Il problema dell'eiaculazione precoce

Salve a tutti, premesso che poter arrivare a scrivere qui è difficile quasi come saltare con l'asta..

Sono un giovane di 23 anni. non ho ancora avuto un rapporto completo, ma ci sono andato più volte vicinissimo.
Ultimamente mi è capitato di avere rapporti con una ragazza, e con la quale mi sono lasciato parecchio andare.
Senza tirarla troppo per le lunghe, credo di soffrire di eiaculazione precoce, perchè sia in passato che attualmente, dopo abbondanti preliminari, mi capitava di eiaculare anche senza la penetrazione, o dopo diversi minuti di ''struscio'' (con gli intimi)
Inoltre avvertivo anche molta sensibilità al glande, che ad un minimo contatto mi faceva male.
Ho deciso di mettere in sesto il gingillo, anche perchè è una parte del corpo come tutte le altre, e come tale ha bisogno di cure.

Da un mese circa, lo tengo spesso e volentieri scoperto dal prepuzio, sopratutto di notte. Non uso più slip stretti ma boxer, e di notte sto dormendo senza mutande.
Ne ho ricavato che ora, dopo un mese non ho più dolori o fastidi, come invece avevo all'inizio. E' diventato meno sensibile, è più rilassato in stato flaccido (prima mi si era quasi atrofizzato a stare sempre chiuso e sotto li slip)
E fin qui bene.

Riguardo l'eiaculazione, c'è chi dice sia normale per via della poca esperienza. Leggendo sempre per la rete, ho letto che a volte deriva anche a causa di una cattiva masturbazione.
Ripensandoci, da ragazzino mi masturbavo spesso (anche adesso), spesso di fretta, spesso in modi meno comuni. (pancia in giù sul letto)
Potrebbe essere che il mio ''problema'' derivi da questo, non lo so.
(sempre da un mese a questa parte, ho smesso di masturbarmi sul letto, ma nel modo più tradizionale, cioè in bagno, e con calma!)

Stavo pensando di farmi vedere dal mio medico di fiducia, che per fortuna non conosco quasi... giusto per avere un consulto sul pene, che ho tenuto ''nascosto'' da sempre (mi rendo conto solo oggi quanto il sesso in italia sia un tabù e un argomento trattato poco e male)

Stavo pensando anche di farmi rimuovere il frenulo, poichè a detta di alcuni risolve il problema dell'eiaculazione precoce e di vari doloretti dovuti al frenulo stesso.

Vorrei chiedere consiglio qui a voi, prima di compiere una qualsiasi azione medica, anche perchè non credo di voler rendere partecipi i miei genitori. Ne credo di poter sostenere spese mediche pesanti, in caso si dovesse presentare l'occasione.
Dico cioè, che fin tanto che voglio solo un consulto o un controllo, vorrei evitare di spendere soldi, perchè potrebbe anche essere cosa da poco.
Spero mi rispondiate nel modo più chiaro e semplice, tenendo presente che comunque le nozioni base del tipo ''rilassati'', ''non ci pensare'', ecc le conosco fin troppo bene.

Vorrei dei consigli sinceri, e sopratutto efficaci e concreti.
Ho trascorso troppo poco tempo con il sesso femminile, è ora di darsi una regolata, altrimenti quando mi capitano poi delle belle donne, con la mia poca esperienza, rischio di fare brutta figura.

Attendo le vostre risposte.
Grazie


PS: qualcuno può gentilmente spiegarmi la differenza fra l'andrologo e l'urologo ?? Ancora non ho capito se per noi uomini e i nostri peni, c'è da rivolgersi agli uni o agli altri.
Se potreste consigliarmi qualche medico ''bravo'' in bari e provincia.
Grazie ancora.
[#1]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
volendo riassumere gli interrogativi contenuti nella Sua lunga mail, potrei dirLe che ogni valutazione e quindi diagnosi di eiaculazione precoce e di conseguenza ogni eventuale trattamento teraputico, chirugico e non, va fatta dopo che la Sua attività sessuale abbia avuto un inizio regolare. Intendo dire comprensiva di rapporti penetrativi e non solo di automasturbazione o di "petting". Prima di queste esperienze è impossibile anche solo discuterne.
Le consiglio quindi di procedere nella Sua esperienza di approccio alla sessualità ed in caso di programmare una visita specialistica presso un Andrologo o un Urologo-Andrologo o Chirurgo-Andrologo. L'Andrologo diciamo così "puro" non sarebbe in grado di aiutarLa qualora Lei avesse bisogno di intervenire chirugicamente sull'Apparato Genitale. Gli altri due Colleghi si.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni mARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta, ma in parte me l'aspettavo. Il punto è che non credo tutti i giovani eiaculino cosi in fretta, per cui non posso pensare che sia necessariamente una cosa normale.

Preferirei dei consigli più concreti, perchè ripeto, che si deve vivere con serenità eccetera, queste cose le so già, le sanno tutti!

Grazie
[#3]
Utente
Utente
Aggiungo una domanda di uguale importanza.

Volevo sapere se ci sono delle soluzioni temporanee, per eventi particolari.
In tal caso, non si risolverebbe l'eventuale problema alla base, ovvio, ma per una determinata situazione/serata, c'è un prodotto o sostanza che possa aiutare a non sbagliare ?

Grazie
[#4]
Utente
Utente
Spero non mi abbiate trascurato per semplici questioni d'esperienza !

Chiedo un'ultima cosa a riguardo.

Per aiutarsi a mantenere l'eiaculazione, in mancanza di una partner, va bene la masturbazione lenta e controllata, con la pausa a un momento prima di eiaculare ?
Se si per quante volte a seduta per quanti giorni a settimana ?
A termine di ogni seduta, è sempre meglio ''svuotare'' o si può anche non fare ?

Spero in qualche risposta..
Grazie
[#5]
Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 73 1
Gentile utente,
mi sembra dalle sue parole che l'eventuale influenza di fattori fisici sull'eiaculazione precoce (es. un frenulo corto) potrebbe comunque associarsi ad una difficoltà in un sereno contatto con la propria sessualità e con l'altro sesso. Le piccole scoperte di autopercezione che ha fatto nell'ultimo periodo mi sembrano passi importanti prima di tutto da un punto di vista psicologico. Capisco bene come il sentirsi dire "rilassati e non ci pensare" possa risultare disturbante proprio perchè non così semplice da mettere in pratica ma è anche importante non trascurare che è proprio quella la strada da percorrere.
In effetti esistono soluzioni farmacologiche che possono contestualmente alleviare il disturbo (es. anestetici locali) ma è certo importante che lei possa rivolgersi ad un professionista insieme al quale valutare la sua specifica situazione e il trattamento più indicato. Rivolgersi in ambito pubblico potrebbe essere una soluzione sul piano economico. Ho d'altronde la sensazione che in questo momento il primo ostacolo da superare sia proprio la difficoltà nell'affidarsi a qualcuno. A conferma di questo i numerosi tentativi di autodiagnosi, l'impegno in esercizi sessuali decontestualizzati da un percorso terapeutico e probabilmente una certa provocatorietà e pretesa nel tono della sua richiesta on-line che è forse alla base della carenza di riscontri da lei osservata. Una simile difficoltà ha certamente un senso ma se da un lato è importante accoglierla e rispettarla potrebbe essere per lei dannoso e deludente soffermarsi eccessivamente in un simile limbo. Spero lei possa interpretare queste mie considerazioni nel senso costruttivo che ho inteso attribuire loro.
Con cordialità.

Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net

Dott. Daniele Bonanno
Psicologo perfezionato in Sessuologia Clinica
bonanno@aisps.net - http://www.aisps.net

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Utente
Utente
quindi in definitiva lei mi consiglia di rivolgermi al medico di fiducia cosi per iniziare ?
Il punto è che non l'ho praticamente mai conosciuto, presentarsi cosi apposta in età adulta può sembrare assurdo.

Potrei rivolgermi in qualche ospedale per sentire pareri, gratuitamente ?
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Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 73 1
Salve,
non intendevo in realtà orientarla per una soluzione od un'altra quanto incoraggiare una sua attiva richiesta di aiuto, ricorrere in prima battuta al medico di base, alla visita andrologica o ad una consulenza psicosessuologica significa soltanto scegliere da dove iniziare a prendersi cura del suo problema che senza dubbio ha a che fare con l'interezza della sua persona, dunque sia con il biologico che con lo psicologico e il relazionale.
Potrà forse utilmente riflettere su come la sua domanda riproponga una simbolizzazione emozionale del rapporto medico-paziente che meriterebbe di essere compresa; parla infatti del suo medico di base come se si trattasse di una vecchio parente al quale non fa visita da anni, allo stesso modo sembrerebbe che il suo disagio non meriti maggiore attenzione e valorizzazione se non quello di "rubacchiare" pareri gratuiti da un professionista all'altro.
Provi a recuperare la dimensione professionale dell'assistenza sanitaria e la dignità e il valore di un disturbo sessuale pari a qualsiasi altra alterazione della salute e del benessere. Il "suo" medico di base è un professionista che ha il dovere di farsi carico della sua salute così come lei ha il diritto di rivolgersi a lui quando lo ritiene utile. Analogamente l'ospedale ha una sua organizzazione istituzionale, una sua funzione e della regole: credo che il prendersi cura del suo problema meriti uno spazio ben riconosciuto e immagino che in qualche modo sarebbe per lei gestibile il costo del ticket per una visita specialistica.
Cordialmente.

Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net
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