Pene troppo teso quando eretto e successiva stimolazione eccessiva
Buonasera, provo ad esporre la questione, sperando in un chiarimento/consiglio.
Sono un ragazzo di 30 anni, da sempre quando stimolato il mio pene raggiunge una "notevole" rigidità, xhe lo porta in una posizione quasi parallela all' addome, forzandolo un po' riesco a portarlo un po' verso il basso, ma questo mi provoca una stimolazione talmente forte che mi porta ad eiaculare dopo pochi secondi.
Quando meno teso invece, ad esempio dopo la prima eiaculazione, non raggiunge tale rigidità e i rapporti/masturbazione durano molto di più.
A cosa può essere dovuto?
Potrebbero esistere delle terapie/rimedi che potrebbero aiutarmi?
L' eccessiva stimolazione può essere dovuta a un frenulo breve?
Sono un ragazzo di 30 anni, da sempre quando stimolato il mio pene raggiunge una "notevole" rigidità, xhe lo porta in una posizione quasi parallela all' addome, forzandolo un po' riesco a portarlo un po' verso il basso, ma questo mi provoca una stimolazione talmente forte che mi porta ad eiaculare dopo pochi secondi.
Quando meno teso invece, ad esempio dopo la prima eiaculazione, non raggiunge tale rigidità e i rapporti/masturbazione durano molto di più.
A cosa può essere dovuto?
Potrebbero esistere delle terapie/rimedi che potrebbero aiutarmi?
L' eccessiva stimolazione può essere dovuta a un frenulo breve?
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Gentile lettore,
in presenza di questi quadri clinici molto particolari, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta ora il suo medico di famiglia e poi, sempre su sua indicazione anche il suo andrologo di riferimento.
Un cordiale saluto.
in presenza di questi quadri clinici molto particolari, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.
Bisogna, a questo punto, consultare in diretta ora il suo medico di famiglia e poi, sempre su sua indicazione anche il suo andrologo di riferimento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 497 visite dal 16/01/2024.
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