Malattia di la peyronie

Gent.mi Dottori,
cortesemente, chiedo lumi in merito ad un problema sul quale ho le idee molto confuse... A fine 2009 ho avvertito dei dolori sull'asta del pene (a circa metà) in fase erettiva. Mi sono subito rivolto ad un endocrinologo il quale mi ha diagnosticato un'inizio di IPP e mi ha praticato infiltrazioni a base di cortisone e prescritto Tegens 160 g, Ephynal 300, Piascledine e Cialis 4.5 da assumere per 2/3 mesi. Lo stesso mi aveva sottoposto ad ecografie dove si evincevano, a suo dire, delle "microsclerosi, unica forma riconducile a IPP di 3x1 mm. Dopo 4 mesi, non avendo risolto il problema del dolore, il quale era il mio unico sintomo, mi sono rivolto ad un andrologo specialista il quale mi aveva rassicurato rilevando solo "un lieve ispessimento del setto", risolvibile con una terapia di OKI con due bustine al giorno per 15 giorni. Effettivamente questo, sembrava, aver risolto definitivamente il mio problema. Purtroppo, a fine ottobre 2011, a seguito di palpazione, riscontravo all'interno del pene una "pallina" simile ad una ciste. Mi sono rivolto immediatamente al precedente andrologo il quale mi riscontrava una "placca fibrosa ventro-settale di circa 1 cm di lunghezza, ad 1/3 dell'asta del pene. Come terapia mi prescriveva il TRENTAL 400 mg per 2 mesi. Dopo aver assunto questo farmaco per circa 15 giorni, ho deciso di rivolgermi ad un ulteriore andrologo. Quest'ultimo confermava la stessa diagnosi, ma mi prescriveva AZUMA-4 crono e PEIRONIMEV plus per 30 giorni, dicendomi di sospendere il TRENTAL 400.
Dall'8 di novembre, quindi, sto assumendo solo questi ultimi due farmaci.
Ho notato un leggero ammorbidimento della placca, ma ho dei forti dubbi su quale terapia sia efficace; ho pensato addirittura di portarle avanti entrambe, contemporaneamente. Vi chiedo, cortesemente, di darmi un vostro parere anche perchè, sinceramente, non sò come muovermi e sono abbastanza spaventato. Preciso però che, al momento, non riscontro incurvatura del pene, difficoltà erettive e dolore. Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire quale dei vari endocrinologi ed andrologi consultati abbia ben capito il suo problema clinico.

Le terapie indicate sembrano tutte portare alla diagnosi da lei indicata ma le ripeto, senza una valutazione clinica diretta non possiamo capire la causa del suo reale problema e dare quindi una indicazione precisa su quali passi successivi deve fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,

non esiste una terapia unica per la fase acuta della malattia di La Peyronie; identifichi un bravo Andrologo e si affidi alle sue cure.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

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Dr. Antonio Giambersio Andrologo, Endocrinologo 816 21
Gentile Utente,
l' IPP (Induratio Penis Plastica) (o morbo di La Peyronie) è una patologia relativamente frequente.
A seconda dello stadio e della sintomatologia che determina sono possibili approcci terapeutici diversi che vanno da terapie con farmaci assunti per os ad infiltrazioni alli'interno delle placche ad opzioni chirurgiche.
Come tutti sappiamo, la medicina non è una scienza esatta e quindi se lei chiede un consulto a medici diversi avrà pareri diversi e proposte terapeutiche differenti. Questo non vuol dire che un medico sbaglia e l'altro no, ma è dovuto semplicemente al diverso approccio ed alla diversa esperienza dei vari medici.
Il mio consiglio è quello di affidarsi allo specialista che le dà più fiducia e con il quale ha instaurato un colloquio più sereno e seguire le sue indicazioni terapeutiche. Non le consiglio assolutamente di seguire entrambi i medici e meno che mai di fare contemporaneamente le due terapie consigliate.
Cordiali saluti

Dr. A. GIAMBERSIO
www.ambulatoriodiandrologia.it

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

risenta ora il collega andrologo che le ha impostato l'ultima terapia e con lui faccia le considerazioni clinche finali e poi ci aggiorni, se lo desidera.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Ringrazio tanto per le risposte sollecite...
Effettivamente sto seguendo l'ultima terapia indicatami, ed abbandonato ormai da 15 giorni il Trental 400.
Il mio dubbio si fonda principalmente sull'aver avuto una ulteriore conferma sulla validità della terapia basata sulla pentossifilllina, anche leggendo un articolo su questo bellissimo ed utilissimo sito, che riconosce questo medicinale come "l’unico farmaco che sembra abbia dimostrato una reale efficacia nel rallentare l’evoluzione della malattia".
L'ultimo professionista a cui mi sono rivolto, come avevo già menzionato, ha escluso questo medicinale tra le possibili terapie efficaci contro tale malattia. Il mio rammarico, quindi, potrebbe essere quello di aver trascurato effettivamente un valido rimedio... Purtroppo, in questi casi, la fiducia (che soprattutto in questo campo è di fondamentale importanza) cede il passo all'incertezza e non si sà più come muoversi... Ringrazio vivamente per il supporto che date.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

come già detto il mio consiglio ora è quello di risentire il collega andrologo che le ha impostato l'ultima terapia e con lui deve esporre le considerazioni clinche che ha a noi riferito e poi ci aggiorni, se lo desidera.

Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Gentili Dottori,
facendo seguito a quanto già detto in precedenza, desidero aggiornarvi sull'andamento della mia malattia durante questi ultimi mesi. Ho continuato la frequentazione dell'ultimo professionista menzionato assumento il PEIRONIMEV plus ed AZUMA 4, senza non troppi risultati, ma continuando, comunque, a non avere alcun sintomo tipico della patologia indicatami, tipo incurvamenti o dolori...
Qualche giorno fà, in vista di un possibile intervento chirurgico e dubbiosi sull'effettiva diagnosi, priva dei citati sintomi tipici , mi sono sottoposto a RMN peniena con "sequenze GE T1 pesate e TSE T2 pesate, senza e con tecnica FAT SAT senza e con somministrazione e.v. di mdc, acquisite su piani multipli". L'esame ha dato il seguente risultato: "Al III distale del setto intercavernoso, sul versante ventrale e paramediana dx dell'asta, si apprezza area di alterato segnale ipointesa nelle sequenze T2-pesate ed isointensa in T1, a morfologia grossolanamente ovalare, del diametro di 6x7 mm circa; dopo somministrazione di mdc paramagnetico tale area presenta tenue impregnazione contrastografica disomogenea e con margini irregolari. Tali reperti sono compatibili con tessuto fibroso discretamente vascolarizzato.
Regolare ed omogeno il segnale e l'impregnazione contrastografica dei testicoli.
Si rilevano alcuni linfonodi, il maggiore dei quali misura circa 2.3 cm, nel tessuto adiposo sottocutaneo della pllica inguinale dx, di natura reattivo. Regolari e simmetrici il funicoli spermatici".
Alla luce di quanto sopra, mi piacerebbe avere un Vostro parere in merito.
Vi ringrazio cordialmente.
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Dr. Antonio Giambersio Andrologo, Endocrinologo 816 21
Gentile Utente,
la RMN ha confermato la presenza di tessuto fibrotico a livello del setto intercavernoso responsabile della sua sintomatologia specificandone la dimensione. Questo reperto conferma la diagnosi di IPP.
Con questa nuova documentazioni consulti il suo andrologo per decidere i passi successivi.
Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore,

la RMN sembra confermare il suo problema clinico.

Segua ora le indicazioni che il suo andrologo le darà in diretta.

Cordiali saluti.