La disfunzione erettile, possono determinare danni fisici se assunti
Ho 39 anni e vivo in provincia di Torino.
Fin da giovane ho vissuto la sessualità come un problema. Certe dinamiche relazionali, specie familiari, mi hanno portato a ripiegarmi su me stesso.
Nell'adolescenza ho ricorso spesso alla masturbazione, ma in modo autocolpevolizzante, sia per via di un'educazione di stampo cattolico sia per la paura di essere all'altezza di una relazione con una ragazza.
Nonostante tutto, per qualche anno e fino al 2001, ho avuto una relazione stabile in cui il sesso ha avuto parecchia importanza, anche se poi gradatamente la passione è andata scemando. Sul finire di questa relazione (la mia unica significativa) si è aggiunta una seria prostatite che, nonostante i cicli pesanti di Augmentin, si trascina ancora oggi. La prostatite in questione si è come cronicizzata, cioè nella prostata sono presenti decine di "cicatrici", residui di processi flogistici, che periodicamente si reinfiammano.
Come dicevo, nel 2001 sono uscito un po' malconcio dalla mia relazione e con la prostata "in fiamme" e con coliche da calcoli renali. E per 5 anni mi sono di nuovo chiuso in me stesso, avendo quasi rinunciato ad avere una qualsiasi relazione affettivo/sessuale.
Poi, un anno fa, qualcosa ha cominciato di nuovo a muoversi, dico a livello emotivo, e ho iniziato una relazione con una donna che mi piace molto e a cui voglio molto bene.
Ma non funzionavo più, ed ero terrorizzato. La mia vita poteva rifiorire ed io stavo scivolando invece verso la depressione. Così mi sono dato da fare:
1) Visita urologica ed ennesimo, potentissimo, ciclo di antibiotici per curare la prostatite;
2) Visita andrologica privata da un dottore che poi si è rivelato essere un urologo ma non un andrologo. Mi prescrisse Viagra 50mg a giorni alterni per un mese. Col Viagra le cose funzionavano se mi capitava di prenderlo in prossimità del rapporto, sennò non serviva a molto e, anzi, mi lasciava spossato e con una sensazione di forte pesantezza agli occhi (preciso che non ho nessuna patologia oculistica o cardiaca);
3) Finalmente ho ottenuto una visita da un'androloga vera. Delusione. Mi prescrisse il Levitra prima di ogni rapporto. E a me di agganciare la pastiglia al rapporto proprio non mi va;
4) Ho fatto un sacco di analisi: PSA = ok; Prolattina e Testosterone = ok; Esame seminale = Parametro numerico nella norma, dismorfia lieve, lieve astenospermia, flogosi;...
Poi è saltato fuori un problema alla tiroide con "struma di grado minimo con la presenza di formazioni nodulari";
5) Sono andato da un medico psicosessuologo che mi ha prescritto Cialis 20Mg x 3 volte a settimana e che mi ha proposto anche l'assunzione di un noto integratore alimentare dalle - pare - forti proprietà antiossidanti. L'integratore non l'ho preso ma il Cialis sì ed è andata molto meglio...
...solo che... concludendo, vengo alle domande:
1) Il Cialis mi consente una libertà ed una naturalezza maggiori di Viagra e Levitra, e non avverto nessun fastidioso effetto collaterale. Ciò nonostante, mi chiedo sempre - e la domanda mi genera molta ansia - cosa succederà quando smetterò con il Cialis. Ho già provato ad autoridurmi la dose (mezza pastiglia) ma il risultato non è stato positivo. Allo stesso modo, se mi capita di avere un rapporto oltre le 24 ore dall'assunzione del Cialis, l'erezione è insufficiente. Sono condannato al Cialis a vita?
2) Il Cialis, e i farmaci simili, possono ingenerare una sorta di dipendenza fisica e/o psicologica?
3) Il Cialis, e i farmaci oggi in commercio contro la disfunzione erettile, possono determinare danni fisici se assunti per un lungo periodo?
4) Esistono alternative a Cialis et similia nel campo della medicina naturale o omeopatica ecc.?
5) Secondo voi come devo procedere per affrancarmi dall'uso del farmaco senza causare e causarmi danni (incomprensione, fine relazione, depressione, ennesima chiusura)?
Grazie per le vostre cortesi risposte.
Marco
Fin da giovane ho vissuto la sessualità come un problema. Certe dinamiche relazionali, specie familiari, mi hanno portato a ripiegarmi su me stesso.
Nell'adolescenza ho ricorso spesso alla masturbazione, ma in modo autocolpevolizzante, sia per via di un'educazione di stampo cattolico sia per la paura di essere all'altezza di una relazione con una ragazza.
Nonostante tutto, per qualche anno e fino al 2001, ho avuto una relazione stabile in cui il sesso ha avuto parecchia importanza, anche se poi gradatamente la passione è andata scemando. Sul finire di questa relazione (la mia unica significativa) si è aggiunta una seria prostatite che, nonostante i cicli pesanti di Augmentin, si trascina ancora oggi. La prostatite in questione si è come cronicizzata, cioè nella prostata sono presenti decine di "cicatrici", residui di processi flogistici, che periodicamente si reinfiammano.
Come dicevo, nel 2001 sono uscito un po' malconcio dalla mia relazione e con la prostata "in fiamme" e con coliche da calcoli renali. E per 5 anni mi sono di nuovo chiuso in me stesso, avendo quasi rinunciato ad avere una qualsiasi relazione affettivo/sessuale.
Poi, un anno fa, qualcosa ha cominciato di nuovo a muoversi, dico a livello emotivo, e ho iniziato una relazione con una donna che mi piace molto e a cui voglio molto bene.
Ma non funzionavo più, ed ero terrorizzato. La mia vita poteva rifiorire ed io stavo scivolando invece verso la depressione. Così mi sono dato da fare:
1) Visita urologica ed ennesimo, potentissimo, ciclo di antibiotici per curare la prostatite;
2) Visita andrologica privata da un dottore che poi si è rivelato essere un urologo ma non un andrologo. Mi prescrisse Viagra 50mg a giorni alterni per un mese. Col Viagra le cose funzionavano se mi capitava di prenderlo in prossimità del rapporto, sennò non serviva a molto e, anzi, mi lasciava spossato e con una sensazione di forte pesantezza agli occhi (preciso che non ho nessuna patologia oculistica o cardiaca);
3) Finalmente ho ottenuto una visita da un'androloga vera. Delusione. Mi prescrisse il Levitra prima di ogni rapporto. E a me di agganciare la pastiglia al rapporto proprio non mi va;
4) Ho fatto un sacco di analisi: PSA = ok; Prolattina e Testosterone = ok; Esame seminale = Parametro numerico nella norma, dismorfia lieve, lieve astenospermia, flogosi;...
Poi è saltato fuori un problema alla tiroide con "struma di grado minimo con la presenza di formazioni nodulari";
5) Sono andato da un medico psicosessuologo che mi ha prescritto Cialis 20Mg x 3 volte a settimana e che mi ha proposto anche l'assunzione di un noto integratore alimentare dalle - pare - forti proprietà antiossidanti. L'integratore non l'ho preso ma il Cialis sì ed è andata molto meglio...
...solo che... concludendo, vengo alle domande:
1) Il Cialis mi consente una libertà ed una naturalezza maggiori di Viagra e Levitra, e non avverto nessun fastidioso effetto collaterale. Ciò nonostante, mi chiedo sempre - e la domanda mi genera molta ansia - cosa succederà quando smetterò con il Cialis. Ho già provato ad autoridurmi la dose (mezza pastiglia) ma il risultato non è stato positivo. Allo stesso modo, se mi capita di avere un rapporto oltre le 24 ore dall'assunzione del Cialis, l'erezione è insufficiente. Sono condannato al Cialis a vita?
2) Il Cialis, e i farmaci simili, possono ingenerare una sorta di dipendenza fisica e/o psicologica?
3) Il Cialis, e i farmaci oggi in commercio contro la disfunzione erettile, possono determinare danni fisici se assunti per un lungo periodo?
4) Esistono alternative a Cialis et similia nel campo della medicina naturale o omeopatica ecc.?
5) Secondo voi come devo procedere per affrancarmi dall'uso del farmaco senza causare e causarmi danni (incomprensione, fine relazione, depressione, ennesima chiusura)?
Grazie per le vostre cortesi risposte.
Marco
[#1]
Caro lettore,
La sua storia appare abbastanza complessa ma, se vogliamo anche abbastanza emblematica.
Potrei azzardare una spiegazione in questo modo.
lei presenta una problematica vascolare che le ha impedito una normale funzione erettile magari aggravata anche da una prostatite e da tutta una serie di problematiche psiocologiche anche influenzate dall'ambiente.
La discreta-buona risposta erttile ottenuta con gli Inibitori della 5PDE ( Viagra, Levitra Cialis) sta ad confermare tale ipotesi di naura vascolare.
E' ovvio che, oggi, di fronte ad una patologia vascolare che determini Deficit Erettile è possibile risolvere il problema soddisfacentemente con tali farmaci.
Che male c'è ? certo, sarebbe meglio non averne bisogno ma se le consentono di avere una erezione accettabile, rapporti soddisfacenti ed una relazione gratificante perchè avere paura di doverli prendere, anche per lunghi periodi o per sempre ?.
Se lei avesse scoperto di avere l'ipertensione, o il diabete, o la gotta, o una patologia tiroidea, o un disturbo prostatico... probabilmente dovrebbe prendere, per sempre, un farmaco per la pressione, il diabete, la iperuricemia, la tiroide senza sentirsi menomato, handiccapato o altro..
Fortunatamente viviamo in un epoca in cui questi farmaci sono facilmente disponibili , anche se costosi,.
Sono tutti farmaci vasodilatatori, potrebbero essere assunti per tempi lunghi anche indefiniti, portando ad un miglioramento ( questo dicono gli ultimi studi) dell'intero sistema vascolare dell'organismo.
Non esistono alternative omeopatiche
perchè affrancarsi da qualcosa che le consente di avere una sessualità gratificante ?
cari saluti
La sua storia appare abbastanza complessa ma, se vogliamo anche abbastanza emblematica.
Potrei azzardare una spiegazione in questo modo.
lei presenta una problematica vascolare che le ha impedito una normale funzione erettile magari aggravata anche da una prostatite e da tutta una serie di problematiche psiocologiche anche influenzate dall'ambiente.
La discreta-buona risposta erttile ottenuta con gli Inibitori della 5PDE ( Viagra, Levitra Cialis) sta ad confermare tale ipotesi di naura vascolare.
E' ovvio che, oggi, di fronte ad una patologia vascolare che determini Deficit Erettile è possibile risolvere il problema soddisfacentemente con tali farmaci.
Che male c'è ? certo, sarebbe meglio non averne bisogno ma se le consentono di avere una erezione accettabile, rapporti soddisfacenti ed una relazione gratificante perchè avere paura di doverli prendere, anche per lunghi periodi o per sempre ?.
Se lei avesse scoperto di avere l'ipertensione, o il diabete, o la gotta, o una patologia tiroidea, o un disturbo prostatico... probabilmente dovrebbe prendere, per sempre, un farmaco per la pressione, il diabete, la iperuricemia, la tiroide senza sentirsi menomato, handiccapato o altro..
Fortunatamente viviamo in un epoca in cui questi farmaci sono facilmente disponibili , anche se costosi,.
Sono tutti farmaci vasodilatatori, potrebbero essere assunti per tempi lunghi anche indefiniti, portando ad un miglioramento ( questo dicono gli ultimi studi) dell'intero sistema vascolare dell'organismo.
Non esistono alternative omeopatiche
perchè affrancarsi da qualcosa che le consente di avere una sessualità gratificante ?
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Caro lettore ,
se posso aggiungere un altro consiglio a quello già da lei ricevuto dal collega Pozza, per avere più informazioni dettagliate su queste tematiche può anche consultare l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html
Un cordiale saluto .
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
se posso aggiungere un altro consiglio a quello già da lei ricevuto dal collega Pozza, per avere più informazioni dettagliate su queste tematiche può anche consultare l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html
Un cordiale saluto .
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
[#3]
Utente
Egregi Dottori Pozza e Beretta,
innanzitutto vi ringrazio per le vostre celeri e cortesi risposte.
Complimenti anche per questo sito di consulenza che contribuite a mantenere. Penso che sia una grossa risorsa per tutti.
Al Dr. Beretta - Avevo già letto e con molto interesse l'approfondita scheda a sua firma. Ed è proprio la sua scheda che mi ha indotto a chiedere un consulto su questo sito. Infatti, dopo essere stato visitato da urologi, andrologi (presunti e veri) e psicosessuologi, oggi so soltanto che per poter fare l'amore in pienezza devo ricorrere ad una pastiglia. Infatti, a parte gli esami che ho elencato, non mi è stato richiesto di effettuarne altri, mentre nel suo esaustivo articolo lei parla di "iniezioni intracavernose di farmaci vasoattivi", di "valutazione emoflussimetrica delle arterie peniene tramite sonda ecocolordoppler", di "cavernosografia", di "valutazioni angiografiche dinamiche" e quant'altro... Bene, nessuno di questi esami mi è mai stato prescritto, per cui oggi io non posso affermare con sicurezza di avere un problema di natura vascolare...
Secondo l'opinione che lei si è fatta sulla base di quanto ho scritto, che tipo di esami dovrei effettuare? La ringrazio.
Cordialmente.
Marco
Al Dr. Pozza - La sua risposta mi ha in qualche modo rasserenato, ma mi ha anche sollevato nuovi interrogativi.
Come ho scritto al Dr Beretta, non ho mai effettuato un esame che confermasse l'esistenza di un effettivo problema di natura vascolare. Potrebbe darmi anche lei un suo parere sul tipo di esame/i che dovrei affettuare per accertare o escludere tale patologia?
E' evidente che anche il mio atteggiamento rispetto all'assunzione del Cialis muterebbe nel caso avessi la conferma dell'esistenza di tale patologia: non potrei che rassegnarmi alla cosa! Ma se non avessi nessun problema vascolare? Allora, paradossalmente, la situazione sarebbe più grave: un'impotenza su base psicogena, una cosa complessa da risolvere, come tutte le problematiche su base psichica. Ed io con psichiatri e psicologi non mi ci sono mai trovato!
Al momento le posso solo dire che, pur traendo beneficio dall'assunzione del Cialis, tuttavia mi sento, da una parte, finto nei confronti della mia partner, dall'altra sento di essere vittima di un gioco più grande di me, quello che vuole che il prezzo del farmaco ufficiale (e di un farmaco così "delicato") sia esorbitante (per arricchire le grosse case farmaceutiche) e contemporaneamente alimenti un selvaggio mercato nero nel quale il prezzo della magica pillola è assai più basso, ma non si sa che cosa ci mettono dentro e che danni possano essere arrecati al consumatore... Queste due cose, devo dirlo, mi fanno proprio girare le palle... Ma forse, finchè le palle girano, vuol dire che qualcosa ancora si muove!
Bene, ancora grazie per le sue parole e resto in attesa di ulteriori suoi consigli e indicazioni.
Cordialmente
Marco
innanzitutto vi ringrazio per le vostre celeri e cortesi risposte.
Complimenti anche per questo sito di consulenza che contribuite a mantenere. Penso che sia una grossa risorsa per tutti.
Al Dr. Beretta - Avevo già letto e con molto interesse l'approfondita scheda a sua firma. Ed è proprio la sua scheda che mi ha indotto a chiedere un consulto su questo sito. Infatti, dopo essere stato visitato da urologi, andrologi (presunti e veri) e psicosessuologi, oggi so soltanto che per poter fare l'amore in pienezza devo ricorrere ad una pastiglia. Infatti, a parte gli esami che ho elencato, non mi è stato richiesto di effettuarne altri, mentre nel suo esaustivo articolo lei parla di "iniezioni intracavernose di farmaci vasoattivi", di "valutazione emoflussimetrica delle arterie peniene tramite sonda ecocolordoppler", di "cavernosografia", di "valutazioni angiografiche dinamiche" e quant'altro... Bene, nessuno di questi esami mi è mai stato prescritto, per cui oggi io non posso affermare con sicurezza di avere un problema di natura vascolare...
Secondo l'opinione che lei si è fatta sulla base di quanto ho scritto, che tipo di esami dovrei effettuare? La ringrazio.
Cordialmente.
Marco
Al Dr. Pozza - La sua risposta mi ha in qualche modo rasserenato, ma mi ha anche sollevato nuovi interrogativi.
Come ho scritto al Dr Beretta, non ho mai effettuato un esame che confermasse l'esistenza di un effettivo problema di natura vascolare. Potrebbe darmi anche lei un suo parere sul tipo di esame/i che dovrei affettuare per accertare o escludere tale patologia?
E' evidente che anche il mio atteggiamento rispetto all'assunzione del Cialis muterebbe nel caso avessi la conferma dell'esistenza di tale patologia: non potrei che rassegnarmi alla cosa! Ma se non avessi nessun problema vascolare? Allora, paradossalmente, la situazione sarebbe più grave: un'impotenza su base psicogena, una cosa complessa da risolvere, come tutte le problematiche su base psichica. Ed io con psichiatri e psicologi non mi ci sono mai trovato!
Al momento le posso solo dire che, pur traendo beneficio dall'assunzione del Cialis, tuttavia mi sento, da una parte, finto nei confronti della mia partner, dall'altra sento di essere vittima di un gioco più grande di me, quello che vuole che il prezzo del farmaco ufficiale (e di un farmaco così "delicato") sia esorbitante (per arricchire le grosse case farmaceutiche) e contemporaneamente alimenti un selvaggio mercato nero nel quale il prezzo della magica pillola è assai più basso, ma non si sa che cosa ci mettono dentro e che danni possano essere arrecati al consumatore... Queste due cose, devo dirlo, mi fanno proprio girare le palle... Ma forse, finchè le palle girano, vuol dire che qualcosa ancora si muove!
Bene, ancora grazie per le sue parole e resto in attesa di ulteriori suoi consigli e indicazioni.
Cordialmente
Marco
[#4]
Caro lettore,
Molti esami per la diagnosi del Deficit Erettile hanno perso importanza e significato.
certo, alla diagnosi di DE da disfunzione vascolare si dovrebbe arrivare dopo aver effettuato un esame EcoColorDopplerDinamico del pene ma, in via induttiva l'ipotesi potrebbe essere comunque avanzata.
Per i problemi "psicologici" il Cialis non ha effetto. E' Un vaso dilatatore e dilata le arterie del pene, non agisce sulla psiche ( se non rafforzando l'autostima, la sicurezza...)
Purtroppo, magari in maniera eccessivamente cinica, bisogna accettare di soffrire di un problema vascolare e di dover ricorrere ai farmaci per poterlo risolvere, senza troppe considerazioni, rimpianti, valutazioni,.....
Cari saluti
Molti esami per la diagnosi del Deficit Erettile hanno perso importanza e significato.
certo, alla diagnosi di DE da disfunzione vascolare si dovrebbe arrivare dopo aver effettuato un esame EcoColorDopplerDinamico del pene ma, in via induttiva l'ipotesi potrebbe essere comunque avanzata.
Per i problemi "psicologici" il Cialis non ha effetto. E' Un vaso dilatatore e dilata le arterie del pene, non agisce sulla psiche ( se non rafforzando l'autostima, la sicurezza...)
Purtroppo, magari in maniera eccessivamente cinica, bisogna accettare di soffrire di un problema vascolare e di dover ricorrere ai farmaci per poterlo risolvere, senza troppe considerazioni, rimpianti, valutazioni,.....
Cari saluti
[#5]
Caro lettore ,
vista la sua "articolata" storia clinica , se mai fatta , potrebbe essere utile a questo punto una completa valutazione andrologica con una attenta valutazione delle eventuali problematiche vascolari. Riconsulti il suo andrologo e con lui ridiscuta la sua situazione clinica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
vista la sua "articolata" storia clinica , se mai fatta , potrebbe essere utile a questo punto una completa valutazione andrologica con una attenta valutazione delle eventuali problematiche vascolari. Riconsulti il suo andrologo e con lui ridiscuta la sua situazione clinica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
[#6]
Utente
Egregi Dottori Pozza e Beretta,
vi ringrazio per le vostre indicazioni. Procederò a brevissimo ad una nuova visita andrologica e mi sottoporrò agli esami che mi verranno indicati, facendo presente al medico i consigli da voi ricevuti.
Posso rifarmi vivo per aggiornarvi sugli sviluppi della vicenda?
Complimenti per il servizio che offrite attraverso medicitalia.it, una risorsa preziosa per tutti.
Un cordiale saluto
Marco
vi ringrazio per le vostre indicazioni. Procederò a brevissimo ad una nuova visita andrologica e mi sottoporrò agli esami che mi verranno indicati, facendo presente al medico i consigli da voi ricevuti.
Posso rifarmi vivo per aggiornarvi sugli sviluppi della vicenda?
Complimenti per il servizio che offrite attraverso medicitalia.it, una risorsa preziosa per tutti.
Un cordiale saluto
Marco
[#7]
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 23.9k visite dal 08/01/2008.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?