Perdita di erezione all'atto della penetrazione

Gentili dottori,
sono un ragazzo di 26 anni ed è capitato già alcune volte che io non riesca a tenere l'erezione all'atto della penetrazione, sebbene in fase di preliminari essa non solo presente ma anche soddisfacente (anche durante la masturbazione non la perdo mai). Tutto bene fino al momento di penetrare e poi c'è un calo di potenza (il pene rimane semi-turgido ma comunque non in grado di penetrare).
Vi premetto che sono un ragazzo sportivo, non fumo, bevo raramente e non ho patologie particolari che possano influenzare l'attività sessuale.
Questo spiacevole inconveniente è praticamente una costante con le partners occasionali o nuove (e tutte esercitavano in me grande, gradissima attrazione sessuale), mentre solo con una persona con la quale mi sono frequentato per due anni non ho avuto questo problema.
Capite bene che alla mia età il "fatto" in questione può essere notevolmente condizionante e finisce per creare un vero e proprio circolo vizioso, anche dovuto all'incertezza se siano cause organiche o psicologiche.
Vi chiedo innanzitutto qual'è lo specialista a cui debba rivolgermi (psicologo-sessuolo/andrologo/urologo) e nel caso di supporto farmacologico quali possano essere i rischi.
In attesa di cortese riscontro vi saluto cordialmente
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Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,a tutte le età può manifestarsi un'ansia da prestazione che porta ad una detumescenza precoce al momento della penetrazione,particolarmente con partners occasionali..Questo disagio é sempre caratterizzato da riverberi psicologici che,alla Sua età non vanno visti,in partenza,come cause,bensì come effetto.La saltuarietà degli eventi negativi induce ad un ottimismo che deve essere confermato da una diagnosi andrologica che,nella Sua città si avvale di Eccellenze nel campo.ne parli con il Suo medico per
individuare lo specialista idoneo.Cordialità.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,
fenomeni come quello da lei descritto potrebbero essere detrminati da una "scarica adrenergica", causata da uno stato particolare di ansia, cosidetta ansia da prestazione, che blocca l'afflusso arterioso ai suoi corpi cavernosi determinando una rapida detumescenza, anche se io propenderei piuttosto per la esistenza di una problematica circolatoria che impedisce ai suoi corpi cavernosi di mantenersi rigidi in assenza di uno stimolo diretto manuale o digitale suo o della partner.
Una buona valutazione andrologica con rigiscan ed ecodoppler potrebbe essere utile
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
Utente
gentili dottori,
grazie ad entrambi per le celeri ed esaurienti risposte, sinceramente mi sento già confortato, ferma restando l'ovvia necessità di dovermi sottoporre a visita specialistica al fine di tentare di risolvere la situazione che mi angoscia non poco.
In particolare mi sembra che l'ipotesi tracciata del dott. Pozza sia aderente al mio caso: ossia soffro, in alcuni casi (ovvero quasi sempre quando si tratta di partner occasionali) di rapida detumescenza salvo stimolo diretto manuale !
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