Prima volta: nessuna erezione
Salve, ho quasi 18 anni e oggi ho avuto un incontro ravvicinato con la mia ragazza. Sarebbe stata la mia prima volta (non per lei), ma non l'abbiamo fatto semplicemente perchè non avevo nessuna erezione. è stata solo ansia (di carattere sono molto ansioso)? mi sono anche sentito molto (troppo) in imbarazzo perchè mi ha visto il pene completamente a riposo e le mie dimensioni in tale stato sono abbastanza ridotte mentre in erezione sono normali (19 cm di lunghezza circa). Avete qualche consiglio da darmi perchè non ricapiti più? Potrebbe essere d'aiuto presentarsi dalla mia ragazza dopo un astinenza da orgasmo di molti giorni? Credo anche di soffrire della cosidetta "sindrome da spogliatoio" (mi succede anche in palestra di non riuscire a spogliarmi davanti ad altre persone). La mia ragazza mi è stata comunque d'aiuto, dicendomi di non preoccuparmi visto che sono cose che capitano spesso ai primi rapporti.
Un ultima domanda: fino a 2-3 anni fa mi sembra di ricordare che avevo un erezione molto più facilmente (mi bastava pensare intensamente ad una ragazza che mi piaceva per avere un erezione ottima), adesso anche quando sono da solo raggiungo più difficilmente un erezione, ma riesco comunque a masturbarmi. è normale? forse gli ormoni si sono un pò stabilizzati? mi scuso per la lunghezza del consulto, ma sono veramente disperato, oggi per me è stato veramente un dramma.
Grazie, attendo risposte
Un ultima domanda: fino a 2-3 anni fa mi sembra di ricordare che avevo un erezione molto più facilmente (mi bastava pensare intensamente ad una ragazza che mi piaceva per avere un erezione ottima), adesso anche quando sono da solo raggiungo più difficilmente un erezione, ma riesco comunque a masturbarmi. è normale? forse gli ormoni si sono un pò stabilizzati? mi scuso per la lunghezza del consulto, ma sono veramente disperato, oggi per me è stato veramente un dramma.
Grazie, attendo risposte
[#1]
salve.
la sua ragazza ha ragione.
capita spesso le prime volte anche a soggetti peraltro perfettamente in salute.
è una buona occasione per fare una conoscenza con uno specialista in andrologia che potrà aiutarla a definire la dimensione del problema, verosimilmente legato ad ansia della prestazione.
cordialmente
la sua ragazza ha ragione.
capita spesso le prime volte anche a soggetti peraltro perfettamente in salute.
è una buona occasione per fare una conoscenza con uno specialista in andrologia che potrà aiutarla a definire la dimensione del problema, verosimilmente legato ad ansia della prestazione.
cordialmente
Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net
[#2]
Gentile Ragazzo,
come suggerito dal Dr.Biagiotti, una visita andrologica, fugherebbe ogni ansia e perplessità sulle condizioni cliniche relative alla sua sessualità, ricevendo inoltre elementi veritieri e scintifici sulla salute sessuale.
Due sono i parametri che abitano l’immaginario maschile,quello della “dimensione” e quello della “durata”.Le dimensioni del pene e la durata di un rapporto,sono due variabili in cui tutti gli uomini si imbattono,dentro e fuori dal letto.
L’ansia da prestazione è quell’ansia anticipatoria di un rapporto,che pone l’uomo in una condizione psico-fisica di stress e disagio,e fa si che la disfunzione sessuale(deficit erettile),si manifesti
L'auto-osservazione dei genitali, su base ansiosa, è un' altra cattiva abitudine correlata alla sessualità, che non solo blocca il libero fluire dell'eccitazione, ma danneggia l'intimità.
Qualche colloquio di counseling sessuologico,con uno psicologo o medico, perfezionato in sessuologia clinica,consentirà la ripresa di quel dialogo sano e funzionale tra le due istanze:Mente e Corpo
Auguri
come suggerito dal Dr.Biagiotti, una visita andrologica, fugherebbe ogni ansia e perplessità sulle condizioni cliniche relative alla sua sessualità, ricevendo inoltre elementi veritieri e scintifici sulla salute sessuale.
Due sono i parametri che abitano l’immaginario maschile,quello della “dimensione” e quello della “durata”.Le dimensioni del pene e la durata di un rapporto,sono due variabili in cui tutti gli uomini si imbattono,dentro e fuori dal letto.
L’ansia da prestazione è quell’ansia anticipatoria di un rapporto,che pone l’uomo in una condizione psico-fisica di stress e disagio,e fa si che la disfunzione sessuale(deficit erettile),si manifesti
L'auto-osservazione dei genitali, su base ansiosa, è un' altra cattiva abitudine correlata alla sessualità, che non solo blocca il libero fluire dell'eccitazione, ma danneggia l'intimità.
Qualche colloquio di counseling sessuologico,con uno psicologo o medico, perfezionato in sessuologia clinica,consentirà la ripresa di quel dialogo sano e funzionale tra le due istanze:Mente e Corpo
Auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
"... Sarebbe stata la mia prima volta (non per lei), ma non l'abbiamo fatto semplicemente perchè non avevo nessuna erezione. è stata solo ansia (di carattere sono molto ansioso)? mi sono anche sentito molto (troppo) in imbarazzo perchè mi ha visto il pene completamente a riposo..."
Gentile ragazzo, da quello che scrivi, posso rassicurarti su una questione: i tuoi sistemi di allarme funzionano alla perfezione!
Mi spiego meglio. E' vero che l'attivazione della branca ortosimpatica (reazione di allarme e fuga) del sistema neurovegetativo crea una situazione svantaggiosa e a volte incompatibile con l'attivazione e il mantenimento dell'eccitazione sessuale, che è invece regolata dalla branca parasimaptica.
Dal punto di vista evolutivo inibire il comportamento sessuale in presenza di un "pericolo" è un ottimo sistema per garantire la sopravvivenza dell'individuo: essere distratti da stimoli sessuali e sprecare sangue nei genitali quando servirebbe per fuggire o combattere sarebbe un errore!
Il problema di noi esseri umani è che siamo ancora dotati di questi antichi (ma utilissimi) meccanismi di difesa, ma siamo anche capaci di costruire teorie molto personali sulla pericolosità degli eventi, rischiando però di perdere l'obiettività. Ecco perchè questi sistemi "automatici" ci servono.
Il meccanismo di allarme che inibisce l'eccitazione si attiva ogni volta che una parte del sistema nervoso ha accertato lo stato di "crisi" e pertanto può mancare l'erezione anche completamente perchè in quel momento è "pericoloso" averla. Così l'ansia da prestazione, la difficoltà ad abbandonarsi al piacere oppure la vergogna, il senso di colpa, la paura, la rabbia entrano in questo meccanismo di allarme e lo alimentano.
Noi funzioniamo così!
Detto questo, nel tuo caso, quali sono stati i "pericoli"? Tu parli della tua prima volta, che avrai investito di aspettative e significati.
Poi parli anche dell'imbarazzo generato dalla situazione e dall'idea che la tua ragazza, vedendo il pene in condizioni di flaccidita, possa aver fatto qualche pensiero. Quale? Di che tipo?
Accenni alla "sindrome da spogliatoio", ovvero non riesci a spogliarti in palestra se ci sono altre persone. Cosa succede in quei momenti? Quali emozioni provi?
Gentile ragazzo, da quello che scrivi, posso rassicurarti su una questione: i tuoi sistemi di allarme funzionano alla perfezione!
Mi spiego meglio. E' vero che l'attivazione della branca ortosimpatica (reazione di allarme e fuga) del sistema neurovegetativo crea una situazione svantaggiosa e a volte incompatibile con l'attivazione e il mantenimento dell'eccitazione sessuale, che è invece regolata dalla branca parasimaptica.
Dal punto di vista evolutivo inibire il comportamento sessuale in presenza di un "pericolo" è un ottimo sistema per garantire la sopravvivenza dell'individuo: essere distratti da stimoli sessuali e sprecare sangue nei genitali quando servirebbe per fuggire o combattere sarebbe un errore!
Il problema di noi esseri umani è che siamo ancora dotati di questi antichi (ma utilissimi) meccanismi di difesa, ma siamo anche capaci di costruire teorie molto personali sulla pericolosità degli eventi, rischiando però di perdere l'obiettività. Ecco perchè questi sistemi "automatici" ci servono.
Il meccanismo di allarme che inibisce l'eccitazione si attiva ogni volta che una parte del sistema nervoso ha accertato lo stato di "crisi" e pertanto può mancare l'erezione anche completamente perchè in quel momento è "pericoloso" averla. Così l'ansia da prestazione, la difficoltà ad abbandonarsi al piacere oppure la vergogna, il senso di colpa, la paura, la rabbia entrano in questo meccanismo di allarme e lo alimentano.
Noi funzioniamo così!
Detto questo, nel tuo caso, quali sono stati i "pericoli"? Tu parli della tua prima volta, che avrai investito di aspettative e significati.
Poi parli anche dell'imbarazzo generato dalla situazione e dall'idea che la tua ragazza, vedendo il pene in condizioni di flaccidita, possa aver fatto qualche pensiero. Quale? Di che tipo?
Accenni alla "sindrome da spogliatoio", ovvero non riesci a spogliarti in palestra se ci sono altre persone. Cosa succede in quei momenti? Quali emozioni provi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Grazie per le risposte
"L'auto-osservazione dei genitali, su base ansiosa, è un' altra cattiva abitudine correlata alla sessualità, che non solo blocca il libero fluire dell'eccitazione, ma danneggia l'intimità."
Si questo mi capita spesso di farlo, cioè di guardami il pene con un pò di tristezza anche se sono consapevole che la lunghezza del pene a riposo non è importante, quanto è quella in erezione che conta (e in quella penso di non essere messo per niente male).
Rispondo inoltre alla Dr. Pileci
Non so cosa ho pensato in quel momento, però spero non sia rimasta delusa di me, visto che è comune pensiero quello di credere che ad un pene piccolo a riposo corrisponda un pene piccolo in erezione.
Riguardo la sindrome da spogliatoio è semplice: mi vergogno a spogliarmi perchè sembra che nelle mutande abbia poco o nulla, mentre gli altri sembrano avere dei serpenti!
Sono consapevole di dover rivolgermi a qualcuno, in primis ai miei genitori, anche se non sò come farò a parlarne ecco, in questi argomenti sono sempre stato timido. Penso inoltre che già il sapere di essere in perfetta salute sessuale possa aiutarmi. Prima di chiedere ai miei di mandarmi da uno psicologo credo sia meglio fare una visita da un andrologo, per verificare che non ci sia niente di fisiologico. La cosa che mi turba è che da un pò di tempo si, riesco a masturbarmi, ma raramente con un erezione come si deve (quando il pene sembra proprio di marmo).
"L'auto-osservazione dei genitali, su base ansiosa, è un' altra cattiva abitudine correlata alla sessualità, che non solo blocca il libero fluire dell'eccitazione, ma danneggia l'intimità."
Si questo mi capita spesso di farlo, cioè di guardami il pene con un pò di tristezza anche se sono consapevole che la lunghezza del pene a riposo non è importante, quanto è quella in erezione che conta (e in quella penso di non essere messo per niente male).
Rispondo inoltre alla Dr. Pileci
Non so cosa ho pensato in quel momento, però spero non sia rimasta delusa di me, visto che è comune pensiero quello di credere che ad un pene piccolo a riposo corrisponda un pene piccolo in erezione.
Riguardo la sindrome da spogliatoio è semplice: mi vergogno a spogliarmi perchè sembra che nelle mutande abbia poco o nulla, mentre gli altri sembrano avere dei serpenti!
Sono consapevole di dover rivolgermi a qualcuno, in primis ai miei genitori, anche se non sò come farò a parlarne ecco, in questi argomenti sono sempre stato timido. Penso inoltre che già il sapere di essere in perfetta salute sessuale possa aiutarmi. Prima di chiedere ai miei di mandarmi da uno psicologo credo sia meglio fare una visita da un andrologo, per verificare che non ci sia niente di fisiologico. La cosa che mi turba è che da un pò di tempo si, riesco a masturbarmi, ma raramente con un erezione come si deve (quando il pene sembra proprio di marmo).
[#5]
Gentile ragazzo,
si impara a godere della propria sessualità: guardare la propria erezione anzichè goderne ti gioca contro.
Con la tua ragazza puoi tranquillamente parlare, anzichè alimentare dubbi e perplessità. Purtroppo attorno alla sessualità ci sono molti miti che causano realmente disagi nei ragazzi e nelle ragazze (ad es che l'uomo debba sempre essere pronto a soddisfare sessualmente la partner o che la donna debba fare il proprio "dovere", ecc...)
Capisco il tuo pudore, che è una delle emozioni coinvolte nella sessualità (si è nudi mentre si fa l'amore). Ma pudore non significa vergogna.
Tuttavia ciò che importa davvero è imparare a star bene facendo l'amore più che pensare a misure e/o confronti con gli altri.
Ti suggerisco la lettura di un libro molto piacevole:
"C'era una volta la prima volta" di Fabio Veglia
Ed. Erickson
In bocca al lupo
si impara a godere della propria sessualità: guardare la propria erezione anzichè goderne ti gioca contro.
Con la tua ragazza puoi tranquillamente parlare, anzichè alimentare dubbi e perplessità. Purtroppo attorno alla sessualità ci sono molti miti che causano realmente disagi nei ragazzi e nelle ragazze (ad es che l'uomo debba sempre essere pronto a soddisfare sessualmente la partner o che la donna debba fare il proprio "dovere", ecc...)
Capisco il tuo pudore, che è una delle emozioni coinvolte nella sessualità (si è nudi mentre si fa l'amore). Ma pudore non significa vergogna.
Tuttavia ciò che importa davvero è imparare a star bene facendo l'amore più che pensare a misure e/o confronti con gli altri.
Ti suggerisco la lettura di un libro molto piacevole:
"C'era una volta la prima volta" di Fabio Veglia
Ed. Erickson
In bocca al lupo
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Gentile ragazzo, come ti hanno spiegato i colleghi, l'ansia può rendere difficoltosa o impedire del tutto l'erezione.
Un atteggiamento preoccupato nei confronti della sessualità la fa vivere come un problema, piuttosto che come un'occasione per godersi appieno la vita. Nessuna meraviglia, quindi, che dove c'è preoccupazione può esserci fallimento.
L'ansia è ciò che fa fare scena muta alle interrogazioni e agli esami, anche se lo studente è preparatissimo. Mai visto succedere, questo?
Fai la visita andrologica, come indicato, anche perché alla tua età è utile iniziare a fare visite regolari, ma metti già in conto che il tuo problema potrebbe essere di origine psicologica. E quindi, sentito anche il parere dell'andrologo, di rivolgerti a uno psicologo/psicoterapeuta che tratti disturbi sessuali. Il tuo problema può essere risolto anche velocemente, nel giro di poche sedute, se di origine psicogena.
Cordiali saluti
Un atteggiamento preoccupato nei confronti della sessualità la fa vivere come un problema, piuttosto che come un'occasione per godersi appieno la vita. Nessuna meraviglia, quindi, che dove c'è preoccupazione può esserci fallimento.
L'ansia è ciò che fa fare scena muta alle interrogazioni e agli esami, anche se lo studente è preparatissimo. Mai visto succedere, questo?
Fai la visita andrologica, come indicato, anche perché alla tua età è utile iniziare a fare visite regolari, ma metti già in conto che il tuo problema potrebbe essere di origine psicologica. E quindi, sentito anche il parere dell'andrologo, di rivolgerti a uno psicologo/psicoterapeuta che tratti disturbi sessuali. Il tuo problema può essere risolto anche velocemente, nel giro di poche sedute, se di origine psicogena.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
Utente
Ringrazio di nuovo tutti per le risposte
Adesso devo solo pensare a come dire tutto ai miei genitori. Come faccio a dirgli che ho avuto questo problema perché dovevo avere un rapporto con la mia ragazza? Sono molto comprensivi, ma potete capire che mi vergogno non poco a dirgli tutto: come sono andate le cose e di quali visite penso di avere bisogno. Non so proprio come fare, ma comprendo che riguardo questo non potete aiutarmi.
Grazie
Adesso devo solo pensare a come dire tutto ai miei genitori. Come faccio a dirgli che ho avuto questo problema perché dovevo avere un rapporto con la mia ragazza? Sono molto comprensivi, ma potete capire che mi vergogno non poco a dirgli tutto: come sono andate le cose e di quali visite penso di avere bisogno. Non so proprio come fare, ma comprendo che riguardo questo non potete aiutarmi.
Grazie
[#8]
Se ne parlassi prima con tuo padre, credo proprio che saprebbe capirti. Potresti anche dirgli - perché no - che ci hai interpellato.
Devi distinguere il tuo imbarazzo a parlarne, con l'aiuto che sicuramente sarebbero disporti a darti, sono due cose diverse.
Il discorso visite lascialo magari per ultimo, prima assicurati che capiscano che hai un prooblema e che siano disposti a venirti incontro.
Cordiali saluti
Devi distinguere il tuo imbarazzo a parlarne, con l'aiuto che sicuramente sarebbero disporti a darti, sono due cose diverse.
Il discorso visite lascialo magari per ultimo, prima assicurati che capiscano che hai un prooblema e che siano disposti a venirti incontro.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 23k visite dal 29/08/2010.
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