Masturbazione compulsiva
Gentili medici,
da molti anni soffro di quella che viene chiamata masturbazione controllata: ore e ore di masturbazione davanti al pc. Ciò accadeva, nell'adolescenza, per la curiosità di scoprire, attraverso internet, il mondo del sesso (niente di più sbagliato). Poi, per compensare alcune carenze e rifugiarsi dai problemi. Ma non è della componente psicologica che mi preoccupo.
Ora, infatti, questa problematica mi ha portato a una situazione invivibile, al limite della sopportabilità. E sebbene sia riuscito, col tempo, a limitare questa pratica (ormai al massimo una volta a settimana), non riesco più ad avere eccitazione completa né ad avere un rapporto con la mia compagna.
Sono stato da vari specialisti ma non ho risolto il mio problema e prim'ancora di riferirVi cosa mi hanno detto, gradirei sapere: quali sono i danni potenziali che può provocare, con il tempo, questa pratica?
Premetto che da bambino ho ricevuto un'operazione che credo fosse di ernia inguinale.
Non so più a chi rivolgermi, grazie davvero.
da molti anni soffro di quella che viene chiamata masturbazione controllata: ore e ore di masturbazione davanti al pc. Ciò accadeva, nell'adolescenza, per la curiosità di scoprire, attraverso internet, il mondo del sesso (niente di più sbagliato). Poi, per compensare alcune carenze e rifugiarsi dai problemi. Ma non è della componente psicologica che mi preoccupo.
Ora, infatti, questa problematica mi ha portato a una situazione invivibile, al limite della sopportabilità. E sebbene sia riuscito, col tempo, a limitare questa pratica (ormai al massimo una volta a settimana), non riesco più ad avere eccitazione completa né ad avere un rapporto con la mia compagna.
Sono stato da vari specialisti ma non ho risolto il mio problema e prim'ancora di riferirVi cosa mi hanno detto, gradirei sapere: quali sono i danni potenziali che può provocare, con il tempo, questa pratica?
Premetto che da bambino ho ricevuto un'operazione che credo fosse di ernia inguinale.
Non so più a chi rivolgermi, grazie davvero.
[#1]
Gentile lettore,
quanto ci riporta ricade nella sfera più strettamente psicologica rispetto a un ambito andrologico.
Da un punto di vista fisico una attuale masturbazione condotta una volta alla settimana non ha i presupposti per creare alcun danno.
Gli Specialisti cui si è rivolto sono di area uro-andrologica o o psicosessuologica/psichiatrica? E cosa le hanno detto, avendo avuto il privilegio di valutarla direttamente?
quanto ci riporta ricade nella sfera più strettamente psicologica rispetto a un ambito andrologico.
Da un punto di vista fisico una attuale masturbazione condotta una volta alla settimana non ha i presupposti per creare alcun danno.
Gli Specialisti cui si è rivolto sono di area uro-andrologica o o psicosessuologica/psichiatrica? E cosa le hanno detto, avendo avuto il privilegio di valutarla direttamente?
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
anzitutto grazie per la tempestiva risposta. Probabilmente, però, non mi ero spiegato bene: una volta alla settimana è il risultato che sono riuscito a ottenere ora, quando i problemi di erezione sono diventati allucinanti. Per anni, invece, accadeva praticamnete ogni giorno, per tante ore al giorno. Per questo, la consulenza che chiedevo è di natura andrologica.
In pratica, con gli anni ho riscontrato un abbassamento dei testicoli di parecchi centimetri (ma c'è un continuo "saliscendi") e notavo che ad ogni masturbazione, questo aumentava. Poi, le difficoltà crescenti di erezione, e la conseguente paura (terrore!) di non riuscire più ad avere una erezione normale.
Tutto questo, per tanti, tanti anni. Un anno fa, giunto allo stremo, mi rivolsi a un urologo, peraltro un primario, che dopo una visita (costosissima) di pochi minuti mi disse soltanto che avevo un problema di varicocele a sx. Io ero spaventato e può immaginare quale sia la vergogna di chi ha un problema simile e quando cercai di spiegarlo ebbe solo a dirmi, seccato: "beh? e che problema vuoi che abbia uno alla tua età?". Provai a chiedere ad altri medici per conferma delle analisi, ma mi dissero che il varicocele potevo tenerlo com'era, senza operazione. Io ho letto anche che varicocele ed erezione non sono correlati e per questo non capisco quali danno potevo essermi provocato.
Mi rivolsi allora a uno psicologo ma in 6 mesi di terapia mi convinse che tanto il mio problema era sicuramente tutto mentale (dicendo che non serviva andare dai medici) ma la terapia fu molto approssimativa e non servì a nulla.
Sento spesso dolore, testicoli "bassi" (devo rigirare l'elastico dei boxer), erezione inconsistente, fastidi tra l'ano e i testicoli e paura a profusione. L'urologo che consultai l'anno scorso mi propose di prendere il Cialis per tre mesi, ma su consiglio del mio medico di base evitai. Nei mesi successivi le cose migliorarono un po', fino a crollare poi dall'ultimo autunno fino a ora.
Tra paura e angoscia, ho provato a rivolgermi a un gruppo su internet che si occupa di tale tematica per sapere se questa pratica può realmente comportare problemi a livello fisico (varicocele a parte). Ma mi è stato detto che gli specialisti non servono, e che è un problema che non si risolve. Ma a me, che ho fatto sacrifici per arrivare a masturbarmi "solo" una volta a settimana (ho una compagna che vive fuori sede, per cui non ho potuto avere una vita sessuale regolare), basterebbe sapere che esiste una soluzione almeno all'aspetto fisico, perché da solo, mentalmente, riesco a fare progressi.
Però è un circolo vizioso perché come è noto se sta male il corpo sta male la mente e viceversa.
Mi perdoni se ho scritto tutto in modo disordinato, ma immagini lo stato d'animo che ho nello scrivere. Grazie di cuore.
anzitutto grazie per la tempestiva risposta. Probabilmente, però, non mi ero spiegato bene: una volta alla settimana è il risultato che sono riuscito a ottenere ora, quando i problemi di erezione sono diventati allucinanti. Per anni, invece, accadeva praticamnete ogni giorno, per tante ore al giorno. Per questo, la consulenza che chiedevo è di natura andrologica.
In pratica, con gli anni ho riscontrato un abbassamento dei testicoli di parecchi centimetri (ma c'è un continuo "saliscendi") e notavo che ad ogni masturbazione, questo aumentava. Poi, le difficoltà crescenti di erezione, e la conseguente paura (terrore!) di non riuscire più ad avere una erezione normale.
Tutto questo, per tanti, tanti anni. Un anno fa, giunto allo stremo, mi rivolsi a un urologo, peraltro un primario, che dopo una visita (costosissima) di pochi minuti mi disse soltanto che avevo un problema di varicocele a sx. Io ero spaventato e può immaginare quale sia la vergogna di chi ha un problema simile e quando cercai di spiegarlo ebbe solo a dirmi, seccato: "beh? e che problema vuoi che abbia uno alla tua età?". Provai a chiedere ad altri medici per conferma delle analisi, ma mi dissero che il varicocele potevo tenerlo com'era, senza operazione. Io ho letto anche che varicocele ed erezione non sono correlati e per questo non capisco quali danno potevo essermi provocato.
Mi rivolsi allora a uno psicologo ma in 6 mesi di terapia mi convinse che tanto il mio problema era sicuramente tutto mentale (dicendo che non serviva andare dai medici) ma la terapia fu molto approssimativa e non servì a nulla.
Sento spesso dolore, testicoli "bassi" (devo rigirare l'elastico dei boxer), erezione inconsistente, fastidi tra l'ano e i testicoli e paura a profusione. L'urologo che consultai l'anno scorso mi propose di prendere il Cialis per tre mesi, ma su consiglio del mio medico di base evitai. Nei mesi successivi le cose migliorarono un po', fino a crollare poi dall'ultimo autunno fino a ora.
Tra paura e angoscia, ho provato a rivolgermi a un gruppo su internet che si occupa di tale tematica per sapere se questa pratica può realmente comportare problemi a livello fisico (varicocele a parte). Ma mi è stato detto che gli specialisti non servono, e che è un problema che non si risolve. Ma a me, che ho fatto sacrifici per arrivare a masturbarmi "solo" una volta a settimana (ho una compagna che vive fuori sede, per cui non ho potuto avere una vita sessuale regolare), basterebbe sapere che esiste una soluzione almeno all'aspetto fisico, perché da solo, mentalmente, riesco a fare progressi.
Però è un circolo vizioso perché come è noto se sta male il corpo sta male la mente e viceversa.
Mi perdoni se ho scritto tutto in modo disordinato, ma immagini lo stato d'animo che ho nello scrivere. Grazie di cuore.
[#3]
Gentile Utente,
Mi associo al Dr,Pescatori nella risposta.
Credo che una consulenza psicologica , che investighi anche le dinamiche che abitano e caratterizzano la sua sessualita' , sia indicata.
Le allego, un mio articolo, per approfondimenti
http://www.valeriarandone.it/home/articoli/144-pornografia-dipendenza-senza-sostanza-e-calo-del-desiderio-sessuale-maschile
Mi associo al Dr,Pescatori nella risposta.
Credo che una consulenza psicologica , che investighi anche le dinamiche che abitano e caratterizzano la sua sessualita' , sia indicata.
Le allego, un mio articolo, per approfondimenti
http://www.valeriarandone.it/home/articoli/144-pornografia-dipendenza-senza-sostanza-e-calo-del-desiderio-sessuale-maschile
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Gentile Utente,
riuscire a masturbarsi "solo" una volta a settimana dopo una situazione fortemente compulsiva sicuramente può essere utile sopratutto nel momento in cui riesce, però, ad individuare le cause più profonde che la portavano alla compulsione. Le psicoterapie da utilizzare sono diverse, quindi il mio invito può essere quello, come dice la collega di effettuare un'altra consulenza psicologica che magari possa aiutarla definitivamente.
La sessualità, se effettuata in modo automatico, spesso può essere il sintomo di un malessere psicologico più grande.
Buone cose
riuscire a masturbarsi "solo" una volta a settimana dopo una situazione fortemente compulsiva sicuramente può essere utile sopratutto nel momento in cui riesce, però, ad individuare le cause più profonde che la portavano alla compulsione. Le psicoterapie da utilizzare sono diverse, quindi il mio invito può essere quello, come dice la collega di effettuare un'altra consulenza psicologica che magari possa aiutarla definitivamente.
La sessualità, se effettuata in modo automatico, spesso può essere il sintomo di un malessere psicologico più grande.
Buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
[#5]
Ex utente
Gentile dottoressa Randone, avevo già letto tempo fa il suo articolo. Nel mio caso, però, l'approccio è molto diverso. La compulsività è legata a una serie di fattori che vanno al di là della meccanicizzazione dell'atto sessuale in "ginnastica davanti al pc". In me non è assente (tutt'altro) la ricerca della bellezza, dell'erotismo, del corteggiamento, della galanteria. Anzi. Il difficile è stato ammettere a me stesso di avere un problema (sa meglio di me quanto ci si possa vergognare di un vizio del genere). Dopodiché, gentilissimo dr. Del Monte, ho cercato, tramite la psicoterapia (che ripeto, è servita a ben poco, anzi, il mio malessere è aumentato), tramite la filosofia e l'autoanalisi di tirare fuori quelle cause profonde che ora riesco in parte a dominare.
Certo, chi non ha una dipendenza non può capacitarsi di come si possa pensare che masturbarsi "solo" una volta a settimana sia poco. Ma le assicuro che non è un'impresa facile. Detto questo, scavare nel mio io e arrivare alla consapevolezza di determinati fattori non mi ha aiutato e non mi aiuta ancora a non sentire dolore fisico, abbassamento dei testicoli, fastidio nella zona tra i testicoli e l'ano (credo si chiami scroto), ad avere rapporti penetrativi soddisfacenti. Come accennavo, è un circolo vizioso, il cane che si morde la coda: il terrore di avere problemi fisici provoca sconvolgimenti anche a livello psicologico. Per questo vorrei capire, anzitutto a livello andrologico, come stanno le cose, visto che lo specialista a cui mi sono rivolto un anno fa è riuscito quasi a deridermi facendomi sentire a disagio e provocandomi un'angoscia maggiore di quella che avevo prima.
Vi sono grato per le risposte che mi avete dato e per quelle che vorrete (spero) darmi.
Certo, chi non ha una dipendenza non può capacitarsi di come si possa pensare che masturbarsi "solo" una volta a settimana sia poco. Ma le assicuro che non è un'impresa facile. Detto questo, scavare nel mio io e arrivare alla consapevolezza di determinati fattori non mi ha aiutato e non mi aiuta ancora a non sentire dolore fisico, abbassamento dei testicoli, fastidio nella zona tra i testicoli e l'ano (credo si chiami scroto), ad avere rapporti penetrativi soddisfacenti. Come accennavo, è un circolo vizioso, il cane che si morde la coda: il terrore di avere problemi fisici provoca sconvolgimenti anche a livello psicologico. Per questo vorrei capire, anzitutto a livello andrologico, come stanno le cose, visto che lo specialista a cui mi sono rivolto un anno fa è riuscito quasi a deridermi facendomi sentire a disagio e provocandomi un'angoscia maggiore di quella che avevo prima.
Vi sono grato per le risposte che mi avete dato e per quelle che vorrete (spero) darmi.
[#6]
Per quanto riguarda l'aspetto andrologico correlato alla salute, le ha già risposto l'andrologo, dicendole chiaramente che non ci sono problemi.
La paura delle problematiche fisiche, è correlata al senso di colpa ed al disagio provato, analizzi e lavori su quello, in terapia.
Le allego, due ulteriori articoli, che potrebbero aggiungere spunti di riflessione.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1150-autoerotismo-e-sensi-di-colpa.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
La paura delle problematiche fisiche, è correlata al senso di colpa ed al disagio provato, analizzi e lavori su quello, in terapia.
Le allego, due ulteriori articoli, che potrebbero aggiungere spunti di riflessione.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1150-autoerotismo-e-sensi-di-colpa.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
[#7]
Caro lettore,
il fatto di masturbarsi in maniera compulsiva, pur essendo capaci di riportare la pratica a frequenze "accettabili" potrebbe far pensare a una qualche problematica psicologica di insicurezza nei confronti di una "donna vera" mentre rimane la placida tranquillità di fronte alla donna dello schermo che non esiste.
Il varicocele sicuramente non è una patologia capace di influenzare l'erezione ma è un sintomo di una problematica venosa più o meno generalizzata. Non è infrequente che maschi con il varicocele vengano a lamentarsi per erezioni non ottimali, non valide, spesso insufficienti alla penetrazione che, di rimando scatenano una serie di problemi ansiosi, psicologici che aggravano il fenomeno.
Il sistema erettile ha bisogno, per funzionare bene ( quindi ottenere una rigidità capace di penetrare in uno spazio virtuale come la vagina e di mantenersi rigido per il tempo adeguato al raggiungimento dell'orgasmo , meglio reciproco, con la stimolazioine da parte delle pareti vaginali, che non è così decisa come quella digitale..) di un adeguato sistema arterioso e di un sistema venoso che sia capace di occludersi tanto da bloccare il sangue all'interno dei corpi cavernosi fino ad ottenere una rigidità funzionalmente valida ed un rapporto penetrativo.
Molti maschi, con problemi venosi ( varici alle gambe, varicocele, emorroidi...) consapevoli di una erezione non valida, nella paura di fare una brutta figura con le donne con cui potrebbero avere ottimali rapporti sviluppano un timore che li spinge alla più comoda e sicura pratica masturbatoria...
si faccia valutare bene da un andrologo per quanto riguarda la sua erezione, non si faccia intrappolare in ragionamenti sulla terapia del varicocele, si faccia prescrivere le terapie, rimedi adatti ad avere rapporti sereni, tranquilli e piacevoli.
Cari saluti
il fatto di masturbarsi in maniera compulsiva, pur essendo capaci di riportare la pratica a frequenze "accettabili" potrebbe far pensare a una qualche problematica psicologica di insicurezza nei confronti di una "donna vera" mentre rimane la placida tranquillità di fronte alla donna dello schermo che non esiste.
Il varicocele sicuramente non è una patologia capace di influenzare l'erezione ma è un sintomo di una problematica venosa più o meno generalizzata. Non è infrequente che maschi con il varicocele vengano a lamentarsi per erezioni non ottimali, non valide, spesso insufficienti alla penetrazione che, di rimando scatenano una serie di problemi ansiosi, psicologici che aggravano il fenomeno.
Il sistema erettile ha bisogno, per funzionare bene ( quindi ottenere una rigidità capace di penetrare in uno spazio virtuale come la vagina e di mantenersi rigido per il tempo adeguato al raggiungimento dell'orgasmo , meglio reciproco, con la stimolazioine da parte delle pareti vaginali, che non è così decisa come quella digitale..) di un adeguato sistema arterioso e di un sistema venoso che sia capace di occludersi tanto da bloccare il sangue all'interno dei corpi cavernosi fino ad ottenere una rigidità funzionalmente valida ed un rapporto penetrativo.
Molti maschi, con problemi venosi ( varici alle gambe, varicocele, emorroidi...) consapevoli di una erezione non valida, nella paura di fare una brutta figura con le donne con cui potrebbero avere ottimali rapporti sviluppano un timore che li spinge alla più comoda e sicura pratica masturbatoria...
si faccia valutare bene da un andrologo per quanto riguarda la sua erezione, non si faccia intrappolare in ragionamenti sulla terapia del varicocele, si faccia prescrivere le terapie, rimedi adatti ad avere rapporti sereni, tranquilli e piacevoli.
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#8]
Ex utente
Io vi ringrazio per le vostre parole. E mi chiedo: sono anni che vivo questa situazione. Ne ho maturato la conoscenza delle cause e le motivazioni che fanno scattare nel mio cervello quell'impulso irrefrenabile a farmi masturbare per ore davanti a immagini di belle donne, parole più o meno eccitanti (è la narrazione, più spesso, a mediare il desiderio, piuttosto che la scena pornografica in sé) e sono riuscito con fatica e sofferenza a rendere controllabile qualcosa che controllabile non dovrebbe essere: il piacere è un impulso che non dovrebbe essere represso. Ma se ci si fa del male, come a me è capitato e capita, non c'è altra soluzione.
Dottoressa, non credo di rientrare nella media (magari tutti al mio posto direbbero la stessa cosa, lo so, ma provo ad argomentare): c'è come un impulso a conoscere i sentieri più profondi della bellezza più raffinata e poi a scendere d'istinto, come per un gioco d'ossimori, agli antipodi dell'inferno: e questa è la masturbazione. Baudelaire diceva che la bellezza viene dal cielo ma anche dalle profondità della terra. Non c'è bellezza senza il suo contrario. E' questa, per me, la masturbazione.
Convogliare tutte le emozioni (positive e soprattutto negative) e sfogarle in quel modo, senza tregua, all'infinito, in un anfratto solo mio dove tutto sembra giusto almeno fino all'eiaculazione. Dopodiché, lo sconforto.
Ma la sofferenza non si può capire, se non la si vive. Possiamo giudicare, certo, ma non capire. Ma del resto, a questo mondo, chi soffre spesso e volentieri è prigioniero di un corpo che è visto come alieno, dai "cosiddetti sani".
Gentilissimo dottor Pozza, ho apprezzato la sua analisi dettagliata e compreso il suo tentativo di tranquillizzarmi. Grazie.
Non sapevo che anche le emorroidi creassero questa sensazione (le ho di tanto in tanto) ma non può immaginare cosa significhi vivere 24 ore su 24 con un fastidio inenarrabile "laggiù", cosa significa masturbarsi senza vedere il pene eretto, e soprattutto, quale devastazione dell'anima sia non poter avere un rapporto decente con la mia compagna, che pure mi capisce e mi ama, e mi aspetta, perché tanto prima o poi riusciremo a farcela, dice.
Lei consiglia una visita da un bravo andrologo, ma, dopo aver scartato quello che mi visitò lo scorso anno (la componente umana penso sia fondamentale, quando si ha di fronte casi come il mio), e un altro, che mi disse al telefono "sono impegnato con un cliente" (si può chiamare un paziente "cliente"??), non sono rimaste grandissime alternative. Ce ne sarebbe un altro, che lavora in ospedale, ma il mio medico di base mi ha fatto chiaramente capire che sarebbe meglio virare verso il nord. Solo che ora non ho la possibilità di spostarmi e allora confido nelle sue parole e cercherò di aspettare ancora, e continuerò a sperare, e magari proverò a riflettere di meno e a tranquillizzarmi di più.
Chiedo perdono per lo sfogo e per essere stato logorroico. E grazie di cuore per i consigli.
Dottoressa, non credo di rientrare nella media (magari tutti al mio posto direbbero la stessa cosa, lo so, ma provo ad argomentare): c'è come un impulso a conoscere i sentieri più profondi della bellezza più raffinata e poi a scendere d'istinto, come per un gioco d'ossimori, agli antipodi dell'inferno: e questa è la masturbazione. Baudelaire diceva che la bellezza viene dal cielo ma anche dalle profondità della terra. Non c'è bellezza senza il suo contrario. E' questa, per me, la masturbazione.
Convogliare tutte le emozioni (positive e soprattutto negative) e sfogarle in quel modo, senza tregua, all'infinito, in un anfratto solo mio dove tutto sembra giusto almeno fino all'eiaculazione. Dopodiché, lo sconforto.
Ma la sofferenza non si può capire, se non la si vive. Possiamo giudicare, certo, ma non capire. Ma del resto, a questo mondo, chi soffre spesso e volentieri è prigioniero di un corpo che è visto come alieno, dai "cosiddetti sani".
Gentilissimo dottor Pozza, ho apprezzato la sua analisi dettagliata e compreso il suo tentativo di tranquillizzarmi. Grazie.
Non sapevo che anche le emorroidi creassero questa sensazione (le ho di tanto in tanto) ma non può immaginare cosa significhi vivere 24 ore su 24 con un fastidio inenarrabile "laggiù", cosa significa masturbarsi senza vedere il pene eretto, e soprattutto, quale devastazione dell'anima sia non poter avere un rapporto decente con la mia compagna, che pure mi capisce e mi ama, e mi aspetta, perché tanto prima o poi riusciremo a farcela, dice.
Lei consiglia una visita da un bravo andrologo, ma, dopo aver scartato quello che mi visitò lo scorso anno (la componente umana penso sia fondamentale, quando si ha di fronte casi come il mio), e un altro, che mi disse al telefono "sono impegnato con un cliente" (si può chiamare un paziente "cliente"??), non sono rimaste grandissime alternative. Ce ne sarebbe un altro, che lavora in ospedale, ma il mio medico di base mi ha fatto chiaramente capire che sarebbe meglio virare verso il nord. Solo che ora non ho la possibilità di spostarmi e allora confido nelle sue parole e cercherò di aspettare ancora, e continuerò a sperare, e magari proverò a riflettere di meno e a tranquillizzarmi di più.
Chiedo perdono per lo sfogo e per essere stato logorroico. E grazie di cuore per i consigli.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 17.8k visite dal 17/06/2012.
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