento della prestazione e dal vissuto di non soddisfazione della partner, tende a cronicizzarsi ed a riproporre la disfunzione durante i successivi momenti di intimità.
Tale circolo vizioso che correla stress ad e.p. ed e.p. a stress, alternando così causa ad effetto, va obbligatoriamente decodificato all’interno di una terapia adeguata e specialistica, per evitare che la disfunzione sessuale possa autoperpetuarsi, attaccando l’autostima maschile e danneggiando la relazione in cui si manifesta.
Nel mio blog e sito personale, troverà moltissimo materiale sull'e.p.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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