Cialis 5 mg come terapia psicologica
Gentili dottori,
qualche mese fa scrissi su questo sito ( https://www.medicitalia.it/consulti/andrologia/87916-fuga-erettile.html? )per esporre i miei timori riguardanti un'eventuale disfunzione erettile di natura fisica, esclusa dal mio andrologo dopo un colloquio e delle analisi del sangue. Ad oggi, la situazione è molto cambiata. Oltre a seguire una psicoterapia, sto assumendo da giugno cialis 5 mg ogni giorno, e nelle ultime settimane ho diminuito la dose (un giorno una pastiglia intera, quello seguente mezza, e così sarà per i prossimi mesi, secondo le indicazioni dell'andrologo) e i risultati sono notevoli. Sono ricomparse in modo consistente le erezioni notturne, non ho nessuna difficoltà nella masturbazione e, dopo alcuni problemi legati all'ansia, nemmeno nei rapporti con la mia ragazza. Anche il calo di desiderio che avvertivo è superato, facendomi pensare che la mia fosse più una fissazione che altro. Ma un paio di settimane fa, dopo essere stato operato di varicocele, ho pensato stupidamente di sospendere l'assunzione del farmaco nel periodo di riposo e astinenza consigliatomi dopo l'intervento. Purtroppo ho notato che le erezioni notturne si sono già attenuate; non sono scomparse, ma sono “incomplete”, decisamente inconsistenti, quasi nulle, ed è questo il fatto che mi preoccupa di più. A questo punto non so più cosa pensare, e sto rischiando di cadere nelle stesse paure di prima. Incontrerò il mio andrologo il prossimo marzo, nel frattempo volevo chiedere un consiglio: è il caso che proceda ad analisi più approfondite, magari rivolgendomi ad un altro esperto, o tanto vale continuare con la terapia prescrittami e “rimandare” le preoccupazioni alla prossima visita? Secondo il mio andrologo il cialis dovrebbe aiutare a sbloccarmi e a far scattare un meccanismo psicologico positivo; è indubbio che mi abbia dato notevoli risultati immediati, ma non vorrei mai che fossero dovuti solamente alla sua assunzione, e temo il momento in cui dovrò sospenderla.
Cordiali saluti.
qualche mese fa scrissi su questo sito ( https://www.medicitalia.it/consulti/andrologia/87916-fuga-erettile.html? )per esporre i miei timori riguardanti un'eventuale disfunzione erettile di natura fisica, esclusa dal mio andrologo dopo un colloquio e delle analisi del sangue. Ad oggi, la situazione è molto cambiata. Oltre a seguire una psicoterapia, sto assumendo da giugno cialis 5 mg ogni giorno, e nelle ultime settimane ho diminuito la dose (un giorno una pastiglia intera, quello seguente mezza, e così sarà per i prossimi mesi, secondo le indicazioni dell'andrologo) e i risultati sono notevoli. Sono ricomparse in modo consistente le erezioni notturne, non ho nessuna difficoltà nella masturbazione e, dopo alcuni problemi legati all'ansia, nemmeno nei rapporti con la mia ragazza. Anche il calo di desiderio che avvertivo è superato, facendomi pensare che la mia fosse più una fissazione che altro. Ma un paio di settimane fa, dopo essere stato operato di varicocele, ho pensato stupidamente di sospendere l'assunzione del farmaco nel periodo di riposo e astinenza consigliatomi dopo l'intervento. Purtroppo ho notato che le erezioni notturne si sono già attenuate; non sono scomparse, ma sono “incomplete”, decisamente inconsistenti, quasi nulle, ed è questo il fatto che mi preoccupa di più. A questo punto non so più cosa pensare, e sto rischiando di cadere nelle stesse paure di prima. Incontrerò il mio andrologo il prossimo marzo, nel frattempo volevo chiedere un consiglio: è il caso che proceda ad analisi più approfondite, magari rivolgendomi ad un altro esperto, o tanto vale continuare con la terapia prescrittami e “rimandare” le preoccupazioni alla prossima visita? Secondo il mio andrologo il cialis dovrebbe aiutare a sbloccarmi e a far scattare un meccanismo psicologico positivo; è indubbio che mi abbia dato notevoli risultati immediati, ma non vorrei mai che fossero dovuti solamente alla sua assunzione, e temo il momento in cui dovrò sospenderla.
Cordiali saluti.
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Caro Utente,come Le avrà detto l'andrologo di riferimento,
non é dimostrato un effetto terapeutico del tadalafil,così come degli altri inibitori della fosfodiesterasi 5,né,tantomeno,é dimostrata una assuefazione agli stessi.E' certo,però,l'aiuto che essi possono dare a risolvere il disagio sessuale e,nel Suo caso particolare,ciò é confermato dai cambiamenti (discutibili) che nota nelle manifestazioni spontanee delle erezioni.Eviti,a questo punto,di osservarsi oltremodo,di pensare,nuovamente,ad approfondire la diagnosi già posta in precedenza e,fino al controllo di marzo,riprenda con serenità il tadalafil senza interrompere il rapporto con lo psicosessuologo.Nel tempo,vedrà,che l'assunzione diventerà un optional,non più una "esigenza".Cordialità.
non é dimostrato un effetto terapeutico del tadalafil,così come degli altri inibitori della fosfodiesterasi 5,né,tantomeno,é dimostrata una assuefazione agli stessi.E' certo,però,l'aiuto che essi possono dare a risolvere il disagio sessuale e,nel Suo caso particolare,ciò é confermato dai cambiamenti (discutibili) che nota nelle manifestazioni spontanee delle erezioni.Eviti,a questo punto,di osservarsi oltremodo,di pensare,nuovamente,ad approfondire la diagnosi già posta in precedenza e,fino al controllo di marzo,riprenda con serenità il tadalafil senza interrompere il rapporto con lo psicosessuologo.Nel tempo,vedrà,che l'assunzione diventerà un optional,non più una "esigenza".Cordialità.
Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.4k visite dal 27/10/2009.
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