Volevo sapere qualche informazione sulla malattia di peyronie che riguarda il pene

L’altro giorno mi è capitato di imbattermi in un articolo che parlava della malattia di peyronie.

Io non sapevo nemmeno l’esistenza di questa cosa.

Dicono che il pene inizia a incurvarsi verso l’alto e poco dopo potrebbe portare ad una completa disfunzione erettile.

Io ho 22 anni e ho il pene che in erezione ha una curvatura verso l’alto, ma che mi ricordi è da almeno 8 anni che ce l’ho così.

Questo mi esclude da questa malattia?

Volevo sapere quali sono i sintomi riconoscibili, e se dovessi avere questa malattia è guaribile?

È normale che io ho il pene che ha una curvatura verso l’alto o potrebbe esserci qualcosa che non va?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettroe,

se c'è qualcosa che non va solo il suo andrologo di riferimento in diretta glielo può dire.

Detto questo poi lei deve sapere che l’Induratio Penis Plastica (IPP) o malattia di La Peyronie è una patologia caratterizzata dalla formazione di placche fibrotiche all'interno della tunica albuginea del pene.

Questa malattia è facilmente associata a dolore e spesso a curvature anomale del pene durante l'erezione, nelle fasi più avanzate della malattia possono subentrare disturbi dell'erezione.

La causa o le cause della malattia sono poco note; molti sono i fattori ipotizzati e spesso associati alla patologia e tra questi i traumi sono ritenuti i più importanti, soprattutto i microtraumatismi che causano sanguinamento e successiva deposizione di fibrina con attivazione della normale reazione infiammatoria.

Altri fattori chiamati in causa sono quelli vascolari (arteriosclerosi, ipertensione arteriosa) ed infettivi (uretriti, ecc.).

Una recente osservazione che antigeni HLA della classe II sono più comuni in uomini con induratio penis plastica fa ritenere molto suggestiva una causa autoimmunitaria.

Il disturbo erettivo interessa circa il 40% degli uomini colpiti da malattia di La Peyronie e le cause sembrano da imputare ad un problema vascolare di tipo arterioso, quando la placca allunga e assottiglia i vasi, oppure di tipo venoso per l'alterazioni dei normali meccanismi di occlusione venosa con conseguente aumentata fuga del sangue dai corpi cavernosi.

La malattia presenta un decorso molto variabile e a volte capita anche di osservare una risoluzione spontanea della placca. Per questo motivo il trattamento deve essere all'inizio di tipo farmacologico, conservativo con l'utilizzo di prodotti a base di vitamina E, farmaci antiinfiammatori ed antifibrotici (tra questi vi è il PABA, cioè l’acido parammino benzoato di potassio).

Sono state provate anche altre terapie come gli ultrasuoni, la iontoforesi, la diatermia, la laserterapia, le iniezioni intraplacca di farmaci antiinfiammatori.

Da ultimo solo a nodulo stabilizzato ed in presenza di gravi incurvamenti o disturbi dell'erezione, può essere utile ricorrere ad un trattamento chirurgico che può prevedere l'inserimento di una protesi oppure l'uso di tecniche di chirurgia plastica che permettono l'escissione della placca stessa e la correzione dell'incurvamento.

Un cordiale saluto

Giovanni Beretta M.D.
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