Varicocele e tecnica laparoscopica

cari dottori
ho 26 anni e in seguito ad un ecocolordoppler mi e stato dignosticato un varicocele di 2° . ho fatto anche due spermiogrammi con i relativi risultati:
quantita 3,2 mil/ 3,5 ml
spermatozooi 24 milioni /32 milioni
totali 77 milioni/ 101 milioni
motilita progrss
dopo 1 ora 40% /40%

forme fisiologiche 6%/ 15%

lunedi dovrei operarmi di varicocele 2° con tecnica laparoscopica..
vorrei sapere se il miglioramento e significativo rispetto al primo spermiogramma
e il grado di efficacia dell intervento laparoscopico rispetto a quello tradizionale .. il mio medico opera con questa tecnica sostenendo essere meno invasiva rispetto la chirurgia classica... ma cercando n po in internet ho trovato poche applicazioni di laparoscopia per varicocele!spero possiate rassicurarmi sull argomento
grazie per la sua collaborazione
[#1]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore,
la tecnica laparoscopca è una delle tecniche proposte per la chirurgia del varicocele
segua le indicazioni del chirurgo a cui si è rivolto
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
i motivi per sottoporre a trattamento un varicocele in un soggetto in età giovane-adulta, senza vole entrare nel merito specifico delle modalità tecniche di trattamento, son tre:
1) dispermia
2) sintomatologia soggettiva
3) inestetismi.
Se il Collega che La sta seguendo clinicamente ha deciso di porre l'indicazione al trattamento, dopo averLa anche ovviamente sottoposta a tutto lo screening strumentale e di laboratorio, io rispetto la Sua decisione ma è chiaro che Lei deve rientrare quantomeno nei primi due punti cui ho accennato.
Per inciso, il Suo liquido seminale è accettabile, non dico nella norma per una minima teratozoospermia. In ogni caso vorrei aggiungere che le tecniche sono varie e tutte gravate da lati positivi e negativi, e percentuali diverse di persistenza del varicocele dopo trattamento.
Il problema del buon esito dell'intervento viene quindi delegato all'abilità dell'Operatore. Non consiglio mai ai miei pazienti l'intervento per via laparoscopica, essenzialmente per il fatto che tale tecnica richiede gioco forza una anestesia generale, mentre la correzione per via tradizionale chirurgica può essere effettuata in anestesia locale o meglio loco-regionale, con solo qualche ora di permanenza in ambiente clinico. La via laparoscopica inoltre non può, per definizione, affrontare le problematiche legate alla componente extra-funicoare del varicocele.
Sono apprezzabili gli interventi di sclero-embolizzazione sia per via retrograda che anterograda, anche questi condotti in anestesia locale e con brevissima permanenza in ambiente clinico. Queste due ultime tecniche hanno diverse percentuali di recidiva, o per meglio dire di persistenza, del varicocele, oltre che di complicanze. Tutto dipende dalla abilità e capacità dell'Esecutore.
Io pratico la tecnica chirurgica della cosiddetta legatura bassa delle vene spermatiche, con minima incisione cutanea a livello dell'orifizio inguinale esterno e con ottimi risultati sia curativi che estetici.
Si tratta dell'intervento di legatura secondo Marmar (cui ho apportato delle piccole modifiche personali). Uso di proposito il termine tecnico per darLe un punto di riferimento se avesse necessità di confronti con pareri diversi. Considero questa tecnica, da eseguirsi con l'aiuto di particolari occhiali ingrandenti, la migliore per risolvere in particolare la quota extra-funicolare di un varicocele di alto grado (II - III etc), intendendo con questo termine non solo il complesso delle vene cremasteriche, ma anche quello delle vene pudende, epigastriche superficiali e soprattutto delle sovrapubiche o "cross over". Negli ultimi studi sull'argomento, a questo particolare gruppo di vene (che il Chirurgo deve ricercare sistematicamente), vengono imputate una buona quota di recidiva o persistenza di patologia dopo varicocelectomia.
Spero di aver motivato una mia scelta e considerazione personale.
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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