Una forte difficoltà nell'eiaculazione se non
Gentili dottori,
nel novembre scorso sono stato ricoverato per una ochiepitididimide acuta dx, curata con antibiotici intramuscolo durante la degenza e successivamente, a casa, con assunzione x 7 giorni di ciproxin e ulteriori 5 giorni di tavanic.
Il problema sembrava superato, anche se persisteva un leggero dolore al testicolo che, i medici, durante i controlli successivi hanno giudicato normale decorso di guarigione.
Nel mese di febbraio ho notato un aumento del dolore testicolare e fuoriscita di sangue a fine della minzione. Mi sono deciso ad un ulteriore controllo medico che, nell'occasione, diagnoticava una prostatite e per la cura mi pescriveva i seguenti farmaci: Chinoplus X 7 giorni, Zibren x 1 mese, Xatral e Saba anch'essi per un mese.
Fin dalla prima assunzione della cura (sono praticamente al termine della stessa) ho notato un miglioramento generale, soprattuto durante la fuoriuscita dell'urina. Di contro, però, c'è stata una forte difficoltà nell'eiaculazione se non in alcuni casi nulla. Cosa invece che, durante le cure ospedaliere, non era avvenuta.
La difficoltà espressa, può essere collegata ai farmaci assunti o è sintomo di altre infezioni? Devo fare altri controlli specifici?
Ringrazio anticipatamente
Buona Pasqua
nel novembre scorso sono stato ricoverato per una ochiepitididimide acuta dx, curata con antibiotici intramuscolo durante la degenza e successivamente, a casa, con assunzione x 7 giorni di ciproxin e ulteriori 5 giorni di tavanic.
Il problema sembrava superato, anche se persisteva un leggero dolore al testicolo che, i medici, durante i controlli successivi hanno giudicato normale decorso di guarigione.
Nel mese di febbraio ho notato un aumento del dolore testicolare e fuoriscita di sangue a fine della minzione. Mi sono deciso ad un ulteriore controllo medico che, nell'occasione, diagnoticava una prostatite e per la cura mi pescriveva i seguenti farmaci: Chinoplus X 7 giorni, Zibren x 1 mese, Xatral e Saba anch'essi per un mese.
Fin dalla prima assunzione della cura (sono praticamente al termine della stessa) ho notato un miglioramento generale, soprattuto durante la fuoriuscita dell'urina. Di contro, però, c'è stata una forte difficoltà nell'eiaculazione se non in alcuni casi nulla. Cosa invece che, durante le cure ospedaliere, non era avvenuta.
La difficoltà espressa, può essere collegata ai farmaci assunti o è sintomo di altre infezioni? Devo fare altri controlli specifici?
Ringrazio anticipatamente
Buona Pasqua
[#1]
Caro lettore,
la sua "difficoltà all'eiaculazione" potrebbe essere legata alla assunzione di un farmaco alfa-litico ,come l'Alfuzosina (Xatral), che tende a ridurre soprattutto le contrazioni della muscolatura liscia coinvolta nell'evento eiaculatorio. Riconsulti comunque il suo andrologo od urologo.
Un cordiale saluto ed auguri per una Buona pasqua.
Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
la sua "difficoltà all'eiaculazione" potrebbe essere legata alla assunzione di un farmaco alfa-litico ,come l'Alfuzosina (Xatral), che tende a ridurre soprattutto le contrazioni della muscolatura liscia coinvolta nell'evento eiaculatorio. Riconsulti comunque il suo andrologo od urologo.
Un cordiale saluto ed auguri per una Buona pasqua.
Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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[#2]
Ritengo chiarissima la situazione che si verifica per l'assunzione del farmaco alfa litico. In piccola percentuale esiste questa problematica della retroeiaculazione per la quale il liquido seminale invece di venire espulso all'esterno viene ritenuto in vescica per effetto del farmaco che agisce sul muscolo sfintere. Occorre ricontattare il suo urologo e fare una nuova valutazione: ovvero se lei riesce ancora a urinare con difficoltà non può fare a meno dell'alfa litico e magari può cambiare prodotto (perchè non è detto che tutti i farmaci alfa litici inducano in lei tale effetto), al contrario se la sintomatologia urinaria è ormai sottocontrollo lei potrebbe provare ad eliminare tale classe di farmaci dalla sua terapia e testare come va la situazione.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
[#3]
Caro lettore 31282,
una orchiepididimite non dovrebbe provocare i disturbi che lei ha lamentato, mentre un interessamento prostatitico o vesciculitico sì.
E' opportuno mantenere un contatto con lo specialista che la ha seguita anche per valutare quanto i sintomi possano essere collegabili alla patologia e quanto alla terapia consigliata.
In genere sono patologie che guariscono bene
cari saluti
una orchiepididimite non dovrebbe provocare i disturbi che lei ha lamentato, mentre un interessamento prostatitico o vesciculitico sì.
E' opportuno mantenere un contatto con lo specialista che la ha seguita anche per valutare quanto i sintomi possano essere collegabili alla patologia e quanto alla terapia consigliata.
In genere sono patologie che guariscono bene
cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7k visite dal 06/04/2007.
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