Venuzza dura asta del pene
Gentili dottori,
Da qualche tempo, sicuramente più di un anno, ho notato qualche venuzza un po' più rossa scura sull'asta del pene, ed in particolare una si presenta dura come un cordoncino anche in stato di flaccidità.
Parliamo di una vena (o vaso linfatico?
Sono anche lì?) che parte dalla base del pene e procede verso il glande per qualche centimetro nella parte destra dell'asta.
Di spessore minore rispetto alle altre vene superficiali più evidenti, a occhio forse circa 1 mm.
Ho letto un po' in giro e mi sembra di capire che potrebbe trattarsi di una flebite o trombosi (sono la stessa cosa?)
Non è dolorante, semplicemente è rosso scura, e sempre presente, particolarmente in stato di erezione.
Di solito ho letto che questi casi hanno facilmente remissione spontanea, ma in che senso?
Perchè è sempre lì... sono possibili casi di vene permanentemente trombizzate?
E se sì, costituiscono un "pericolo" o vanno trattate in qualche modo? Nel senso... c'è una qualche possibile evoluzione o rimangono così e punto?
(Fermo restando che mi sembra una vaso superficiale minore).
Vi ringrazio per il vostro lavoro,
Da qualche tempo, sicuramente più di un anno, ho notato qualche venuzza un po' più rossa scura sull'asta del pene, ed in particolare una si presenta dura come un cordoncino anche in stato di flaccidità.
Parliamo di una vena (o vaso linfatico?
Sono anche lì?) che parte dalla base del pene e procede verso il glande per qualche centimetro nella parte destra dell'asta.
Di spessore minore rispetto alle altre vene superficiali più evidenti, a occhio forse circa 1 mm.
Ho letto un po' in giro e mi sembra di capire che potrebbe trattarsi di una flebite o trombosi (sono la stessa cosa?)
Non è dolorante, semplicemente è rosso scura, e sempre presente, particolarmente in stato di erezione.
Di solito ho letto che questi casi hanno facilmente remissione spontanea, ma in che senso?
Perchè è sempre lì... sono possibili casi di vene permanentemente trombizzate?
E se sì, costituiscono un "pericolo" o vanno trattate in qualche modo? Nel senso... c'è una qualche possibile evoluzione o rimangono così e punto?
(Fermo restando che mi sembra una vaso superficiale minore).
Vi ringrazio per il vostro lavoro,
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Gentile lettore,
non si arrovelli in inutili diagnosi e prognosi catastrofiche; purtroppo in presenza di queste situazioni cliniche complesse ed intricate, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo attuale problema clinico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico e poi fare anche una corretta prognosi.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto andrologo ed aspettare quello che lui ci dirà a valutazione clinica terminata.
Un cordiale saluto.
non si arrovelli in inutili diagnosi e prognosi catastrofiche; purtroppo in presenza di queste situazioni cliniche complesse ed intricate, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo attuale problema clinico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico e poi fare anche una corretta prognosi.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto andrologo ed aspettare quello che lui ci dirà a valutazione clinica terminata.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 312 visite dal 08/06/2024.
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