Coltura del secreto prostatico, spermiogramma, analisi biochimica dello sperma
Per quanto riguarda la cura chirurgica della recidiva di varicocele, consiglierei un intervento inguinale basso con tecnica microchirurgica o una scleroembolizzazione (entrambi in mani esperte!).
Cordiali saluti. Lodovico Vaggi
come le ha detto il collega basta cje esegua uno spermiogramma per valuare se in realtà esiste una sofferenza testicolare e per cui è conveniente rioperare , invece per quanto concernme la prostatite, questa è una malattia molto comune nei ragazzi, però le consiglio anche una visita urologica
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Cordiali saluti,
dott. Daniele Masala.
Dirigente Medico Urologo UOC Urologia Pozzuoli
Perfezionato in Andrologia
Consulente Uro-Oncologo
concordo con gli altri colleghi nel ritenere la lista degli esami proposti come eccessiva e direi sostanzialmente inutile a definire il suo problema.
Molti Specialisti tendono a chiedere una "marea" di esami semplicemente per "dare l'impressione " di aver valutato ogni aspetto del problema.
Quando mai una congestione pelvica ha causato un varicocele ?
Io non lo so. Si rivolga direttamente e personalmente ad uno specialista. Nella sua zona ne esistono di validi
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
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www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
Cordiali saluti
Dott. G.L. Giliberto
Carpi
Dott. G.L. Giliberto
vista la sua giovane età , concordo con la stategia chirurgica già indicatale dai colleghi che mi hanno preceduto , previa naturalmente attenta rivalutazione della sua situazione clinica.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta.
Giovanni Beretta M.D.
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https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
dalla Sua mail emerge una grande confusione. Di cui Lei non ha nessuna colpa, ci mancherebbe altro. Non condivido nulla o quasi sia delle diagnosi che Le sono state proposte dai vari Colleghi che L'hanno curata e nemmeno le motodiche di laboratorio e/o strumentali indicateLe per raggiungere tali diagnosi, a dir poco fantasiose. Spesso un paziente finisce involontariamente in uno dei tanti cosiddetti Centri Medici Polispecilaistici che appunto, per definizione, effttuano tali e tante prestazioni diagnostiche che è difficile non avere il dubbio che alcune di queste vengano prescritte "solo" per la comdodità di potrele effettuare nella stanza accanto o al piano di sotto...e non voglio aggiungere altro.
Adesso che fare?
Le dovrei dire di rivolgersi, per la recidiva del Suo varicocele, al Chirurgo che L'ha operata. E per la Sua presunta prostatite al Collega Andrologo che L'ha sta seguendo. Ma francamente non me la sento e quindi Le dico di sottoporsi a nuovi controlli clinici presso una Struttura Pubblica davvero qualificata, Universitaria od Ospedaliera, vicino al Suo luogo di residenza.
E' il mio parere, sia chiaro.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione dei Suoi problemi ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
i nostri consigli devono sempre essere vagliati dai colleghi che seguono il paziente direttamente perchè a noi manca via web la parte importante dell'esame obiettivo
dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com
attendiamo con ansia particolare il responso della visita con il Collega "ritenuto" molto competente.
Affettuosi saluti
Prof. Giovanni MARTINO
non saprei cosa aggiungere, a meno che Lei non sia più chiaro circa il parere espresso dal Collega, e circa la metodica e gli esami preoperatori consigliati.
Affettuosi auguri
Prof. Giovanni MARTINO
se lo specialista che ha potuto visitarla ha ritenuto di giungere ad una diagnosi senza richiederle accertamenti, probabilmente avrà ritenuto che non fossero necessari.
Segua i suoi consigli e non vada a cercare altri pareri
Cari saluti
comprendo il Suo stato d'animo. Ma il problema resta quello che è: un Collega Specilaista l'ha visitata, ha fatto uan diagnosi ed ha consigliato dei rimedi. E' chiaro che Lei troverà una schiera di altri Specialisti che saranno d'accordo con questa valutazione ed altrettanti che non lo saranno. Comprende che cominciando a dubitare ...si entra in un "loop" senza fine. Credo che la cosa migliore da fare sia seguire i consigli e l'atteggiamento teraputico di un solo Collega, quello che fra tutti gli interpelalti Le ispira maggior fiducia. Ad un patto però: 1) che Lei infromi il medico di qualsiasi variazione ins enso pegiorativo e non della storia clinica e 2) che il Medico non sottovaluti i Sui segni e sintomi, magari in maniera un pò troppo superficiale. Se ciò accadesse, allora si occorrerebbe cercare un altro parere.
Non vedo altra possibilità.
Auguri affettuosi per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
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