Da alcuni anni mio marito ha problemi saltuari di impotenza,piu' raramente all' inizio del
mi spiace caricarvi di un ulteriore mail ,ma ho bisogno di un consulto per l’impotenza di mio marito e pur trovando molte mail in merito non riesco a trovare comunque il consiglio giusto per il “nostro” problema.
Da alcuni anni mio marito ha problemi saltuari di impotenza,piu’ raramente all’ inizio del rapporto,piu’ spesso con cali di rigidita’ durante lo stesso.
Da un paio d’anni il problema si e’ aggravato(e’ sempre stato un forte fumatore :2 pacchetti scarsi al giorno e ha 41 anni).
Abbiamo una figlia di 9 anni ed io dopo la sua nascita ho avuto un calo della libido(..premettendo che prima mio marito a volte mi accusava di averne troppa e mi negava il rapporto affermando che lo stancavo,quindi un calo ma non assenza di desiderio,ho lasciato pero’ a lui prendere l’iniziativa).
Nell’ultimo anno i rapporti si sono ridotti a zero ,ne abbiamo parlato e lui mi ha chiesto se la cosa era un problema per me.Io gli ho risposto che non lo era e lui ne e’ stato contento affermando in seguito che per lui avere rapporti con me era come fare un autoerotismo faticoso.
Dopo qualche episodio (anche violento)che dimostra a parer mio un rancore e rabbia nei miei confronti in seguito alla sua impotenza ne abbiamo parlato e secondo lui la causa della sua impotenza sono io.Mi sono ribellata a questa affermazione e gli ho detto che di questo problema e’ suo e che e’ sicuramente importante parlarne(anche insieme) con terzi(..o urologi o psicologi) ma lui nega la necessita’.Non riesco a convincerlo e ora mi ha chiesto una tregua alla discussione.
E’ sempre critico nei miei confronti soprattutto davanti agli amici.
In questo periodo (un anno ) beve di piu’ e cerca occasioni sempre piu’ frequenti per star fuori di casa.
Sono profondamente triste e soffro anche per mia figlia che si sta accorgendo di questo periodo di crisi.
Avete qualche consiglio o qualcuno a cui mi posso rivolgere in veneto o forse meglio a padova?
Cordiali saluti
Dr. Pietro Salacone
Dr. Pietro Salacone
Specialista in Endocrinologia-Andrologia
Dottore di Ricerca in Scienze Endocrinologiche
Fisiopatologo della Riproduzione
Re
dalla sua descrizione, sembra che ci sia, e un problema organico dovuto al fumo e all 'alcol ma sicuramente c'è una grossa componente psicologica che va trattata con una terapia psicosessuologica, in quanto suo marito mostra un vero eproprio rifiuto nei suoi riguradi e nel rapporto.
cordiali saluti
Dott. Giuseppe Quarto
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Vi consiglio pertanto di rimuovere fattori esterni come fumo e se possibile fattori ansiogeni e naturalmente fare una visita da un buon urologo della vostra zona di residenza.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
la differenza tra un andrologo ed un urologo è dovuta al fatto che generalmente il primo, anche quando affronta problemi nell'area uro-genitale o propriamente urologica, pensa sempre anche alle future conseguenze che possono avere le eventuali indicazioni diagnostico-terapeutiche sulla sfera propriamente sessuale e riproduttiva. Fortunatamente molto urologi, come il sottoscritto, hanno anche la specialità di andrologia o viceversa. Detto questo penso che il vostro problema abbia bisogno di un approccio combinato andrologico e psicologico per i vostri evidenti problemi relazionali oltre ai "rischi" sul versante organico da lei menzionati.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
Giovanni Beretta M.D.
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non possiamo pensare di "trascinare" il Suo compagno da uno "Specialista" Andrologo contro la Sua volontà. Credo quindi che quanto prospettato dal Collega GARBOLINO sia al momento attuale una priorità assoluta. Solo in un secondo tempo, presa coscienza del problema, magari iniziata una terapia, si potrebbe procedere ad una valutazione Andrologica più globale. Diciamo che nel caso del Suo compagno i tempi dell'ioter diagnostico potrebbero essere invertiti.
Ci tenga informati dell’evoluzione del storia clinica, se lo desidera.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
rimane comunque il problema di come "convincere" mio marito a chiedere un consulto medico o psicologico.Quando ne abbiamo parlato la sua reticenza era principalmente nei riguardi di un consulto psicologico ritenendola "l'ultima spiaggia".
Ritiene che il problema lo devo risolvere io o comunque insieme senza l'aiuto di terzi.
non vedo chi altri, oltre Lei, potrebbe convincere il Suo compagno ad un consulto Medico. Forse il Dottore di famiglia? Parenti? Amici?
Io credo che solo Lei, con pazienza ed affetto, potrebbe riuscire in questo scopo. Se il Suo compagno preferisse un controllo andrologico prima di altri, ben venga, sarà poi il Collega a decidere sul da farsi.
Mi faccia sapere l'evoluzione della faccenda.
Affettuosi auguri ad entrambi ed un saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
molte volte in questi casi , la cosa più semplice è proporre una valutazione di tipo medico tradizionale. Sarà poi l'andrologo che valuterà tutta la situazione clinica ad indirizzare poi suo marito verso la soluzione terapeutica più mirata.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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