Fuga venosa falso positivo
salve,
ho 34 anni, sono un soggetto estremamente ansioso (a partire dai 20 anni,e per almeno altri 6, ho dovuto fare ricorso quotidianamente a benzodiazepine e antidepressivi triciclici a dosaggi medio/alti per contenere problematiche di somatizzazione ansiosa; ora assumo mezzo tavor 1mg per dormire). La qualità della mia vita sessuale è stata quasi sempre difficoltosa, con problematiche di mantenimento dell'erezione, all'atto dei rapporti penetrativi, mentre a livello di masturbazione con stimlazione visiva, le cose andavano sensibilmente meglio. Nel 2002, in un contesto di assenza di libido ed erezioni spontanee, ho effettuato una rigidometria notturna che è risultata assolutamente negativa; nel 2006 ho effettuato un ecocolordoppler penieno con iniezione di 20 mcg di PGE1 che è risultato anch'esso negativo. Dal quel periodo, in cui ero impegnato in una relazione sentimentale,per qualche mese ho assunto levitra (circa mezza compressa da 20mg); all'inizio la mia risposta non era stata totalmente soddisfacente in termini di mantenimento dell'erezione, ma dopo pochi mesi e per un anno e mezzo ho avuto,anche in concomitanza con la risoluzione di problematiche personali, una vita sessuale assolutamente soddisfacente che non ha richiesto alcun tipo di apporto farmacologico, anche per il ritorno a buoni livelli di libido.
Da circa un anno e mezzo, si è conclusa tale relazione in cui avevo avuto una soddisfacente vita sessuale.
Da sette mesi sto vivendo una relazione molto bella con una ragazza che vive in america: il rapporto, che ripeto è molto bello e soddisfacente, mi ha ingenerato tuttavia molta ansia per le difficoltà connesse con un eventuale matrimonio e le conseguenti(ipotizzate) problematiche di adattamento di questa persona in Italia (difficoltà nel trovare lavoro, nel lasciare il suo paese, la sua famiglia etc). In un periodo trascorso insieme in Italia, ho assunto Levitra (sempre circa mezza compressa da 20mg) per paura di fallimenti e i rapporti sono stati molto soddisfacenti. Ho da poco ripreso, sotto controllo medico, un iter diagnostico con Rigiscan e ecocolordoppler penieno. I risultati di questi accertamenti sono stati allarmanti (erezioni notturne all'80-100% in tutte e tre le notti, durata totale 17 minuti; al 60-79% 1h e 35 min complessivi; eccd evidenziante fuga venosa con velocità telediastolica di 16cm/s con 10 mcg di PGE1 e 7 cm/s con 20 mcg).
Vorrei quindi chiedere: avendo svolto gli accertamenti in un quadro di sostanziale agitazione emotiva pregressa e legata all'accertamento stesso, è possibile che il mio si configuri come un falso positivo dipendente da cause psicogene che determinino un persistente stato adrenergico che va ad inficiare il tutto?? Ad ulteriore completamento del quadro fornito, riporto come la mia risposta (parlo di questi giorni) all'assunzione del cialis one day, sin dalla prima assunzione, sia stato positivo, con un evidente aiuto sull'attività erettile.
Grazie per i pareri che Vogliate fornirmi
ho 34 anni, sono un soggetto estremamente ansioso (a partire dai 20 anni,e per almeno altri 6, ho dovuto fare ricorso quotidianamente a benzodiazepine e antidepressivi triciclici a dosaggi medio/alti per contenere problematiche di somatizzazione ansiosa; ora assumo mezzo tavor 1mg per dormire). La qualità della mia vita sessuale è stata quasi sempre difficoltosa, con problematiche di mantenimento dell'erezione, all'atto dei rapporti penetrativi, mentre a livello di masturbazione con stimlazione visiva, le cose andavano sensibilmente meglio. Nel 2002, in un contesto di assenza di libido ed erezioni spontanee, ho effettuato una rigidometria notturna che è risultata assolutamente negativa; nel 2006 ho effettuato un ecocolordoppler penieno con iniezione di 20 mcg di PGE1 che è risultato anch'esso negativo. Dal quel periodo, in cui ero impegnato in una relazione sentimentale,per qualche mese ho assunto levitra (circa mezza compressa da 20mg); all'inizio la mia risposta non era stata totalmente soddisfacente in termini di mantenimento dell'erezione, ma dopo pochi mesi e per un anno e mezzo ho avuto,anche in concomitanza con la risoluzione di problematiche personali, una vita sessuale assolutamente soddisfacente che non ha richiesto alcun tipo di apporto farmacologico, anche per il ritorno a buoni livelli di libido.
Da circa un anno e mezzo, si è conclusa tale relazione in cui avevo avuto una soddisfacente vita sessuale.
Da sette mesi sto vivendo una relazione molto bella con una ragazza che vive in america: il rapporto, che ripeto è molto bello e soddisfacente, mi ha ingenerato tuttavia molta ansia per le difficoltà connesse con un eventuale matrimonio e le conseguenti(ipotizzate) problematiche di adattamento di questa persona in Italia (difficoltà nel trovare lavoro, nel lasciare il suo paese, la sua famiglia etc). In un periodo trascorso insieme in Italia, ho assunto Levitra (sempre circa mezza compressa da 20mg) per paura di fallimenti e i rapporti sono stati molto soddisfacenti. Ho da poco ripreso, sotto controllo medico, un iter diagnostico con Rigiscan e ecocolordoppler penieno. I risultati di questi accertamenti sono stati allarmanti (erezioni notturne all'80-100% in tutte e tre le notti, durata totale 17 minuti; al 60-79% 1h e 35 min complessivi; eccd evidenziante fuga venosa con velocità telediastolica di 16cm/s con 10 mcg di PGE1 e 7 cm/s con 20 mcg).
Vorrei quindi chiedere: avendo svolto gli accertamenti in un quadro di sostanziale agitazione emotiva pregressa e legata all'accertamento stesso, è possibile che il mio si configuri come un falso positivo dipendente da cause psicogene che determinino un persistente stato adrenergico che va ad inficiare il tutto?? Ad ulteriore completamento del quadro fornito, riporto come la mia risposta (parlo di questi giorni) all'assunzione del cialis one day, sin dalla prima assunzione, sia stato positivo, con un evidente aiuto sull'attività erettile.
Grazie per i pareri che Vogliate fornirmi
[#1]
Caro signore,
tutti esami per erezioni sono condizonati da stao ansioso, ed il Rigiscan molti di noi lo hanno abbandonato per il problema dei falsi positivi. La fuga venosa come patologia a se stante non ci credo ch esista è al più un sintomo ecografico di problemi psicologici, ormonali, arteriosi, di alterazioni strutturali del pene. Non posso fare diagnosi da qua, ma valuterei la possibilitàdi problema psicogeno,.
tutti esami per erezioni sono condizonati da stao ansioso, ed il Rigiscan molti di noi lo hanno abbandonato per il problema dei falsi positivi. La fuga venosa come patologia a se stante non ci credo ch esista è al più un sintomo ecografico di problemi psicologici, ormonali, arteriosi, di alterazioni strutturali del pene. Non posso fare diagnosi da qua, ma valuterei la possibilitàdi problema psicogeno,.
[#2]
Utente
Egregio dr Cavallini,
la ringrazio anzitutto per la sua risposta cosi' sollecita. La problematica psicologica è indubbio sia presente ed io stesso l'ho evidenziata in maniera netta. Mi parrebbe molto strano del resto che a parità di sintomatologia (ad eccezione di un periodo di un anno e mezzo in cui ho vissuto senza farmaci una sessualità di coppia normale e soddisfacente) un problema che aveva avuto una diagnosi psicogena chiara, possa essersi tramutato in un problema organico, in corrispondenza poi di un periodo che io stesso riferisco essere di grande stress ed ansia. Mi pare quindi di capire, dal suo intervento, come ritenga assolutamente possibile che un quadro psicologico di questo tipo possa determinare dei risultati diagnostici in linea con quelli da me evidenziati.
Ringraziandola ancora, le invio cordiali saluti
la ringrazio anzitutto per la sua risposta cosi' sollecita. La problematica psicologica è indubbio sia presente ed io stesso l'ho evidenziata in maniera netta. Mi parrebbe molto strano del resto che a parità di sintomatologia (ad eccezione di un periodo di un anno e mezzo in cui ho vissuto senza farmaci una sessualità di coppia normale e soddisfacente) un problema che aveva avuto una diagnosi psicogena chiara, possa essersi tramutato in un problema organico, in corrispondenza poi di un periodo che io stesso riferisco essere di grande stress ed ansia. Mi pare quindi di capire, dal suo intervento, come ritenga assolutamente possibile che un quadro psicologico di questo tipo possa determinare dei risultati diagnostici in linea con quelli da me evidenziati.
Ringraziandola ancora, le invio cordiali saluti
[#4]
Utente
Volevo fornire un aggiornamento. Ho ripetuto l'ecocolordoppler con un dosaggio di 20 mcg gi PGE1. L'indicazione a ripetere il test mi è stata fornita dall'andrologo che mi ha in cura, il quale ha riscontrato una discrepanza tra il risultato del rigiscan (definito alterato ma comunque nella norma) e quello dell'esame in oggetto effettuato con 10 mcg. Il secondo ecocolordoppler evidenzia una velocità telediastolica di circa 8cm/s, che si configura, a detta del medico, come condizione border-line. La sua diagnosi è quella di un leggera disfunzione del meccanismo veno occlusivo che potrebbe essere originata o da condizioni psicologiche tali da determinare un incremento significativo del tono adrenergico o da una leggera curvatura del pene verso il basso. In ogni caso ha escluso una fuga venosa "patologica".
Volevo quindi chiedere:
-il test a 20 mcg si puo' ritenere valido o il dosaggio del farmaco, doppio rispetto al valore di riferimento di 10 mcg, va a falsare il risultato, che comunque permane non positivo (premetto che la mia risposta in termini di erezione è stata migliore al dosaggio inferiore: stimolandomi manualmente ho avuto un'erezione che comunque si è rapidamente tramutata, una volta cessata la stimolazione, in semlice turgore; a 20 mcg ho avuto un turgore maggiore ma non un 'erezione vera e propria)?
-cosa si intende per fuga venosa "non patologica"?
-un eventuale correzione chirurgica della curvatura del pene è operazione molto impegnativa, da non prendere in considerazione in una condizione come la mia in cui non sussiste dolore alla penetrazione? la correzione della curvatura potrebbe determinare la reversibilità della fuga venosa laddove ci fosse una effettiva correlazione con la stessa?
grazie
Volevo quindi chiedere:
-il test a 20 mcg si puo' ritenere valido o il dosaggio del farmaco, doppio rispetto al valore di riferimento di 10 mcg, va a falsare il risultato, che comunque permane non positivo (premetto che la mia risposta in termini di erezione è stata migliore al dosaggio inferiore: stimolandomi manualmente ho avuto un'erezione che comunque si è rapidamente tramutata, una volta cessata la stimolazione, in semlice turgore; a 20 mcg ho avuto un turgore maggiore ma non un 'erezione vera e propria)?
-cosa si intende per fuga venosa "non patologica"?
-un eventuale correzione chirurgica della curvatura del pene è operazione molto impegnativa, da non prendere in considerazione in una condizione come la mia in cui non sussiste dolore alla penetrazione? la correzione della curvatura potrebbe determinare la reversibilità della fuga venosa laddove ci fosse una effettiva correlazione con la stessa?
grazie
[#6]
Utente
gentile dotttore,
Il Suo collega ha evidenziato come il fatto che sia responder a levitra (con 10 mg riesco ad avere anche 3 rapporti, con tempi di ripresa contenuti, ed inizio a " sentire" il farmaco già a 5 mg)è indicativo appunto di una fuga venosa " non patologica", o come dice Lei psicogena. Un eventuale componente organica deriverebbe, a detta del Suo collega, dal discorso curvatura, ma non esiste un evidenza certa di cio'. In assenza di un peggioramento delle condizioni generali ed avendo un sistema arterioso intatto, mi è stato detto che il quadro si puo' ritenere stabile; eventuali peggioramenti, in assenza di patologie sistemiche quali diabete, a detta del suo collega sarebbero ipotizzabili solo dopo i 45- 50 anni, dove un decadimento del sistema arterioso potrebbe far emergere con maggiore evidenza questa(ipotetica) componente organica.
Le chiedo quindi se, alla luce di quanto ho riportato circa i risultati degli esami sostenuti, tenendo conto dei limiti derivanti da un consulto virtuale, ritiene attendibile questa valutazione.
La ringrazio anticipatamente
Il Suo collega ha evidenziato come il fatto che sia responder a levitra (con 10 mg riesco ad avere anche 3 rapporti, con tempi di ripresa contenuti, ed inizio a " sentire" il farmaco già a 5 mg)è indicativo appunto di una fuga venosa " non patologica", o come dice Lei psicogena. Un eventuale componente organica deriverebbe, a detta del Suo collega, dal discorso curvatura, ma non esiste un evidenza certa di cio'. In assenza di un peggioramento delle condizioni generali ed avendo un sistema arterioso intatto, mi è stato detto che il quadro si puo' ritenere stabile; eventuali peggioramenti, in assenza di patologie sistemiche quali diabete, a detta del suo collega sarebbero ipotizzabili solo dopo i 45- 50 anni, dove un decadimento del sistema arterioso potrebbe far emergere con maggiore evidenza questa(ipotetica) componente organica.
Le chiedo quindi se, alla luce di quanto ho riportato circa i risultati degli esami sostenuti, tenendo conto dei limiti derivanti da un consulto virtuale, ritiene attendibile questa valutazione.
La ringrazio anticipatamente
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.6k visite dal 11/03/2010.
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Approfondimento su Disfunzione erettile
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