Ipp..
Gentilissimi dottori..
dopo accurate analisi ed ecografie,ho avuto questa diagnosi:"la tunica di entrambi i corpi cavernosi,nel tratto paracoronarico distale,risulta interessata da fibrosi con estensione longitudinale di mm22 e diametro traverso di mm 2,5 bilateralmente.Al medesimo livello la fibrosi interessa anche il setto intercavernoso per mm18. Normali i restanti rilievi alle tuniche dei corpi cavernosi e alla fascia di buck.Le arterie cavernose e dorsali del pene sono pervie al color Doppler e non presentano alterazioni della morfologia spettrale Doppler basale".L'andrologo mi ha prescritto una cura di 6 mesi a base di paraminobenzoato di potassio e sursum(vitamina E).. A voi cordialmente chiedo:è una cura che effettivamente risolverà il mio problema?Ho 33 anni e sono innamoratissimo della mia ragazza.Faccio fatica ad avere una erezione ottimale,e questo mi condiziona psicologicamente tantissimo.Ho paura di non riuscire a guarire completamente! Aspetto una Vs risposta.Grazie infinite!!!!
dopo accurate analisi ed ecografie,ho avuto questa diagnosi:"la tunica di entrambi i corpi cavernosi,nel tratto paracoronarico distale,risulta interessata da fibrosi con estensione longitudinale di mm22 e diametro traverso di mm 2,5 bilateralmente.Al medesimo livello la fibrosi interessa anche il setto intercavernoso per mm18. Normali i restanti rilievi alle tuniche dei corpi cavernosi e alla fascia di buck.Le arterie cavernose e dorsali del pene sono pervie al color Doppler e non presentano alterazioni della morfologia spettrale Doppler basale".L'andrologo mi ha prescritto una cura di 6 mesi a base di paraminobenzoato di potassio e sursum(vitamina E).. A voi cordialmente chiedo:è una cura che effettivamente risolverà il mio problema?Ho 33 anni e sono innamoratissimo della mia ragazza.Faccio fatica ad avere una erezione ottimale,e questo mi condiziona psicologicamente tantissimo.Ho paura di non riuscire a guarire completamente! Aspetto una Vs risposta.Grazie infinite!!!!
[#1]
Gntile Utente,
direi che il tentativo terapeutico messo in atto dal Collega sia condivisibile. Capisco il disagio e la sensazione disarmante che questa patologia comporta in qualsisai uomo, a maggior ragione in età giovane adulta.
Per Sua informazione Le posso aggiungere che la malattia di La Peyronie in fase conclamata si manifesta con una fase acuta e una fase di stabilizzazione. Nella fase di acuzie, in genere il paziente riferisce dolore spontaneo o all’erezione e curvatura del pene in erezione (meno di frequente anche in stato di flaccidità).
Nella successiva fase di stabilizzazione il processo infiammatorio si risolve e da esito ad una placca calcifica inattaccabile dalla qualsiasi terapia medica. Ecco l’importanza della diagnosi precoce: questa permette infatti di instaurare una idonea terapia nella fase acuta, cioè con processo infiammatorio e cicatriziale ancora vivo, evitando la successiva formazione di una cicatrice stabile con il deposito dei sali di calcio.
Alla malattia di La Peyronie può associarsi un deficit erettile. Questo è dovuto sia all’effetto psicologico negativo (il dolore e la curvatura possono impedire gli atti sessuali), sia perché le modificazioni dei tessuti penieni che sono alla base della possibile causa dell'IPP sono in fondo gli stessi che conducono alle disfunzioni erettili organiche.
Attualmente la terapia non chirurgica dell'IPP prevede:
1) Terapia con farmaci per via generale. Per quanto riguarda l'uso di farmaci da assumersi per via orale o per via parenterale, non esistono protocolli standardizzati. Il farmaco più utilizzato è proprio la Vitamina E che attraverso un'azione eutrofizzante ed antifibroblastica, agisce positivamente sul rinnovamento cellulare.
2) Terapia con farmaci per via locale. Si possono attuare con infiltrazioni tramite siringa peri o intraplacca o mediante ionoforesi (per via transdermica, attraverso l'uso di una corrente elettrica).
Come per la terapia farmacologica generale, anche quella locale è controindicata o al massimo inutile quando la malattia si è stabilizzata e la placca si è calcificata. I farmaci più utilizzati sono il Verapamil e i cortisonici, anche associati fra loro.
3) Con il termine di "terapie con mezzi fisici" si intendono quei trattamenti che utilizzano ultrasuoni o energie LASER. Sono forme di trattamento ben tollerate, senza effetti collaterali, ma che in fondo non è certo siano efficaci rispetto ai trattamenti tradizionali.
Tenga presente che viene segnalata in letteratura scientifica una possibilità di regressione spontanea della malattia con percentuali variabili dal 13 al 50 %, e che quindi risulta ancora più difficile una valutazione scientifica sulla reale efficacia dei vari trattamenti proposti.
La terapia chirurgica viene riservata solo a quei pazienti con malattia stabilizzata (da almeno sei mesi-8 mesi-1 anno)) nei quali la curvatura è tale da compromettere la funzione sessuale (penetrazione in particolare).
Ci tenga informati dell’evoluzione della Sua storia clinica. Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
direi che il tentativo terapeutico messo in atto dal Collega sia condivisibile. Capisco il disagio e la sensazione disarmante che questa patologia comporta in qualsisai uomo, a maggior ragione in età giovane adulta.
Per Sua informazione Le posso aggiungere che la malattia di La Peyronie in fase conclamata si manifesta con una fase acuta e una fase di stabilizzazione. Nella fase di acuzie, in genere il paziente riferisce dolore spontaneo o all’erezione e curvatura del pene in erezione (meno di frequente anche in stato di flaccidità).
Nella successiva fase di stabilizzazione il processo infiammatorio si risolve e da esito ad una placca calcifica inattaccabile dalla qualsiasi terapia medica. Ecco l’importanza della diagnosi precoce: questa permette infatti di instaurare una idonea terapia nella fase acuta, cioè con processo infiammatorio e cicatriziale ancora vivo, evitando la successiva formazione di una cicatrice stabile con il deposito dei sali di calcio.
Alla malattia di La Peyronie può associarsi un deficit erettile. Questo è dovuto sia all’effetto psicologico negativo (il dolore e la curvatura possono impedire gli atti sessuali), sia perché le modificazioni dei tessuti penieni che sono alla base della possibile causa dell'IPP sono in fondo gli stessi che conducono alle disfunzioni erettili organiche.
Attualmente la terapia non chirurgica dell'IPP prevede:
1) Terapia con farmaci per via generale. Per quanto riguarda l'uso di farmaci da assumersi per via orale o per via parenterale, non esistono protocolli standardizzati. Il farmaco più utilizzato è proprio la Vitamina E che attraverso un'azione eutrofizzante ed antifibroblastica, agisce positivamente sul rinnovamento cellulare.
2) Terapia con farmaci per via locale. Si possono attuare con infiltrazioni tramite siringa peri o intraplacca o mediante ionoforesi (per via transdermica, attraverso l'uso di una corrente elettrica).
Come per la terapia farmacologica generale, anche quella locale è controindicata o al massimo inutile quando la malattia si è stabilizzata e la placca si è calcificata. I farmaci più utilizzati sono il Verapamil e i cortisonici, anche associati fra loro.
3) Con il termine di "terapie con mezzi fisici" si intendono quei trattamenti che utilizzano ultrasuoni o energie LASER. Sono forme di trattamento ben tollerate, senza effetti collaterali, ma che in fondo non è certo siano efficaci rispetto ai trattamenti tradizionali.
Tenga presente che viene segnalata in letteratura scientifica una possibilità di regressione spontanea della malattia con percentuali variabili dal 13 al 50 %, e che quindi risulta ancora più difficile una valutazione scientifica sulla reale efficacia dei vari trattamenti proposti.
La terapia chirurgica viene riservata solo a quei pazienti con malattia stabilizzata (da almeno sei mesi-8 mesi-1 anno)) nei quali la curvatura è tale da compromettere la funzione sessuale (penetrazione in particolare).
Ci tenga informati dell’evoluzione della Sua storia clinica. Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#2]
Utente
La ringrazio dottore.. Posso dirle che non ho dolori durante l'erezione,e sempre durante la stessa la curvatura è minima e non compromette la penetrazione.Secondo Lei non converrebbe per un po aiutarsi con piccole dosi di viagra o suoi "simili"? Sarebbe inutile.o correrei il rischio di entrare in un giro cosidetto "vizioso"? Grazie ancora per le Vs attenzioni.. Sto davvero male. Cordialissimi saluti!
[#3]
Gent.le utente,
ho letto con attenzione la sua domanda e in conclusione a me pare che quanto descritto all'eco non sia una diagnosi.
Ci faccia sapere quale è la diagnosi formulata dal collega anfrologo:
in mancanza di questa e di un esame obiettivo non riesco proprio ad aiutarLa.
Cordiali saluti
ho letto con attenzione la sua domanda e in conclusione a me pare che quanto descritto all'eco non sia una diagnosi.
Ci faccia sapere quale è la diagnosi formulata dal collega anfrologo:
in mancanza di questa e di un esame obiettivo non riesco proprio ad aiutarLa.
Cordiali saluti
Dott.Roberto Mallus
[#4]
Caro Utente,i riscontri ecografici,credo si riferiscano al pene eretto,in quanto allo stato flaccido é difficile formulare una diagnosi precisa.Mi interesserebbe sapere se si é rivolto ad un andrologo perché aveva dolore in erezione,per la curvatura del pene (cosa che Lei stesso esclude),per un deficit erettile preesistente,o per una casualità (scoperta di placche o noduli i seguito ad autopalpazione).Certo che l'ecografia mostra una diffusa fibrosi,interessante anche il setto intercavernoso ma,a Suo favore gioca l'assenza di dolore in erezione e l'assenza di curvatura.
La Induratio Penis Plastica che atterisce e che,spesso,richiede una terapia chirurgica,é,generalmente legata a disordini dismetabolici (diabete,ipertensione,dislipidemia etc.) e incorretti stili di vita
(fumo,alcool etc.).Inoltre,il fatto stesso che,fino al 50% dei casi,la sintomatologia regredisca spontaneamente,al vetero andrologo come me fa pensare ad una diagnosi frettolosa se non errata (speriamo).Non esiste nessuna controindicazione all'assunzione di inibitori della fosfodiesterasi 5 che,se il paziente viene preparato dall'andrologo,non creano alcun circolo vizioso.
Ci aggiorni,se crede.
Cordiali saluti
La Induratio Penis Plastica che atterisce e che,spesso,richiede una terapia chirurgica,é,generalmente legata a disordini dismetabolici (diabete,ipertensione,dislipidemia etc.) e incorretti stili di vita
(fumo,alcool etc.).Inoltre,il fatto stesso che,fino al 50% dei casi,la sintomatologia regredisca spontaneamente,al vetero andrologo come me fa pensare ad una diagnosi frettolosa se non errata (speriamo).Non esiste nessuna controindicazione all'assunzione di inibitori della fosfodiesterasi 5 che,se il paziente viene preparato dall'andrologo,non creano alcun circolo vizioso.
Ci aggiorni,se crede.
Cordiali saluti
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#5]
Utente
Gentile dottore,l'ecocolor è stato effetuato a pene flaccido.Oltre a questa mi sono sottoposto a tutte le analisi del sangue prescritte dall'andrologo(tutte nella norma),ad una scintografia peniena che ha rilevato valori al di sotto della media per la mia età ed una biotesometria peniena,che ha riscontrato valori di stimolazione normali.A detta dell'andrologo,il referto scintigrafico è la risposta all'ecocolor,che appunto ha evidenziato la fibrosi.
Mi rivolsi allo specialista non perchè avvertissi dolori o curvature particolari,ma perchè mi era difficilissimo raggiungere un erezione soddisfaciente per un rapporto,e quando cio avveniva vi era anche una precocità nell'eiaculazione.. Spero di essere stato un po più chiaro.Grazie ancora per la Vostra pazienza,e mi auguro di ricevere un ultimo Vostro consiglio su cosa devo fare.. Tantissimi saluti.
Mi rivolsi allo specialista non perchè avvertissi dolori o curvature particolari,ma perchè mi era difficilissimo raggiungere un erezione soddisfaciente per un rapporto,e quando cio avveniva vi era anche una precocità nell'eiaculazione.. Spero di essere stato un po più chiaro.Grazie ancora per la Vostra pazienza,e mi auguro di ricevere un ultimo Vostro consiglio su cosa devo fare.. Tantissimi saluti.
[#6]
Gentile Utente,
ritornerei al questito iniziale. Non abbiamo elementi, come giustamente sottolineato dal Collega MALLUS, per confutare la diagnosi del Suo Andrologo. D'altra parte mi sembra che lo studio strumentale sia stato idoneo. I dati che Lei aggiunge circa l'assenza di sintomatologia dolorosa e la buona capacità di penetrazione, lasciano ben sperare. Potrei dirLe seppure a distanza e via Internet che, allo stato attuale, nel Suo caso di intervento non è nemmeno il caso di discutere. Per quanto riguarda la disfunzione erettile, di certo aggravata dalla condizione psicologica di ansia e stress, potrebbe giovarsi dell'assunzione dei farmaci della classe che Lei ha citato. Ma tenga presente un particolare: vengono usati con precauzione e cautela nei pazienti che mostrano un qualche grado di deformazione anatomica del pene (angolazioni, fibrosi cavernosa, malattia di Peyronie).
Ci tenga informati se lo desidera
Affettuosi auguri per tutto
Prof. Giovanni MARTINO
ritornerei al questito iniziale. Non abbiamo elementi, come giustamente sottolineato dal Collega MALLUS, per confutare la diagnosi del Suo Andrologo. D'altra parte mi sembra che lo studio strumentale sia stato idoneo. I dati che Lei aggiunge circa l'assenza di sintomatologia dolorosa e la buona capacità di penetrazione, lasciano ben sperare. Potrei dirLe seppure a distanza e via Internet che, allo stato attuale, nel Suo caso di intervento non è nemmeno il caso di discutere. Per quanto riguarda la disfunzione erettile, di certo aggravata dalla condizione psicologica di ansia e stress, potrebbe giovarsi dell'assunzione dei farmaci della classe che Lei ha citato. Ma tenga presente un particolare: vengono usati con precauzione e cautela nei pazienti che mostrano un qualche grado di deformazione anatomica del pene (angolazioni, fibrosi cavernosa, malattia di Peyronie).
Ci tenga informati se lo desidera
Affettuosi auguri per tutto
Prof. Giovanni MARTINO
[#11]
Gentile lettore,
non esistono studi "seri" che documentino l'efficacia dell'Andropenis sulla curvatura acquisita del pene.
Cordialmente,
Edoardo Pescatori
non esistono studi "seri" che documentino l'efficacia dell'Andropenis sulla curvatura acquisita del pene.
Cordialmente,
Edoardo Pescatori
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#12]
Caro Utente,se ho capito bene,né prima né dopo la diagnosi di IPP si é sottoposto ad un ecodoppler penieno dinamico,pur essendosi in prima istanza rivolto ad un andrologo per una disfunzione erettile.In tal caso aumentano le perplessità sull'iter diagnostico che ha seguito.
Cordialità
Cordialità
[#13]
Gentile Utente,
mi associo al parere negativo dei Colleghi IZZO e PESCATORI. Se scorre qualche pagina del nostro Forum avrà notizie più dettagliate sulle motivazioni di questo comune atteggiamento. Non cada in facile "trappole" mediatiche, pericolose e dispendiose.
Auguri affettuosi
Prof. Giovanni MARTINO
mi associo al parere negativo dei Colleghi IZZO e PESCATORI. Se scorre qualche pagina del nostro Forum avrà notizie più dettagliate sulle motivazioni di questo comune atteggiamento. Non cada in facile "trappole" mediatiche, pericolose e dispendiose.
Auguri affettuosi
Prof. Giovanni MARTINO
[#15]
Caro signore il trattamento medico dell'induratio penis plastica è estremamente controverso ed è ancora ogi oggetto di molte dispute ideologiche.Queste incertezze hanno il fondamento nella scarsa rispondenza del problema alle terapie attualmente disponibili.
Diciamo che in linea assolutamente empirica la terapia prospostale è corretta,ma non esiste una garanzia del risultato. Le ricerche in merito sono state tante e si sono avviate anche procedure alternative come il trattamento con onde d'urto, il trattamento con ipertermia locale, tutti passi che vengono fatti prima di un eventuale trattamento chirurgico di asportazione della placca di induratio. Il trattamento chirurgico è allo stato attuale probabilmente l'unico metodo risolutivo del problema ma va praticato da mani esperte.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Diciamo che in linea assolutamente empirica la terapia prospostale è corretta,ma non esiste una garanzia del risultato. Le ricerche in merito sono state tante e si sono avviate anche procedure alternative come il trattamento con onde d'urto, il trattamento con ipertermia locale, tutti passi che vengono fatti prima di un eventuale trattamento chirurgico di asportazione della placca di induratio. Il trattamento chirurgico è allo stato attuale probabilmente l'unico metodo risolutivo del problema ma va praticato da mani esperte.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#18]
Gentile Utente,
condivido quanto espresso dal Colelga MASALA nella Sua risposta, realistica ed obbiettiva
Ci tenga infromati
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
condivido quanto espresso dal Colelga MASALA nella Sua risposta, realistica ed obbiettiva
Ci tenga infromati
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
[#19]
... credo di aver capito che le terapie mediche,le onde d'urto,la ipertermia,la iontoforesi sono solamente passaggi transitori finché non si arriva all'intervento chirurgico.Personalmente condivido ciò ma devo considerare,come già espresso,che la risoluzione spontanea della IPP,che può giungere anche nel 50% dei casi,nasconde,in realtà, una diagnosi errata.E' questo che auguro al nostro giovane utente,come già precedentemente espresso.Ci tenga informati
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#20]
Gentile Utente,
che lei sia sano come un pesce ce lo auguriamo tutti ed in questo mi associo con quanto espresso dal Collega IZZO.
Ancora auguri
Prof. Giovanni MARTINO
che lei sia sano come un pesce ce lo auguriamo tutti ed in questo mi associo con quanto espresso dal Collega IZZO.
Ancora auguri
Prof. Giovanni MARTINO
[#21]
Utente
Cordialissimi Dottori,
perdonate la mia ignoranza, ma ho davanti a me il referto dell'eco-color doppler penieno che mi ha appunto riscontrato i corpi cavernosi interessati da fibrosi.. E sono piu che certo che mi sono sottoposto a questo esame a pene flaccido,senza alcuna erezione indotta!!. . Grazie ancora.
perdonate la mia ignoranza, ma ho davanti a me il referto dell'eco-color doppler penieno che mi ha appunto riscontrato i corpi cavernosi interessati da fibrosi.. E sono piu che certo che mi sono sottoposto a questo esame a pene flaccido,senza alcuna erezione indotta!!. . Grazie ancora.
[#22]
gentile Utente,
non deve scusarsi di niente. Lasci lavorare il Suo Specialista di fiducia. Mi sembra ottimamente orientato.
Affettuosi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
non deve scusarsi di niente. Lasci lavorare il Suo Specialista di fiducia. Mi sembra ottimamente orientato.
Affettuosi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
[#23]
Caro lettroe ,
in ritardo ma, se posso darle un consiglio, considero le osservazione dell'androsauro Izzo corrette. Per una precisa diagnosi di Induratio Penis Plastica , soprattutto se non ci sono noduli evidenti o incurvamenti del pene, bisogna fare una valutazione dinamica con ecocolordoppler dopo iniezione intracavernosa di un farmaco vasoattivo come la prostaglandina E1. Ricontatti il suo andrologo e chiarisca con lui l'eventuale necessità di fare questa valutazione diagnostica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
in ritardo ma, se posso darle un consiglio, considero le osservazione dell'androsauro Izzo corrette. Per una precisa diagnosi di Induratio Penis Plastica , soprattutto se non ci sono noduli evidenti o incurvamenti del pene, bisogna fare una valutazione dinamica con ecocolordoppler dopo iniezione intracavernosa di un farmaco vasoattivo come la prostaglandina E1. Ricontatti il suo andrologo e chiarisca con lui l'eventuale necessità di fare questa valutazione diagnostica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#24]
Utente
SIETE STATI DI GRANDE AIUTO PER ME.Volevo informarVi che dopo un mese di cura col param.benz.di potassio i primi risultati sembrano avvertirsi..Resta il problema della precocità che,per l'andrologo(e non ho motivo di dubitarne)è soprattutto dovuta all'euforia che sta crescendo dentro me.Mi ha cosi prescritto una crema leggermente anestetizzante,da usare mezzora prima del rapporto,lavando il pene prima di cominciare lo stesso.Ho un pò paura che questa possa anche minimamente compromettere l'erezione.E'un timore fondato?
Grazie infinite. BUONA DOMENICA........
Grazie infinite. BUONA DOMENICA........
[#27]
Gentile Utente,
non vi sono correlazioni fra applicazioni di una crema anestetica sul glande e meccanismo erettivo. Ovviamente tutto dipende da quanto, nel Suo personalissimo ed individuale meccanismo eccitatorio, sia importante la stimolazione del glande e quindi la peculiare sensibilità che questa stimolazione assicura. A mio parere, è chiaro che da questo si evince che il trattamento di una eiaculazione precoce raramente vede nelle applicazioni di anestetico locale la terapia ideale. Nel Suo caso potrebbe trattarsi di un risvolto psicodinamico e quindi si spera del tutto temporaneo.
Le faccio gli auguri più affettuosi per la pronta risoluzione del Suo problema.
Cordialissimi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
non vi sono correlazioni fra applicazioni di una crema anestetica sul glande e meccanismo erettivo. Ovviamente tutto dipende da quanto, nel Suo personalissimo ed individuale meccanismo eccitatorio, sia importante la stimolazione del glande e quindi la peculiare sensibilità che questa stimolazione assicura. A mio parere, è chiaro che da questo si evince che il trattamento di una eiaculazione precoce raramente vede nelle applicazioni di anestetico locale la terapia ideale. Nel Suo caso potrebbe trattarsi di un risvolto psicodinamico e quindi si spera del tutto temporaneo.
Le faccio gli auguri più affettuosi per la pronta risoluzione del Suo problema.
Cordialissimi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
[#28]
Caro lettore ,
perchè dovrebbe avere un problema erettivo? Le creme consigliate generalmente per contrastare una maggiore sensibilità del glande e del prepuzio non interferiscono con la risposta erettile.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta.
www.andrologiamedica.org
perchè dovrebbe avere un problema erettivo? Le creme consigliate generalmente per contrastare una maggiore sensibilità del glande e del prepuzio non interferiscono con la risposta erettile.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta.
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