Il successivo inserimento della protesi idraulica
Gentili dottori, ho 36 anni, per un problema di retrazione cutanea sono stato erroneamente operato attraverso l'inserzione di quelli che il medico mi descriveva come tutori soffici endocavernosi, che in realtà non sono altro che protesi semirigide. In seguito all'intervento non ho più la possibilità di raggiungere un'erezione rigida. Sono già stato sottoposto a tutti gli esami del caso (ecocolordoppler, rigidometria notturna sotto cialis cronico, iniezioni di prostaglandina) ma purtroppo il responso del nuovo andrologo che mi segue è il seguente: devo sostituire i tutori con una protesi idraulica tricomponente. Il medico mi ha spiegato nel dettaglio in che cosa consiste l'intervento, ora la cosa che mi preme è riuscire in qualche modo a venire in contatto con qualcuno che è già stato sottoposto a questo tipo di operazione per poter avere informazioni dirette sui risultati. alcune brevi domande: l'erezione che si ottiene è di rigidità confrontabile con quella naturale? morfologicamente (come lunghezza e diametro) il pene tornerà alle dimensioni originarie? la pompa che viene inserita nello scroto è molto visibile? la partner, se occasionale, si accorge della presenza della protesi? quanti anni dura in media una protesi prima che debba essere sostituita per eventuali danneggiamenti? si può fare sport (specialmente sciare) senza pericolo di danneggiare la protesi in caso di urto? Il fatto che debbano prima essere rimossi i tutori posti all'interno del corpi cavernosi può comportare qualche problema per il successivo inserimento della protesi idraulica (tipo retrazione dei corpi stessi)?
Grazie mille per l'attenzione
Luca
Grazie mille per l'attenzione
Luca
[#1]
Gentile lettore,
concordo sul fatto che vi è una notevole differenza in termini di qualità dell'erezione tra una protesi semirigida e una protesi idraulica tricomponente.
Rispondo alle sue domande:
1. l'erezione che si ottiene è di rigidità confrontabile con quella naturale? Si
2. morfologicamente (come lunghezza e diametro) il pene tornerà alle dimensioni originarie? Per quanto riguarda la circonferenza, molto verisimilmente si; talora il massimo della circonferenza non lo si ottiene subito ma dopo alcuni mesi di utilizzo, comunque da subito si hanno buoni risultati. Per quanto riguarda la lunghezza: la protesi occupa lo spazio attualmente disponibile, ma non "allunga" il pene, per cui se lei tende verso l'esterno il suo pene ha una ragionevole idea della lunghezza post-operatoria;
3. la pompa che viene inserita nello scroto è molto visibile? Dipende dove viene posizionata; personalmente utilizzo la sede retrotesticolare, per cui non è visibile.
4. la partner, se occasionale, si accorge della presenza della protesi? In erezione quasi sicuramente no per quanto riguarda il pene; potrebbe riconoscere palpatoriamente in alcuni casi i tubicini di collegamento o la pompa di controllo. In flaccidità il pene è visivamente indistinguibile da un pene senza protesi, ma palpatoriamente la consistenza è diversa.
5. quanti anni dura in media una protesi prima che debba essere sostituita per eventuali danneggiamenti? E' molto variabile da caso a caso, e da come la si utilizza; è ragionevole pensare una media di 10 anni;
6. si può fare sport (specialmente sciare) senza pericolo di danneggiare la protesi in caso di urto? Si
7. Il fatto che debbano prima essere rimossi i tutori posti all'interno del corpi cavernosi può comportare qualche problema per il successivo inserimento della protesi idraulica (tipo retrazione dei corpi stessi)? No, se come di regola la rimozione dei cilindri viene fatta nella stessa seduta operatoria in cui viene inserita la protesi idraulica.
Ci faccia sapere come procede il tutto, se le fa piacere.
concordo sul fatto che vi è una notevole differenza in termini di qualità dell'erezione tra una protesi semirigida e una protesi idraulica tricomponente.
Rispondo alle sue domande:
1. l'erezione che si ottiene è di rigidità confrontabile con quella naturale? Si
2. morfologicamente (come lunghezza e diametro) il pene tornerà alle dimensioni originarie? Per quanto riguarda la circonferenza, molto verisimilmente si; talora il massimo della circonferenza non lo si ottiene subito ma dopo alcuni mesi di utilizzo, comunque da subito si hanno buoni risultati. Per quanto riguarda la lunghezza: la protesi occupa lo spazio attualmente disponibile, ma non "allunga" il pene, per cui se lei tende verso l'esterno il suo pene ha una ragionevole idea della lunghezza post-operatoria;
3. la pompa che viene inserita nello scroto è molto visibile? Dipende dove viene posizionata; personalmente utilizzo la sede retrotesticolare, per cui non è visibile.
4. la partner, se occasionale, si accorge della presenza della protesi? In erezione quasi sicuramente no per quanto riguarda il pene; potrebbe riconoscere palpatoriamente in alcuni casi i tubicini di collegamento o la pompa di controllo. In flaccidità il pene è visivamente indistinguibile da un pene senza protesi, ma palpatoriamente la consistenza è diversa.
5. quanti anni dura in media una protesi prima che debba essere sostituita per eventuali danneggiamenti? E' molto variabile da caso a caso, e da come la si utilizza; è ragionevole pensare una media di 10 anni;
6. si può fare sport (specialmente sciare) senza pericolo di danneggiare la protesi in caso di urto? Si
7. Il fatto che debbano prima essere rimossi i tutori posti all'interno del corpi cavernosi può comportare qualche problema per il successivo inserimento della protesi idraulica (tipo retrazione dei corpi stessi)? No, se come di regola la rimozione dei cilindri viene fatta nella stessa seduta operatoria in cui viene inserita la protesi idraulica.
Ci faccia sapere come procede il tutto, se le fa piacere.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Caro lettore ,
confermo le osservazioni fatte dal collega Pescatori sulla protesi tricomponente. Detto questo ho una personale curiosità: ma quale è stata la precisa indicazione che le è stata data e per cui è stato deciso l'inserimento di un dispositivo protesico endocavernoso? Non mi è chiara l'indicazione "per un problema di retrazione cutanea".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
confermo le osservazioni fatte dal collega Pescatori sulla protesi tricomponente. Detto questo ho una personale curiosità: ma quale è stata la precisa indicazione che le è stata data e per cui è stato deciso l'inserimento di un dispositivo protesico endocavernoso? Non mi è chiara l'indicazione "per un problema di retrazione cutanea".
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#3]
Caro lettore i colleghi hanno risposto in dettaglio alle sue richieste comunque sono anche io incuriosito dalla precedente indicazioen all'impianto di protesi soffici o protesi semirigide vista la sua giovane età.
Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma
[#5]
Caro lettore ,
forse il collega Celia voleva riconfermare la necessità di consultare un esperto andrologo od un urologo con chiare competenze in questo settore perchè la chirurgia protesica non è semplice e sicuramente è piena di insidie (senza esagerare ,naturalmente).
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
forse il collega Celia voleva riconfermare la necessità di consultare un esperto andrologo od un urologo con chiare competenze in questo settore perchè la chirurgia protesica non è semplice e sicuramente è piena di insidie (senza esagerare ,naturalmente).
Ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
[#6]
Caro lettore,
lei probabilmente è stato coinvolto in un caso di scarsa informazione sanitaria e frettolosa decisione terapeutica magari senza una informativa adeguata.
Anche nella mia esperienza,a 37 anni, la scelta di dover inserire un sistema protesico idraulico mi sembra quasi obbligata anche se, senza una valutazione clinica diretta ogni giudizio potrebbe apparire frettoloso
Cari saluti
lei probabilmente è stato coinvolto in un caso di scarsa informazione sanitaria e frettolosa decisione terapeutica magari senza una informativa adeguata.
Anche nella mia esperienza,a 37 anni, la scelta di dover inserire un sistema protesico idraulico mi sembra quasi obbligata anche se, senza una valutazione clinica diretta ogni giudizio potrebbe apparire frettoloso
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#7]
sono in accordo con i colleghi precedenti deve rimuovere i tutori semirigidi che io non uso.
Presso la mia struttura abbiamo una buona esperienza di protesi tricomponenti isdrauliche se volesse contattarmi basta vedere il sito su andrologiaitaliana.org e schiacciare su esperti in Sicilia.
Un saluto a tutti i colleghi.
347-9575398
Presso la mia struttura abbiamo una buona esperienza di protesi tricomponenti isdrauliche se volesse contattarmi basta vedere il sito su andrologiaitaliana.org e schiacciare su esperti in Sicilia.
Un saluto a tutti i colleghi.
347-9575398
[#9]
Utente
Capisco la curiosità, la mia è una storia molto particolare, non voglio lanciare accuse via internet, ma sto ovviamente andando per vie legali in quanto il mio problema (esiti cicatriziali retraenti in seguito a infezione cutanea) non doveva evidentemente essere curato in questo modo. è stato riscontrato del dolo da parte del medico etc etc. la situazione, anche a livello psicologico, è molto pesante, in quanto non ero affetto da DE in nessun modo. grazie intanto per le risposte. due ulteriori domande: è possibile, in via anonima eventualmente, venire in contatto con un vs paziente che è stato sottoposto a operazione? io sono disposto a lasciare un mio contatto. seconda domanda: sono andato sul sito dell'american medical systems dove c'è scritto che post-operazione è possibile avere una perdita dimensionale in lunghezza e larghezza. risulta anche dalla vostra esperienza chirurgica?
grazie
luca
grazie
luca
[#10]
Gentile Sig. Luca,
credo di comprendere il suo disagio emotivo per la situazione che sta vivendo. In quest'ottica le suggerisco di considerare anche un idoneo percorso psicosessuologico che preceda, ed eventualmente segua, il nuovo intervento di riposizione di protesi: arrivare emotivamente al meglio all'intervento di protesi è un presupposto importante per un'ottima soddisfazione, a intervento eseguito.
Relativamente alle sue nuove domande:
-molti dei chirurghi dedicati alla chirurgia protesica in effetti su richiesta mettono in contatto chi si sottoporrà all'intervento con un paziente già operato: sono tra essi in quanto credo molto all'utilità di ciò;
-una minima perdita di lunghezza è possibile dopo l'intervento e ciò varia da caso a caso; ciò dipende verisimilmente alla reazione del tessuto del pene. Non condivido che ciò avvenga anche per quanto riguarda il calibro, anzi! Come le ho detto nella mia precedente risposta.
credo di comprendere il suo disagio emotivo per la situazione che sta vivendo. In quest'ottica le suggerisco di considerare anche un idoneo percorso psicosessuologico che preceda, ed eventualmente segua, il nuovo intervento di riposizione di protesi: arrivare emotivamente al meglio all'intervento di protesi è un presupposto importante per un'ottima soddisfazione, a intervento eseguito.
Relativamente alle sue nuove domande:
-molti dei chirurghi dedicati alla chirurgia protesica in effetti su richiesta mettono in contatto chi si sottoporrà all'intervento con un paziente già operato: sono tra essi in quanto credo molto all'utilità di ciò;
-una minima perdita di lunghezza è possibile dopo l'intervento e ciò varia da caso a caso; ciò dipende verisimilmente alla reazione del tessuto del pene. Non condivido che ciò avvenga anche per quanto riguarda il calibro, anzi! Come le ho detto nella mia precedente risposta.
[#11]
Caro Utente,
risponderò in maniera affermativa alla sua prima domanda: se lo desidera è possibile contattare in forma anonima un paziente sottoposto ad impianto protesico. Per quanto riguarda la seconda domanda le informazioni presenti sul sito dell'azienda americana da lei citata sono esatte; normalmente l'impianto comporta un riduzione, più accentuata per quanto riguarda la lunghezza, delle dimensioni del pene; questa riduzione può essere ancor più marcata nel caso di fenomeni fibrotici, che tuttavia non sembrano essere presenti nel suo caso.
Cordiali saluti
Dott. Massimo Capone
www.andrologia.info
risponderò in maniera affermativa alla sua prima domanda: se lo desidera è possibile contattare in forma anonima un paziente sottoposto ad impianto protesico. Per quanto riguarda la seconda domanda le informazioni presenti sul sito dell'azienda americana da lei citata sono esatte; normalmente l'impianto comporta un riduzione, più accentuata per quanto riguarda la lunghezza, delle dimensioni del pene; questa riduzione può essere ancor più marcata nel caso di fenomeni fibrotici, che tuttavia non sembrano essere presenti nel suo caso.
Cordiali saluti
Dott. Massimo Capone
www.andrologia.info
Cordiali saluti
Dott. Massimo Capone
www.sexualmedicine.eu facebook.com/urosexmed
[#12]
Caro lettore ,
insieme ai problemi chirurgici e di "comunicazione" con altri uomini che hanno un impianto protesico penso sia opportuno , come già ben ribadito anche dal collega Pescatori, una attenta valutazione psicosessuologica preliminare all'impianto. E' in questo modo che si vincono più facilmente le ansie e le paure "prechirurgiche". Spesso questa è la strada che, in modo più "convincente" , la potrà indirizzare verso una scelta consapevole. Molto di più che avere informazioni "attendibili" da un paziente operato dal collega che l'ha dovrà poi operare. E' un pò come chiedere all'oste se il suo vino è buono.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
insieme ai problemi chirurgici e di "comunicazione" con altri uomini che hanno un impianto protesico penso sia opportuno , come già ben ribadito anche dal collega Pescatori, una attenta valutazione psicosessuologica preliminare all'impianto. E' in questo modo che si vincono più facilmente le ansie e le paure "prechirurgiche". Spesso questa è la strada che, in modo più "convincente" , la potrà indirizzare verso una scelta consapevole. Molto di più che avere informazioni "attendibili" da un paziente operato dal collega che l'ha dovrà poi operare. E' un pò come chiedere all'oste se il suo vino è buono.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 7.6k visite dal 17/02/2008.
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