Il nesbit il pene non presenta più la curvatura vistosa che mi aveva causato tanto disagio però
AGGIORNAMENTO: ho dimenticato di segnalare un altro dubbio. dopo il nesbit il pene non presenta più la curvatura vistosa che mi aveva causato tanto disagio però ha assunto una geometria strana. nel senso che alla base del pene la circonferenza misura 14 cm mentre nella parte media misura 16 cm fino ad un ulteriore restringimento in prossimità del glande. inutile dire che ciò mi ha dato non pochi problemi nell'inserimento del preservativo. questa particolare geometria più incidere sull'erezione?
Caro signore,
se il problema è psicogeno come confremato dai tre colleghi, la possibilirtà di risoluzione della sintomatoplogia mediante farmaco e dopo sua sospensione ci sono. Qualora questo non accadesse, o preferisse strade alternativer al farmaco, utile la psicoterapia.
Per approfondire guarda il video: 3 domande sul pene curvo
oltre alle corrette indicazioni ricevute dal collega Cavallini che mi ha preceduto, se desidera poi avere più informazioni dettagliate su queste tematiche, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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molto spesso pazienti con pene curvo congenito presentano una inadeguata funzione del meccanismo veno-occlusivo con difficoltà ad ottenere una valida rigidità del pene e difficoltà a mantenerla per tempi accettabili.
Il paziente dovrebbe sempre essere informato che la correzione chirurgica della curvatura non può portare a miglioramenti della funzione erettile.
In caso contrario ci potrebbero essere rilevanti delusioni.
Comunque, con un pene "dritto" le potrebbe essere possibile avere rapporti sessuali aiutandosi con qualche farmaco
veda www.erezione.org
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/357-deficit-erettivo-da-fuga-venosa-l-araba-fenicia.html .
Aspettiamo comunque altri lumi anche dal collega Pozza.
Insomma dottore prima di buttare soldi in farmaci e psicologi vorrei essere almeno sicuro che il problema non è di natura fisiologica. sicuramente avrò anche un blocco mentale ma questo è nato dal problema erettile perché dopo l'intervento di raddrizzamento ero contentissimo e sereno: felice di poter cominciare finalmente a vivere e non a sopravvivere! Grazie comunque a tutti. Siete stati davvero molto gentili nel rispondermi e se avrò qualche altro dubbio o problema tornerò a interpellarvi. A presto (spero però non tanto presto).
comunque, quando il dubbio tra psicologico ed organico è serio e soprattutto il problema sessuale continua ad essere presente, un ecocolordoppler dinamico delle arterie peniene generalmente non viene negato a nessuno .
Ma ora bisogna risentire i suoi andrologi e con loro discutere apertamente, anche attraverso le informazioni ricevute da noi in questo post, il suo reale problema clinico.
La rimando al mio link, già indicatole:
https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/184-quando-l-erezione-e-difficile-o-non-c-e-che-cosa-fare.html .
Un cordiale saluto.
una condizione sfaccettata così come la sua, necessita un approccio poliedrico alle sue diffcioltà che sembrano avere radici antiche.
Dal punto di vista organico è sano, come confermato dagli andrologi che si sono occupati di lei, ma crescere con una malformazione al pene, luogo simbolico attorno al quale si oreganizza l'identità maschile, non deve essere stato facile, così come avere subito un intervento ed avere un'autostima compromessa dagli eventi.
Il sesso mercenario, sicuramente aiuta, ma non è risolutivo di un disagio sessuologico più profondo.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Nell'ultima seduta è emerso un elemento che voglio condividere con voi. Ho espresso al psicoterapeuta il fatto che nutro ancora un certo disagio per la forma e per la direzione assunta attualmente dal pene, nonostante l'intervento sostenuto (che ha ridotto notevolmente la curvatura originaria). In stato di massima erezione il pene forma un angolo ottuso rispetto all'addome (a occhio direi un 120-130 gradi). In parole povere, anche se turgido il pene resta "a penzoloni". Inoltre il valore della circonferenza è fortemente etereogeneo: mentre nella parte mediana e terminale (quindi verso il glande) assume una circonferenza di 16 cm, alla base del pene la circonferenza è di soli 14 cm. Questa è una cosa che mi fa soffrire ancora molto perchè parlando con i mie amici mi hanno detto che in genere il pene forma una angolo acuto o al più retto con l'addome. Potrebbe essere questa la causa del fatto che in piedi fatico a mantenere l'erezione? Credete che i dati precedenti sono ordinari in un ragazzo di 24 anni o comunque non patologici? Oppure mi consigliate porre questa domanda in diretta ad un andrologo/urologo?
la cosa va valutata dal vivo eseguendo iniezione intracavernosa di Prostaglandina per valutare ambulatoriamente il grado di curvatura non chè la sua eventuale fatica(scomodità alla penetrazione vaginale. Personalmente, ma è mio atteggiamento personale, "nicchio" per chirurgia plastica estetica dei genitali, se è solo estetica la cosa va attentamente valutata dal suo andrologo in assoluto e pieno concerto con il suo psicologo.
al di la delle "prese di posizione" tenga presente che l'erezione e frutto di un sottile gioco vascolare che richiede arterie ben dilatabili da stimoli meccanici o erotici e capaci di far affluire ai corpi cavernosi rilevanti quantità di sangue e vene che possano , più o meno velocemente, chiudersi in funzione di meccanismi meccanici cavernosi e venosi fino a conseguire la rigidità, prerogativa fondamentale della attività sessuale.
nella mia esperienza, dopo aver operato svariate centinaia di peni curvi ho sempre osservato un deficit di erezione e mantenimento nella quasi totalità dei pazienti operati. Per alcuni non si trattava di problema , nel senso che, comunque, riuscivano ad avere rapporti penetrativi, soddisfacenti, per altri, invece, il problema persisteva e doveva essere affrontato.
Quasi tutti i miei pazienti mostrano stati di ansia derivata dalla consapevolezza della non idonea rigidità. Spesso dopo l'intervento alcuni li faccio seguire da un trattamento psicologico che li aiuta ad accettare il loro problema senza reagire in maniera scomposta, depressiva o...
Capisco di poter essere limitato nelle mie decennali esperienze ma non ho mai visto un paziente con pene curvo ed erezioni non ottimali essere trattato definitivamente da un trattamento psicologico
Cari saluti
dopo la risposta del Dr. Cavallini ho scritto un mail al chirurgo che mi ha praticato il Nesbit circa un anno fa. Gli ho esposto i miei dubbi allo stesso modo in cui gli ho esposti a voi. La risposta è stata la seguente:
"Quanto Lei riferisce rientra nei limiti della norma. Deve stare sereno e girare pagina. Molti cordiali saluti". Poi stamane leggo la mail del Dr. Pozza... non so più cosa pensare. Non sono depresso o in preda all'ansia, però inizio a sentirmi stanco. Dopo un intervento psicologicamente provante ed un anno di terapia sono ancora qui a perlare del "mio problema". E cosa ancora peggiore non ho ancora capito qual è il mio problema perchè molti mi dicono che sono sano poi arriva il Dr Pozza e mi dice che è frequente rilevare dei deficit erettili in chi possiede/va un pene curvo. L'ultima volta che ho avuto un rapporto, ho perso due volte l'erezione durante la penetrazione, ed ora sono qui a chiedermi: è normale perdere l'erezione durante un rapporto? colpa dell'ansia? colpa dello stress? colpa del preservativo che azzera completamente la sensibilità? oppure colpa della circoncisione che ha ridotto la sensibilità del glande? oppure è colpa del pene curvo, che in quanto tale, non è in grado di reggere un erezione decente per 5 minuti? Capisco bene che la vita non è un film e che poteva anche capitarmi di peggio, però da ragazzino non avrei mai immaginato di passare il periodo migliore della mia vita dubitando continuamente della mia capacità erettile e provando disgusto per la forma del pene. Affrontare la vita con tali dubbi diventa davvero difficile. Poteva andarmi peggio... ma di sicuro poteva andarmi anche meglio.
purtroppo a volte l'uso di internet può costituire un serio problema ed un ulteriore elemento capace di scatenare ansie e dubbi continui che non aiutano chi ha un problema particolare come il suo, soprattutto se lei dà ascolto alle varie esperienze, purtroppo tutte limitate ed individuali, che ha ogni andrologo, che opera e tratta questa patologia andrologica, settore delicato, molto complesso e relativamente "nuovo".
Sia saggio, non perda altro tempo con medici virtuali e ritorni a quello che lei ci ha riferito: "ho sostenuto un ecodoppler dinamico da cui risulta che non c'è nulla di patologico, inoltre oggi ho ritirato le analisi del sangue e del testosterone: anche qui tutto nella norma...." ; quindi ora è bene affrontare in modo serio la problematica valutando attentamente tutte le sue componenti psicologiche; chiuda il computer...almeno su questa tematica.
Ancora cordiali saluti.
Un cordiale saluto a tutti i medici virtuali
le ribadiamo tutto quello che era possibile ribadire, conoscendo, solo via e-mail, la sua particolare situazione clinica.
Le ripetiamo, ancora una volta, di staccare la sua attenzione da internet che, in questo momento specifico del suo iter terapeutico, è diventato un ulteriore fattore di confusione e di ansia.
Ancora cordiali saluti.
Sempre un cordiale saluto.
l'aiuto di un esperto psicologo è certamente la cosa più facile da indicarle ma, nel frattempo, anche lei può provare a socializzare con le persone che le vivono accanto: amici, colleghi di lavoro e perché no anche un prete se lei frequenta regolarmente una parrocchia vera.
Un cordiale saluto.
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