Disfunzione veno-occlusiva - teratozoospermia, ecc
Gentili dottori,
Sono un ragazzo di 36 anni, sposato da quasi 4 e con diversi problemi agli organi genitali, che mi hano impedito fino ad ora di avere una vita sessuale “normale” o almeno sufficiente a poter procreare, cosa che a me e mia moglie darebbe ovviamente una grande gioia.
Esiste intanto un problema di “Deficit erettile” (cfr. risultati dell’ecografia peniena dinamica riportati in coda), di cui onestamente mi sono accorto solo a partire dai 27-28 anni, 2 anni prima cioè che mi fidanzassi con quella che è oggi mia moglie. In precedenza, pur non avendo mai avuto rapporti sessuali, non ho rilevato alcuno scompenso o carenza di carattere pressorio. Non so se questo fosse dovuto alla più giovane età e quindi ad un livello di desiderio sessuale molto più accentuato di quello attuale oppure se il problema fosse già preesistente in forma non percepibile, giacché l’energia richiesta per la masturbazione è di certo inferiore a quella necessaria per un rapporto completo. Fatto sta che, praticamente fino al fidanzamento, ciò che oggi costituisce per me un vero e proprio assillo, tale da generare sconforto e depressione, era semplicemente un “non problema”.
Il riscontro dell’ecografia peniena dinamica effettuato nel ’98 è stato di “disfunzione veno-occlusiva”, con velocità di fine diastole molto superiori alla norma, tanto da impedire la permanenza di una turgidità sufficiente a portare a compimento un rapporto in modo soddisfacente.
Il primo rimedio tentato (2000) fu quello dell’assunzione di “VIAGRA”, dapprima 50mg come da consiglio dell’Andrologo da cui ero in cura e successivamente da 100mg. Nel primo caso l’effetto è stato nullo, nel secondo ho invece riscontrato un leggero miglioramento che non mi ha comunque consentito di effettuare la penetrazione. Devo però aggiungere, a questo punto una nota non secondaria, che tuttavia non deve sviare da quella che è la questione principale. Anche mia moglie non ha mai avuto rapporti sessuali completi, non avendo avvertito in alcun periodo della sua vita impulsi sessuali significativi ed essendo probabilmente affetta da “vaginismo”. A complicare le cose ci si è messa anche, soprattutto nel primo anno di fidanzamento, la mia “comprensibile” (visti i trascorsi) ansia da prestazione e, forse, alcune diagnosi dei medici curanti, a mio avviso, non del tutto focalizzate sul cuore del problema.
La convinzione dell’andrologo era infatti che la cura farmacologica, unitamente ad una terapia psicologica di coppia tesa ad abbattere le mie ansie da prestazione, avrebbe risolto il problema.
In realtà, a distanza di qualche anno dal matrimonio, scelta che io e mia moglie ci siamo comunque sentiti di intraprendere vista la solidità dei sentimenti che ci unisce, dal punto di vista sessuale le cose, se possibile, sono peggiorate. Da un lato la mia ansia da prestazione è sparita da tempo, anche in virtù dell’intesa fra me e mia moglie e dalla reciproca comprensione delle difficoltà di entrambi. Dall’altro i reiterati fallimenti nel tentativo di avere rapporti completi, hanno generato in tutti e due uno sconforto profondo da cui non riusciamo a sollevarci facilmente. Per inciso ho riprovato il “VIAGRA” a distanza di tempo, con esiti ancor più negativi. Sento peraltro che il mio desiderio sessuale di giorno in giorno si attenua, mentre, per un altro verso, avverto un forte bisogno di mettere al mondo un bimbo, per concedere a me e mia moglie una gioia che ad oggi circostanze non fortunate ci hanno negato. Per quanto ritenga infatti importate l’aspetto sessuale in un rapporto di coppia, nel caso mio e di mia moglie, sarebbe ancora più essenziale diventare genitori, a tal punto che sto anche accarezzando l’idea di avvalermi della fecondazione assistita. Ciò anche considerando che né io e né mia moglie siamo più giovanissimi (36 io e 33 lei) e che attualmente non vediamo in quale altro modo possa avverarsi il nostro desiderio.
Prima di percorrere della strada della fecondazione assistita vorrei però andare una volta per tutte a fondo alla questione e capire se il mio problema sia ancora risolvibile e soprattutto quali siano le cause del mio “deficit erettile”.
Potreste indicarmi quali altri approfondimenti diagnostici sono indicati nel mio caso e consigliarmi un ottimo andrologo/urologo che possa dare risposte, spero definitive, a miei interrogativi, indicandomi una strada percorribile per mitigare i miei problemi e restituirmi un po’ di serenità? Esprimo con molta chiarezza la mia preferenza per le visite privatistiche, anche perché le esperienze fatte presso alcune strutture ospedaliere mi hanno lasciato l’impressione di una certa superficialità e di scarsa attenzione alla situazione psicologica del paziente, spesso costretto a esporre la propria delicata situazione di fronte ad un consesso di molte persone costituito da un “Luminare” e da diversi assistenti giovani e meno giovani. Senza alcuna polemica nei confronti della classe medica, verso la quale infatti mi rivolgo e in cui nutro comunque molta fiducia, ma la sensazione, in queste situazioni, è che prevalga più l’interesse per “il caso clinico” da sottoporre allo studio dei più giovani, che per la cura del paziente. L’attenzione verso il paziente, a parer mio, dovrebbe invece, in casi così delicati, essere di tipo partecipativo, anziché sbrigativo, del tutto asettico o addirittura sottilmente “guasconesco” e irridente (ai danni del malcapitato).
Per completare il quadro, in coda vi sottopongo gli esiti delle diverse analisi condotte. Tra queste, oltre alla citata Ecografia Peniena Dinamica, riporto:
à L’esame del liquido seminale, da cui credo emerga una scarsa motilità degli spermatozoi e un’alta percentuale di forme atipiche (può essere compromessa anche la fecondazione assistita).
à Una ecografia testicolare e peniena che evidenzia una formazione cistica a contenuto acquoso a livello dell’epididimo sinistro (anni fa mi dava dolore, ma pur persistendo, con una cura appropriata il doloro è sparito).
à Esame ormonale (Valore del Testosterone un po’ basso: responsabile del calo di desiderio sessuale?)
Vi ringrazio molto anticipatamente qualora deste riscontro alla mia richiesta di consulto.
Cordiali Saluti.
ECOGRAFIA PENIENA DINAMICA CON FLUSSIMETRIA COLORDOPPLER (06/10/98)
Rischio vascolare: Dislipedemia: NO Diabete: NO Fumo: NO
Farmaco somministrato: alprostadil 20 mcg + fentolamina 1mg
Determinazioni flussimetriche a 20 min: Vp Vmin RI
(v.n.>30 cm/s) (v.n<4.5 cm/s)
art. cavernosa ds = 54 12 0.77
art. cavernosa sn = 54 9.5 0.82
Risposta erettile: erezione massima, durata insufficiente
All’esame effettuato on B-Mode l’ecostruttura di ambedue i corpi cavernosi appare uniformemente omogenea. Non si rilevano lesioni a carico della tunica albuginea e del setto mediano.
Dopo la farmacoinfusione intracavernosa si è registrata una pronta caduta delle resistenze periferiche con pervietà dei distretti arteriosi esplorati. L’esame color-power-dopler ha evidenziato la presenza di arterie cavernose di aspetto rettilineo e morfologia conservata; le arteriose elicine appaiono regolari di calibro, con visualizzazione di due ordini di ramificazioni distali. Utile approfondimento diagnostico e controllo strumentale nel tempo.
Conclusioni: Disfunzione veno-occlusiva.
ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE (20/05/2003)
CAMPIONE CONSEGNATO
Volume (v.n. >2.0ml): 10.5ml
PH(v.n. 7,2-8,0): 7.7
Aspetto: acquoso
Viscosità: diminuita
Fluidificazione: fisiologica
NUMERO SPERMATOZOI
Concentrazione per ml (oligozoospermia<20.000.000/ml): 22.000.000
Totale per eiaculato: 231.000.000
MOTILITA’ SPERMATOZOI
Ipocinesi (2h):
<50% rettilinea veloce+rettilinea lenta
<25% rettilinea veloce 2°h 4°h
Rettilinea: 21.4% 16.3%
Discinetica: 8.1% 9.7%
Agitatoria “in loco”: - -
MORFOLOGIA SPERMATOZOI
(TERATOZOOSPERMIA ³ 70% FORME ATIPICHE)
Forme tipiche: 31%
Forme Atipiche: 69%
Osservazioni: anomalie del tratto intermedio, teste a punta, code rigonfie.
Elementi Linea germinativa: -
Leucociti (v.n. < 1.000.000/ml): 300.000
Emazie: -
Zone di spermioagglutinazione: -
Cellule epiteliali di sfaldamento: alcune
Corpuscoli Prostatici alcuni
Giorni di astinenza: 4.
ESAME BATTERIOLOGICO DEL LIQUIDO SEMINALE (RICERCA GERMI COMUNI):
Assenza di flora patogena
Ecomotografia testicolare e peniena (07/06/2003):
“Testicoli di dimensioni nella norma:
dx = 51 * 31 * 32 mm ca.
sn = 52 * 22 * 33 mm ca.
L’ecostruttura è omogenea e non sono presenti lesioni espansive.
Epididimo destro di dimensioni, morfologia ed ecostruttura nella norma.
A livello dell’epididimo sinistro si osserva una grossolana formazione a contenuto fluido non corpuscolato, con pareti regolari, delle dimensioni di 51*13*12 mm ca., da riferire a cisti.
E’ presente modesta dilatazione bilaterale del plesso venoso pamipiniforme.
A livello del pene si osserva normale morfologia ed ecostruttura ben conservata dei corpi cavernosi ed assenza di patologia ecograficamente apprezzabile. In particolare non sono visibili pacche fibrose né calcificazioni.”
ESAME ORMONALE (24/01/2000)
Analisi eseguite valori riscontr. v.n. u.m. metodo
17-BETA-ESTRADIOLO: 32 20-75 pg/ml chemiluminesc.
FSH 2.6 1.27-19.26 mui/ml chemiluminesc.
LHI 3.4 1.24-8.62 mui/ml chemiluminesc.
PROLATTINA 8.7 2,64-13.13 ng/ml chemiluminesc.
SHBG 20 9-55 nmoli/l R.I.A.
TESTOSTERONE 3.9 2.8-9 ng/ml R.I.A.
TESTOSTERONE LIBERO 19 8-47 pg/ml R.I.A..
Sono un ragazzo di 36 anni, sposato da quasi 4 e con diversi problemi agli organi genitali, che mi hano impedito fino ad ora di avere una vita sessuale “normale” o almeno sufficiente a poter procreare, cosa che a me e mia moglie darebbe ovviamente una grande gioia.
Esiste intanto un problema di “Deficit erettile” (cfr. risultati dell’ecografia peniena dinamica riportati in coda), di cui onestamente mi sono accorto solo a partire dai 27-28 anni, 2 anni prima cioè che mi fidanzassi con quella che è oggi mia moglie. In precedenza, pur non avendo mai avuto rapporti sessuali, non ho rilevato alcuno scompenso o carenza di carattere pressorio. Non so se questo fosse dovuto alla più giovane età e quindi ad un livello di desiderio sessuale molto più accentuato di quello attuale oppure se il problema fosse già preesistente in forma non percepibile, giacché l’energia richiesta per la masturbazione è di certo inferiore a quella necessaria per un rapporto completo. Fatto sta che, praticamente fino al fidanzamento, ciò che oggi costituisce per me un vero e proprio assillo, tale da generare sconforto e depressione, era semplicemente un “non problema”.
Il riscontro dell’ecografia peniena dinamica effettuato nel ’98 è stato di “disfunzione veno-occlusiva”, con velocità di fine diastole molto superiori alla norma, tanto da impedire la permanenza di una turgidità sufficiente a portare a compimento un rapporto in modo soddisfacente.
Il primo rimedio tentato (2000) fu quello dell’assunzione di “VIAGRA”, dapprima 50mg come da consiglio dell’Andrologo da cui ero in cura e successivamente da 100mg. Nel primo caso l’effetto è stato nullo, nel secondo ho invece riscontrato un leggero miglioramento che non mi ha comunque consentito di effettuare la penetrazione. Devo però aggiungere, a questo punto una nota non secondaria, che tuttavia non deve sviare da quella che è la questione principale. Anche mia moglie non ha mai avuto rapporti sessuali completi, non avendo avvertito in alcun periodo della sua vita impulsi sessuali significativi ed essendo probabilmente affetta da “vaginismo”. A complicare le cose ci si è messa anche, soprattutto nel primo anno di fidanzamento, la mia “comprensibile” (visti i trascorsi) ansia da prestazione e, forse, alcune diagnosi dei medici curanti, a mio avviso, non del tutto focalizzate sul cuore del problema.
La convinzione dell’andrologo era infatti che la cura farmacologica, unitamente ad una terapia psicologica di coppia tesa ad abbattere le mie ansie da prestazione, avrebbe risolto il problema.
In realtà, a distanza di qualche anno dal matrimonio, scelta che io e mia moglie ci siamo comunque sentiti di intraprendere vista la solidità dei sentimenti che ci unisce, dal punto di vista sessuale le cose, se possibile, sono peggiorate. Da un lato la mia ansia da prestazione è sparita da tempo, anche in virtù dell’intesa fra me e mia moglie e dalla reciproca comprensione delle difficoltà di entrambi. Dall’altro i reiterati fallimenti nel tentativo di avere rapporti completi, hanno generato in tutti e due uno sconforto profondo da cui non riusciamo a sollevarci facilmente. Per inciso ho riprovato il “VIAGRA” a distanza di tempo, con esiti ancor più negativi. Sento peraltro che il mio desiderio sessuale di giorno in giorno si attenua, mentre, per un altro verso, avverto un forte bisogno di mettere al mondo un bimbo, per concedere a me e mia moglie una gioia che ad oggi circostanze non fortunate ci hanno negato. Per quanto ritenga infatti importate l’aspetto sessuale in un rapporto di coppia, nel caso mio e di mia moglie, sarebbe ancora più essenziale diventare genitori, a tal punto che sto anche accarezzando l’idea di avvalermi della fecondazione assistita. Ciò anche considerando che né io e né mia moglie siamo più giovanissimi (36 io e 33 lei) e che attualmente non vediamo in quale altro modo possa avverarsi il nostro desiderio.
Prima di percorrere della strada della fecondazione assistita vorrei però andare una volta per tutte a fondo alla questione e capire se il mio problema sia ancora risolvibile e soprattutto quali siano le cause del mio “deficit erettile”.
Potreste indicarmi quali altri approfondimenti diagnostici sono indicati nel mio caso e consigliarmi un ottimo andrologo/urologo che possa dare risposte, spero definitive, a miei interrogativi, indicandomi una strada percorribile per mitigare i miei problemi e restituirmi un po’ di serenità? Esprimo con molta chiarezza la mia preferenza per le visite privatistiche, anche perché le esperienze fatte presso alcune strutture ospedaliere mi hanno lasciato l’impressione di una certa superficialità e di scarsa attenzione alla situazione psicologica del paziente, spesso costretto a esporre la propria delicata situazione di fronte ad un consesso di molte persone costituito da un “Luminare” e da diversi assistenti giovani e meno giovani. Senza alcuna polemica nei confronti della classe medica, verso la quale infatti mi rivolgo e in cui nutro comunque molta fiducia, ma la sensazione, in queste situazioni, è che prevalga più l’interesse per “il caso clinico” da sottoporre allo studio dei più giovani, che per la cura del paziente. L’attenzione verso il paziente, a parer mio, dovrebbe invece, in casi così delicati, essere di tipo partecipativo, anziché sbrigativo, del tutto asettico o addirittura sottilmente “guasconesco” e irridente (ai danni del malcapitato).
Per completare il quadro, in coda vi sottopongo gli esiti delle diverse analisi condotte. Tra queste, oltre alla citata Ecografia Peniena Dinamica, riporto:
à L’esame del liquido seminale, da cui credo emerga una scarsa motilità degli spermatozoi e un’alta percentuale di forme atipiche (può essere compromessa anche la fecondazione assistita).
à Una ecografia testicolare e peniena che evidenzia una formazione cistica a contenuto acquoso a livello dell’epididimo sinistro (anni fa mi dava dolore, ma pur persistendo, con una cura appropriata il doloro è sparito).
à Esame ormonale (Valore del Testosterone un po’ basso: responsabile del calo di desiderio sessuale?)
Vi ringrazio molto anticipatamente qualora deste riscontro alla mia richiesta di consulto.
Cordiali Saluti.
ECOGRAFIA PENIENA DINAMICA CON FLUSSIMETRIA COLORDOPPLER (06/10/98)
Rischio vascolare: Dislipedemia: NO Diabete: NO Fumo: NO
Farmaco somministrato: alprostadil 20 mcg + fentolamina 1mg
Determinazioni flussimetriche a 20 min: Vp Vmin RI
(v.n.>30 cm/s) (v.n<4.5 cm/s)
art. cavernosa ds = 54 12 0.77
art. cavernosa sn = 54 9.5 0.82
Risposta erettile: erezione massima, durata insufficiente
All’esame effettuato on B-Mode l’ecostruttura di ambedue i corpi cavernosi appare uniformemente omogenea. Non si rilevano lesioni a carico della tunica albuginea e del setto mediano.
Dopo la farmacoinfusione intracavernosa si è registrata una pronta caduta delle resistenze periferiche con pervietà dei distretti arteriosi esplorati. L’esame color-power-dopler ha evidenziato la presenza di arterie cavernose di aspetto rettilineo e morfologia conservata; le arteriose elicine appaiono regolari di calibro, con visualizzazione di due ordini di ramificazioni distali. Utile approfondimento diagnostico e controllo strumentale nel tempo.
Conclusioni: Disfunzione veno-occlusiva.
ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE (20/05/2003)
CAMPIONE CONSEGNATO
Volume (v.n. >2.0ml): 10.5ml
PH(v.n. 7,2-8,0): 7.7
Aspetto: acquoso
Viscosità: diminuita
Fluidificazione: fisiologica
NUMERO SPERMATOZOI
Concentrazione per ml (oligozoospermia<20.000.000/ml): 22.000.000
Totale per eiaculato: 231.000.000
MOTILITA’ SPERMATOZOI
Ipocinesi (2h):
<50% rettilinea veloce+rettilinea lenta
<25% rettilinea veloce 2°h 4°h
Rettilinea: 21.4% 16.3%
Discinetica: 8.1% 9.7%
Agitatoria “in loco”: - -
MORFOLOGIA SPERMATOZOI
(TERATOZOOSPERMIA ³ 70% FORME ATIPICHE)
Forme tipiche: 31%
Forme Atipiche: 69%
Osservazioni: anomalie del tratto intermedio, teste a punta, code rigonfie.
Elementi Linea germinativa: -
Leucociti (v.n. < 1.000.000/ml): 300.000
Emazie: -
Zone di spermioagglutinazione: -
Cellule epiteliali di sfaldamento: alcune
Corpuscoli Prostatici alcuni
Giorni di astinenza: 4.
ESAME BATTERIOLOGICO DEL LIQUIDO SEMINALE (RICERCA GERMI COMUNI):
Assenza di flora patogena
Ecomotografia testicolare e peniena (07/06/2003):
“Testicoli di dimensioni nella norma:
dx = 51 * 31 * 32 mm ca.
sn = 52 * 22 * 33 mm ca.
L’ecostruttura è omogenea e non sono presenti lesioni espansive.
Epididimo destro di dimensioni, morfologia ed ecostruttura nella norma.
A livello dell’epididimo sinistro si osserva una grossolana formazione a contenuto fluido non corpuscolato, con pareti regolari, delle dimensioni di 51*13*12 mm ca., da riferire a cisti.
E’ presente modesta dilatazione bilaterale del plesso venoso pamipiniforme.
A livello del pene si osserva normale morfologia ed ecostruttura ben conservata dei corpi cavernosi ed assenza di patologia ecograficamente apprezzabile. In particolare non sono visibili pacche fibrose né calcificazioni.”
ESAME ORMONALE (24/01/2000)
Analisi eseguite valori riscontr. v.n. u.m. metodo
17-BETA-ESTRADIOLO: 32 20-75 pg/ml chemiluminesc.
FSH 2.6 1.27-19.26 mui/ml chemiluminesc.
LHI 3.4 1.24-8.62 mui/ml chemiluminesc.
PROLATTINA 8.7 2,64-13.13 ng/ml chemiluminesc.
SHBG 20 9-55 nmoli/l R.I.A.
TESTOSTERONE 3.9 2.8-9 ng/ml R.I.A.
TESTOSTERONE LIBERO 19 8-47 pg/ml R.I.A..
[#1]
Caro lettore 3114,
la sua descrizione è estremamente completa per mettere in evidenza un quadro di disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa che le impedisce rapporti sessuali adeguati.
Non sono d'accordo con l'impostazione terapeutica consigliatale in passato, visto i non brillanti risultati,
Possono esistere modalità terapeutiche tali da consentirvi rapporti adeguati, validi e piacevoli e che potrebbero anche concludersi con la fecondazione di sua moglie
Ripeta il testosterone e testosterone libero, esame del liquido seminale e si faccia visitare in maniera "seria"
se vuole mi chiami allo 335.8264.215
Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
la sua descrizione è estremamente completa per mettere in evidenza un quadro di disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa che le impedisce rapporti sessuali adeguati.
Non sono d'accordo con l'impostazione terapeutica consigliatale in passato, visto i non brillanti risultati,
Possono esistere modalità terapeutiche tali da consentirvi rapporti adeguati, validi e piacevoli e che potrebbero anche concludersi con la fecondazione di sua moglie
Ripeta il testosterone e testosterone libero, esame del liquido seminale e si faccia visitare in maniera "seria"
se vuole mi chiami allo 335.8264.215
Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 9.1k visite dal 12/08/2004.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?