Eiaculazione precoce e sensibilità zona del glande

Buonasera.

da quando ho iniziato ad avere rapporti sessuali 5 anni fa soffro di eiaculazione precoce. ovvero il 90% delle volte il tutto si consuma in pochissimi minuti, e spesso senza neanche riuscire ad avere una stimolazione continua (ovvero sono costretto a fermarmi ecc...)

ho consultato due urologi. il primo ha intrapreso la strada psicologica. presi del prozac per qualche mese ma l'effetto fu quasi nullo.
il secondo ha ritenuto il prozac troppo pericoloso e mi ha consigliato un "rimedio" più semplice. ovvero crema emla anestetizzante. sicuramente traggo dei miglioramenti ma certo non posso dire di aver risolto.

ormai ho quasi imparato a convivere con questo problema ma ultimamente mi è venuto un dubbio. ricordo di aver trascorso tutta la fase dell'infanzia sempre con il glande scoperto. solo all'eta di 12 anni circa ho "scoperto" l'esistenza del glande, e nell'arco di qualche messe riuscii a scoprirlo del tutto. da allora però ho sempre avuto una certa sensibilità, mai diminuita, che mi costringe a trattarlo sempre con molte accortenze. per esempio mi è difficile portarlo scoperto nei boxer come invece molti fanno. e ovviamente come è sensibile al dolore così lo è al piacere, con le conseguenze descritte sopra.

a questo si è aggiunto, in seguito ad un maldestro intervento di frenulectomia, una aumentata (almeno così mi pare) sensibilità della zona subito sottostante l'uretra, che come sappiamo è particolarmente erogena.

insomma come ultima spiaggia avevo pensato di cercare di rendere un po' meno sensibile queste zone, forzandomi di tenere, la notte o nei momenti di relax, il glande scoperto. da voi vorrei sapere se questo può portare ad un minimo miglioramento, se è invece solo una fastidio inutile, o se addirittura può essere pericoloso.

confido molto in una risposta.

saluti
M.
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore ,

non faccia "manovre terapeutiche" inutili e , vista anche la sua età, è giunto il momento di consultare un esperto andrologo.

Se desidera poi avere più informazioni dettagliate su questa frequente disfunzione sessuale le consiglio di consultare, se non ancora fatto, anche l’articolo pubblicato sul nostro sito e visibile all'indirizzo:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/194-quando-il-rapporto-finisce-troppo-presto-eiaculazione-precoce.html.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
Utente
Utente
la ringrazio del consiglio.

a questo punto le chiedo di consigliarmi se può, magari tramite messaggio privato, qualche buon andrologo qui in Campania dato che comunque non sono esente da consigli professionali avendone consultati già 2.

infine non mi ha detto nulla sulla presunta "cheratinizzazione" del glande. qual'è il suo parere al riguardo?


Saluti.
M.
[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettore ,

per la scelta dell'andrologo richieda ancora un consiglio al suo medico di fiducia, anche il nostro sito la può orientare ed eventualmente può consultare pure il sito ufficiale della SIA : www.andrologiaitaliana.it .

Infine sulla "cheratinizzazione" non dico nulla se non posso fare una valutazione clinica in diretta del problema lamentato.

Un cordiale saluto.
[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
dopo aver effettuato la visita andrologica le consiglio comunque una valutazione psicologica viste le implicazioni emotive comprensibili nei casi di sessualità insoddisfacente, che possono rendere sempre meno probabili eiaculazioni accettabili.

Le consiglio inoltre di leggere questo articolo sulle componenti psicologiche nella Eiaculazione Precoce

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/209-eiaculazione-precoce.html
[#5]
Dr. Diego D'Agostino Andrologo, Urologo 161 6
Egr.lettore,
l'E.P.e' la piu' frequente causa di consulto andrologico;esiste un E.P. primaria ,che cioe' e' sempre stata presente o secondaria a problemi subentrati da poco tempo(prostatiti,etc).Una volta fatta una diagnosi la terapia e' medica(e' da poco uscito in commercio un farmaco specifico) e sessuologica,con apposita terapia comportamentale di coppia,perche' e' bene chiarire che,se si vuole un perfetto e duraturo autocontrollo sessuale non bisogna contare solo sui farmaci ma e' necessario riuscire a percepire ed inibire il riflesso eiaculatorio con l'aiuto della partner.Il problema e' del maschio ma si risolve in coppia!!

dr. Diego D'agostino

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