Erezione: se i farmaci orali non funzionano

Sono un uomo di 32 anni e purtroppo ho un problema di deficit erettile. Premetto che per più di 30 anni non ho mai avuto nessun problema mentre oggi mi trovo a "combattere" con questo problema che da più di un anno si manifesta in modo costante. Mi sono rivolto ad un noto andrologo di Roma e dopo essere stato visitato mi è stato diagnosticato un deficit erettile derivante da fuga venosa.
Ho effettuato un EcoColorDoppler dinamico che ha evidenziato una normale dilatazione dei sinusoidi con valori di picco del flusso sistolico nella norma per l'età; dopo 6 minuti Vps 15.5 cm/s. sulla A.Ca. cx e Vps 16.5cm/s. sulla A.Cav.sin.
La fase di dilatazione e di incremento dell'inflow arterioso si è presentata regolare, con normale incremento del diametro delle A.Cavernose e regolare emergenza delle arteriole elicine; nella fase tardiva la Vps ha raggiunto i 50 cm/s.
I valori della velocità diastolica sono rimasti anche nella fase tardiva, su valori di Vd > 5cm/s. con valori massimali di Vd di 21cm/s. ed RI=0.58. Alla radice del pene si sono evidenziate attività venose evidenti al Colordoppler durante le fasi respiratorie e maggiormente durante manovra di Valsava.
L'esame ecotomografico evidenzia testicoli in sede, di forma normale e dimensioni moderatamente ridotte il sinistro come per ipotrofia, ad ecostruttura discretamente omogenea e margini regolari.
Nulla di ecograficamente apprezzabile a carico degli epididimi con normale rappresentazione strutturale della testa, corpo e cosa. Non segni di idrocele bilateralmente; non ispessimento delle tonache ne dei deferenti, non si evidenziano lesioni di tipo focale.
L'esame EcoColorDoppler evidenzia un normale flusso delle Arterie Spermatiche. Il plesso pampiniforme destro appare normale e non evidenziano reflussi spontanei, mentre nel sinistro è presente una moderatacondizione dilatativa dei vasi venosi con reflussi al Power doppler per 2/3 della manovra di Valsava come per varicocele di grado 2°.
CONCLUSIONI: i dati emersi dagli esami effettuati depongono per un normale funzionamento del distretto arterioso penieno; si sono invece evidenziate anomalie del meccanismo Veno Occlusivo cavernoso tali da compromettere il mantenimento dell'erezione. Varicocele di grado 2° nel testicolo sinistro.
Mi è stato prescritto prima il cialis e poi i viagra ma i risultati ottenuti non sono stati quelli sperati. Direi, anzi, che sono stati quasi nulli.


Un "fatto" che mi ha lasciato perplesso è stato il momento in cui mi è stata fatta l'iniezione endocavernosa di prostaglandina E1 (10 mcg). La stessa iniezione mi è stata fatta nella stessa quantità durante un altra visita fatta da un altro andrologo. Quella volta l'erezione fu quasi immediata e duratura. Quella fatta nell'ultima visita ha avuto risultati quasi nulli. Mi sono chiesto se tra una visita e l'altra la mia condizione sia peggiorata. Vorrei sapere cosa ne pensate sul fatto specifico.
L'altro aspetto importante e preoccupante è il fatto che sia il cialis che il viagra prescrittimi non hanno effetto su di me o perlomeno non in modo sufficiente
a raggiungere una rigidità tale da avere un rapporto sessuale soddisfacente. Ho accettato che queste "pillole fenomenali" entrassero nella mia vita senza farne un dramma perchè penso sempre che c'è gente che ha problemi anche più seri ma vedere che anche queste non danno risultati mi sconforta.

Sò che mi direte di valutare il fattore psicologico. Credo che per forza di cose la psiche di chi ha problemi come il mio venga in qualche modo "toccata" ma questo a seguito del "problema". Son certo che non ne è stata la causa. La fuga venosa riscontratami con l'EcoColorDoppler mi risulta che può essere confermata solo con una cavernosometria. Correggetemi se sbaglio. Si dice che la DE è sempre curabile. Vi chiedo di aiutarmi dandomi i vostri pareri e chiedendovi come posso risolvere il problema. Sono già stato da due noti andrologi ma vorrei sapere il parere di altri per capire quale direzione sia meglio seguire. Alla mia età mi hanno sconsigliato nel modo più assoluto le protesi. Ma se altro non funziona... Cosa fare?
Grazie

[#1]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Gent.le utente,
Cialis etc funzionano se è presente libido,inoltre Lei riferisce di inoculazione di Prostaglandina che una volta ha funzionato e un altra no,può specificare a distanza di quanto tempo?
Se la prostaglandina viene inoculata fuori dei c.cavernosi ,qs non agisce ( ad esempio).
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

[#2]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,probabilmente il fattore psichico non sarà stata la causa,ma,come Lei stesso afferma,attualmente lo stesso è protagonista.Per capirci meglio,é evidente che il Suo rapporto con la sessualità é inquinato dalla razionalizzazione che,fatalmente,può condurre ad un comportamento nevrotico.Nella mia esperienza é riscontro abbastanza frequente che sia le terapie orali (viagra,cialis,levitra),che quelle iniettive (PGE1),possano agire in modo controverso ed inaspettato sullo stesso paziente, particolarmente se si instaura il circolo vizioso dell'ansia da prestazione e dell'angoscia del fallimento.Un colloquio con uno psicosessuologo permetterebbe un apporoccio diverso al problema e un "resettaggio funzionale".
Cordialità

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

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Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173
le consiglio di affidarsi cmq ad un urologo andrologo ed eventualmente la provare le prostaglandine qualora ce ne fosse necessita per la prima volta con inezione fatta da un medico
cordiali saluti

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
la sua problematica potrebbe avere aspetti meritevoli di approfondimenti sessuologici.
Le consiglio pertanto un approfondimento in al senso presso un medico specializzato in materia.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#5]
Dr. Daniele Masala Urologo, Andrologo 2.3k 52
Caro signore anzitutto escluda l'associazione funzionale tra varicocele e disfunzione erettile.
Seconda cosa non è vero che la disfunzione erettile è sempre risolvibile.
Ciò detto non per scoraggiarla ma per motivarla nel rivolgersi ad un buon urologo andrologo, in quanto la sua situazione necessita certamente una valutazione competente.
E' affetto da disfunzione erettile da fuga venosa (malattia veno occlusiva), per la quale normalmente noi diamo indicazione all'intervento chirurgico per il trattamento della fuga venosa.
Normalmente dopo il trattamento si hanno buoni risultati.
La mancata risposta all'iniezione intracavernosa di PGE può essere dovuta o ad un'errata somministrazione della stessa, o a qualche problema serio a maggior ragione occorre rivolgersi allo specialista.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.

Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo

[#6]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473
caro lettore,

mi sembrava di aver già risposto e mi scuso se comparisse una doppia risposta alla sua richiesta.
Sul tema della Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa esistono pareri discordanti e spesso anche antitetici.
Sulla base della mia "antica" esperienza andrologia mi sento di poterle rispondere che:
1. Il varicocele non provoca problemi erettili ma molto spesso pazienti affetti da varicocele presentano quadri di Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa ( impotenza da fuga venosa). Il fenomeno è facilmente comprensibile se si pensa che le vene del testicolo non sono molto diverse dalle vene del pene.
2.L'ecocolordoppler dinamico consente una diagnosi di Disfunzione Venosa. Dopo aver effettuato circa 300 cavernometrie dal 1986 non le effettuo più e non le richiedo più in quanto la tecnica è estremamente insicura ( vedi Standard Practice in Sexual Medicine del 2006)
3. La chirurgia della "fuga venosa" non viee più praticata da svariati anni nei centri di riferimento salvo casi estremamente particolari ( vedi letteratura di riferimento del 2006)
4 L'uso dei vari farmaci (Viagra, Cialis, Levitra) se effettuato dopo una attenta valutazione endocrinologica e con la "serenità" che nasce dalla consapevolezza del problema può consentire una buona ed accettabile vita sessuale. ( Il fatto di dover prendere tali farmaci anche in giovane età non deve scoraggiare o deprimere. Pensi ad un giovane che scopra di essere diabetico o iperteso o......, tale giovane dovrà prendere alcune compresse per tutta la vita senza doverlo necessariamente deprimere...)
5. La diversa risposta alle iniezioni di Prostaglandine può dipendere da tanti fattori ( siamo certi che "effettivamente" quel medico abbia fatto la quantità che afferma di aver fatto ??)
6.La ipotesi chirurgica protesica è una delle varie opzioni terapeutiche del problema. Nella mia esperienza di decine di pazienti tra i 20 ed i 35 anni con tale patologia che sono stati operati con protesi peniene i risultati sono assolutamente confortanti se paragonati alla situazione antecedente.
Come vede i pareri possono essere contrastanti ma, spesso, l'esperienza di anni di lavoro e di centinaia di casi analizzati e trattati porta a tali conclusioni

Cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#7]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,

mi sembra che nel suo caso sia imprtante e prioritario arrivare ad una diagnosi circostanziata.
Spero di non causarle confusione, ma dai dati che ci fornisce non emerge la prova certa che lei abbia una "fuga venosa": esistono infatti le false diagnosi di fuga venosa (nel nostro linguaggio: i "falsi positivi"), dovute a inibizione del soggetto in sede di esame. Ci riferisce di una buona risposta ad una delle due iniezioni di prostaglandina; se in quell'occasione lei avesse ottenuto un'erezione rigida, questo escluderebbe automaticamente la "fuga venosa". Lo stesso dicasi se le capita di avere delle erezioni rigide di notte o al risveglio.
Una buona valutazione andrologica dovrebbe dirimere molti dubbi; se i dubbi persistessero, concordo con lei che una cavernosometria con eventuale fase cavernosografica, condotta con criteri moderni, potrebbe decisamente aiutare a definire il suo caso.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#8]
Utente
Utente
Per il Dr. Mallus e Dr. Quarto... Le iniezioni sono state fatte da due noti andrologi che scrivono su questo sito a distanza di 6 mesi circa. Da ciò si evince che non volevo sentirmi dire di rivolgermi ad un andrologo. Grazie per la consulenza.

Per il Dr. Masala... Ma come fa ad indicarmi un'intervento chirurgico per il trattamento della fuga venosa quando ormai quasi la totalità dei medici dice che è completamente inutile. Chiedo agli altri dottori una considerazione su questo argomento.

Per il Dr. Pozza, il Dr. Izzo e il Dr. Pescatori...Riguardo alla cavernosometria noto pareri contrastanti. E' o no l'unico modo che può evidenziare una fuga venosa? Una fuga venosa che nel mio caso sarebbe secondaria e che, leggendo opinioni su altri consulti, il Dr. Izzo pare ritenere impossibile in quanto a suo dire si può parlare di fuga venosa solo quando è primaria. Dr. Pescatori... Mi è stato fatto un EcoColorDoppler dinamico da uno di voi dottori che avete risposto a questo mio consulto e mi è stata diagnosticata con certezza una fuga venosa. Come si può allora dare "sentenze" così "a buon mercato"quando lei mi dice che esistono le false diagnosi di fuga venosa (nel vostro linguaggio: i "falsi positivi"), dovute a inibizione del soggetto in sede di esame? Se una persona con problemi si rivolge ad un andrologo è per risolvere il problema non per crearsene di nuovi o per incrementare qualche conto in banca.
Dr Pozza... Parlando di protesi... Cosa significa "sono assolutamente confortanti se paragonati alla situazione antecedente".
Direbbe la stesa cosa se un uomo in coma si risvegliasse e continuasse la propria esistenza attaccato ad una macchina vivendo come un "vegetale"?
[#9]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473
caro lettore,

cerco di rispondere, secondo la mia esperienza,alle sue domande
1. sulle indicazioni e prospettive terapeutiche della chirurgia venosa credo che tutti, dopo un momento iniziale di grande entusiasmo ed aspettative, siano d'accordo. RISULTATI SCARSISSIMI !
2. sempre a mio "modesto" parere una buona raccolta anamnestica, un esame clinico ed un ecocolordoppler dinamico ben effettuato consentono di sospettare ( in medicina non può esistere la certezza assoluta !) concretamente una patologia venosa che magari prima non era evidente, o era compensata da un ottimale apporto arterioso, o era "tamponata" da un particolare stato emotivo-relazionale. Tutti noi invecchiamo e con noi invecchia il sistema vascolare arterioso !
3.Per quanto riguarda la chirurgia protesica peniena devo sottolineare a.che l'ideale sarebbe di non aver bisogno di inserire una protesi per avere una attività penetrativa,
b. i pazienti operati mi dicono di poter avere rapporti sessuali senza utilizzare farmaci, di poterli avere in qualsiasi circostanza e momento, di non avere rilevanti ripercussioni sulla vita relazionale , cioè
c. di stare maglio di prima ! ( da un punto di vista sessuale)
cari saluti
[#10]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111
Gentile lettore,

il rischio di contattare più specialisti è di poter ricevere ... più risposte, che non sempre sono necessariamente in linea tra loro. In merito a "sentenze", si figuri se qualcuno di noi potrebbe dire qualcosa di definitivo basandosi su un contatto via mail; sarebbe quanto meno deontologicamente scorretto. Poichè non ci può essere sostituto ad una completa valutazione ambulatoriale quello che si cerca di fare in questo sito è di raccogliere quante più informazioni possibili per poter aiutare, in scienza e coscienza, chi ci scrive; a tale riguardo mi rincresce che non ci abbia inviato le informazioni che le ho chiesto con la mia mail.

Cordialmente,

Edoardo Pescatori
[#11]
Dr. Mirco Castiglioni Urologo, Andrologo 775 45
Gentile lettore,

ho letto con interesse il suo caso e con altrettanto interesse le risposte degli esperti colleghi la cui competenza ed esperienza è insindacabile, ma con maggiore interesse valuto le sue repliche piene di rivalsa e di malfidenza nei confronti di chi sta cercando soltanto di aiutarla senza chiederle alcuna parcella. Sono d'accordo con i colleghi Izzo e Garbolino sull'opportunità di approfondire il versante psicosessuologico del suo disturbo. Un eccessivo tono adrenergico può infatti seriamente condizionare sia le risposte ai test diagnostici che l'efficacia terapeutica di qualunque trattamento venga proposto.
Aiuti chi la vuole aiutare !!!

Un sincero augurio

Mirco Castiglioni



Dr Mirco Castiglioni
Specialista in Urologia
Andrologo

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