Eco prostatica e permanenza de?

Buongiorno.

Riassumo brevemente: diagnosticata a febbraio una prostatite e curata con Mictasone (5 giorni) e Bassado (10 giorni) e Levoxacin (15 giorni).
Presente anche una Balanopostite con desquamazione del glande, molto persistente ma alla fine curata.
Disfunzione Erettile "valutata" prima con mancata rispondenza a dosi medio basse di vasodilatatori, poi con NPT Test (uno schifo) poi con Eco-Doppler Penieno Dinamico (ottimo il qudro arterioso, per quel che si può vedere sul venoso già sorgevano notevoli dubbi), prima di approfondire maggiormente il discorso con eventuali altri esami mi fu prescritto Levitra per due mesi, assumere una pasticca ogni due giorni prima di andare a dormire, niente super alcolici, bicicletta, cibi piccanti, sigarette e se riuscivo as aggiunderci anche qualche altra nuova abitudine meglio.

Per quanto concerne la prostatite, ho eseguito di recente una eco addominale, dimensioni 38x21 mm (il mio medico, quando mi fece il controllo per via rettale annotò la superficie liscia e le dimensioni cmq ridotte della mia prostata la quale era molto molto dolorosa), e una calcificazione di 4 mm. Ritenete che quella calcificazione possa anche rimanere li dov'è senza che mi crei problemi essendo solo una?

Per quel che concerne la DE be...io ci capisco un pò poco!! Credo che la migliore terapia sia stato appendere le malboro light al chiodo ma la cosa è ballerina:premesso che ultimamente rapporti completi non ne ho avuti, posso solo far riferimento a rapporti orali cmq dopo una quindicina di giorni di cura si erano ripresentate le erezioni al mattino, la turgidità del pene era tornata a livelli eccellenti, anche il getto dell'eiaculazione era tornato forte, il pene si ingrossava rapidamente e i tempi di detumescenza erano lenti, adesso invece sono un paio di settimane che in questo enso sono stati fatti dei passi indietro in questi sensi e non ne capisco il perchè. Noto cmq che a differenza di prima di iniziare la terapia con il Levitra ( che ho finito), le dimensioni del pene in condizioni di flacidità sono tornate onorevoli, non so se c'entri qualcosa però in effetti tali dimensioni sono almeno il doppio rispetto a un paio di mesi fa. Unica pecca che mi posso dare da solo è che qualche sigaretta ci scappa ancora: sono due mesi che diciamo ho smesso di essere un forte fumatore regolare, ma cmq nell'arco di una settimana magari 4-5 sigarette ci scappano lo stesso... Insomma, inizio as essere un pò preoccupato perchè vedevo la situazione che stava migliorando per bene e ora invece vi sono molti passi indietro e inizio a pensare al "dopo", cdhe per il mio andrologo quasi certamente è una cavernosometria ed, eventualmente, un intervento sulle vene....ma l'esame è uno schifo da fare con anche rischio di infezioni e l'operazione di legatura mi sembra di aver capito che non da sempre risultati soddisfacienti. Oltre a questa strada, ci sono alternative che potrei discutere con il mio andrologo?

Ringrazio
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,
continui con lo stile di vita in cui si è incamminato. Non si allarmi in modo esagerato di eventuali apparenti ritorni al passato Queste ansie non fanno tra l'altro che peggiorare la situazione. Visti i miglioramenti con il Vardenafil (Levitra) non mi sembra il caso di sospettare una grave fuga venosa . Tranquillo e sangue freddo! Cerchi di trascorrere delle serene vacanze ,se le è possibile.
Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www,andrologiamedica.org

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 643
Caro Utente,si rinnova il quesito circa la valenza della "fuga venosa" nella DE.Personalmente ribadisco che ho molte riserve sulla fuga venosa secondaria e,nelle righe della Sua storia clinica,si evince come, ad un ottimo input arterioso alla iniezione endocavernosa di vasoattivi,ha fatto riscontro una ottima risposta al levitra,sia in termini di erezioni spontanee che provocate,che in stato di riposo.Inoltre il quasi totale abbandono del fumo e la terapia prostatica ha permesso il mantenimento del benessere sessuale e il ripristino del getto eiaculatorio "potente".
A questo punto mi domando quale utilità possa avere la cavernosometria e l'eventuale intervento chirurgico sul plesso venoso...
Ne discuta con il Suo andrologo o con un Altro...
Cordiali saluti
Dr. Pierluigi izzo

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#3]
Attivo dal 2006 al 2007
Ex utente
Beh, sto sempre parlando di periodi ristretti, diciamo che la "normalità" tanto faticosamente riconquistata è durata una quindicina di giorni. In effetti devo dire che la prima cosa che penso quando mi sveglio la mattina è: è in erezione o no? Ci si pensa, è normale che sia così e cmq sia è un anno che faccio a pugni con questa situazione e finalmente avevo visto dei bei miglioramenti fare qualche passo indietro è una cosa che proprio non mi piace. Però vedremo, con il mio medico eravamo rimasti di valutare la situazione della DE alla prova del nove, e cioè nel momento in cui avrò un rapporto sessuale. A quel punto saprò in effetti com'è in realtà la situazione, però la sensazione è di un rallentamento abbastanza nettod dei progressi. Ringrazio come sempre dei vostri preziosi consigli
[#4]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono decisamente daccordo con il collega Izzo

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,
soprattutto non vada in "tilt". L'ansia e le paure di una non perfetta prestazione spesso sono la causa che perpetua o riaggrava un disturbo di tipo funzionale , psicologico.
Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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