Fimosi e frenulo corto 2 operazioni e tutto come prima...
Gentili Dottori, vi scrivo perché sono reduce da DUE interventi sul pene che, ad oggi, non hanno risolto il mio problema.
Vincendo molte paure, sono andato dall'andrologo e ho lamentato difficoltà a scoprire il glande in erezione solo in stato di massima eccitazione e solo nell'ultima parte del glande non riuscendo in pratica a far scendere la pelle e a distenderla completamente problema che, tra l'altro, è inesistente a in stato di flaccidità.
Mi è stato diagnosticato frenulo corto e mi è stato dato appuntamento per un intervento che ho regolarmente affrontato in una miriade di ansie e anche con discreti dolori operatori. Nonostante l'intervento in corso ho riaffermato il dubbio che potesse esservi anche una fimosi vista la mia impossibilità di scoprire il glande con un bruciore al livello dell'anello di cute ma nulla.
Qualche mese dopo, riottenuta la completa funzionalità ho riscontrato gli stessi identici problemi con, in più, un antiestetico moncherino di pelle e un frenulo non tagliato completamente. Tornato dal medico, ho fatto notare che i miei problemi non erano stati risolti e che, in più, avevo questo brandello obbiettivamente antiestetico. Mi è stato risposto, sorvolando sul moncherino, che avevano deciso di lasciare un pezzettino di frenulo attaccato per favorire la chiusura e se io avevo ancora il problema dipendeva da quello. Fissatomi un nuovo intervento e fatte, come nel primo caso, le stesse osservazioni mi è stato risposto che loro capivano come era la situazione ed erano ben 3 ad operarmi.
A tre mesi del secondo intervento, nulla è cambiato, mi ritrovo senza frenulo e con un glande che non posso ancora scoprire completamente a meno di un abbondante lubrificazione e con un discreto bruciore sull'anello che non sempre permette un rapporto duraturo, in più se scende sotto, la pelle resta immobile non riuscendo a scendere verso l'addome e diventando bianca perchè troppo tirata subito sotto l'ex attaccatura del frenulo.
Tornato dall'andrologo mi è stato detto di aspettare che tutto si fosse rimarginato per bene e che, come ultima soluzione avrebbero dovuto fare la fimosi in modo totale. Ho chiesto sempre più confuso, perchè ora e non prima, perchè totale e non parziale che ne parlano in tanti e può essere una soluzione in modo da non stravolgere l'estetica? Mi è stato detto, non serve a nulla la parziale, o si fa totale o resta così com'è!
Che fare?Rimettermi "sotto i ferri" o chiedere un terzo consulto... Come faccio a far capire i miei problemi se questi sono oggettivamente invisibili in stato di flaccidità? Realmente una circoncisione parziale è inutile ed è necessario, per forza, quella totale? Nella normalità, la pelle deve fermarsi sotto il glande o scorrere distendendosi completamente al contrario verso l'addome come avviene nello stato di flaccidità?
Sono nella confusione più totale, e vista la questione a volte anche imbarazzante non so più come e cosa fare.
Sperando in un vostro illuminante consulto
Distinti Saluti
Vincendo molte paure, sono andato dall'andrologo e ho lamentato difficoltà a scoprire il glande in erezione solo in stato di massima eccitazione e solo nell'ultima parte del glande non riuscendo in pratica a far scendere la pelle e a distenderla completamente problema che, tra l'altro, è inesistente a in stato di flaccidità.
Mi è stato diagnosticato frenulo corto e mi è stato dato appuntamento per un intervento che ho regolarmente affrontato in una miriade di ansie e anche con discreti dolori operatori. Nonostante l'intervento in corso ho riaffermato il dubbio che potesse esservi anche una fimosi vista la mia impossibilità di scoprire il glande con un bruciore al livello dell'anello di cute ma nulla.
Qualche mese dopo, riottenuta la completa funzionalità ho riscontrato gli stessi identici problemi con, in più, un antiestetico moncherino di pelle e un frenulo non tagliato completamente. Tornato dal medico, ho fatto notare che i miei problemi non erano stati risolti e che, in più, avevo questo brandello obbiettivamente antiestetico. Mi è stato risposto, sorvolando sul moncherino, che avevano deciso di lasciare un pezzettino di frenulo attaccato per favorire la chiusura e se io avevo ancora il problema dipendeva da quello. Fissatomi un nuovo intervento e fatte, come nel primo caso, le stesse osservazioni mi è stato risposto che loro capivano come era la situazione ed erano ben 3 ad operarmi.
A tre mesi del secondo intervento, nulla è cambiato, mi ritrovo senza frenulo e con un glande che non posso ancora scoprire completamente a meno di un abbondante lubrificazione e con un discreto bruciore sull'anello che non sempre permette un rapporto duraturo, in più se scende sotto, la pelle resta immobile non riuscendo a scendere verso l'addome e diventando bianca perchè troppo tirata subito sotto l'ex attaccatura del frenulo.
Tornato dall'andrologo mi è stato detto di aspettare che tutto si fosse rimarginato per bene e che, come ultima soluzione avrebbero dovuto fare la fimosi in modo totale. Ho chiesto sempre più confuso, perchè ora e non prima, perchè totale e non parziale che ne parlano in tanti e può essere una soluzione in modo da non stravolgere l'estetica? Mi è stato detto, non serve a nulla la parziale, o si fa totale o resta così com'è!
Che fare?Rimettermi "sotto i ferri" o chiedere un terzo consulto... Come faccio a far capire i miei problemi se questi sono oggettivamente invisibili in stato di flaccidità? Realmente una circoncisione parziale è inutile ed è necessario, per forza, quella totale? Nella normalità, la pelle deve fermarsi sotto il glande o scorrere distendendosi completamente al contrario verso l'addome come avviene nello stato di flaccidità?
Sono nella confusione più totale, e vista la questione a volte anche imbarazzante non so più come e cosa fare.
Sperando in un vostro illuminante consulto
Distinti Saluti
[#1]
salve.
usi una foto in erezione per descrivere il problema al suo andrologo. in generale mi trovo d'accordo con la opportunità di una circoncisione piuttosto che una frenuloplastica ma è un concetto generale non sempre automaticamente applicabile.
cordialmente
usi una foto in erezione per descrivere il problema al suo andrologo. in generale mi trovo d'accordo con la opportunità di una circoncisione piuttosto che una frenuloplastica ma è un concetto generale non sempre automaticamente applicabile.
cordialmente
Dr Giulio Biagiotti
Resp. P.M.A. Praximedica Fertility Andrologist
www.andrologiaonline.net
[#2]
Utente
Dr. Biagiotti, la ringrazio del suo chiarimento, ma non ho ben capito e le chiedo:
Realmente una circoncisione parziale è inutile ed è necessario, per forza, quella totale? Mi aiuta a capire la differenza e gli ambiti in cui si preferisce una invece che l'altra?
Qualora si effettui la totale, è vero che si riducono gli stimoli durante l'atto sessuale? E le abitudini sessuali, comprese rapporti di coppia e autoerotismo devono essere riviste vista la mancanza della pelle "mobile"? Cosa si intende per cheratizzazione del glande?
In stato di erezione la pelle deve fermarsi sotto il glande o scorrere distendendosi completamente al contrario verso l'addome come avviene nello stato di flaccidità? Vi è una regola della "normalità" o è tutto soggettivo? Ossia il pene in erezione si deve comportare come avviene tra gli attori hard o la casistica è da riportare alle condizioni personali del pene.
Sperando di non farla sentire sotto interrogatorio,
La ringrazio della sua attenzione
Realmente una circoncisione parziale è inutile ed è necessario, per forza, quella totale? Mi aiuta a capire la differenza e gli ambiti in cui si preferisce una invece che l'altra?
Qualora si effettui la totale, è vero che si riducono gli stimoli durante l'atto sessuale? E le abitudini sessuali, comprese rapporti di coppia e autoerotismo devono essere riviste vista la mancanza della pelle "mobile"? Cosa si intende per cheratizzazione del glande?
In stato di erezione la pelle deve fermarsi sotto il glande o scorrere distendendosi completamente al contrario verso l'addome come avviene nello stato di flaccidità? Vi è una regola della "normalità" o è tutto soggettivo? Ossia il pene in erezione si deve comportare come avviene tra gli attori hard o la casistica è da riportare alle condizioni personali del pene.
Sperando di non farla sentire sotto interrogatorio,
La ringrazio della sua attenzione
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 30/06/2010.
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