Nevralgia ileo-inguinale, calo libido, ricorrere all'impiego di Viagra, o Cialis o similari
Gentili dottori, da qualche settimana a questa parte, accuso all'altezza della zona inguinale dx sintomi simili a piccole e veloci, ma dolenti e fastidiose, vampate di calore della durata di 2 sec. che si intervallano a circa 5 sec. l'una dall'altra o durante un rapporto sessuale con la mia compagna (in genere quando è lei a stare sopra di me, allorché tendo a portare in contrazione i muscoli delle gambe), oppure generalmente di mattina, un pò prima di alzarmi dal letto. Generalmente, questi fastidi tendono poi a scomparire allorché sono poi in posizione eretta. Proprio stamattina ho fatto una visita urologica (essendo stato operato un paio di mesi fa per una recidiva di seminoma alla zona inguinale sx) al fine di appurare se detti fastidi potessero essere correlati o all'intervento subìto, o a sintomi di epididimite, oppure alla presenza di 1 ernia inguinale.
Mi è doveroso premettere però 2 cose: la prima è che durante i rapporti sessuali con la mia compagna tendo a trattenermi molto, ossia a ritardare più volte volontariamente l'eiaculazione, la seconda è che (probabilmente concausa poi della prima)questo mi comporta poi, dopo un certo lasso di tempo, la difficoltà a mantenere un'erezione soddisfacente e ad un certo calo della mia libido personale!
Ora, fermo restando che la mia non vuole essere un'ansia da prestazione, l'urologo che mi ha visitato mi ha detto che i sintomi da me accusati possono probabilmente essere riconducibili ad un'infiammazione del nervo ileo-inguinale a causa di sforzi prolungati a carico della colonna vertebrale durante il rapporto sessuale a causa della durata dello stesso.
Mi è stato consigliato quindi di eseguire una RX della colonna-vertebrale (a tal proposito, una Tac recentemente fatta con MDC ha evidenziato la presenza di ernia di Schmorl all'altezza L5) e una visita fisiatrica.
Non mi è stata prescritta invece l'assunzione di alcun farmaco.
Inoltre, è possibile che il trattenersi a lungo dall'eiaculare possa, di fatto, comportare effettivamente un certo calo della libido durante il rapporto sessuale con la mia compagna.
Vorrei conoscere un vostro parere in merito a quanto sopra e se sia o meno il caso di assumere all'occorrenza (prima o dopo) dei farmaci appropriati e/o se, eventualmente, mi si renda il caso di ricorrere all'impiego di Viagra, o Cialis o similari.
In attesa di una cortese risposta, ringrazio anticipatamente!
Mi è doveroso premettere però 2 cose: la prima è che durante i rapporti sessuali con la mia compagna tendo a trattenermi molto, ossia a ritardare più volte volontariamente l'eiaculazione, la seconda è che (probabilmente concausa poi della prima)questo mi comporta poi, dopo un certo lasso di tempo, la difficoltà a mantenere un'erezione soddisfacente e ad un certo calo della mia libido personale!
Ora, fermo restando che la mia non vuole essere un'ansia da prestazione, l'urologo che mi ha visitato mi ha detto che i sintomi da me accusati possono probabilmente essere riconducibili ad un'infiammazione del nervo ileo-inguinale a causa di sforzi prolungati a carico della colonna vertebrale durante il rapporto sessuale a causa della durata dello stesso.
Mi è stato consigliato quindi di eseguire una RX della colonna-vertebrale (a tal proposito, una Tac recentemente fatta con MDC ha evidenziato la presenza di ernia di Schmorl all'altezza L5) e una visita fisiatrica.
Non mi è stata prescritta invece l'assunzione di alcun farmaco.
Inoltre, è possibile che il trattenersi a lungo dall'eiaculare possa, di fatto, comportare effettivamente un certo calo della libido durante il rapporto sessuale con la mia compagna.
Vorrei conoscere un vostro parere in merito a quanto sopra e se sia o meno il caso di assumere all'occorrenza (prima o dopo) dei farmaci appropriati e/o se, eventualmente, mi si renda il caso di ricorrere all'impiego di Viagra, o Cialis o similari.
In attesa di una cortese risposta, ringrazio anticipatamente!
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Caro Utente,la Sua storia clinica (recidiva del seminoma,ernia discale,probabile interessamento prostato-vescicolare,abuso del coito interotto) richiede,necessariamente,l'intervento di un andrologo reale e non virtuale.
L'impiego degli inibitori della fosfodiesterasi 5 non trova controindicazioni ma,la scelta del farmaco,la posologia,nonche' le modalita' di assunzione,devono essere dettate dallo specialista.Cordialita'.
L'impiego degli inibitori della fosfodiesterasi 5 non trova controindicazioni ma,la scelta del farmaco,la posologia,nonche' le modalita' di assunzione,devono essere dettate dallo specialista.Cordialita'.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 02/08/2010.
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