Prostatite abatterica,disfunzione erettile,calo libido

Gentili dottori, scrivo un post “vergine” in quanto non ho più ricevuto risposte in quello dove era scritta tutta la mia vicenda.Riassumo il mio problema:ormai più di un anno fa ho iniziato ad avere problemi di erezione ovvero:difficoltà ad ottenere e soprattutto a mantenere un’ erezione,assenza di erezioni notturne/al risveglio,deciso calo della libido sessuale.A questi sintomi erettili si sono accompagnati bruciori saltuari all’ interno del pene e senso di pesantezza al basso ventre che spesso diventa dolore quando sono costretto a trattenere flatulenze e feci.In un primo controllo urologico,mi venne diagnosticata una prostatite.Dopo l’ esito negativo della spermio cultura,il dottore parlò solo ed esclusivamente di cause psicogene per la mia disfunzione erettile. Non sono mai stato convinto di questo,in quanto non mi sono mai inventato il dolore.Infatti, mi sono recato di recente da un esperto andrologo della zona, il quale,visitandomi dal retto ha notato un’ importante infiammazione della prostata (ho sentito anche dolore). Dopo un’ altro esito negativo della spermiocultura,il medico ha dato la diagnosi di “prostatite abatterica cronica”.Tale, ha spiegato l’ andrologo,potrebbe essere causata da intolleranze alimentari o allergie (sono un soggetto allergico e faccio uso di antistaminici per evitare di avere pruriti) oppure da uno stato infiammatorio colitico.Il dottore ha inoltre specificato che il mio stato d’ ansia (sono stato vicino alla depressione) sarebbe stato causato principalmente dalla causa organica.Questa è la terapia da lui assegnatami: ULTRAPROCT supposte ogni sera 10 giorni si e 10 no per un mese. Viagra 50 mg ¼ di pasticca ogni sera nelle prime due settimane e ¼ di pasticca ogni tre giorni per le successive due settimane. Intera pasticca al bisogno. Controllo andrologico dopo questa terapia. Sono a metà della cura (2 settimane):i problemi erettili sono migliorati lievemente (non sono tuttavia come anni fa) anche se ho molto raramente erezioni notturne e non ho ancora ritrovato la libido di un tempo.Il dolore nei pressi del retto mi accompagna ancora.Ora vorrei porre delle domande: -L’andrologo ha detto che queste prostatiti possono durare anche anni..è comunque un problema risolvibile?–Sarebbe opportuna un’ ecografia transrettale ed eventualmente delle infiltrazioni di cortisone?–dato che l’ assunzione di 50 mg di viagra è l’ unica maniera per farmi avere un rapporto soddisfacente, per quanto potrei continuare a farne uso nel caso la mia infiammazione durasse davvero anni?–Sarebbe opportuno sottoporsi anche a dei test per verificare se ho intolleranze alimentari?–pratico sport a livello agonistico che mi sforza abbastanza:dovrei sospendere l ‘attività sportiva? Mi scuso per essermi divulgato tanto.Sono preoccupato e vorrei saperne di più riguardo a questa prostatite.Adesso che ho trovato una situazione sentimentale stabile voglio voglio risolvere il problema!!Non voglio essere legato al viagra già a 23 anni!Cordiali Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore ,

per molte questioni che lei solleva la rimando al post: https://www.medicitalia.it/consulti/andrologia/115196-disfunzione-erettile-prostatite-congestione-pelvica.html dove ha ricevuto già alcune risposte del collega Cavallini.

Alle sue ultime domande e questioni non possiamo che rinviarla al suo medico e al suo specialista .

Da questa postazione noi non possiamo darle indicazioni precise su quali indagini fare ma solo consigliarle di seguire le indicazioni rivevute o che riceverà dal suo andrologo.

Nel frattempo, se poi desidera avere ancora altre notizie più dettagliate su eventuali problematiche urologiche ed andrologiche a livello della ghiandola prostatica, le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Beretta,
la ringrazio innanzitutto per la risposta. Ho fiducia nel medico a cui mi sono rivolto e seguirò tutte le sue indicazioni. Sono solo ansioso di voler risolvere questa cosa che mi segna ormai da un anno. La terrò comunque aggiornata sui fatti nel caso avesse dei consigli da darmi. L’ unica cosa vorrei porle una domanda alla quale credo mi possa rispondere: adesso finalmente riesco ad avere rapporti sessuali con una compagna fissa assumendo 50 mg di viagra. Visto che i tempi di guarigione da quanto capito possono essere lunghi, posso assumere viagra per tanto tempo senza controindicazioni (per ora l’ unica controindicazione riscontrata è il prezzo..)? La ringrazio ancora. Cordiali Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore ,

se l'indicazione terapeutica ricevuta è quella corretta(come credo), non ci sono controindicazioni ad un utilizzo anche cronico del prodotto da lei segnalato.

Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Beretta,
vorrei aggiornarla sulla mia situazione. Sotto consiglio del medico di famiglia ho effettuato dei test per verifica delle intolleranze alimentari e sono risultato intollerante al lattosio (con il breath test). Da circa una settimana seguo la dieta fornita dal medico e a livello intestinale ho notato un deciso miglioramento. Anche la situazione erettile è migliorata, con aumento notevole delle erezioni notturne e della capacità erettile (faccio però ancora uso di viagra prima dei rapporti visto che non ho ancora effettuato il controllo andrologico). La prossima settimana ho il controllo andrologico, ma prima mi piacerebbe sentire un suo parere al riguardo. Alla luce di ciò è lecito pensare che la mia prostatite abatterica è stata causata da uno stato infiammatorio del colon, provocato dalla mia intolleranza, che solo adesso ho scoperto? Tuttavia avverto sempre dei dolori in basso. Ho paura di aver scoperto la causa della prostatite troppo tardi, nel senso che ormai la mia infiammazione si è cronicizzata. In tal caso che terapie dovrei fare per disinfiammarla definitivamente? La ringrazio e le porgo Cordiali Saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore,

potrebbe essere un nuovo orizzonte diagnostico interessante da valutare anche per il suo andrologo.

Per la terapia specifica da seguire però a lui la rimando.

Io, da questa postazione, solo indicazioni generali sul suo stile di vita posso indicarle, non avendo mai valutato la sua reale situazione clinica in diretta.

Per questo le posso riconsigliare, se non ancora fatto, la lettura dell’articolo, sempre pubblicato sul nostro sito, visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/200-le-malattie-della-prostata-stili-di-vita-prevenzione-e-nuove-indagini-diagnostiche.html

Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
La ringrazio per il riscontro. Ho già letto gli articoli ed anche sul web ho trovato interessanti correlazioni tra cpps e intolleranze alimentari. La terrò aggiornata sull' evolversi. Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Noi qua siamo ed attendiamo!

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Beretta,
vorrei aggiornarla sulla mia situazione. Ho effettuato il controllo dall' andrologo. Il medico ha detto che è ancora presto per valutare se la causa dei miei problemi sia l' intolleranza al lattosio e per effettuare altri esami quali ecografie ecc. Mi ha segnato questa terapia e un prossimo controllo tra 3 mesi: altri cicli con ultraproct supposte 10 giorni si e 20 no, sensimev blu flaconi tutti i giorni e viagra al bisogno. Visto che le cose dal punto di vista sessuale andavano meglio, ho provato ad avere un rapporto senza viagra. L' erezione, seppur non al massimo, c'è stata e mi ha permesso la penetrazione. Tuttavia, ho notato una difficoltà a prolungare il rapporto con una comparsa di eiaculazione precoce. Il pene non era eretto al massimo e il rapporto è stato abbastanza frustrante in quanto dovevo concentrarmi a ritardare l' eiaculazione che altrimenti avrei ottenuto immediatamente. Dopo un paio d' ore dal primo rapporto, ho riprovato ad averne un altro, ma stavolta senza erezione!A questo punto sono costretto a "riaffidarmi" al viagra visto che, come ha sostenuto l' andrologo, potrei dopo fallimenti ricadere in disagi psicologici. Anche l' eiaculazione precoce potrebbe essere dovuto alla prostatite? Il viagra ha anche un effetto "ritardante"? Ciò che mi è parso strano è il fatto di aver ottenuto un' eiaculazione a pene non eretto al 100%. Inoltre, noto un lieve peggioramento delle cose quando effettuo i cicli di supposte.. è normale? Speravo di poter evitare di prendere la pillolina, ma credo che ancora non ne possa fare a meno per avere rapporti soddisfacenti. Se il viagra mi salva relazione e vita sociale..che viagra sia! La ringrazio anticipatamente per il riscontro e mi scuso se mi sono divulgato troppo. Cordiali Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore ,

niente autoprescrizioni e continui a seguire tutte e indicazioni ricevute .

Queste situazioni cliniche , come quella che la interessa, hanno spesso una risoluzione lenta e a volte non lineare.

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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
la ringrazio per la risposta. In effetti la mia è stata un' autoprescrizione visto che il medico mi ha detto di usare sempre viagra al bisogno. Seguirò scrupolosamente ogni consiglio. Terrò aggiornata la situazione, saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Gentile lettore ,

comunque, fatta la valutazione andrologica, ci tenga aggiornati sulle conclusioni diagnostiche e sulle indicazioni terapeutiche che le saranno date, se lo desidera.

Ancora un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Gentilissimo dottore,
visto che continuo ad avere fastidi,il mio medico di famiglia mi ha consigliato una eco-transrettale da effettuare in estate prima del controllo andrologico di settembre. Vorrei sapere se l' esame è doloroso e se può essere una buona soluzione per valutare l' effettivo stato della prostata. Credevo fosse un esame specifico per la ricerca di tumori da fare in età avanzata e non per la valutazione di prostatiti..
La ringrazio,
Cordiali Saluti
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
In alcuni casi particolari questa indagine viene indicata anche nelle problematiche infiammatorie.

Segua l'indicazione ricevuta!
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Utente
Utente
Gentilissimo Dottore,
a distanza di circa 3 mesi dall' ultimo controllo ho effettuato un' altra visita dall' andrologo. Egli mi ha ribadito che i tempi di guarigione possono essere molto lunghi e devo imparare a "convivere" con tale patologia. Diciamo che vado a periodi.. Ci sono settimane in cui riesco ad avere rapporti sessuali senza "aiutino" e non ho mai dolore e settimane di riacutizzazione in cui va peggio.. Comunque il medico mi ha detto di effettuare un altro controllo da lui a Gennaio e nel frattempo di continuare la cura (cicli di ultraproct supposte, viagra al bisogno e viagra a piccole dosi quotidiane durante i periodi acuti). Inoltre mi ha segnato uno spermiogramma da fare nei prossimi mesi prima di farmi controllare. Mi ha spiegato che tale esame serve a valutare le condizioni di fertilità e la presenza di leucociti che darebbero una buona indicazione sullo stato infiammatorio della prostata. Quello che vorrei domandare è: in che modo tale prostatite cronica può danneggiare la mia prostata? Data la mia giovane età e il fatto che, come mi è stato detto, possa convivere altri svariati anni con l' infiammazione, sono preoccupato per futuri problemi di infertilità. Certo lo spermiogramma saprà darmi delle risposte, ma la mia preoccupazione resta e vorrei avere chiarimenti anche da Lei (magari positivi...). La ringrazio anticipatamente,
Saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Una infiammazione a livello della prostata non trattata o trascurata può dare problemi alla motilità e alla morfologia degli spermatozoi e per questo è sempre bene monitorare, controllare ed evitare nel tempo fasi acute e poi arrivare, sempre con l'aiuto del proprio andrologo, a risolvere alla fine il problema.
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