Corpi cavernosi e biomeccanica

Gentili Medici,convengo che ormai la maggior parte delle domande poste dagli utenti nella sezione andrologia riguardi esclusivamente l'aumento delle dimensioni del pene,concordo con le varie risposte date a tutti gli utenti,e ora che ci penso anche io ero fra quelli all'incirca un paio di anni fa;periodo in cui comprai un famoso estensore,leader nel mercato internazionale,che prometteva aumenti di 0,4-0,5 cm al mese per 9 ore di utilizzo giornaliero,per un trattamento di 6 mesi. ovviamente non ho mai utilizzato quest'apparecchio come il foglio illustrativo diceva,visto che,grazie a voi,ho ben compreso i danni che ne potevano venir fuori,specialmente danni di tipo ischemico e nervoso..ma con un utilizzo medio di poche ore al giorno(all'incirca 3),nonostante il mio scetticismo riguardo l'estensore,ho acquisito senza problemi un cm in lunghezza,dopodichè mi sono fermato perchè gli obiettivi erano realizzati.Alla luce di quanto detto,e alla luce di quanto detto da voi nelle risposte alle molte domande sull'argomento,io mi pongo in una posizione neutra,tra l'utilizzare l'estensore e non,e alla base di ciò voglio porvi una domanda alla quale io non posso darmi risposta in quanto non laureato in medicina.Perchè,secondo voi,gli estensori non dovrebbero funzionare se,sulle basi teoriche della Biomeccanica,un corpo sottoposto a trazione reagisce in modo proporzionale allo stimolo ricevuto? Come mai la letteratura medica non ha mai affrontato un discorso simile?Infine la mia domanda è proprio questa,a puro livello biomeccanico,perchè non dovrebbero funzionare(lasciando da parte i traumi che ne possono ricavare,ecc ecc)???
Ps: riguardo il mio estensore,preciso che non mi ha creato danni perchè applica una leggera tensione,dai 600gr. ai circa 1400gr..dunque ho ottenuto qualche risultato seppur minimo perchè ho utilizzato una tensione minima ma costante.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
Caro lettore,

al di là delle indicazioni mediche circa l'allungamento del pene come motivo di maggiore autostima, successo con le donne, .............tutte molto discutibili e che possono nascondere un quadro patologico di dismorfofobia, devo dire di utilizzare con frequenza, direi regolarmente, gli estensori meccanici in quasi tutti i pazienti che opero per IPP con patches albuginei per evitare la retrazione cicatriziale dei patches applicati.
In altri casi post-chirurgici sul pene consiglio ai miei pazienti l'uso di tali estensori per 1-2 mesi senza vedere complicanze di rilievo.
In altri casi di "ansia dimensionale" in cui i pazienti non hanno voluto desistere dall'"impresa" ( è un'impresa indossare tale strumento per tante ore al giorno, per tante settimane!!) ho potuto vedere alcuni allungamenti dell'asta anche di 1-1,5 cm ( anche se è sempre molto difficile dare misurazioni "esatte" di un organo estensibile come il pene).
Risultato: ho alcuni pazienti soddisfatti della procedura altri no.
Certo, personalmente non consiglio di utilizzare tale strumento per avere allungamenti del pene che, comunque, sono più virtuali che non ma non posso rifiutare le capacità meccaniche dello strumento
Come in molti campi della medicina e della andrologia non tutte le esperienze sono uguali ma, allo stesso tempo ognuno dovrebbe esprimere giudizi su quanto ha potuto sperimentare personalmente e non per "partito preso"
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
Caro signore,
il problema non è quanto si guadagna in lunghezza e spessore, è quanto quella persona beneficia a livello relazionale (timidezza) con l' altro sesso. In tal senso la questione è stata ampiamente studiata da almeno tre articoli a livello internazionale, di cui uno mio, in cui si dimostra che solo una minoranza dei pazienti (8%-30%) beneficia a livello relazionale di una cosmesi del pene. se tiene pèresente che solo il 5% dei pazienti affetti da tale problema, hanno il coraggio presentarsi in un ambulatorio per le cure specifiche, ha il panorama della difficoltà di studio serio del problema. Difatti il 95% (sono stime attendibili e condivise) dei soggetti con la paura del pene piccolo rimana intanat in internet.
E' inoltre alquanto erratico sostenere che non vi è letteratura siulla efficacia delle varie tecniche di cosmesi del pne, compresi estensori, se ne contano una decina di articoli, ma su pochissimi casi. Chiunque si faccia imprigionare dai numeri nella medicina si espone a rischi tipo quelli di Michael Jackson, morto per i troppi interventi di chirurgia plastica.
in altre parole, i pazienti vanno selezionati da andrologo e psicologo prima di accedere a tecniche di cosmesi, ma anche così, scontentezzze e delusioni saltabno fuori.
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Utente
Utente
Ringrazio,il dott.Pozza e condivido il fatto che ognuno debba sperimentare personalmente,prima di poter giudicare l'efficienza di una determinata cosmesi peniena(in questo caso,l'estensore),e concordo con il dott. Cavallini in quanto anch'io ritengo che la maggior parte dei casi riguarda più un problema dismorfofobico che di reale consistenza.Io ringrazio per le risposte e spero,che in futuro la disciplina scientifica possa trovare un punto d'incontro in questa materia,in modo da garantire al singolo individuo che voglia aumentare le proprie dimensioni,di affrontare con serenità e non con parere negativo dei medici,queste "metodiche" che oggi sono ritenute relativamente fallaci!
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 656
E'' vero può esserci una patologia recondita psicogena dietro la richiesta di cosmesi del pene, ma qualcuno se ne avvantaggia realmente. Questo è problema reale della cosa: cioè lavoriamo su un campione non rappresenatitativo della popolazione affetta da tale da tale problema, e pertanto con una tecnica di selezione dei pazienti "primitiva".