Difficoltà di erezione
Salve, ho 36 anni e da qualche mese frequento una ragazza della quale sono molto innamorato, ma non riusciamo ad avere rapporti completi, a causa di mancanza di erezione, anche se durante i preliminari ho eiaculazioni. La cosa stà ovviamente logorando il nostro rapporto... mi sono recato da un andrologo che mi ha prescritto diversi farmaci (levitra, chalis) ma senza nessun risultato apprezzabile. Ho eseguito l'ecodoppler dinamico con caverjet e non sono state riscontrate anomalie. Ho costanti erezioni mattutine e notturne e durante la masturbazione non ho alcun problema. Che fare? Ci sono integratori naturali che possono aiutare? Grazie
[#1]
Gentile lettore,
il punto fondamentale è capire come mai le si presenta questo problema, in altri termini: fare una diagnosi. Da quanto ci dice (ecodoppler normale, buone erezioni mattutine e con la masturbazione) sembrerebbe trattarsi di un disturbo su base emotiva: una inibizione al momento del rapporto. Se così fosse non vedrei un gran ruolo per integratori naturali, ma piuttosto considererei un approccio quantomeno psicosessuologico. Ne parli con il suo Andrologo e ci faccia sapere.
il punto fondamentale è capire come mai le si presenta questo problema, in altri termini: fare una diagnosi. Da quanto ci dice (ecodoppler normale, buone erezioni mattutine e con la masturbazione) sembrerebbe trattarsi di un disturbo su base emotiva: una inibizione al momento del rapporto. Se così fosse non vedrei un gran ruolo per integratori naturali, ma piuttosto considererei un approccio quantomeno psicosessuologico. Ne parli con il suo Andrologo e ci faccia sapere.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#2]
Gentile Ragazzo,
mi associo alla già esaustiva risposta del Dr,Piscatori.
Le sue difficoltà necessitano di un'inquadramento diagnostico, per comprendere inoltre se l'eiaculazione precoce di cui lei scrive è primaria o secondaria al deficit erettivo, a volte succede che la mancanza dell'erezione sia da copertura all'eiaculazione precoce, che è la disfunzione sessuale principe.
La terapia orale per il deficit erettivo, sortisce una gran validità, se la diagnosi clinica propende per deficit erettivo primario e, sarebbe utile inoltre correlarla a qualche colloquio di counseling psico-sessuologico, per dipanare la matassa emotiva correlata all'ansia in generale ed all'ansia da prestazione in particolare.
L'eiaculazione precoce, è una disfunzione sessuale della fase dell'orgasmo e va diagnosticata dall'andrologo, a seguito di visita specialistica, poi la terapia si stabilisce di conseguenza.
Vi sono svariati tipi di e.p., anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia.
L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
counseling psico-sessuologico,
psicoterapia,
terapia di coppia ad orientamento sessuologico, trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale),
farmaco on de mand( cioè al bisogno).
Ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla sua storia clinica e sessuale.
Cari saluti
mi associo alla già esaustiva risposta del Dr,Piscatori.
Le sue difficoltà necessitano di un'inquadramento diagnostico, per comprendere inoltre se l'eiaculazione precoce di cui lei scrive è primaria o secondaria al deficit erettivo, a volte succede che la mancanza dell'erezione sia da copertura all'eiaculazione precoce, che è la disfunzione sessuale principe.
La terapia orale per il deficit erettivo, sortisce una gran validità, se la diagnosi clinica propende per deficit erettivo primario e, sarebbe utile inoltre correlarla a qualche colloquio di counseling psico-sessuologico, per dipanare la matassa emotiva correlata all'ansia in generale ed all'ansia da prestazione in particolare.
L'eiaculazione precoce, è una disfunzione sessuale della fase dell'orgasmo e va diagnosticata dall'andrologo, a seguito di visita specialistica, poi la terapia si stabilisce di conseguenza.
Vi sono svariati tipi di e.p., anteportas, intrapostas( fuori o dentro l'ambiente vaginale), primaria, secondaria, assoluta, situazionale.
Sarebbe opportuno conoscere lo IELT( tempo di latenza eiaculatoria intravaginale) e le emozioni associate alla sfera della sessualità e della sua dimensione di coppia.
L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
counseling psico-sessuologico,
psicoterapia,
terapia di coppia ad orientamento sessuologico, trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale),
farmaco on de mand( cioè al bisogno).
Ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla sua storia clinica e sessuale.
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Gentile Utente,
una volta capito che il problema è di pertinenza psicologica conviene affidarsi ad uno psicoterapeuta esperto in psicosessuologia oppure in terapia cognitivo-comportamentale.
Per la Sua compagna la situazione non è facile perchè forse sa che Lei soffre ogni volta che si avvicina un rapporto sessuale.
La prima cosa da farsi, anche sembra paradossale, è sospendere per un attimo i rapporti sessuali. Dovete riprendere in mano la vostra coppia, ma in questo momento siete troppo concentrati sulla sessualità 8e poco sulla relazione.
La Sua compagna può, anzi, dovrebbe partecipare al percorso di cura: il disturbo sessuale è un problema di coppia, non del singolo, anche se è il singolo a manifestarlo.
Però dire che adesso, almeno in parte, potete stare tranquilli visto che la componene medica è stata scongiurata: si tratta solo di ritrovare il giusto equilibrio emotivo all'interno della coppia, poi tutto ciò che di norma è naturale ricomincerà spontaneamente.
una volta capito che il problema è di pertinenza psicologica conviene affidarsi ad uno psicoterapeuta esperto in psicosessuologia oppure in terapia cognitivo-comportamentale.
Per la Sua compagna la situazione non è facile perchè forse sa che Lei soffre ogni volta che si avvicina un rapporto sessuale.
La prima cosa da farsi, anche sembra paradossale, è sospendere per un attimo i rapporti sessuali. Dovete riprendere in mano la vostra coppia, ma in questo momento siete troppo concentrati sulla sessualità 8e poco sulla relazione.
La Sua compagna può, anzi, dovrebbe partecipare al percorso di cura: il disturbo sessuale è un problema di coppia, non del singolo, anche se è il singolo a manifestarlo.
Però dire che adesso, almeno in parte, potete stare tranquilli visto che la componene medica è stata scongiurata: si tratta solo di ritrovare il giusto equilibrio emotivo all'interno della coppia, poi tutto ciò che di norma è naturale ricomincerà spontaneamente.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.8k visite dal 12/12/2010.
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