Difficoltà a raggiungere l'orgasmo-oligospermia-psicofarmaci
Buongiorno.
E' la prima volta che ne parlo in modo così dettagliato, perchè non ho mai dato troppo peso alla cosa, pensando che il tutto rientrasse nei limiti della norma, e che comunque si trattasse di una "difficoltà" momentanea, magari conseguenza di un periodo di particolare stress.
Ho sempre notato dall'età di 35 anni una maggior difficoltà a provare eccitazione durante i rapporti e a raggiungere l'orgasmo.
In sostanza, durante il rapporto, per arrivare all'orgasmo (preliminari o coito) devo immaginarmi altre persone e situazioni rispetto a quella che sto vivendo.
Questo succede sia nei rapporti con penetrazione che nei preliminari, durante una stimolazione manuale o orale.
Detto nei termini più concisi che mi riesce di trovare, non devo faticare per trattenere l'orgasmo a causa dell'eccitazione, e fermarmi per poi riprendere (magari fosse così).
Inoltre mi riesce più facile eiaculare se contraggo i muscoli del bacino, cioè se mi mantengo in uno stato di tensione anzichè lasciarmi andare, e se sono seduto piuttosto che sdraiato.
Questa “difficoltà” la noto anche in assenza di una partner, durante la masturbazione.
E mi sembra anche che sia diminuita anche la quantità di sperma emessa rispetto al passato.
Vorrei precisare che mi sto riferendo ad una situazione che si presenta nella maggior parte dei casi.
In sostanza ci sono e ci sono state nel tempo delle occasioni in cui mi sono sentito più eccitato della media, e le eiaculazioni erano quantitativamente soddisfacenti , però la media nel tempo è spostata verso il basso.
Il fatto che fossi “lungo” ad eiaculare mi è stata fatta notare in qualche occasione.
Indipendentemente dalla soggettività delle mie sensazioni (quando è che si può dire se un rapporto dura troppo?), quello che posso affermare è che senz'altro non sono un eiaculatore precoce.
Il fatto è che, come un gatto che si morde la coda, questa situazione genera in me ansia ed insicurezza.
Mi rendo conto della complessità della risposta, però vorrei chiedere a che cosa può essere dovuta la cosa:
a) Ansia da prestazione?
b) Stress da attività lavorativa (sono Responsabile di settore)?
c) Più banalmente, non sufficiente attrazione per la partner?
d) Non sufficiente partecipazione della partner ?
e se fra le possibili concause può esservi anche:
d) L'assunzione di farmaci per l'insonnia, l'ansia e la depressione.
Per un paio d'anni fra il 1995 ed il 1997 assumevo prima di coricarmi una decina di gocce di Minias, Lexotan e Laroxil.
In questo periodo occasionalmente faccio uso di Minias per addormentarmi (sempre in quantità non superiore alle 10 gocce).
Ho sempre pensato che gli eventuali effetti collaterali di questi farmaci scomparissero una volta interrottane l'assunzione, ma ora mi viene il dubbio di risentirne gli effetti anche a distanza, di "averceli nel sangue".
RingraziandoVi per l'attenzione concessami Vi invio i miei più cordiali saluti.
E' la prima volta che ne parlo in modo così dettagliato, perchè non ho mai dato troppo peso alla cosa, pensando che il tutto rientrasse nei limiti della norma, e che comunque si trattasse di una "difficoltà" momentanea, magari conseguenza di un periodo di particolare stress.
Ho sempre notato dall'età di 35 anni una maggior difficoltà a provare eccitazione durante i rapporti e a raggiungere l'orgasmo.
In sostanza, durante il rapporto, per arrivare all'orgasmo (preliminari o coito) devo immaginarmi altre persone e situazioni rispetto a quella che sto vivendo.
Questo succede sia nei rapporti con penetrazione che nei preliminari, durante una stimolazione manuale o orale.
Detto nei termini più concisi che mi riesce di trovare, non devo faticare per trattenere l'orgasmo a causa dell'eccitazione, e fermarmi per poi riprendere (magari fosse così).
Inoltre mi riesce più facile eiaculare se contraggo i muscoli del bacino, cioè se mi mantengo in uno stato di tensione anzichè lasciarmi andare, e se sono seduto piuttosto che sdraiato.
Questa “difficoltà” la noto anche in assenza di una partner, durante la masturbazione.
E mi sembra anche che sia diminuita anche la quantità di sperma emessa rispetto al passato.
Vorrei precisare che mi sto riferendo ad una situazione che si presenta nella maggior parte dei casi.
In sostanza ci sono e ci sono state nel tempo delle occasioni in cui mi sono sentito più eccitato della media, e le eiaculazioni erano quantitativamente soddisfacenti , però la media nel tempo è spostata verso il basso.
Il fatto che fossi “lungo” ad eiaculare mi è stata fatta notare in qualche occasione.
Indipendentemente dalla soggettività delle mie sensazioni (quando è che si può dire se un rapporto dura troppo?), quello che posso affermare è che senz'altro non sono un eiaculatore precoce.
Il fatto è che, come un gatto che si morde la coda, questa situazione genera in me ansia ed insicurezza.
Mi rendo conto della complessità della risposta, però vorrei chiedere a che cosa può essere dovuta la cosa:
a) Ansia da prestazione?
b) Stress da attività lavorativa (sono Responsabile di settore)?
c) Più banalmente, non sufficiente attrazione per la partner?
d) Non sufficiente partecipazione della partner ?
e se fra le possibili concause può esservi anche:
d) L'assunzione di farmaci per l'insonnia, l'ansia e la depressione.
Per un paio d'anni fra il 1995 ed il 1997 assumevo prima di coricarmi una decina di gocce di Minias, Lexotan e Laroxil.
In questo periodo occasionalmente faccio uso di Minias per addormentarmi (sempre in quantità non superiore alle 10 gocce).
Ho sempre pensato che gli eventuali effetti collaterali di questi farmaci scomparissero una volta interrottane l'assunzione, ma ora mi viene il dubbio di risentirne gli effetti anche a distanza, di "averceli nel sangue".
RingraziandoVi per l'attenzione concessami Vi invio i miei più cordiali saluti.
[#1]
Caro Utente,certmente gli antidepressivi non li ha piu' nel sangue da molti anni...Piuttosto,contatterei un esperto andrologo che possa valutare l'attuale stato di salute della prostata che,Le ricordo,produce il 40 % del liquido seminale...Quanto allo stress lavorativo,alla partecipazione della partner ed all'attrazione verso la stessa,non e' possibile valutare dati soggettivi ma,come sa,siamo in possesso di medicinali che possono,posta una diagnosi andrologica,aiutarLa.Cordiali saluti.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
[#2]
Utente
Mi scusi Dr. Izzo.
Intende alludere, quando parla di medicinali, ai prodotti tipo Viagra ?
Se si vorrei chiederLe una conferma : Non sono prodotti volti specificatamente a prevenire la disfunzione erettile? Oppure possono avere anche un effetto positivo "secondario" in termini di accrescimento dell'eccitazione e velocizzazione della risposta orgasmica?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
Intende alludere, quando parla di medicinali, ai prodotti tipo Viagra ?
Se si vorrei chiederLe una conferma : Non sono prodotti volti specificatamente a prevenire la disfunzione erettile? Oppure possono avere anche un effetto positivo "secondario" in termini di accrescimento dell'eccitazione e velocizzazione della risposta orgasmica?
La ringrazio ancora per la disponibilità.
[#3]
...non é possibile scindere l'eccitazione dall'erezione e,quindi,é plausibile pensare ad una strategia terapeutica combinata che veda coinvolte molecole che hanno una specificità sulla eccitazione e/o altre che agiscono in modo selettivo sull'erezione.Non mi ha risposto se é a conoscenza dello stato di salute della prostata.Cordialità.
[#4]
Utente
La ringrazio della risposta.
No, non sono a conoscenza dello stato di salute della prostata.
L'ultimo esame effettuato sulla prostata risale a 5-6 anni fa (non ne sono certo). In quell'occasione mi ricordo mi avevano consigliato di bere acqua in modo da riempire la vescica e potere osservare distintamente, con un'ecografia credo, lo stato della prostata.
Se ben ricordo era emersa qualche "calcificazione" (mi scuso per l'eventuale improprietà di linguaggio) ma nel complesso lo stato della prostata era stato giudicato buono.
Mi sembra di capire che Lei ritenga utile effettuare un esame della prostata per accertare la presenza di una prostatite.
Quello che Le posso dire è che mi capita quasi sempre di dovermi alzare di notte per andare ad urinare.
La ringrazio per l'attenzione.
No, non sono a conoscenza dello stato di salute della prostata.
L'ultimo esame effettuato sulla prostata risale a 5-6 anni fa (non ne sono certo). In quell'occasione mi ricordo mi avevano consigliato di bere acqua in modo da riempire la vescica e potere osservare distintamente, con un'ecografia credo, lo stato della prostata.
Se ben ricordo era emersa qualche "calcificazione" (mi scuso per l'eventuale improprietà di linguaggio) ma nel complesso lo stato della prostata era stato giudicato buono.
Mi sembra di capire che Lei ritenga utile effettuare un esame della prostata per accertare la presenza di una prostatite.
Quello che Le posso dire è che mi capita quasi sempre di dovermi alzare di notte per andare ad urinare.
La ringrazio per l'attenzione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.5k visite dal 14/12/2009.
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