Anomalia capezzolo uomo

Buonasera.
Sono un ragazzo di 21 anni con una piccola pallina del diametro di 1mm, sotto al capezzolo destro. Comparsa 4 anni fa circa in seguito ad un trauma (compressione eccessiva), non se ne è più andata. Al tatto crea fastidio ma non dolore; sembra essere solo nella parte più superficiale donando alla parte centrale del capezzolo (esclusa l'aoreola) un aspetto sporgente (molto vistoso con magliette) e leggermente più scuro. Alle volte comprimendola leggermente è uscito un liquido trasparente limpido.
Ho sempre goduto di buona salute, non faccio uso di farmaci e non fumo. Durante la visita, il medico curante (ridendo), ha parlato di un ingrossamento della/e ghiandola/e dovuto alla crescita.

Richiedo un vostro parere in quanto non sono totalmente convinto della diagnosi che ne è risultata dalla visita.
Se la "pallina" fosse dovuta alla crescita, perchè anche l'altro capezzolo non ne ha risentito?
Nel caso la diagnosi fosse corretta, quanto tempo durerebbe ancora questa situazione?
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Ernesto Fina Urologo, Chirurgo generale, Nefrologo, Andrologo 588 18
Evidentemente il suo medico voleva scherzare.Si può trattare di una cisti sebacea o più probabilmente,vista la sede sottoareolare,di una pseudocisti duttale (dilatazione di un dotto galattoforo con ritenzione di secreto.In ogni caso,se la situazione la imbarazza,può farsela asportare chirurgicamente.

Dr. ernesto fina

[#2]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,

condivido l'opinione del dottor Spina.
piccola cosa, ne parli con il medico che provvederà ad inviarla all'ambulatorio chirurgico di zona
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte rapide. Il medico che mi ha visitato effettua già operazioni di questo genere.
Perchè non ha diagnosticato subito la cisti sebacea o la pseudocisti duttale proponendo così un eventuale asporto?
Il vostro consiglio è quindi quello di effettuare un'ulteriore visita dal medico curante pur "rischiando" una nuova diagnosi potenzialmente errata?
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