Strano indurimento all'asta del pene
Gentili Dottori, sono un po' preoccupato perché da qualche giorno ho notato un indurimento "interno" all'asta del pene, sulla parte laterale destra e poco sotto il glande. Inizialmente non ho dato molto peso alla cosa perché non ho avevo disturbi di nessun genere e avevo addirittura il dubbio che si trattasse di una cosa normale, sebbene la differenza col lato sinistro fosse netta.
Ora, però, mi capita di avvertire a volte una sensazione di indolenzimento al glande ed a volte di lieve bruciore.
A occhio nudo non si nota nulla, ma al tatto si sente nitidamente un netto indurimento, anche e "sopratutto" col pene a riposo (a differenza di altri consulti simili che ho letto in questo forum). In erezione si sente in modo meno evidente, ma comunque ben distinto. La zona indurita è fra 1 cm e 2 cm, ma mi sembra sia aumentata di volume negli ultimi 10 gg.
Non so se posso procedere con ulteriori accertamenti (prenotare da un andrologo che però mi fisserebbe l'appuntamento fra qualche giorno) o è qualcosa che mi impone di intervenire subito e debba recarmi presso un ospedale al più presto?
Può essere una cisti o una vena trombizzata o i miei sintomi escludono queste possibilità?
Ho letto cose terribili a proposito dell'indurimento plastico del pene, ma io non ho alcuna curvatura né a destra né a sinistra, né ho dolore durante l'erezione: è sufficiente per escludere che il problema sia questo?
Vi prego di darmi delle delucidazioni perché davvero non so che fare e l'imbarazzo di un problema simile mi frena non poco.
Grazie in anticipo.
Ora, però, mi capita di avvertire a volte una sensazione di indolenzimento al glande ed a volte di lieve bruciore.
A occhio nudo non si nota nulla, ma al tatto si sente nitidamente un netto indurimento, anche e "sopratutto" col pene a riposo (a differenza di altri consulti simili che ho letto in questo forum). In erezione si sente in modo meno evidente, ma comunque ben distinto. La zona indurita è fra 1 cm e 2 cm, ma mi sembra sia aumentata di volume negli ultimi 10 gg.
Non so se posso procedere con ulteriori accertamenti (prenotare da un andrologo che però mi fisserebbe l'appuntamento fra qualche giorno) o è qualcosa che mi impone di intervenire subito e debba recarmi presso un ospedale al più presto?
Può essere una cisti o una vena trombizzata o i miei sintomi escludono queste possibilità?
Ho letto cose terribili a proposito dell'indurimento plastico del pene, ma io non ho alcuna curvatura né a destra né a sinistra, né ho dolore durante l'erezione: è sufficiente per escludere che il problema sia questo?
Vi prego di darmi delle delucidazioni perché davvero non so che fare e l'imbarazzo di un problema simile mi frena non poco.
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile lettore,
sicuramente raccomando una valutazione andrologica sollecita (ma non urgente: non è un problema aspettare una settimana). Quanto ci descrive potrebbe in effetti essere una manifestazione iniziale di malattia di La Peyronie, come anche no. Va quindi valutata direttamente. Ci faccia poi sapere.
sicuramente raccomando una valutazione andrologica sollecita (ma non urgente: non è un problema aspettare una settimana). Quanto ci descrive potrebbe in effetti essere una manifestazione iniziale di malattia di La Peyronie, come anche no. Va quindi valutata direttamente. Ci faccia poi sapere.
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#3]
Ex utente
Purtroppo si tratta proprio di induratio peni plastica.
Mi è stata proposta la CRM terapia, considerato inutile imbottirsi di vitamina E ed ogni cura farmacologia generale e/o locale o terapie con mezzi fisici: tutte cure sinora usate con scarso successo!
Vi risparmio il mio stato d'animo...
Qualcuno può in modo semplice spiegarmi a cosa dovrei sottopormi per questo trattamento e le reali probabilità di successo per questa patologia?
Da quel poco che ho letto sembra una cura "quasi" omeopatica, che serve per tutto e per niente!
Grazie.
Mi è stata proposta la CRM terapia, considerato inutile imbottirsi di vitamina E ed ogni cura farmacologia generale e/o locale o terapie con mezzi fisici: tutte cure sinora usate con scarso successo!
Vi risparmio il mio stato d'animo...
Qualcuno può in modo semplice spiegarmi a cosa dovrei sottopormi per questo trattamento e le reali probabilità di successo per questa patologia?
Da quel poco che ho letto sembra una cura "quasi" omeopatica, che serve per tutto e per niente!
Grazie.
[#4]
Gentile lettore,
non mi risulta che esista un qualche studio che abbia valutato la "CRM terapia" nei casi di induratio penis plastica. E' altresì vero che non esiste un trattamento universalmente accettato. Cerchi di identificare nel suo territorio un bravo Andrologo e si affidi ai suoi suggerimenti. Nel frattempo un suggerimento: attenzione a non forzare/deformare il pene in erezione.
non mi risulta che esista un qualche studio che abbia valutato la "CRM terapia" nei casi di induratio penis plastica. E' altresì vero che non esiste un trattamento universalmente accettato. Cerchi di identificare nel suo territorio un bravo Andrologo e si affidi ai suoi suggerimenti. Nel frattempo un suggerimento: attenzione a non forzare/deformare il pene in erezione.
[#5]
Ex utente
Gentile Dottore, La ringrazio per la Sua risposta.
Le sarei grato se potesse indirizzarmi nella giusta direzione, anche un centro specializzato fuori provincia o fuori regione andrebbe bene. L'Andrologo cui mi sono rivolto gode della mia totale fiducia, ma il suggerimento di ricorrere alla CRM terapia mi ha lasciato un po' sorpreso.
Qual'è la terapia, fra le tante, che attualmente garantisce maggiore affidabilità per quanto non di successo?
La ringrazio anche per il Suo suggerimento, ma al momento non ho alcuna curvatura: avverto solo un indolenzimento che va e viene, oltre all'indurimento di cui parlavo nel mio primo post. Nessun dolore in erezione. Immagino, quindi di essere nella fase acuta, per quanto non ho certezza del fatto di avere questo problema da tempo e di non essermene accorto.
Potrebbe dirmi i tempi di questa patologia: quanto orientativamente ci vorrà perché passi allo stadio successivo e irreversibile? Settimane, mesi, pochi anni, molti anni?
Un'ultima domanda, se posso approfittare ancora della Sua gentilezza: dovrei fare un Eco Color Doppler dinamico anche col pene a riposo va bene?
La ringrazio ancora.
Le sarei grato se potesse indirizzarmi nella giusta direzione, anche un centro specializzato fuori provincia o fuori regione andrebbe bene. L'Andrologo cui mi sono rivolto gode della mia totale fiducia, ma il suggerimento di ricorrere alla CRM terapia mi ha lasciato un po' sorpreso.
Qual'è la terapia, fra le tante, che attualmente garantisce maggiore affidabilità per quanto non di successo?
La ringrazio anche per il Suo suggerimento, ma al momento non ho alcuna curvatura: avverto solo un indolenzimento che va e viene, oltre all'indurimento di cui parlavo nel mio primo post. Nessun dolore in erezione. Immagino, quindi di essere nella fase acuta, per quanto non ho certezza del fatto di avere questo problema da tempo e di non essermene accorto.
Potrebbe dirmi i tempi di questa patologia: quanto orientativamente ci vorrà perché passi allo stadio successivo e irreversibile? Settimane, mesi, pochi anni, molti anni?
Un'ultima domanda, se posso approfittare ancora della Sua gentilezza: dovrei fare un Eco Color Doppler dinamico anche col pene a riposo va bene?
La ringrazio ancora.
[#6]
caro lettore,
dalla sua descrizione sembrerebbe proprio trattarsi di una IPP con un lesione fibrosa che interessa il tratto distale dei corpi cavernosi. La malattia potrebbe determinare dolore locale transitorio, incurvamento dell'asta in erezione o problemi di rigidità dell'asta e di mantenimento della stessa durante il rapporto. Se lei non ha questi problemi oppure se l'entità di tali problemi non le crea disagio potrebbe tranquillamente non fare nulla.
nessuna terapia finora si è rivelata capace di modificare in maniera concreta e significativa tale condizione, dai farmaci alle infiltrazioni alle terapie fisiche, laser, ultravioletti, onde d'urto......ma si può vivere bene ed avere una accettabile vita sessuale anche in presenza della malattia. Se il problema, invece, dovesse diventare "importante" allora l'unica soluzione è rappresentata dalla chirurgia.
Qualche informazione in più su www.erezione.org
Cari saluti
dalla sua descrizione sembrerebbe proprio trattarsi di una IPP con un lesione fibrosa che interessa il tratto distale dei corpi cavernosi. La malattia potrebbe determinare dolore locale transitorio, incurvamento dell'asta in erezione o problemi di rigidità dell'asta e di mantenimento della stessa durante il rapporto. Se lei non ha questi problemi oppure se l'entità di tali problemi non le crea disagio potrebbe tranquillamente non fare nulla.
nessuna terapia finora si è rivelata capace di modificare in maniera concreta e significativa tale condizione, dai farmaci alle infiltrazioni alle terapie fisiche, laser, ultravioletti, onde d'urto......ma si può vivere bene ed avere una accettabile vita sessuale anche in presenza della malattia. Se il problema, invece, dovesse diventare "importante" allora l'unica soluzione è rappresentata dalla chirurgia.
Qualche informazione in più su www.erezione.org
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#7]
Ex utente
Gentile Dottore, La ringrazio per la Sua risposta. Al momento, in effetti, non ho problemi di incurvamento o di difficoltà di erezione, ma proprio per questo vorrei fare qualcosa ora per cercare di rallentare ed eventualmente fermare l'avanzare della malattia onde evitare di averne in futuro.
Per questo mi chiedevo qual è la cura che si è rivelata "meno inefficace" delle altre, per poterne approfittare finché ha un senso cercare di fare qualcosa.
Vorrei inoltre sapere i tempi di evoluzione della malattia, anche solo orientativamente: dal sorgere della malattia in quanto tempo avviene la "stabilizzazione" dopo la quale non resta che l'intervento chirurgico?
Grazie per l'attenzione ed il prezioso tempo dedicatomi.
Per questo mi chiedevo qual è la cura che si è rivelata "meno inefficace" delle altre, per poterne approfittare finché ha un senso cercare di fare qualcosa.
Vorrei inoltre sapere i tempi di evoluzione della malattia, anche solo orientativamente: dal sorgere della malattia in quanto tempo avviene la "stabilizzazione" dopo la quale non resta che l'intervento chirurgico?
Grazie per l'attenzione ed il prezioso tempo dedicatomi.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 14.9k visite dal 06/12/2010.
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