Impotenza e chirurgia

Buonasera.
Volevo chiedere se per il trattamento dell'impotenza esistono delle soluzioni chirurgiche valide ed efficaci o se,(come mi pare di aver capito sia dagli specialisti consultati,sia leggendo qua e là su internet)l'unica soluzione chirurgica valida e definitiva continua ad essere sempre e comunque la protesi peniena.Io fortunatamente rispondo abbastanza bene agli inibitori pde5(uso il levitra 20 mg),ma l'idea di dover prendere questo farmaco a vita non mi entusiasma molto(con quello che costa poi...).
La fuga venosa o disfunzione veno-occlusiva(di cui io soffro e che mi è stata diagnosticata con gli opportuni esami)sembra essere trattabile solo con farmaci ed eventualmente con la protesi,e la chirurgia venosa sembra essere fallimentare nel lungo periodo,in quanto si tratterebbe di un problema sostanzialmente istologico dei corpi cavernosi,dovuto in particolare al mancato rilasciamento della muscolatura liscia(così mi è stato spiegato da uno specialista molto bravo che ho consultato,e anche su internet ho letto qualcosa del genere).
Pertanto vi chiedo sinteticamente:le uniche cure attualmente disponibili per la disfunzione erettile sono solo inibitori e protesi peniene oppure,secondo la vostra esperienza,esistono pure soluzioni chirurgiche alternative alla protesi accettabilmente valide nel lungo periodo?
Ho provato per togliermi lo sfizio anche il tradxxxx, un nuovo integratore che vanta effetti terapeutici dell'impotenza se assunto per qualche mese,ma posso personalmente dire che non serve quasi a nulla,e non è nemmeno lonatanamente paragonabile all'effetto degli inibitori,mi meraviglio come possa essere in commercio un prodotto così costoso e inutile...e pensare che è stato inventato da alcuni urologi...
E con questo chiudo e ringrazio anticipatamente per le risposte.
Saluti.
[#1]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,non ci offre alcun dato diagnostico che testimoni una fuga venosa,che,tralaltro,mi lascia sempre perplesso in un giovane di 31 anni...
La soluzione non sara' ne' l'impianto protesico,ne' gli inibitori della fosfodiesterasi 5 a vita...tantomeno un integratore ,costoso,o meno,che sia.
Eviti,perlomeno,il faidate,e segua le indicazioni fornite dallo specialista reale di riferimento.Cordialita'.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Buonasera dr.Izzo.
I dati diagnostici consistono in 2 ecocolordopler e 2 rigiscan fatti presso alcuni specialisti in questi ultimi anni(ne ho consultati ben 3 dal 2004 ad oggi).Entrambi i rigiscan avevano un tracciato che dimostravano scarse erezioni notturne e anche gli ecocolor doppler in seguito a iniezioni di pge1 lasciavano intravedere un "incompetenza veno occlusiva a carico della vena dorsale"(come recita uno dei referti).
Le chiedo quindi sinteticamente:la disfunzione veno occlusiva è una condizione reale delle vene peniene oppure è "funzionale",cioè è conseguenza di alterazioni ultrastrutturali del tessuto cavernoso?
Ed in tal caso esistono soluzioni chirurgiche durature senza ricadute troppo immediate oppure devo rassegnarmi alla protesi nel caso in cui un domani mi stufi o non potrò piu assumere gli inibitori?
Spero in risposte piu precise e pertinenti e ringrazio anticipatamente.
[#3]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ah dimenticavo di dire che ho sostenuto anche le analisi del sangue di rito con dosaggi ormonali vari...tutto nella norma in tal senso.
[#4]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
...la pertinenza e la precisione nell'interpretazione dei dati diagnostico/anamnestici li puo' avere solo da chi ha avuto il privilegio di visitatarLa.Personalmente ribadisco le mie perplessita' sulla fuga venosa in un uomo giovane e sano,rispondente,tralaltro ,agli inibitori della fosfodiesterasi 5
Cordialita'.
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
mi asocio al Dr.Izzo nella risposta.
Come prima tappa, prevalentemente linguistica, eviterei il termine "impotenza", oltre che desueto è profondamente nefasto a livello pichico e di autostima e, facilita inoltre un possibile processo di identificazione con la sua disfunzione sessuale( lei ha una disfunzione sessuale, non è una disfunzione sessuale), seconda tappa un bravo andrologo, che possa prenderla in carico, sia per quanto riguarda l'aspetto diagnostico, che poi terapeutico.
Valutata la sua giovanissima età, opterei per un approccio combinato al d.e., farmacologico e psico-sessuologico, che l'aiuti a venir fuori dalla marcata deflessione del tono dell'umore (che mi sembra di intravedere dal suo scrivere) e, che lavori con lei e per lei sull'opportunità di abbandonare soluzioni estreme e catastrofiche e nel caso in cui il suo d.e., avesse un'etiologia mista( come succede frequentemente), possa interpretare e risolvere le cause e gli effetti del suo disagio sessuale.
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentile dottoressa,la mia disfunzione erettile non è,purtroppo,di origine psicogena,e ciò è comprovato sia dagli esami medici fatti in questi anni,sia dalla mia esperienza personale.Quello che mi premeva di più sapere era,visto che la stragrande maggioranza deli uro-andrologi non offrono altro che pillole e protesi per la cura di questo male,se esistessero degli approcci chirurgici innovativi ed efficaci per trattare l'impotenza,tutto qui.Come ho già detto prima,non mi alletta molto nè l'idea di dover prendere il levitra per sempre,nè tantomeno quella di avere una protesi nel pene.Certo dovendo scegliere fra le 2 scelgo la prima tutta la vita,considerando che la mia risposta al farmaco è buona,ma chi mi può dire che un domani non potrò piu assumere tale farmaco o che possa avere a lungo andare effetti dannosi?
L'impotenza purtroppo è un problema non da poco per la qualità della vita di un uomo,io finchè posso mi accontento di tamponarlo come sto facendo ormai da qualche annetto a questa parte,sperando che un domani possa beneficiare di una soluzione definitiva a tale disturbo.
La ringrazio cmq per l'intervento e ringrazio anche il dr.Izzo.Saluti.
[#7]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
...non capisco perche' debba continuare ad ipotizzare la necessita' di un eventuale intervento chirurgico.evidentemente ha avuto approcci strettamente urologici,ma,mi mi sembra che le risposte migliori Le abbbia con molecole farmacologiche.Il Suo caso mostra tutte le contraddizioni legate alla realta' andrologica di oggi che non riesce ad interfacciarsi in maniera sinergica con lo psicossessuologo e deve "fare i conti" con l'opinione "tecnica" del Paziente...
Cordialita'.
[#8]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16k 473
caro lettore,

la problematica sulla Disfunzione Veno Occlusiva Cavernosa è abbastanza vivace. Il datto di fatto è di avere delle arterie che funzionano bene, che rispondono agli stimoli farmacologici dilatandosi bene con buon afflusso di sangue nei corpi cavernosi senza ottenere una adeguata rigidità, perchè?
Perchè, in base a cause varie, le vie venose di deflusso non determinano una chiusura adeguata del sistema cavernoso.
Fatalità, questo problema si rileva con elevata frequenza in soggetti che hanno altre patologie venose ( varici, varicocele, emorroidi...). Quindi dovrebbe esistere una patologia venosa!
Aumentando l'afflusso arterioso ( con gli 5PDEi o con le PGE1) si può ottenere una valida erezione.
Faccio arrivare più sangue di quello che esce dai corpi cavernosi !
Molti pazienti convivono bene con tale problema assumendo al bisogno la "compressina" o facendo la iniezione intracavernosa, altri si sentono disturbati nella loro spontaneità e preferiscono una soluzione "definitiva" con l'inserimento della protesi peniena.
(Per la carie dentaria molti preferiscono le interminabili cure canalari altri preferiscono una soluzione protesica con una bella e funzionante dentiera.!)
Nella mia esperienza ho avuto modo di operare oltre 30 pazienti con meno di 30 anni, affetti da tale problema , e sostanzialmente tutti si sono dichiarati soddisfatti a distanza.
Nella mia esperienza consiglio sempre ai pazienti con tale patologia ( chiamiamola una disfunzione erettile vascolare con sistema arterioso perfettamente funzionante!) di provare i farmaci o le autoiniezioni ma non trovo nulla di strano se il paziente decide di avere una situazione definitiva
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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